ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Tatiana Schlossberg, giornalista e nipote dell'ex presidente statunitense John F. Kennedy, è morta oggi all'età di 35 anni. A darne la notizia la famiglia sui social dalla John F. Kennedy Library Foundation. Tatiana Celia Kennedy Schlossberg, che si era occupata soprattutto di temi ambientali e cambiamento climatico, aveva reso pubblica a novembre, in un saggio sul New Yorker, la diagnosi di una rara forma di leucemia mieloide acuta, un tumore del sangue e del midollo osseo. Nata a New York il 5 maggio 1990, era figlia di Caroline Kennedy, ex ambasciatrice degli Stati Uniti, ed Edwin Schlossberg, e nipote del presidente John F. Kennedy e di Jacqueline Kennedy Onassis. Dopo gli studi a Yale e a Oxford, ha iniziato la carriera nella cronaca locale in New Jersey, per poi entrare al New York Times nel 2014, dove ha lavorato prima alla redazione Metro e successivamente nella sezione Scienza, venendo apprezzata per il rigore, la curiosità e la capacità di rendere accessibili temi complessi. Giornalista "sul campo", Schlossberg raccontava le politiche ambientali e climatiche attraverso esperienze dirette: dall’osservazione degli effetti del cambiamento climatico in una palude di mirtilli rossi in Massachusetts fino alla partecipazione a una estenuante gara di sci di fondo in Wisconsin, minacciata dal riscaldamento globale. Dopo aver lasciato il New York Times nel 2017, ha collaborato con numerose testate, tra cui Washington Post, The Atlantic e Vanity Fair. Era stata descritta dal Washington Post come "attratta da storie capaci di umanizzare questioni politiche complesse e di ampia portata, spesso con la possibilità di partecipare in prima persona ai fatti raccontati". Nel 2019 ha pubblicato Inconspicuous Consumption, un saggio dedicato ai costi ambientali nascosti delle abitudini quotidiane, premiato con il Rachel Carson Environment Book Award per la capacità di intrecciare scienza, storia e narrazione personale, offrendo al lettore strumenti concreti per comprendere la crisi ecologica. Nel novembre scorso Schlossberg aveva reso pubblica, in un lungo saggio sul New Yorker, la diagnosi di una rara forma di leucemia mieloide acuta, raccontando il percorso di cure iniziato dopo la nascita della sua seconda figlia nel 2024, tra chemioterapia, trapianti di midollo e una sperimentazione di immunoterapia. Nel testo, oltre a riflettere sulla malattia, sulla mortalità e sulla storia segnata dai lutti della sua famiglia, aveva anche criticato duramente il cugino Robert F. Kennedy Jr., attuale segretario alla Salute, definendolo "un imbarazzo" per le sue posizioni contrarie alla ricerca medica finanziata dallo Stato e ai vaccini.
(Adnkronos) - Renzo Iorio è il nuovo presidente di Federterme Confindustria, l’associazione che dal 1919 rappresenta il sistema termale italiano. Subentra a Massimo Caputi alla guida di un settore strategico non solo in ambito sanitario, ma anche per lo sviluppo turistico, territoriale, occupazionale e della salute termale del Paese. Nel suo primo intervento, Iorio ha ribadito il ruolo chiave delle terme come motore di benessere, coesione sociale e sviluppo locale: "Federterme Confindustria è un punto di riferimento imprescindibile per le politiche attive del settore termale. Le terme costituiscono un presidio economico e sociale insostituibile per le aree interne, generando occupazione qualificata, attrattività territoriale e servizi essenziali per le comunità locali. Sotto la mia presidenza, intensificheremo la difesa delle terme dotate di autentica acqua termale, tutelando il loro valore terapeutico esclusivo, e daremo impulso a un ambizioso programma di ricerca scientifica, con studi clinici avanzati, trials randomizzati e collaborazioni con università e istituzioni sanitarie, per validare le proprietà terapeutiche delle acque, innovare le applicazioni cliniche e posizionare il termalismo all’avanguardia della medicina evidence-based, integrandolo con turismo e benessere sostenibile". Renzo Iorio è Consigliere di amministrazione con delega alle relazioni istituzionali e associative di Terme di Sirmione Spa dal 2017, nonché Adjunct Faculty Member presso la Luiss Business School. La sua carriera vanta expertise in consulenza aziendale, finanza d’impresa, M&A e gestione di partecipazioni in Italia e all’estero. Ha guidato per oltre vent’anni l’espansione della multinazionale Accor in Italia e Sud Europa, ricoprendo incarichi dirigenziali in Ferrovie dello Stato e Anas Spa. Sul piano politico e istituzionale, è vicepresidente vicario di Federturismo Confindustria, dopo aver presieduto Aica Confindustria, Federturismo e il Gruppo Tecnico Cultura & Sviluppo; è inoltre membro del Consiglio Direttivo dell’Unione Industriali di Napoli. Il Cavaliere del Lavoro Giacomo Gnutti, presidente e amministratore delegato di Terme di Sirmione Spa, ha commentato: “Formulo i migliori auguri di buon lavoro all’amico Renzo Iorio, che da anni condivide con noi le strategie aziendali. Sono certo che la sua profonda competenza del settore turistico e la sua esperienza del contesto Confindustriale e associativo, ricoprendo anche posizioni apicali, consentiranno a Federterme una nuova affermazione del termalismo italiano, patrimonio economico, sanitario e turistico, secondo in Europa dopo la Germania e quinto nel mercato mondiale”.
(Adnkronos) - Aumentare il numero di alberi in città, ma soprattutto distribuirli in modo diffuso, evitando grandi concentrazioni isolate, produce benefici concreti e misurabili. Lo sottolinea Renato Bruni, direttore scientifico dell’Orto Botanico dell’Università di Parma, intervenendo in occasione della piantumazione del 100.000° albero di KilometroVerdeParma. «Avere tanti piccoli boschi o molti interventi sparsi sul territorio aiuta a diversi livelli», spiega, «a partire dalla riduzione delle temperature locali». Dal punto di vista scientifico, evidenzia Bruni, «l’ombra di un albero è più fresca di quella di una tettoia», grazie ai processi di traspirazione delle piante, che contribuiscono anche a migliorare la permeabilità del suolo e la gestione delle piogge. Ma i benefici non sono solo numerici: «C’è un aspetto fondamentale di vicinanza tra esseri umani e alberi. Le città sono cresciute, la natura si è allontanata dalla vita quotidiana, e riportarla dentro gli spazi urbani significa migliorare il nostro rapporto con le piante, imparando a conoscerle semplicemente osservandole». «La città non può essere stravolta dal punto di vista urbanistico, ma può essere ripensata con intelligenza». È questo l’approccio indicato da Bruni. La chiave è individuare e valorizzare «gli spazi che consentono la convivenza tra le esigenze umane e quelle della città». Rotatorie, parchi, aree dismesse, ritagli lasciati dagli interventi urbanistici diventano così opportunità preziose. «Intervenire su questi spazi residuali piantando alberi è la strategia giusta», afferma. In questo percorso, l’arboreto che sorgerà in viale Du Tillot rappresenta uno degli sviluppi più significativi: «È un progetto importante, vicino alla città e inserito in un contesto infrastrutturale complesso, che dimostra come sia possibile portare la natura anche in luoghi inaspettati». L’obiettivo, conclude Bruni, è proseguire su questa strada «lavorando con le istituzioni e con i privati», per continuare a intervenire ovunque esistano spazi disponibili, trasformandoli in presìdi verdi capaci di migliorare ambiente, clima e qualità della vita urbana.