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(Adnkronos) - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump potrebbe rinviare di una settimana la deadline sull'Ucraina, inizialmente stabilita per giovedì 27 novembre. Lo scrive l'Economist riferendosi all'attesa risposta di Kiev al piano di pace in 28 punti elaborato da Trump per la fine del conflitto tra la Russia e l'Ucraina. ''Potrebbe succedere qualcosa di buono'' tra la Russia e l'Ucraina, ha scritto sul suo Truth Social il tycoon. "E' davvero possibile che si stiano facendo grandi progressi nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina??? Non credeteci finché non lo vedete, ma potrebbe succedere qualcosa di buono'', si legge nel post. E tutto in maiuscolo ha concluso: ''Dio benedica l'America!''. Intanto, all'indomani dei colloqui di Ginevra tra rappresentanti di Stati Uniti e Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha salutato i progressi compiuti, sottolineando però che serve "molto di più" per arrivare ad una "pace reale" con la Russia. "Nelle tappe concordate con la parte americana, siamo riusciti a includere punti estremamente sensibili", ha affermato nel corso di una conferenza virtuale in Svezia. "Sono tappe, ma per arrivare ad una pace reale serve di più, molto di più", ha aggiunto. Da parte sua il Cremlino afferma di non essere stato informato dell'esito dei colloqui. "Non abbiamo ricevuto alcuna informazione", ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Peskov ha detto di essere al corrente di 'modifiche' apportate al piano americano per mettere fine al conflitto. Nella dichiarazione congiunta diffusa dalla Casa Bianca dopo l'incontro di ieri si legge che Usa e Ucraina "hanno messo a punto un quadro di pace aggiornato e perfezionato". I "colloqui sulla proposta di pace Usa" sono stati "costruttivi, mirati e rispettosi e si sottolinea l'impegno condiviso ad arrivare a una pace giusta e duratura", con la determinazione a proseguire i contatti. "Entrambe le parti hanno concordato che le consultazioni sono state molto produttive - si legge - Dai colloqui sono emersi progressi significativi verso un allineamento delle posizioni, individuando prossimi passi chiari. Hanno riaffermato che qualsiasi accordo futuro dovrà rispettare pienamente la sovranità dell'Ucraina e garantire una pace giusta e sostenibile". La delegazione ucraina "ha ribadito la sua gratitudine per l'impegno determinato degli Stati Uniti e di Donald Trump, per i loro sforzi incessanti volti a porre fine alla guerra e alla perdita di vite umane". Ucraina e Stati Uniti "hanno concordato di proseguire nei prossimi giorni un lavoro intenso su proposte congiunte" e "resteranno in stretto contatto con i partner europei". "Le decisioni finali", viene sottolineato, saranno dei "presidenti di Ucraina e Stati Uniti", con il riaffermato impegno a "continuare a lavorare insieme per una pace che garantisca sicurezza, stabilità e ricostruzione dell'Ucraina". Quella di ieri è stata una domenica di intensi negoziati a Ginevra. "Non c'è mai stato un incontro più produttivo", ha detto Rubio, spiegando che il piano di pace Usa in 28 punti, limato nei negoziati, verrà sottoposto alla Russia. La Casa Bianca vorrebbe il sì ucraino al piano per giovedì 27 novembre, per celebrare al top il Giorno del Ringraziamento. Sul tavolo, però, prende forma anche una proposta europea. Anche in questo caso, afferma la Cnn, il testo in 24 punti è estremamente fluido: l'obiettivo è ottenere eventuali modifiche nel piano americano in una sorta di manovra diplomatica tra vasi comunicanti. Le differenze sostanziali tra il piano europeo e quello di Trump sarebbero numerose. Nel documento verrebbero sfumati i toni rispetto ai confini dell'azione Nato: il piano americano esclude senza mezze misure la presenza di militari dell'Alleanza in Ucraina, quello europeo non contempla un dispiegamento permanente e non cancella totalmente la possibilità dell'adesione di Kiev all'Alleanza anche se non c'è accordo tra i membri del Patto Atlantico al momento.Il tema delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina è centrale: in caso di nuovo attacco russo, scatterebbe un meccanismo paragonabile all'articolo 5 della Nato, che prevede l'intervento dell'Alleanza in difesa di un membro aggredito.Il documento europeo non fa riferimento a concessioni territoriali. Washington, invece, considera sostanzialmente russi e riconosciuti come tali Crimea, Donetsk e Luhansk. Kiev, poi, non dovrebbe ritirarsi dalle città controllate nel Donbass. Per discutere dei piani per l'Ucraina, il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa ha convocato per stamani un incontro informale dei capi di Stato e di governo dell'Ue a Luanda, in Angola, a margine del vertice Ue-Unione Africana. Avere una posizione dell'Ue "unitaria e coordinata" è "fondamentale" per assicurare che i negoziati di pace abbiano un "esito positivo" per l'Ucraina e per l'Europa, ha detto via social Costa, che ha sentito per telefono Zelensky prima del summit. Intanto continuano i raid. E' di almeno quattro morti e 17 feriti il nuovo bilancio delle vittime dell'attacco russo che ieri sera ha colpito Kharkiv. Lo denunciano le autorità locali, come riporta The Kyiv Independent. Fra i feriti vi sono due bambini di 11 e 12 anni, ha denunciato il governatore Oleh Syniehubov. Le forze armate russe hanno abbattuto un drone lanciato dall'Ucraina e diretto verso Mosca. Lo ha reso noto il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, spiegando che tre aeroporti della capitale russa sono stati chiusi per garantire la sicurezza dei voli in arrivo e in partenza. I servizi di emergenza stanno lavorando nella zona del drone abbattuto, ha aggiunto Sobyanin. In precedenza il ministero della Difesa di Mosca aveva reso noto che sono stati intercettati e abbattuti nella notte 93 droni ucraini mentre sorvolavano diverse regioni russe e che quasi la metà dei droni, 45, sono stati distrutti sulla regione di Belgorod.
(Adnkronos) - “È emersa un’analisi molto importante sui punti di deficit del nostro sistema pensionistico contributivo, in particolare sulle carenze di solidarietà intra e intergenerazionale e sulle fragilità che questo modello lascia scoperte” E' quanto ha dichiarato Stefano Giubboni, ordinario di Diritto del Lavoro dell'università di Perugia, in occasione del seminario “Previdenza Next Gen” a Roma. Giubboni ha sottolineato come tra le proposte più condivise spicchi quella di una pensione contributiva di garanzia, un intervento discusso da anni ma mai realizzato per mancanza di volontà politica. “Si tratta – ha spiegato – di una correzione decisiva che permetterebbe di mantenere l’impianto contributivo, compensando però le sue scoperture: carriere discontinue, lavoro povero, maggiore esposizione delle donne all’inequità del sistema. Non esistono soluzioni ottimali che agiscano solo sul sistema pensionistico. Serve un accompagnamento con interventi mirati sul mercato del lavoro e con una maggiore attenzione ai giovani e alle donne.” Secondo Giubboni, l’elemento innovativo emerso dal seminario è la volontà di “raccordare queste riflessioni in proposte concrete”, una direzione che – ha concluso – “il Patronato Acli sembra intenzionato a portare avanti con determinazione.”
(Adnkronos) - Nel 2024 il sistema Conai ha prodotto 3,8 miliardi di euro di valore economico, contribuendo per 2 miliardi di euro al Pil nazionale e sostenendo oltre 24mila posti di lavoro lungo l’intera filiera del riciclo. Il Consorzio Nazionale Imballaggi ha presentato oggi a Milano in Borsa Italiana l’edizione 2025 del suo Rapporto integrato di sostenibilità, che, come ogni anno, quantifica i benefici economici ed ambientali del riciclo in Italia. “Il Rapporto integrato 2025 conferma la capacità del modello Conai di convertire la sostenibilità in valore tangibile e misurabile, e di operare in coerenza con i principali indicatori Esg e con le aspettative del sistema economico nazionale. Lo vediamo nei numeri ma anche nel ruolo più ampio che il sistema svolge: non gestiamo semplicemente i materiali di imballaggio post consumo, ma attiviamo filiere, abilitiamo settori strategici, generiamo lavoro e riduciamo la dipendenza dalle risorse naturali - commenta Ignazio Capuano, presidente Conai - Ogni euro di Contributo Ambientale genera valore che si moltiplica nel Paese, dimostrando che la sostenibilità può essere non solo doverosa, ma anche straordinariamente produttiva. Ambiente e competitività non sono in contrasto: il riciclo è una vera infrastruttura industriale nazionale, capace di produrre benefici economici, occupazionali e ambientali. I numeri ci raccontano la strada fatta; il nostro impegno quotidiano indica quella da seguire: trasformare il riciclo in un’opportunità reale, misurabile e condivisa per un’Italia più efficiente e sostenibile”. Grazie al riciclo degli imballaggi l’Italia ha risparmiato nel 2024 12,2 milioni di tonnellate di materie prime vergini, ossia il peso di oltre 830 Torri di Pisa; ha evitato l’utilizzo di 55 TWh di energia primaria, pari ai consumi domestici della metà delle famiglie italiane; e ha ridotto le emissioni di gas serra fino a 11,4 milioni di tonnellate di CO2eq, che corrispondono a quelle di circa 9mila voli intorno al mondo. Dal Report emerge così "la crescente interdipendenza tra sostenibilità, innovazione e competitività. Le analisi relative alle imprese soggette a schemi Epr (Extended Producer Responsibility) mostrano infatti come alti tassi di riciclo e modelli collaborativi producano nel tempo maggiore efficienza, fiducia degli investitori e valore finanziario". “Sostenibilità significa capacità di trasformare una visione ambientale in valore industriale. Ogni cifra del Rapporto non è solo un dato, ma il racconto di un impegno che coinvolge imprese, comunità e territori, e che rende visibile ciò che spesso rimane nascosto: le storie dei materiali, delle persone e delle filiere che lavorano insieme come in un film a più livelli - sottolinea Simona Fontana, direttore generale Conai - La qualità delle filiere, l’innovazione tecnologica e la collaborazione con i territori sono i pilastri che ci consentono di ottenere risultati concreti e di rafforzare la competitività del Sistema Paese, consolidando il ruolo dell’Italia nella transizione circolare europea. La sostenibilità è esperienza e partecipazione. Ogni parola, ogni scelta può diventare azione, innovazione e esempio: Conai ha anche una missione formativa e culturale, e attraverso progetti come Green Jobs e Fenice Conai per il giornalismo ambientale giovane, coinvolge scuole, università, giornalisti e territori nella diffusione di una cultura della sostenibilità più consapevole”. In un contesto storico-economico segnato da dinamiche tecnologiche, geopolitiche e di mercato sempre più complesse, Conai ha promosso un dialogo tra istituzioni, imprese e operatori finanziari che ha portato all’individuazione di un insieme di priorità strategiche fondamentali per rafforzare la resilienza e la competitività del sistema. È emersa, innanzitutto, la necessità di regole chiare, orientate ai risultati e capaci di consolidare fiducia e pianificazione industriale. Una maggiore stabilità normativa rappresenta infatti un presupposto imprescindibile per creare condizioni favorevoli agli investimenti. “Questo rapporto è uno strumento prezioso anche per orientare le politiche pubbliche, perché offre indicazioni concrete su ciò che serve alle filiere e ai territori - afferma Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - I numeri presentati oggi confermano che il riciclo non è solo una scelta ambientale, ma una vera politica industriale. Risultati importanti che devono essere consolidati con iniziative mirate a sostenere e sviluppare la competitività di un settore energivoro e sottoposto a forte concorrenza internazionale, rendendo il materiale riciclato competitivo anche nei costi. In questa direzione va l’Energy Release, appena operativo, che garantirà energia rinnovabile a prezzo stabile alle imprese più energivore. Continuiamo inoltre a contribuire al Circular Economy Act, per costruire un mercato unico delle materie prime seconde, semplificare norme e autorizzazioni e incentivare l’utilizzo di materiali riciclati. A livello nazionale prosegue il confronto con gli operatori, dal tavolo sulla plastica alla sperimentazione dei certificati bianchi per l’economia circolare. Il sistema italiano del riciclo è un modello riconosciuto in Europa e il governo è impegnato a sostenerlo, rimuovendo ostacoli e creando condizioni di crescita. Ringrazio Conai per il contributo alla strategia nazionale”. Un pilastro altrettanto rilevante riguarda la promozione dell’innovazione e delle partnership, insieme all’integrazione sempre più stretta tra transizione verde e trasformazione digitale, considerate una leva unica per sostenere una crescita competitiva e duratura. A ciò si affianca la necessità di prestare particolare attenzione alle piccole e medie imprese, garantendo loro un accesso più semplice agli strumenti finanziari necessari per affrontare la transizione ecologica. Parallelamente, la valorizzazione della formazione e della conoscenza si conferma un motore decisivo di competitività per le filiere, mentre il rafforzamento del ruolo delle amministrazioni locali è ritenuto essenziale per assicurare l’implementazione efficace delle politiche di sostenibilità sui territori. “L’Italia si conferma tra i leader europei nella gestione dei rifiuti con risultati superiori alla media dell’Unione. I numeri dell’economia circolare testimoniano un sistema produttivo solido e competitivo. Negli ultimi cinque anni il valore aggiunto è in crescita e il settore coinvolge oltre 600mila lavoratori. Tuttavia, per mantenere questa rotta dobbiamo rafforzare la capacità di innovazione: il numero di brevetti legati al riciclo e ai processi circolari è ancora inferiore rispetto ai nostri competitor come Germania, Francia e Spagna. Per questo servono politiche mirate, più investimenti e una collaborazione sempre più stretta tra pubblico e privato, così da sostenere un modello di sviluppo davvero sostenibile e orientato al futuro", ha concluso Lara Ponti, vicepresidente di Confindustria per la transizione ambientale e obiettivi Esg.