ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - L'America? Non sarà più "l'idiota con il libretto degli assegni" mentre è ormai tempo per l'Europa di "farsi avanti" e fare di più. A una manciata di giorni dalla diffusione della 'Strategia per la sicurezza nazionale' elaborata dal presidente americano, che ha tradotto la dottrina 'America First' in politica estera, a ribadire la sempre più evidente distanza tra il Vecchio Continente e gli Stati Uniti è stato il figlio maggiore del tycoon, Donald Trump jr, che dal Forum di Doha non solo ha rilanciato il monito, ma anche una nuova - metaforica - bomba sull'Ucraina. E cioè affermando che il padre potrebbe decidere di abbandonare il processo di pace in Ucraina perché, semplicemente, non è più "la priorità" nell'agenda americana. Una posizione che fa sorridere la Russia e che ha scatenato il plauso del Cremlino, pronto a definire "in linea" con la propria visione la nuova posizione del presidente Usa, sempre più critico nei confronti dell'Europa e - almeno in apparenza - sempre più vicino alla linea di Putin, almeno nei rapporti con l'Occidente. Come se non bastasse il documento diffuso dalla Casa Bianca - ma anche l'intervento a gamba tesa di Elon Musk che ha suscitato la risposta irritata dell'Ue -, ecco quindi arrivare il figlio del presidente americano a rimarcare ancora una volta la distanza dall'Europa e l'intenzione ormai palese di mettere l'America al centro dell'interesse dell'amministrazione Usa. Gli Stati Uniti, quindi, non intendono essere "l'idiota con il libretto degli assegni" rispetto a quanto sta accadendo nel mondo, ha detto Donald Trump Jr. al Forum di Doha in Qatar. "Non funzionerà. Non accadrà", ha ribadito il maggiore dei figli del tycoon, per poi rimarcare non solo come l'opinione pubblica americana non abbia alcuna ansia "di finanziare tutto per tutti in tutto il mondo senza trarne alcun beneficio diretto", ma anche che la guerra tra Russia e Ucraina non è una priorità per il popolo americano. Le operazioni statunitensi nei Caraibi contro il narcotraffico rappresentano "un pericolo chiaro e attuale molto più grande per gli Stati Uniti di qualsiasi cosa stia accadendo in Ucraina e Russia", ha detto ancora, chiarendo quindi che Washington vuole la pace in Ucraina, ma nel contempo esortando l'Europa a "farsi avanti" e ad assumersi maggiori responsabilità. Ma non è tutto. Per gli stessi motivi il presidente Usa potrebbe anche abbandonare il processo di pace in Ucraina, ha spiegato ancora Trump Jr., sostenendo ancora una volta che la questione non è una priorità per gli americani. "Penso di sì - ha detto, rispondendo a chi gli chiedeva se lo ritenesse possibile - ciò che è buono e unico in mio padre è che non si sa mai cosa farà. È imprevedibile". Tracciando un parallelo con l'attuale "guerra" di Trump contro i cartelli della droga, Trump Jr. ha descritto le gang che introducono droghe illegali in America come un "pericolo chiaro e effettivo molto più grande per gli Stati Uniti di qualsiasi cosa in Ucraina o in Russia". Donald Trump Jr. ha detto poi di non credere che l'Ucraina verrebbe "abbandonata", ma, ha aggiunto, "il pubblico americano non ha voglia" di guerre infinite e di ulteriori finanziamenti per gli sforzi militari dell'Ucraina. Per il figlio del presidente americano, l'Ucraina è "un paese molto più corrotto della Russia", e Zelensky "uno dei più grandi esperti di marketing di tutti i tempi". L'approccio adottato dal padre è quello del 'buon senso', ha poi affermato. Non sono poi mancate critiche all'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Kaja Kallas: le sanzioni europee non stanno funzionando, ha detto, e il piano europeo equivale a dire 'aspetteremo che la Russia vada in bancarotta': questo - ha però sentenziato il giovane Trump - non è un piano". A sorridere per la svolta Usa è, ovviamente, Mosca. La nuova visione del tycoon piace infatti al Cremlino, che ha spiegato come "i cambiamenti che stiamo vedendo sono in gran parte in linea con la nostra visione". Secondo il portavoce Dmitry Peskov "forse possiamo sperare questa possa essere una garanzia modesta del fatto che saremo in grado di continuare in modo costruttivo il lavoro comune per trovare una soluzione pacifica in Ucraina". Mosca ha poi parlato di "passo positivo" con la nuova Strategia Usa, che abbandonerebbe l'"approccio" delle precedenti Amministrazioni e la descrizione della Russia come "minaccia diretta". Il Cremlino, ha quindi aggiunto Peskov, sta studiando il documento e, ha sostenuto, "nel complesso i messaggi (sulle relazioni Usa-Russia) sono certamente in contrasto con gli approcci delle precedenti Amministrazioni" Usa. Per quanto le posizioni dei due Paesi si stiano avvicinando, per Mosca tuttavia sono necessari "cambiamenti radicali" al piano di pace prima che questo sia accettabile ha spiegato Yuri Ushakov, consigliere di Vladimir Putin per la politica estera. Gli Stati Uniti - ha affermato - dovranno infatti "apportare modifiche serie, direi radicali, ai loro documenti" su Kiev. Commenti che sono seguiti a quelli di Keith Kellogg, inviato speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina, secondo il quale un accordo per porre fine alla guerra sarebbe "davvero vicino". Intanto Mosca, galvanizzata dal nuovo corso Usa, trova il tempo di dare dei consigli all'Europa per 'tornare di nuovo grande'. Secondo l'inviato speciale del Cremlino Kirill Dimitriev, infatti, il Vecchio Continente "merita di meglio". Secondo il consigliere di Putin, che ha stilato un elenco, l'Europa dovrebbe infatti risolvere il problema della migrazione incontrollata e l'aumento della criminalità; rimediare alla deindustrializzazione ma anche mettere un freno agli alti prezzi dell'energia e al rapido declino economico e fermare la censura diffusa.
(Adnkronos) - "Quello che emerge dal settimo rapporto è che le imprese ce la possono fare, specialmente le piccole imprese, se stanno in filiera. Non è solo un discorso di catena produttiva, ma è una circolazione di dati, mettere in comune delle competenze, lavorare insieme sulla conoscenza aumentata". Lo ha dichiarato Stefano Cuzzilla, presidente di 4.Manager, intervenuto oggi a Roma alla presentazione del settimo rapporto dell’Osservatorio 4.Manager, 'Le filiere produttive nell’era della conoscenza aumentata'. Cuzzilla ha evidenziato come l’evoluzione digitale renda necessario un investimento deciso sulle competenze manageriali e sull’innovazione delle piccole e medie imprese. "Per affrontare questa nuova era digitale - prosegue - servono anche delle competenze, perciò un lavoro importante su un reskilling di manager, un lavoro sulle piccole e medie imprese italiane che devono avere il supporto, ma nello stesso tempo devono stare più in rete perché ancora hanno paura di affrontare l'intelligenza artificiale che, invece, deve essere vista come una risorsa". Il presidente di 4.Manager ha richiamato la necessità di valorizzare il patrimonio di conoscenza del sistema produttivo italiano, mettendo in relazione imprese di dimensioni diverse: "Dobbiamo mettere a fattore comune tutti i nostri vantaggi, tutto il nostro sapere, la conoscenza che è la nostra forza: non solo dei prodotti, ma anche della gestione del dato. Dobbiamo costruire un dialogo sulla fornitura e sulle competenze per affrontare le sfide esterne perché il mondo fuori dall'Europa è sempre più competitivo. Tutto questo va fatto in un’ottica di sistema, perché dopo una crisi pandemica, una crisi energetica e una crisi bellica, un’impresa da sola, anche se forte, non ce la può fare ad affrontare le sfide future".
(Adnkronos) - “La mostra ‘Oltreplastica’ racconta sia il passato glorioso della relazione tra il disegno e la produzione industriale e la plastica sia le possibilità future aperte dalle bioplastiche, nel contesto della transizione ambientale, al servizio della produzione di largo consumo”. È quanto affermato da Antonio Funiciello, responsabile Identity Management di Eni, all’inaugurazione della mostra Oltreplastica, curata da Frida Doveil e realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. “Come Eni siamo al secondo anno di nostra collaborazione con Adi Design Museum. L’anno scorso siamo stati presenti con una mostra dedicata al nostro brand, alla sua evoluzione e a come è cambiato e si è attualizzato. Quest'anno siamo qui con la mostra 'Oltreplastica' - conclude - che ha lo scopo di raccontare non soltanto il grande viaggio del rapporto tra la plastica, il design e il disegno industriale, ma anche le soluzioni che Eni, soprattutto attraverso la sua società Versalis, propone con la bioplastica, al servizio ancora una volta del disegno industriale”.