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Ucraina consegna il piano agli Usa. Trump: "Zelensky deve essere realista"

(Adnkronos) - Da un lato la fiducia di Zelensky nel piano dell'Ucraina per terminare la guerra, già consegnato agli Usa secondo i media. Dall'altro il solito pressing di Trump sul numero uno di Kiev, ancora insoddisfatto per i tentennamenti del presidente ucraino che - ...

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Mutti (Centromarca): "Famiglie scelgono marca anche con minor potere d’acquisto"

(Adnkronos) - “La marca rappresenta oltre due terzi della quota di mercato in Italia, ma deve inevitabilmente fare i conti con la riduzione del potere d’acquisto avvenuta in modo particolare negli ultimi anni. Riteniamo che la crescita dei salari, la ripresa ...

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Territorio, Prota: "Return lascia in eredità una comunità nazionale del rischio"

(Adnkronos) - "Il valore più grande di Return è ciò che resta: aver creato una comunità ampia, omogenea e collaudata che prima non esisteva". Lo afferma Andrea Prota, presidente della Fondazione Return, nel corso del meeting finale del progetto, finanziato dal ...

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Ucraina consegna il piano agli Usa. Trump: "Zelensky deve essere realista"

(Adnkronos) - Da un lato la fiducia di Zelensky nel piano dell'Ucraina per terminare la guerra, già consegnato agli Usa secondo i media. Dall'altro il solito pressing di Trump sul numero uno di Kiev, ancora insoddisfatto per i tentennamenti del presidente ucraino che - insiste - "deve essere realista". E' in questo clima che si chiude la giornata, tra colloqui con il team dell'amministrazione americana e telefonate dei 'volenterosi' al tycoon dall'esito incerto. Il colloquio di 40 minuti "per cercare di fare progressi sull'Ucraina" tra Trump, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, non sembra infatti aver portato alcuna certezza. Anzi. Se il contenuto della chiamata non è stato rivelato, il tycoon ha però fatto sapere di aver usato "parole forti" con le controparti europee e di essere indeciso se partecipare o meno a un meeting nel fine settimana sul tema perché - ha spiegato - "non vogliamo perdere tempo". Un'affermazione in linea con quelle dei giorni scorsi, dopo la diffusione della nuova strategia Usa sulla politica estera. Intanto secondo Afp, che cita due fonti ucraine, Kiev avrebbe quindi consegnato a Washington la sua ultima versione del piano per porre fine alla guerra con la Russia. L'Ucraina avrebbe infatti "già inviato" la bozza aggiornata agli Stati Uniti, ha spiegato un alto funzionario, senza però fornire dettagli sul contenuto del piano. A parlarne al termine della giornata è stato anche il leader ucraino. "Questa settimana - ha annunciato sui social dopo i colloqui con il team Usa e la nuova riunione della Coalizione dei volenterosi - potrebbe portare novità per tutti noi e per porre fine allo spargimento di sangue" in Ucraina. "Crediamo che la pace non abbia alternative, e le questioni chiave sono come costringere la Russia a fermare le uccisioni e cosa, nello specifico, la dissuaderà da una terza invasione", ha scritto Zelensky. Il numero uno di Kiev ha quindi ribadito che l'Ucraina sta lavorando a un documento quadro di 20 punti che potrebbe stabilire i parametri per porre fine al conflitto. I 20 punti, ha spiegato il presidente ucraino, "costituiscono un documento fondamentale. Stiamo lavorando attivamente sui passaggi chiave, che devono essere realizzabili. Da questo documento fondamentale, ne stiamo sviluppando almeno altri due. Il primo riguarda la sicurezza, in particolare le garanzie di sicurezza con gli Stati Uniti. Il secondo riguarda l'economia, e riguarda la ricostruzione e gli investimenti congiunti". Intanto il leader ucraino e il suo team hanno avuto "una discussione produttiva con la parte americana", il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e il genero di Trump, Jared Kushner. "Di fatto - ha spiegato Zelensky - questo potrebbe essere considerato il primo incontro del gruppo che lavorerà a un documento riguardante la ricostruzione e la ripresa economica dell'Ucraina". "Abbiamo discusso gli elementi chiave per la ripresa, i vari meccanismi e le prospettive per la ricostruzione. Ci sono molte idee che, con il giusto approccio, potrebbero avere successo in Ucraina. Abbiamo anche aggiornato le nostre riflessioni sui 20 punti del documento. È la sicurezza complessiva - ha scritto ancora Zelensky - a determinare la sicurezza economica e a sostenere un ambiente imprenditoriale sicuro". Negli incontri della giornata, "ci siamo concentrati specificamente sul documento economico. I principi del documento economico sono assolutamente chiari e siamo pienamente allineati con la parte americana su questo punto. Seguirà un piano d'azione economico. Anche l'Europa sarà coinvolta nella ricostruzione. Nel prossimo futuro, prevediamo di procedere anche sugli altri due documenti. Rustem Umerov proseguirà le discussioni". Con i rappresentati Usa, "abbiamo anche concordato i prossimi contatti tra i nostri team. Come sempre, non ci saranno ritardi da parte nostra. Stiamo lavorando per ottenere risultati. Ringrazio il Presidente Trump e il suo team per il loro prezioso lavoro e il loro supporto", le parole del numero uno di Kiev. Meno ottimista, molto meno, il tono di Donald Trump, che ha tirato le somme durante una tavola rotonda sulla 'gold card' alla Casa Bianca. "Abbiamo parlato con i leader di Francia, Germania e Regno Unito. Abbiamo parlato di Ucraina, usando parole forti. Abbiamo avuto discussioni in relazione alle persone...", le parole del tycoon. Che ha continuato: "In questo momento stanno succedendo molte cose, credo che risolveremo" la questione "in tempi relativi brevi. Vorrebbero che partecipassimo a un meeting nel weekend in Europa con Zelensky. Decideremo in base a cosa riceveremo da loro, non vogliamo perdere tempo. Stanno morendo migliaia di persone", ha poi rimarcato, e Zelensky "deve essere realista. Mi chiedo quanto tempo ci voglia per avere elezioni" in Ucraina, "non votano da tanto tempo. C'è un sondaggio, l'82% degli ucraini vogliono un accordo. Nel Paese c'è un caos per la corruzione, la gente si chiede quando si andrà a votare. E' il momento di chiudere la guerra, credo si possa raggiungere un accordo", la conclusione del tycoon di nuovo in pressing sul leader di Kiev.

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Mutti (Centromarca): "Famiglie scelgono marca anche con minor potere d’acquisto"

(Adnkronos) - “La marca rappresenta oltre due terzi della quota di mercato in Italia, ma deve inevitabilmente fare i conti con la riduzione del potere d’acquisto avvenuta in modo particolare negli ultimi anni. Riteniamo che la crescita dei salari, la ripresa economica e la diminuzione dell’inflazione - già oggi in corso - permetteranno di riportare un po’ di denaro nelle tasche dei cittadini”. Lo ha detto il presidente di Centromarca, Francesco Mutti, partecipando oggi a Milano all’incontro annuale con i giornalisti per illustrare considerazioni e dati raccolti dall’associazione sulle dinamiche e sulle prospettive 2026 dell’economia, del comparto del largo consumo e dell’industria di marca. In un contesto segnato da “ristrettezze importanti in termini di manovra di bilancio - osserva Mutti - l’Italia sta guadagnando costantemente credibilità a livello europeo”. Per il presidente dell’associazione “serve una visione strategica per recuperare efficienza e continuare a essere il Paese della grande eccellenza. E l’eccellenza - sottolinea - si esprime inevitabilmente attraverso la marca”. Ma come attuare le direttrici di sviluppo indicate? “L’eccellenza deve essere competitiva e sostenuta da un quadro regolatorio chiaro, semplice e ordinato, che garantisca correttezza competitiva e tuteli la proprietà intellettuale”, afferma Mutti. Il presidente ribadisce l’importanza delle aziende di marca, “realtà che, oltre a generare valore, sono essenziali per l’intero sistema Paese”. “Come filiera - aggiunge - stiamo portando avanti una serie di proposte per ottimizzare ulteriormente alcune aree competitive. I beni di largo consumo hanno dimostrato una grande capacità di mantenere un basso impatto inflazionistico. Dopo il picco travolgente del 2022, è arrivato il momento di individuare, nelle relazioni tra le parti, spazi di miglioramento pre-competitivo”. In quest’ottica, l’associazione ha “presentato 14 punti al Governo che consentiranno di ottenere miglioramenti in termini di efficienza - riferisce Mutti - Si va dalla totale digitalizzazione dei documenti alla riduzione delle regolamentazioni, fino a interventi che possono incidere sulla logistica, affinché tutto sia ottimizzato e si possano offrire prodotti di eccellenza con un costo leggermente inferiore per i consumatori”, conclude.

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Territorio, Prota: "Return lascia in eredità una comunità nazionale del rischio"

(Adnkronos) - "Il valore più grande di Return è ciò che resta: aver creato una comunità ampia, omogenea e collaudata che prima non esisteva". Lo afferma Andrea Prota, presidente della Fondazione Return, nel corso del meeting finale del progetto, finanziato dal PNRR nell’ambito del programma NextGenerationEU, e in corso a Napoli. Tre giorni dedicati alla scienza del multi-rischio per comunità e territori resilienti in un clima che cambia, che hanno riunito ricercatori, istituzioni e imprese attorno ai risultati maturati in tre anni di lavoro. Per Prota, l’elemento centrale del progetto è la contaminazione tra discipline: “Abbiamo messo insieme chi studia i rischi naturali, ambientali e antropici e chi lavora nelle scienze sociali, economiche e umane. Questo approccio integrato è fondamentale per arrivare ai cittadini: capire come percepiscono i rischi, coinvolgerli nella coprogettazione e nelle azioni di mitigazione e adattamento climatico necessarie per ridurre impatti e rischi legati a fenomeni che cambiano rapidamente”. Il presidente sottolinea i risultati concreti: “Li distinguerei in due categorie: metodologie e tecnologie per supportare le decisioni di chi tutela i cittadini, e strumenti per valutare la situazione dei rischi e l’efficacia delle azioni messe in campo”. Tra questi, Return Ville, la città virtuale sviluppata dal progetto: “Abbiamo creato Return Land, un simulatore per mostrare scenari e interventi. Con il Dipartimento della Protezione Civile, nostro partner fin dall’inizio, porteremo questi strumenti a Regioni, Comuni, enti locali e imprese”. Prota evidenzia anche l’approccio multirischio come elemento distintivo: “Solo così possiamo avvicinarci alla complessità reale dei problemi”. E cita la Return Academy: “In aula hanno lavorato ingegneri, architetti, giuristi e filosofi, che hanno appreso direttamente dai ricercatori cosa emergeva dal progetto. Porteranno queste competenze nel loro lavoro quotidiano, pubblico o privato”. Ampio spazio è dedicato ai giovani: “Abbiamo superato i target previsti per RTDA, dottorati e assegni di ricerca, con una partecipazione femminile spontanea superiore al 40%. Il nostro obiettivo è dare continuità a queste professionalità, evitando che restino nel precariato”. Infine, il presidente sottolinea il rapporto con l’Anci: “All’inizio dell’anno nuovo ospiteremo un incontro a Napoli con i sindaci per chiudere il cerchio e penso che potremo anche sottoscrivere un accordo affinché i Comuni possano beneficiare pienamente dei risultati di Return".

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