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(Adnkronos) - Mara Venier fatica a trattenere le lacrime a Domenica In oggi, domenica 7 dicembre. Nell'intervista con Mogol, la conduttrice del programma di Raiuno rende omaggio a Sandro Giacobbe. Il cantautore è scomparso recentemente all'età di 75 anni. Giacobbe, malato da tempo, negli ultimi 2 anni era stato ospite di Domenica In e proprio nel salotto di Mara Venier, con sua moglie Marina, aveva parlato della malattia con cui conviveva da anni. "Negli ultimi 2 anni era venuto qui ospite a Domenica In, abbracciamo la moglie Marina. Due brave persone", dice Venier, visibilmente commossa, dopo la clip che ricorda le interviste di Giacobbe in studio. "Sandro è stato amato da tutti, era un ragazzo d'oro. La consolazione è che ora sia in paradiso. Era dolcissimo, bravo, generoso", l'omaggio di Mogol.
(Adnkronos) - Oro che raddoppia il costo sui mercati, calmierato dalle tecnologie. Dalla microfusione al recupero degli scarti di lavorazione, dai bagni galvanici sino alla manifattura additiva con stampanti 3D o con la tecnica del binder jetting, che usa polveri di metallo prezioso, macchinari e tecnologie aiutano tanto la produzione industriale quanto quella artigianale a ottimizzare i costi della materia prima e a rispettare il Pianeta. Doppio compito che vede le aziende italiane guidare i mercati per capacità di innovazione, come si vedrà dal 16 al 20 gennaio prossimi al T.Gold, il salone b2b di Italian Exhibition Group in contemporanea con Vicenzaoro January, divenuto riferimento internazionale per le tecnologie del settore orafo-gioielliero. "Le tecnologie - dichiara Matteo Farsura, a capo delle fiere orafe internazionali di Ieg - oggi stanno trasformando il settore orafo. Manifattura additiva, robotica di precisione, sistemi di recupero dei metalli preziosi e digitalizzazione dei processi sono innovazioni con due effetti immediati: aumentano la marginalità delle aziende e rendono la produzione più sostenibile. È questo il motivo per cui Ieg sta costruendo una vera e propria technology agenda, per aiutare le imprese italiane ed estere ad abbinare valore aggiunto della loro produzione e competitività sui mercati globali". Sono 170 le aziende che espongono al T.Gold, provenienti da 16 Paesi e raccolte nel Padiglione 9, collegato al quartiere fieristico di Vicenza da un servizio continuo di navette. Il 40% degli espositori è estero, con in testa Germania, Svizzera, Turchia, India e Stati Uniti. Sei i principali settori merceologici: trattamenti delle leghe, prototipazione e produzione digitale, dalla meccanica avanzata alle saldature laser al recupero di metalli preziosi e loro affinazione, sino agli strumenti e utensili di laboratorio. Cui si affiancano i settori di frontiera: stampa 3D, additive manufacturing, binder jetting e l’automazione avanzata. In particolare, queste tecnologie riducono gli scarti di lavorazione, consentono micro-produzioni personalizzate, accorciano i tempi tra prototipo e pezzo finito e permettono di produrre on demand. T.Gold è l’unico salone di settore dove questi macchinari possono essere visti in funzione dalla business community. L'Italia si conferma leader mondiale in una nicchia di mercato ad altissimo valore tecnologico e vocazione all'export: quella della meccanica per oreficeria. A rappresentare questa eccellenza è Afemo (Associazione Fabbricanti Esportatori Macchine per Oreficeria), che aggrega le aziende produttrici di tecnologie avanzate per l'intera filiera orafo-gioielliera, argenteria e bigiotteria. "La meccanica orafa italiana - dichiara Massimo Poliero, presidente di Afemo - genera un fatturato di circa un miliardo di euro. Le nostre aziende associate registrano un volume di export che si attesta intorno al 70% del totale». Questa tecnologia d'avanguardia "Made in Italy" è diretta principalmente verso i mercati orientali, Turchia inclusa, India e Sud-Est asiatico, con destinazioni chiave come Tailandia, Vietnam e Indonesia. Dal settembre 2026, con la piena operatività del nuovo padiglione centrale del quartiere fieristico, Ieg completerà anche la sua technology agenda. Vicenza si posizionerà come polo internazionale della tecnologia per l’oro e i metalli preziosi grazie a una seconda edizione annuale di T.Gold, che permetterà di ampliare l’offerta di contenuti tecnici, arricchire il palinsesto di workshop e seminari, dare continuità alle collaborazioni con i più importanti player tecnologici. In questa agenda dedicata, che vede alternarsi al T.Gold, la stessa Oroarezzo e Jgt in Dubai, si innesteranno ad anni alterni gli eventi verticali Jewellery Technology Forum che torna a settembre 2026 e The Vicenza Symposium che dopo il debutto nel settembre scorso con una altissima partecipazione internazionale tornerà nel settembre 2027.
(Adnkronos) - Il Gruppo Davines - azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, B Corp dal 2016 - in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, autorevole centro studi sulla green economy in Italia, ha premiato oggi al Davines Group Village di Parma i vincitori della seconda edizione del 'The Good Farmer Award', iniziativa dedicata a giovani agricoltori under 35 che abbiano già avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agroecologia e dell’agricoltura biologica rigenerativa, intesa come insieme di pratiche ecocompatibili di gestione agricola, fortemente alternative all’agricoltura convenzionale. Questa seconda edizione del Premio ha coinvolto anche le aziende agricole-zootecniche, in particolare quelle attente al benessere animale, che utilizzano sistemi di allevamento estensivi e che adottano pratiche zootecniche rivolte al miglioramento degli agroecosistemi. I due agricoltori hanno ricevuto 10mila euro ciascuno per l’acquisto di materiali e per interventi finalizzati al miglioramento e allo sviluppo delle pratiche agroecologiche già avviate. Nel corso della cerimonia è stata letta una lettera di saluto inviata da Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, che ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa. La Giuria che ha valutato e selezionato i progetti è composta da otto membri, fra professori universitari ed esperti in temi di agricoltura, agroecologia e sostenibilità a cui quest’anno si sono aggiunti due esperti di zootecnia. I VINCITORI - Alessia Mazzù (classe ’90), socia della Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio - Cooperativa Romana Agricoltura Giovani, è stata premiata per aver trasformato una terra pubblica abbandonata in un luogo di rigenerazione ambientale e sociale. Alessia si è formata tra l’Italia e la Scozia, dove si è specializzata in sostenibilità e studi ambientali. La Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio nasce nel 2011 da una vertenza politica per consentire ai giovani agricoltori l’accesso alle terre pubbliche abbandonate. Situata nel cuore del Parco di Veio a Roma, la Cooperativa pratica metodi biologico-rigenerativi, coltivando cereali rari, ortaggi e leguminose, e custodendo il 'frutteto della biodiversità' per recuperare antiche varietà frutticole. Co.r.ag.gio si distingue come modello di agricoltura sociale e multifunzionale, dedicandosi alla formazione, ai laboratori didattici e offrendo percorsi di inclusione a persone in condizioni di fragilità o svantaggio. Il premio servirà a realizzare un sistema integrato per la raccolta e la gestione dell'acqua piovana e atmosferica, per diversificare le fonti idriche e continuare a far evolvere la Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio come laboratorio di rigenerazione ambientale e sociale. Luca Quirini (classe '94), fondatore dell’Azienda Agricola Quira, è stato premiato per il suo allevamento incentrato sul benessere animale e la salvaguardia del territorio ligure. L’azienda, situata a Borzonasca (Genova) nell’Appennino ligure, a ridosso di Portofino e le Cinque Terre, alleva 60 bovini di razza Cabannina, specie autoctona a rischio di estinzione. La formazione di Luca non è agricola: dopo essersi diplomato al liceo classico, intenzionato a conoscere meglio la sua Liguria, inizia a lavorare per un allevatore di vacche piemontesi nell’entroterra, esperienza che lo appassiona al punto da creare la sua azienda, che porta il nome della prima vacca che ha acquistato, Quira. La mandria pratica la transumanza spostandosi tra pascoli che si estendono dai 700 ai 1.400 metri di altitudine, evento che ha assunto il ruolo di un vero e proprio appuntamento culturale e turistico. Il sistema di allevamento rispetta i ritmi biologici degli animali: le Cabannine, allevate in libertà su circa 2.500 ettari di prati e boschi, pascolano liberamente, di giorno e di notte, alimentate solo a erba e, in inverno, con fieno biologico locale. L’Azienda Agricola Quira ha adottato il pascolo razionale Voisin, un metodo che prevede la rotazione controllata dei pascoli, per favorire l’aumento della biodiversità. In questo modo, con la stessa superficie, è possibile nutrire un numero maggiore di capi, mantenere il terreno fertile e in equilibrio e contribuire alla rigenerazione del suolo e alla prevenzione degli incendi sui versanti montani. Il premio sarà utilizzato per il progetto della 'stalla nel bosco', una zona protetta con microclima equilibrato nei mesi invernali, e per l'acquisto di un furgone attrezzato a laboratorio polifunzionale mobile. Nel 2021 il Gruppo Davines ha investito 2 milioni di euro per realizzare a Parma, in partnership con il Rodale Institute, l’European Regenerative Organic Center (Eroc), primo centro di formazione e ricerca in Italia e in Europa nel campo dell’agricoltura biologica rigenerativa. Nel frattempo, il Gruppo ha continuato a investire sul progetto e il centro oggi è costituito da 188 parcelle sperimentali in cui vengono coltivate 22 differenti specie vegetali, tra cui frumento, mais, achillea, calendula, melissa e camomilla. Dopo tre anni di sperimentazione condotte su Eroc, guidate dal direttore di Ricerca Dario Fornara, sono stati raccolti dati sufficienti a dimostrare che i terreni gestiti secondo pratiche biologico rigenerative hanno raggiunto livelli di produttività paragonabili a quelli ottenuti con l’agricoltura convenzionale, confermando la solidità del modello sul piano delle rese. Gli studi hanno rilevato un netto incremento della biodiversità del suolo - sia per quanto riguarda il microbioma, sia per quanto riguarda il numero di lombrichi - e un miglioramento significativo della densità dei nutrienti nelle colture, in particolare dei sali minerali essenziali come magnesio, calcio e zinco. Nel 2025, Eroc ha rinnovato la propria certificazione Roc - Regenerative Organic Certified. Inoltre negli ultimi due anni il Gruppo Davines ha supportato attivamente 16 aziende agricole italiane nel percorso verso la certificazione Roc, che valuta in modo integrato la salute del suolo, il benessere animale e la tutela dei lavoratori. "Penso che questo premio, così come Eroc, siano esempi concreti del cosiddetto effetto risonanza, un’amplificazione positiva che fa bene a tutti - ha commentato Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines - In Davines crediamo fermamente che il futuro del nostro pianeta sia strettamente legato alla salute del suolo, che è il nostro capitale più prezioso. Per questo, ‘The Good Farmer Award’ non è solo un riconoscimento, ma un investimento concreto nella prossima generazione di agricoltori. Alessia e Luca, i vincitori di quest’anno, ne sono un esempio: attraverso la loro dedizione all'agroecologia, alla tutela della biodiversità e al benessere animale, dimostrano come un'agricoltura responsabile possa non solo produrre eccellenza, ma anche generare un impatto sociale e ambientale positivo". “L'agricoltura biologica si basa su un metodo di coltivazione volto a produrre alimenti con sostanze e processi naturali, con l’esclusione di prodotti della chimica di sintesi. L’agricoltura rigenerativa si basa su un metodo di coltivazione che punta a mantenere e ripristinare la biodiversità del suolo e degli ecosistemi agricoli in modo che siano in grado di fornire beni e servizi ecosistemici di qualità e a lungo termine - ha dichiarato Edo Ronchi, presidente di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - L’agricoltura biologica rigenerativa è un’evoluzione, in parte già prevista nelle pratiche agricole biologiche, in parte innovativa, per rendere l’agricoltura più resiliente alle sfide della crisi climatica e più attiva nel ripristino della natura per affrontare il degrado dei suoli e la perdita di biodiversità”.