ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - "In 10 anni di attività Airalzh onlus ha finanziato 82 assegni di ricerca, a cui si sono aggiunti 26 progetti per ricercatori under 40, per un investimento totale di oltre 4 milioni di euro. Risultati che ci rendono orgogliosi e che sono stati ottenuti grazie al contributo di grandi e piccoli donatori che ci hanno sempre sostenuto". Così all'Adnkronos Salute Alessandra Mocali, presidente di Associazione italiana ricerca Alzheimer, in occasione della conferenza stampa per il decennale di fondazione di Airalzh, al ministero della Salute a Roma. Tra i progetti di ricerca finanzianti da Airalzh, Mocali elenca quelli su "prevenzione, diagnosi precoce, individuazione dei bersagli e nuove terapie farmacologiche". Quest'anno "sono stati pubblicati 3 bandi: Agyr, il primo Airalzh Starting Grants che punta a finanziare progetti di medicina translazionale, e il primo bando su Art-therapy, utilizzando le donazioni legate all'uso di disegni di una paziente che ci sono stati gentilmente donati dalla famiglia. I disegni sono stati utilizzati per la realizzazione di saponette e quaderni (questi ultimi stampati dall'azienda Pigna) in vendita nei centri Coop. I proventi sono destinati alla ricerca sull'Alzheimer", conclude.
(Adnkronos) - Due giornate di incontri, 6 sessioni di lavoro, 30 relatori, 9 ospiti stranieri provenienti da 5 continenti, 30 progetti di ricerca: Napoli diventa la capitale mondiale della mozzarella di bufala campana. Il 24 e 25 settembre i più importanti esponenti del mondo della ricerca, delle istituzioni e delle imprese della filiera arriveranno in città per la prima conferenza internazionale sulla mozzarella di bufala e i prodotti lattiero-caseari, inserita nel programma di celebrazioni per gli 800 anni dell’Università Federico II di Napoli. Un evento di alto profilo scientifico, organizzato dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, dall’ateneo federiciano con il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali e il Dipartimento di Agraria, dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. I lavori inizieranno il 24 settembre alle ore 9 nell’aula congressi dell’Università 'Federico II' in via Partenope, a Napoli, con un videomessaggio del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e gli interventi del rettore della Federico II, Matteo Lorito, che è anche presidente del comitato organizzatore, e del presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo. Saranno illustrate le più recenti scoperte e i risultati più rilevanti raggiunti dal comparto a livello internazionale. Dalle proprietà del latte di bufala, anche in chiave di prevenzione di alcuni tipi di tumore dell’intestino, fino agli sviluppi futuri, segnati dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale, di un settore che è diventato un motore economico del Mezzogiorno. Al centro della due giorni anche studi e relazioni per smentire gli attacchi al sistema agroalimentare: dalla sostenibilità al benessere animale si assiste a un crescendo di fake news sui prodotti derivati dal latte. Sarà inoltre rilanciato l’impegno contro i cibi sintetici per garantire la massima trasparenza ai consumatori. La popolazione mondiale bufalina è di circa 200 milioni di capi, concentrati soprattutto in Asia e Sud America. In Italia sono appena 431mila le bufale, ma solo qui si è sviluppato un modello di filiera economica che ruota intorno a questo straordinario animale e al suo latte, che dà origine alla mozzarella di bufala campana Dop. Circa 1.400 allevamenti producono latte idoneo alla produzione della Dop, oltre 150 allevatori e trasformatori fanno parte del Consorzio di Tutela, per un giro d’affari di 1,2 miliardi di euro (fonte Svimez, 2019). Un 'unicum' che desta interesse nel mondo. La due giorni è stata divisa in tre macro-aree: la zootecnia, la tecnica di produzione e l’economia, evidenziando come questi fattori si intersecano nel mondo lattiero-caseario. Si tratta di temi centrali per un confronto a più voci che ha l’ambizione di gettare le basi per una sempre più ampia e proficua collaborazione internazionale nel settore. La giornata di martedì 24 settembre ospiterà in mattinata la sessione dedicata alla zootecnia. In questa prima parte si discuteranno le migliori tecniche di allevamento, fase fondamentale per garantire al consumatore prodotti non solo di qualità, ma che abbiano anche la potenzialità di prevenire o essere validi aiuti nel trattamento di patologie. In quest’ottica sono diversi gli studi dedicati alle proprietà del latte di bufala, che saranno presentati nel corso dei lavori. Guardando al futuro, si discuterà anche di come poter utilizzare al meglio i nuovi strumenti a disposizione (Ai, tecnologie di precisione). Nel pomeriggio, il dibattito sarà dedicato alla tecnologia casearia: dalla qualità dell’oro bianco ai suoi tratti distintivi fino alle particolari innovazioni che hanno reso la bufala campana così unica, al confronto con altri prodotti passati, presenti e futuri, come i cibi prodotti in laboratorio e quelli derivanti da fonti proteiche alternative. In questo complesso scenario, come si posizionerà il nostro sistema agroalimentare, e che impatto avranno i novel food sulla nostra qualità di vita? Sono solo alcune delle domande a cui gli studiosi tenteranno di dare risposte. Mercoledì 25 settembre, invece, si aprirà la terza sessione, in cui si tratteranno temi di natura economico-sociale con riferimento al mercato locale e globale, fino a discutere della creazione di valore nelle filiere agroalimentari, di sostenibilità ambientale, economica, sociale. Ma al centro del dibattito ci saranno anche temi di grande attualità, come l’azione di contrasto all’avanzata del cibo sintetico e le problematiche legate all’utilizzo del termine “latte” per contraddistinguere il prodotto di origine animale rispetto a quelli di origine vegetale. Alla 'First International Conference on Buffalo Mozzarella and Milk Products' parteciperanno ospiti provenienti non solo dall’Italia, ma anche da India, Stati Uniti, Europa, Australia, Nuova Zelanda e Brasile, in rappresentanza del gotha del settore lattiero-caseario mondiale. Tra i principali relatori si segnalano: Alexander Anton, segretario dell’Associazione lattiero-caseario europea (Eda); Antonio Auricchio, presidente dell’Associazione dei formaggi italiani Dop e Igp (Afidop); Maria Luisa Balestrieri, docente del Dipartimento di Medicina di Precisione dell’Università della Campania 'Vanvitelli'; Otavio Bernardes, già presidente dell’Associazione brasiliana allevatori bufalini; Piercristiano Brazzale, presidente della Federazione Internazionale Latte (Fil); Giuseppe Campanile, docente del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università 'Federico II' di Napoli; Jaime Castaneda, vicepresidente del Consorzio statunitense delle Comuni Denominazioni; Pier Sandro Cocconcelli, docente dell’Università Cattolica; Michael D’Occhio, docente dell’Università di Sidney; Cristiano Fini, presidente nazionale della Cia; Tim Groser, dal 2016 al 2018 ambasciatore della Nuova Zelanda Negli Stati Uniti; Giovanni Guarneri, presidente di Confcooperative; Carmen Iemma, allevatrice; Antonio Limone, direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno; Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti; Angela Salzano, ricercatrice del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali della 'Federico II' di Napoli; Rupinder Singh Sodhi, presidente dell’Associazione lattiero-casearia indiana; Paolo Zanetti, presidente Assolatte. Corsi, visite guidate, degustazioni: ricco anche il calendario di iniziative collaterali alla scoperta del territorio di origine della mozzarella di bufala campana Dop. Il 22 e 23 settembre saranno due giorni di pre-congresso. Gli ospiti internazionali potranno partecipare a un corso relativo alle tecniche più innovative ma allo stesso tempo tradizionali per la produzione di formaggi, con un particolare focus sulla mozzarella di bufala campana, con un approccio sia teorico che pratico. Il corso si svolgerà nelle Regie Cavallerizze della Reggia di Caserta, sede del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. Il congresso vivrà infine un’appendice giovedì 26 settembre, quando i partecipanti avranno l’occasione di essere protagonisti di un tour in un allevamento e due caseifici, per conoscere da vicino il sistema di produzione della Bufala Campana Dop. Tutte le informazioni sul congresso sono disponibili sul sito internet www.bmmp2024.it.
(Adnkronos) - Nuovo calore pulito dal termovalorizzatore Rea Dalmine per ampliare il teleriscaldamento A2A di Bergamo. Dal prossimo autunno, A2A Calore e Servizi potrà così portare calore pulito in città, riscaldando fino a 11mila appartamenti in più, grazie al calore di scarto dell’impianto Rea Dalmine. Il progetto, avviato nel 2019 con la stipula dell’accordo tra le due società, è arrivato a conclusione ed è stato presentato oggi. “Il completamento di questo progetto rappresenta un traguardo strategico di assoluta rilevanza per il Gruppo Greenthesis e per l’intero territorio. Il recupero di calore dal nostro impianto di termovalorizzazione è la dimostrazione concreta di come l’innovazione tecnologica e la sostenibilità possano convergere per generare valore, ridurre lo spreco di risorse e promuovere una gestione più efficiente dell’energia - ha spiegato il presidente di Rea Dalmine Marco Sperandio - Questo intervento non solo contribuisce ad aumentare la resilienza energetica della città di Bergamo, ma rappresenta un notevole vantaggio ambientale: grazie al recupero di calore, evitiamo l’immissione in atmosfera di circa 15mila tonnellate di CO2 all'anno. Il nostro impegno, reso possibile attraverso una solida collaborazione con A2A, dimostra la nostra capacità di rispondere efficacemente con soluzioni concrete alle sfide che il tempo presente ci pone davanti, contribuendo in modo significativo agli obiettivi di decarbonizzazione”. “Nel recente studio che abbiamo elaborato con Ambrosetti, 'Sostenibilità urbana. Decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione: opportunità e soluzioni per città future-fit', è emerso in maniera evidente come il teleriscaldamento sia una delle leve più efficaci per decarbonizzare le città - ha commentato l’ad di A2A Renato Mazzoncini - Un teleriscaldamento di nuova generazione, che non utilizza fonti fossili ma cascami termici. Il recupero di calore è infatti uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile che A2A sta perseguendo in tutte le sue filiere. Stiamo lavorando affinché il teleriscaldamento utilizzi sempre più il calore di scarto dei grandi impianti industriali, termovalorizzatori, ma anche acciaierie e data center, per riscaldare e rinfrescare le abitazioni senza produrre ulteriore CO2. Con il collegamento a Rea Dalmine, Bergamo potrà ampliare la propria rete grazie a calore pulito: un contributo importante per vincere la sfida del Climate City Contract e raggiungere la neutralità climatica già nel 2030”. Il progetto si è articolato su tre livelli di intervento: la realizzazione della sezione cogenerativa presso il termovalorizzatore di Dalmine, in modo che l’impianto possa produrre non solo energia elettrica ma anche calore da cedere alla rete del teleriscaldamento; la posa di una dorsale di oltre 5,6 chilometri per portare il calore da Dalmine a Bergamo e, da lì, nei nuovi quartieri cittadini raggiunti dalla rete; il potenziamento della stazione di pompaggio all’impianto A2A di via Goltara, in città, dove è stato anche realizzato un nuovo accumulo termico, un grande serbatoio in grado di immagazzinare 5mila metri cubi di acqua calda per gestire al meglio il calore in arrivo da Rea e distribuirlo nel territorio urbano. Il risultato è un aumento di circa il 50% del calore disponibile per il teleriscaldamento di Bergamo, che significa un aumento in 5 anni di 2,6 milioni di metri cubi di volumetria riscaldata. Il termovalorizzatore Rea Dalmine, impianto modello del Gruppo Greenthesis, tratta ogni anno 150mila tonnellate di rifiuti. Con il nuovo assetto cogenerativo, costituito da una nuova turbina e da uno scambiatore di calore, a parità di rifiuti trattati, oltre a produrre 95mila MWh elettrici all’anno sarà recuperato calore pari a 90mila MWh termici, oggi in gran parte dissipati in atmosfera. In questo modo il rendimento di conversione energetica dell’impianto passerà dal 27% a oltre l’80%. Il collegamento di 5,6 chilometri per portare il calore Rea in via Goltara ha visto l’attraversamento dei comuni di Dalmine, Lallio e Bergamo, con la posa di una doppia tubazione. Questa specifica opera ha potuto contare su un finanziamento ottenuto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di 3,8 milioni di euro, visto che l’intervento consente di ampliare la copertura e la capacità di servizio della rete di teleriscaldamento e aumentare il numero di utenze allacciabili. Dopo l’accordo sottoscritto nel 2019 e i tempi tecnici per le autorizzazioni, i lavori di posa della nuova rete sono iniziati nel 2022 e si sono conclusi nelle scorse settimane. Nel complesso, il progetto ha comportato un investimento di circa 30 milioni di euro, di cui oltre 20 per la realizzazione del collegamento con la rete del teleriscaldamento e per le opere alla centrale Goltara (accumulo e sistema di pompaggio), di competenza di A2A Calore e Servizi; e di circa 9,5 milioni per la realizzazione della nuova sezione cogenerativa, di competenza di Rea Dalmine. Oggi il sistema di teleriscaldamento di Bergamo si sviluppa per oltre 87 chilometri, riscalda circa 37mila appartamenti equivalenti evitando l’emissione in atmosfera di 20mila tonnellate di CO2. Con il calore recuperato da Rea Dalmine, sarà possibile servire ulteriori zone della città come i quartieri Colognola, Malpensata e San Tomaso, la nuova area ChorusLife oltre alla zona dello stadio, compreso il nuovo Gewiss Stadium. In 5 anni, A2A Calore e Servizi prevede di ampliare la rete di altri 22 chilometri, con benefici ambientali ed economici per le famiglie. Grazie al recupero di calore da Rea Dalmine, verranno spente 11mila caldaie, eliminando la stessa quantità di CO2 che eliminerebbe un impianto di 25mila pannelli fotovoltaici. La nuova estensione del teleriscaldamento consentirà di diminuire le emissioni di anidride carbonica di circa 15mila tonnellate all'anno. Per tutte queste ragioni, il progetto A2A-Rea Dalmine è inserito nelle azioni previste dal Climate City Contract di Bergamo. Il capoluogo orobico è infatti tra le 100 città europee (9 italiane) che hanno aderito alla missione della Commissione Ue per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.