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(Adnkronos) - 'Vermiglio' di Maura Delpero riceve due candidature agli Efa 2024 nelle categorie Miglior Film Europeo e Miglior Regista. Il film, già scelto per rappresentare l'Italia ai prossimi premi Oscar, ha ricevuto questo importante riconoscimento dall'Accademia europea del cinema che ogni anno assegna i premi Efa. Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, che ha coprodotto il film con Cinedora, esprime soddisfazione: "Le nostre congratulazioni a Maura Delpero, alla sua visione di cinema rigorosa e nitida, capace di trasfigurare piccole vicende di montagna in storie senza limiti né confini. Entrare nella cinquina dei finalisti Efa è un traguardo importante nel percorso che Maura Delpero sta costruendo passo dopo passo, con capacità e determinazione, senza temere di affrontare sfide difficili, come nel caso di questo film, di raccontare una storia recitata in dialetto con pochi attori professionisti. Un riconoscimento di prestigio che aggiunge ulteriore visibilità al film impegnato in questo periodo nella campagna Oscar. Complimenti anche ai produttori di Cinedora che hanno creduto nella potenzialità di Vermiglio, e con i quali ci accomuna l’idea della necessità di un cinema d’autore che sappia parlare anche al pubblico". I vincitori degli European Film Awards (Efa) saranno svelati nella cerimonia di premiazione del 7 dicembre a Lucerna. In lizza per il Miglior film ci sono: 'Bye Bye Tiberiade' (Francia, Belgio, Palestina, Qatar) di Lina Soualem, 'Dahomey' (Francia, Senegal) di Mati Diop, 'Emilia Pérez' (France) di Jacques Audiard, 'Flow – Un mondo da salvare' (Lettonia, Francia, Belgia) di Gints Zilbalodis, 'In Limbo' (Polonia) di Alina Maksimenko, 'Living Large' (Repubblica Ceca, Francia, Slovacchia) di Kristina Dufková, 'No Other Land' (Palestina, Norvegia) di Yuval Abraham, Rachel Szor, Basel Adra & Hamdan Ballal, 'Savages' (Svizzera, Francia, Belgio) di Claude Barras, 'Soundtrack to a Coup d’Etat' (Francia, Belgio, Paesi Bassi) di Johan Grimonprez, 'Il seme del fico sacro' di Mohammad Rasoulof, 'La stanza accanto' (Spagna) di Pedro Almodóvar, 'Sultana’s Dream' (Spagna, Germania, India) di Isabel Herguera, 'The Substance' (GB, USA, Francia) di Coralie Fargeat, 'They Shot the Piano Player' (Spagna, Francia, Paesi Bassi, Portogallo, Peru) di Fernando Trueba e Javier Mariscal, 'Vermiglio' (Italia, Francia, Belgio) di Maura Delpero. Per il Miglior documentario i titoli in nomination sono: 'Bye Bye Tiberiade' (Francia, Belgio, Palestina, Qatar) di Lina Soualem, 'Dahomey' (Francia, Senegal) di Mati Diop, 'In Limbo' (Polonia) di Alina Maksimenko, 'No Other Land' (Palestina, Norvegia) di Yuval Abraham, Rachel Szor, Basel Adra & Hamdan Ballal, 'Soundtrack to a Coup d’Etat' (Francia, Belgio, Paesi Bassi) di Johan Grimonprez. Nella categoria Miglior regista sono in corsa, oltre a Maura Delpero per 'Vermiglio', Andrea Arnold per 'Bird', Jacques Audiard per 'Emilia Pérez', Pedro Almodóvar per 'La stanza accanto' e Mohammad Rasoulof per 'Il seme del fico sacro'. Per il premio alla Miglior attrice concorrono: Renate Reinsve per 'Armand', Karla Sofía Gascón per 'Emilia Pérez', Trine Dyrholm per 'The Girl with the Needle', Vic Carmen Sonne per 'The Girl with the Needle', Tilda Swinton per 'La stanza accanto'. Per il premio al Miglior attore, Franz Rogowski per 'Bird', Ralph Fiennes per 'Conclave', Lars Eidinger per 'Dying', Daniel Craig per 'Queer', Abou Sangare per 'La storia di Souleymane'. Per la Miglior sceneggiatura sono in lizza: Jacques Audiard per 'Emilia Pérez', Magnus von Horn & Line Langebek per 'The Girl with the Needle', Pedro Almodóvar per 'La stanza accanto', Mohammad Rasoulof per 'Il seme del fico sacro', Coralie Fargeat per 'The Substance'. Per il Prix FIPRESCI alla Miglior scoperta concorrono: 'Armand' di Halfdan Ullmann Tøndel, 'Hoard' di Luna Carmoon, 'Kneecap' di Rich Peppiatt, 'Santosh' di Sandhya Suri, 'The New Year That Never Came' di Bogdan Mureșanu, 'Toxic' di Saulė Bliuvaitė. Infine, per l'European Young Audience Award sono in corsa 'Lars is Lol' di Eirik Sæter Stordahl, 'The Remarkable Life of Ibelin' di Benjamin Ree, 'Winners' di Soleen Yusef.
(Adnkronos) - La filiale italiana di Gedeon Richter, società farmaceutica multinazionale con sede in Ungheria, ha ottenuto la Certificazione della parità di genere (standard nazionale UNI/PdR 125:2022) da Bureau Veritas e, per il secondo anno consecutivo, il titolo di Great Place to Work*, considerato a livello globale come indicatore di eccellenza nella cultura aziendale. I riconoscimenti - si legge in una nota - hanno radici in una cultura aziendale inclusiva e orientata al benessere dei propri collaboratori. Gedeon Richter vanta il centro di ricerche farmacologiche più importante dell'Europa centro-orientale, più di 200 prodotti distribuiti in 100 Paesi del mondo e oltre 12mila dipendenti a livello globale. "Da sempre ci impegniamo nel garantire un ambiente di lavoro sano, equo e inclusivo, dove viene valorizzata l'unicità di ogni persona - commenta Maria Giovanna Labbate, amministratrice delegata di Gedeon Richter Italia - Siamo orgogliosi di avere ottenuto questi due riconoscimenti che certificano il nostro impegno nel garantire la parità di genere all'interno della nostra azienda e a promuovere il benessere delle persone in ogni aspetto della vita personale e professionale sul luogo di lavoro". Sin dalla sua fondazione, la centralità della figura femminile in Gedeon Richter Italia rappresenta un principio cardine, essendo l'azienda impegnata a 360 gradi sul benessere e salute della donna in tutte le fasi della vita, dall'adolescenza all'età adulta, fino alla maturità. Questo impegno si riflette anche nella creazione di progetti significativi e partnership strategiche che mirano a promuovere l'empowerment femminile e ad avanzare nel campo della cultura ed educazione, contribuendo a creare un ambiente di lavoro e una società più inclusivi e orientati al futuro. Lavorare in Gedeon Richter Italia si traduce nel collaborare in team cross funzionali aperti, inclusivi e non gerarchici, in continua evoluzione e che abbracciano l'incertezza e l'ambiguità con maggiore fiducia. L'azienda sostiene sia lo sviluppo professionale, sia il benessere dei dipendenti, con l'obiettivo di favorire un clima di fiducia e spirito di squadra e offrire un'esperienza lavorativa significativa alle persone che contribuiscono ogni giorno alla sua crescita.
(Adnkronos) - "Decarbonizzare ed elettrificare non sono la stessa cosa. Sono due concetti diversi". Così Matteo Cimenti, presidente Federchimica- Assogasliquidi, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma. "Noi e i nostri prodotti Gpl e Gnl nella transizione energetica e nella decarbonizzazione siamo a nostro agio - continua - Sappiamo di avere un ruolo da ricoprire. I nostri prodotti hanno un’impronta energetica e ambientale ridotta rispetto ad altri vettori disponibili. La ricerca e lo sviluppo che sta facendo l’industria per proporre delle percentuali sempre crescenti di prodotto di origine biologica e rinnovabile rendono questi prodotti ancora più protagonisti nella decarbonizzazione del trasporto". "Ma quel è l’orizzonte a lungo termine? Ci scontriamo con un approccio normativo e autorizzativo che rischia di creare confusione. Abbiamo una classe imprenditoriale coraggiosa che investe e un quadro normativo non sempre lineare", spiega.