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Zelensky 'sfida' Trump : "Ucraina non lascia Donbass, serve referendum". Putin: "Russia avanza"

(Adnkronos) - L'Ucraina non vuole abbandonare il Donbass, respinge il pressing degli Stati Uniti e rilancia: serve un referendum per definire il destino dei territori. La proposta non piace a Donald Trump e, ovviamente, viene bocciata dalla Russia di ...

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Radical Storage, deposito bagagli intelligente fa parte dell'esperienza di viaggio

(Adnkronos) - Un 2025 da record per Radical Storage, la piattaforma che consente a chi viaggia di trovare e prenotare online uno spazio sicuro dove lasciare le valigie, per qualche ora o per l’intera giornata, in modo semplice e tracciabile. Negli ultimi 12 mesi ...

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Agricoltura, Mazzù (Co.r.ag.gio): "Rigeneriamo terra pubblica e comunità"

(Adnkronos) - “Siamo una cooperativa agricola che fa rigenerazione ambientale e sociale in una zona semi-urbana di Roma”. Alessia Mazzù, classe ’90 e membro della Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio, ha ricevuto il Good Farmer Award per aver trasformato 22 ettari di ...

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Zelensky 'sfida' Trump : "Ucraina non lascia Donbass, serve referendum". Putin: "Russia avanza"

(Adnkronos) - L'Ucraina non vuole abbandonare il Donbass, respinge il pressing degli Stati Uniti e rilancia: serve un referendum per definire il destino dei territori. La proposta non piace a Donald Trump e, ovviamente, viene bocciata dalla Russia di Vladimir Putin in una giornata cruciale nel complesso percorso negoziale per porre fine alla guerra che dura da circa 4 anni. Kiev ha inviato a Washington la propria versione del piano di pace. "Abbiamo due punti chiave di disaccordo. I territori del Donetsk, e tutto ciò che è correlato, e la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Sono questi i due argomenti su cui continuiamo a discutere", dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando delle questioni "irrisolte". Zelensky prospetta una nuova strada e afferma che ogni possibile compromesso territoriale dovrà essere deciso da un voto popolare. "Credo che il popolo dell'Ucraina risponderà a questa domanda", dice durante un incontro con i giornalisti, sottolineando che se questo sia "attraverso elezioni o un referendum, dovrà essere una posizione che viene dal popolo ucraino". Il ricorso al voto è una soluzione non contemplata da Trump. L'approccio ucraino segna un punto di rottura. Gli Stati Uniti stanno spingendo per "una zona libera economica" smilitarizzata tra le truppe della Russia e dell'Ucraina nell'est del Paese come parte di un accordo per mettere fine alla guerra. In questo accordo alla Russia non verrebbe chiesto di ritirarsi dalla regione di Donetsk o dalle sue posizioni nelle regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia, ma le forze di Mosca dovrebbero ritirare le truppe dalle regioni di Kharkiv, Dnipropetrovsk e Sumy. "Chi governerà questo territorio, che loro chiamano 'zona libera economica' o 'zona demilitarizzata', loro non lo sanno", aggiunge Zelensky con tono polemico, sottolineando che Kiev non ritiene che il piano sia giusto senza garanzie che le truppe russe non prendano semplicemente il territorio dopo il ritiro ucraino. "Se una parte deve ritirarsi e l'altra parte rimane dove è, allora cosa terrà ferme queste altre truppe, i russi? Perché l'altra parte della guerra non si ritira la stessa distanza nella stessa direzione?", chiede Zelensky. "O cosa li fermerà di fingersi civili e prendere il controllo di questa zona libera economica? - continua - questo è tutto molto serio. Non è un fatto che l'Ucraina accetterebbe, ma se parliamo di compromesso allora deve essere un compromesso giusto". Kiev, come è noto, è pronta a un cessate il fuoco. Washington e Mosca, però, non prendono in considerazione una tregua temporanea: "Gli Stati Uniti, dopo ripetuti negoziati con la parte russa, ritengono che un cessate il fuoco totale" per porre fine al conflitto innescato dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina "possa arrivare solo con la firma di un accordo quadro". "Non c'erano vincoli specifici di date, ultimatum" per un accordo di pace che ponga fine al conflitto, ma gli Stati Uniti "davvero volevano, e forse vogliono ancora, avere una comprensione piena entro Natale del punto a cui siamo con questo accordo", aggiunge Zelensky facendo riferimento ad un'eventuale deadline. "Non è un segreto che i russi non accetteranno un cessate il fuoco se non si arriverà a un accordo - prosegue - La nostra posizione non è cambiata. Crediamo sia necessario un cessate il fuoco. Ma l'informazione che riceviamo è esattamente questa: l'unica opzione per un cessate il fuoco è la firma di un accordo quadro". A Washington, Trump ha letto il piano ucraino. "Il presidente è al corrente" della proposta inviata da Zelensky, dice la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Risultato? "Il presidente è estremamente frustrato con entrambe le parti in questa guerra. Non vuole più parole, vuole azioni, vuole questa guerra arrivi a una fine", dice. Più tardi, Trump dedica qualche battuta al tema rispondendo alle domande dei cronisti nello Studio Ovale. "Pensavo fossimo molto vicini ad un accordo con la Russia e pensavo fossimo vicini ad un accordo con l'Ucraina. Al di là del presidente Zelensky, la sua gente apprezza l'idea dell'accordo", dice confermando che il tema dei territori è centrale: "Si dividono i territori in un certo modo, non è la cosa più semplice del mondo". "L'accordo fermerebbe l'uccisione di migliaia di persone ogni mese, soprattutto soldati. Lo scorso mese sono morte 25mila persone", dice. "Sabato c'è un meeting in Europa, vediamo se partecipare. Ci andremo se pensiamo ci sia una buona chance" di arrivare ad un'intesa. "Situazioni del genere sfociano in una terza guerra mondiale, l'ho detto l'altro giorno: 'Tutti continuano con questi giochetti, vi ritroverete nella terza guerra mondiale'. Non vogliamo che succeda", aggiunge riferendosi probabilmente agli ultimi contatti con i leader europei. Le condizioni poste da Zelensky non sono un'ipotesi da considerare per la Russia. Putin continua a annunciare progressi lungo tutta la linea del fronte. Il presidente evidenzia "l'elevata velocità di avanzamento delle truppe nella regione di Zaporizhzhia" e afferma che "la liberazione di Severesk avvicina nuovi successi offensivi e l'espulsione delle forze armate ucraine dal Donbass". Il generale Valeri Gerasimov, comandante delle forze armate accende i riflettori anche sulla regione di Dnipropetrovsk: "Avanziamo anche lì". Tocca al vicepresidente del Consiglio di Sicurezza, Dmitri Medvedev, commentare con i consueti toni 'frizzanti' la proposta di Zelensky sul ricorso ad un referendum: "Vuole rallentare i negoziati, ha mostrato il dito medio alla Casa Bianca - scrive su X - Tutti capiscono che un referendum territoriale in Ucraina rallenterà i negoziati. È esattamente ciò che vuole ottenere il clown di Kiev. Per quanto tempo ancora tollererai tutto questo, America?".

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Radical Storage, deposito bagagli intelligente fa parte dell'esperienza di viaggio

(Adnkronos) - Un 2025 da record per Radical Storage, la piattaforma che consente a chi viaggia di trovare e prenotare online uno spazio sicuro dove lasciare le valigie, per qualche ora o per l’intera giornata, in modo semplice e tracciabile. Negli ultimi 12 mesi l’azienda ha registrato una crescita del +100% rispetto allo scorso anno. A trainare l’aumento dei flussi sicuramente il Giubileo di Roma e l’ottima stagione estiva, ma in questo momento anche il grande successo dei mercatini di Natale, gli eventi culturali e un turismo di visita più concentrato, in cui l’esperienza si consuma in uno o due giorni. "I numeri - spiega Alessandro Seina, ceo di Leanteam, la startup che ha dato vita al progetto Radical Storage - parlano chiaro. Nel mese di novembre 2025, Bolzano ha registrato un incremento delle richieste del +61% rispetto al 2024, mentre Trento sale addirittura al +85%. Performance straordinaria per Lucca, dove - complice il Lucca Comics - le prenotazioni di deposito bagagli sono più che raddoppiate (+110%). Ottimi risultati anche all’estero con Parigi che fa un +141% e Londra +126%". La crescita di questo business non è solo quantitativa, ma culturale. Il deposito bagagli - per anni un servizio marginale o relegato alle stazioni - è diventato oggi un tassello chiave della 'libertà di movimento' del turista moderno, sempre più attento all’ottimizzazione del tempo di visita. "I nostri risultati - fa notare Stefano Manzi, country manager Italia di Radical Storage - dimostrano come il deposito bagagli non sia più un’esigenza occasionale, ma un elemento entrato stabilmente nella routine di viaggio. Soprattutto nei centri piccoli e mediamente affollati, dove la visita dura poco e ogni ora è preziosa, i viaggiatori non accettano più di girare con le valigie. Vogliono muoversi, esplorare, vivere la città senza pensieri". Radical Storage ha costruito una rete capillare composta da bar, negozi, hotel e attività commerciali che offrono ai viaggiatori uno spazio sicuro per lasciare i bagagli, generando al contempo traffico aggiuntivo e nuove opportunità di business. "I nostri partner locali - aggiunge Manzi - sono il cuore del progetto. Ogni bagaglio consegnato può diventare un potenziale cliente per il territorio. E' la sharing economy che funziona perché fa vincere tutti: viaggiatori, attività locali e città che si rendono più accoglienti". Il turismo del 2025 si sta giocando molto sulla qualità dell’esperienza e sulla gestione del tempo. L’ultimo miglio, quello tra check-in e check-out, è oggi un segmento strategico che incide sulla percezione complessiva del viaggio. Radical Storage - attiva in oltre 1.500 destinazioni nel mondo con più di 10.000 punti deposito - continua a crescere proprio in questa direzione, consolidando un servizio digitale che risolve un’esigenza semplice, concreta e universale. "Il deposito bagagli è ormai parte integrante del customer journey del turista. Chi viaggia oggi vuole un servizio immediato, prenotabile da smartphone, vicino ai luoghi di interesse. E noi continueremo a investire per digitalizzare e rendere più efficiente questo momento del viaggio, in Italia e nel mondo", conclude Seina.

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Agricoltura, Mazzù (Co.r.ag.gio): "Rigeneriamo terra pubblica e comunità"

(Adnkronos) - “Siamo una cooperativa agricola che fa rigenerazione ambientale e sociale in una zona semi-urbana di Roma”. Alessia Mazzù, classe ’90 e membro della Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio, ha ricevuto il Good Farmer Award per aver trasformato 22 ettari di terra pubblica abbandonata in un laboratorio di agricoltura rigenerativa e inclusione. “Usiamo l’agricoltura per parlare di giustizia sociale, per fare formazione, produzione, sperimentazione e inclusione sociolavorativa”, ha spiegato. Il premio sarà investito in un intervento strategico: “Raccoglieremo le acque meteoriche: in tempi di cambiamento climatico l’acqua è una risorsa preziosa che non può essere sprecata”. Sulla sostenibilità nel settore primario, Mazzù è netta: “Si può fare, anche se non è semplice. Serve una rivoluzione culturale: l’agricoltura rigenerativa richiede fiducia nel fatto che, nel lungo periodo, porta benefici a noi agricoltori e all’ambiente”.

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