• FAQ
  • MAPPA DEL SITO
  • A A A
Ricerca avanzata linkedin logo facebook logo facebook logo rss
  • Persone
  • Aziende
  • Agenda
  • Notizie
Persone arrow down |
Comunicazione Italiana by For Human Relations Srl

ENTRA NEL NETWORK

  • Home
  • Chi siamo
  • Agenda
  • Edizioni
  • Servizi
  • Eventi
  • Atlante
  • Il mio network
Username: Password:  
| Ho dimenticato la password
Non sono ancora iscritto, vorrei registrarmi

ENTRA NEL NETWORK

| Ho dimenticato la password
Non sono ancora iscritto, vorrei registrarmi

ultimora | cronaca

Bolzano, bimbo di 10 anni precipita da una roccia e muore. Illeso l'amico

(Adnkronos) - Un bambino di 10 è morto dopo essere precipitato da una roccia, per diverse decine di metri, nel tardo pomeriggio di ieri a Laudes nel comune di Malles (Bolzano), in Alto Adige. Illeso l'amico di 11 anni che era con lui. Sul posto è intervenuto il soccorso ...

rss-lavoro-pay | lavoro/dati

Natale, oltre un mld tonnellate di cibo invenduto: 5 trend per valorizzare eccedenze

(Adnkronos) - Panettoni, cioccolatini, biscotti e snack confezionati vengono prodotti in grandi quantità durante il periodo festivo per rispondere a una domanda concentrata in poche settimane, ma una parte consistente di questi prodotti resta invenduta. Dietro ...

rss-sostenibilita-pay | sostenibilita

Sostenibilità, report Federbeton: nel 2024 oltre 110 mln per sicurezza ed ambiente

(Adnkronos) - Oltre 110 milioni di euro di investimenti e spese delle aziende dei settori cemento e calcestruzzo per sicurezza ed ambiente nel 2024, in crescita del 16% rispetto al 2023. E’ quanto evidenzia il sesto Rapporto di sostenibilità di Federbeton. ...

  • Privacy
  • Condizioni d’uso
  • Contattaci
  • Feedback
  • Credits

IL BUSINESS SOCIAL CROSS-MEDIA

134975 Iscritti Newsletter

91092 Manager in Atlante Online

55590 Manager pubblicati in Atlante

38462 Partecipanti agli Eventi

622 Eventi gestiti

3753 Speaker

Comunicazione Italiana

FOR HUMAN RELATIONS SRL
P. IVA 14395231005

FOR HUMAN COMMUNITY
P.IVA 14828671009

> ROMA
via Alessandro Trotter 3
Cap 00156
tel: 06.835.499.86 - fax: 06.835.499.87

info@comunicazioneitaliana.it
skype: comunicazioneitaliana
close

Bolzano, bimbo di 10 anni precipita da una roccia e muore. Illeso l'amico

(Adnkronos) - Un bambino di 10 è morto dopo essere precipitato da una roccia, per diverse decine di metri, nel tardo pomeriggio di ieri a Laudes nel comune di Malles (Bolzano), in Alto Adige. Illeso l'amico di 11 anni che era con lui. Sul posto è intervenuto il soccorso alpino della guardia di finanza con squadre a terra, con l'elicottero e a bordo il tecnico dell'elisoccorso. Per il piccolo non c'è stato nulla da fare, mentre l'altro bambino è stato recuperato e soccorso. Si indaga per ricostruire esattamente la dinamica dell'accaduto.

close

Natale, oltre un mld tonnellate di cibo invenduto: 5 trend per valorizzare eccedenze

(Adnkronos) - Panettoni, cioccolatini, biscotti e snack confezionati vengono prodotti in grandi quantità durante il periodo festivo per rispondere a una domanda concentrata in poche settimane, ma una parte consistente di questi prodotti resta invenduta. Dietro l’apparente successo delle vendite natalizie si nasconde infatti un tema strutturale: l’invenduto alimentare rappresenta un costo concreto per la filiera, con ricadute economiche e ambientali che coinvolgono produttori, distributori e retailer. Il fenomeno assume dimensioni globali: secondo uno studio di Ecr Retail Loss, organismo internazionale di ricerca nel settore della distribuzione e del retail, ogni anno oltre un miliardo di tonnellate di cibo viene sprecato, generando costi stimati superiori ai 90 miliardi di euro lungo la catena del valore. Un impatto che incide direttamente sulla redditività: se i retailer riuscissero anche solo a dimezzare questi costi nascosti nei propri conti economici, la maggior parte potrebbe incrementare i profitti di oltre il 20%. Nel settore dolciario, la concentrazione produttiva di dicembre amplifica ulteriormente la pressione: prodotti perfettamente idonei al consumo rimangono invenduti, generando costi aggiuntivi per sconti, redistribuzione, smaltimento e logistica, che possono arrivare fino all’1,8% del fatturato. A questo si aggiungono immobilizzazioni di capitale e inefficienze operative che pesano sulla redditività complessiva, oltre all’impatto ambientale legato al consumo di risorse, alle emissioni e alla gestione dei rifiuti. In questo scenario, appare chiaro come la gestione delle eccedenze non sia un tema marginale, ma una leva strategica per la competitività delle aziende della filiera alimentare. Sempre più operatori stanno adottando modelli industriali strutturati per affrontare il problema in modo continuativo e non emergenziale. Tra queste realtà si inserisce Regardia, player di riferimento in Italia nella circular economy, che opera nel recupero degli ex-prodotti alimentari trasformandoli in risorse utili attraverso processi industriali dedicati. Grazie a questo modello, più di 165.000 tonnellate all’anno di surplus alimentare e concentrato solubile di frumento vengono mediamente preservate nella filiera dei mangimi, evitando lo spreco di risorse ancora valorizzabili. Le eccedenze, anziché essere destinate allo smaltimento, vengono così selezionate, trattate e reintrodotte nel ciclo produttivo come materie prime per la mangimistica e come matrici per bioenergie, riducendo il ricorso a risorse vergini e alleggerendo i costi logistici e ambientali dell’invenduto. L’approccio consente alle aziende di ridurre le perdite economiche legate allo stock fermo, limitare i costi di gestione e trasformare un problema operativo in una risorsa gestibile e misurabile. “Oggi - spiega Paolo Fabbricatore, Group ceo di Regardia - il vero tema non è più se gestire l’invenduto, ma come farlo in modo strategico. Ogni prodotto fermo in magazzino rappresenta un costo finanziario, un rischio operativo e una perdita di valore. Approcci strutturati permettono di ribaltare questa logica: trasformare l’eccedenza in opportunità concreta genera benefici economici e ambientali lungo tutta la filiera. Ridurre gli sprechi significa intervenire direttamente sui margini, sull’efficienza operativa e sulla solidità del business”. La portata del tema diventa ancora più evidente se si confronta l’incidenza dell’invenduto con le dimensioni complessive del mercato dolciario globale. Secondo il report Confectionery Worldwide 2025 di Statista, il comparto genera 531 miliardi di euro di fatturato annuo, con i prodotti da forno e pasticceria come principale categoria, seguiti da cioccolato, dolciumi e gelati. L’Europa occidentale rappresenta circa un terzo del mercato mondiale, davanti al Nord America (22%) e all’Asia-Pacifico (14%). In un settore di questa scala, anche piccole percentuali di eccedenze hanno un impatto economico significativo, moltiplicandosi lungo tutta la filiera. Il divario tra il valore complessivo del mercato e i costi nascosti legati all’invenduto rende evidente come la gestione delle eccedenze non sia una questione marginale, ma un elemento strutturale dell’equilibrio del settore. In questo scenario, adottare modelli efficienti e sostenibili significa non solo ridurre gli sprechi, ma rafforzare la competitività e la resilienza dell’intera filiera. In risposta a questa sfida, le aziende stanno adottando strategie strutturate per recuperare valore dall’invenduto, trasformando eccedenze che altrimenti rappresenterebbero un costo in opportunità concrete per la filiera. La gestione intelligente dell’invenduto non riguarda più solo la riduzione dello spreco, ma si sta evolvendo in approcci integrati che combinano efficienza operativa, sostenibilità e innovazione. Tra i principali trend emergenti si possono individuare i seguenti aspetti. Mangimistica animale: i prodotti dolciari invenduti vengono selezionati e trasformati in ingredienti sicuri e nutrienti per mangimi, contribuendo a ridurre i costi delle materie prime e l’impatto ambientale della filiera. Donazioni a enti benefici: le eccedenze alimentari vengono ridistribuite a organizzazioni caritative, offrendo un vantaggio sociale e riducendo sprechi e costi di smaltimento. Reimmissione sul mercato: alcune aziende utilizzano canali alternativi come outlet o promozioni dedicate, trasformando i prodotti invenduti in vendite aggiuntive senza intaccare il prezzo pieno. Trasformazione in nuovi prodotti o ingredienti secondari: l’invenduto può essere convertito in nuove linee di prodotti o materie prime per altre produzioni, valorizzando risorse altrimenti perse. Conversione in compost o bioenergie: gli scarti non utilizzabili a fini alimentari e non declassabili ad uso zootecnico possono essere destinati a produzione di compost o energia rinnovabile, chiudendo il cerchio della circolarità e riducendo l’impatto ambientale complessivo.

close

Sostenibilità, report Federbeton: nel 2024 oltre 110 mln per sicurezza ed ambiente

(Adnkronos) - Oltre 110 milioni di euro di investimenti e spese delle aziende dei settori cemento e calcestruzzo per sicurezza ed ambiente nel 2024, in crescita del 16% rispetto al 2023. E’ quanto evidenzia il sesto Rapporto di sostenibilità di Federbeton. (Video) Il comparto continua a investire risorse e competenze per migliorare le proprie performance ambientali e accelerare il percorso verso la neutralità climatica al 2050. Lo scorso 24 settembre, presso la Camera dei Deputati, Federbeton ha presentato la propria Strategia di decarbonizzazione, che traccia un percorso chiaro di riduzione progressiva delle emissioni tramite leve strategiche. Nella definizione della strategia sono stati individuati interventi di breve e medio periodo che sfruttano tecnologie già mature come l’impiego di combustibili alternativi e l’utilizzo di materiali sostitutivi del clinker, il semilavorato componente prevalente del cemento - spiega la Federazione del settore - La leva chiave per la decarbonizzazione del settore, con uno sviluppo a lungo termine, è la cattura della CO2, una tecnologia che richiede ingenti investimenti e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto e stoccaggio. La cattura è fondamentale perché nella produzione di cemento il 60-65% delle emissioni dirette di CO2 deriva dalle stesse reazioni chimiche di processo ed è quindi incomprimibile. “Cemento e calcestruzzo sono materiali straordinari e insostituibili, che garantiscono la sicurezza e la durabilità delle nostre case, scuole, ospedali. Sono fondamentali per le nostre infrastrutture e città, alimentano la crescita economica e sociale del Paese e contribuiscono concretamente alla rigenerazione urbana e allo sviluppo di infrastrutture sostenibili e durevoli - ha sottolineato Paolo Zelano, vicepresidente di Federbeton Confindustria - La nostra sfida è mantenere alta la competitività dell’industria italiana continuando a progredire sul fronte della sostenibilità, in particolare quella ambientale. Questo è possibile solo attraverso un impegno collettivo, rafforzando il legame tra industria, ambiente e società”. Il Rapporto di Sostenibilità di Federbeton, come ogni anno, mostra l’impegno, i risultati e gli ambiti di miglioramento della filiera. Emerge, fra l’altro, che il settore conferma la propria circolarità: l’industria del cemento utilizza da anni scarti di altri processi produttivi in sostituzione dell’8% delle materie prime necessarie; i produttori di calcestruzzo preconfezionato e manufatti riutilizzano in media il 29% delle acque di processo ed il 62% degli scarti di produzione, rispettivamente; inoltre, è in aumento la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili, in parte autoprodotta dalle aziende stesse. Il Rapporto richiama l’attenzione anche su alcune criticità che non permettono all’industria di esprimere pienamente le proprie potenzialità: “Il tasso di sostituzione calorica dei combustibili fossili con combustibili alternativi nel settore del cemento resta fermo al 26%, lontano dalla media europea del 56%, principalmente a causa di iter amministrativi complessi e disomogenei sul territorio nazionale. I combustibili alternativi sono una soluzione già disponibile, ma al di là dello sforzo dell’industria, è necessario un intervento delle istituzioni al fine di ottenere un’applicazione omogenea sul territorio nazionale del processo di autorizzazione”. Un’altra criticità che emerge dal Rapporto è quella relativa “all’impiego di aggregati recuperati nella produzione di calcestruzzo. Nonostante le potenzialità del settore, questa pratica resta limitata per l’assenza di un mercato nazionale per prodotti conformi agli standard dei calcestruzzi strutturali. Anche in questo caso è necessaria un’azione di sistema che coinvolga produttori, utilizzatori e istituzioni”.

Questo sito utilizza i cookies. Utilizzando il nostro sito web l’utente dichiara di accettare e acconsentire all’utilizzo dei cookies in conformità con i termini di uso dei cookies espressi in questo documento. Privacy Policy.