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(Adnkronos) - La festa di compleanno di Lamine Yamal continua a far discutere. L'attaccante del Barcellona, che ha appena firmato un rinnovo da circa 20 milioni l'anno con il club blaugrana, è finito al centro della bufera negli ultimi giorni dopo che avrebbe ingaggiato persone affette da nanismo come intrattenimento per la l'evento dei suoi 18 anni. A difendere il giovane talento spagnolo sono arrivate le parole del padre, Mounir Nasraoui. "Non ascolto le critiche degli altri a mio figlio, ma soltanto le mie", ha detto l'uomo a Europa Press, "e il mio giudizio è che mio figlio sta facendo bene, tutto qui. Non è invidia. È che la gente, invece di guardare ciò che gli sta vicino, guarda ciò che è lontano da loro e poi muore di invidia. È questo il problema alla base di tutto, l'invidia delle persone". Lamine Yamal era infatti stato al centro bufera mediatica per la festa del suo 18esimo compleanno. Il talento del Barcellona avrebbe ingaggiato persone affette da nanismo per uno spettacolo di intrattenimento nel corso della festa. La denuncia arriva dall'Associazione di persone con acondroplasia e altre displasie scheletriche con nanismo (Adee), ente che fa parte della Confederazione spagnola delle persone con disabilità fisiche e organiche (Cocemfe). "L'Associazione annuncia che intraprenderà azioni legali e sociali per tutelare la dignità delle persone con disabilità, considerando che tali azioni violano non solo la legislazione vigente, ma anche i valori etici fondamentali di una società che aspira a essere equa e rispettosa", ha scritto l'Adee sul proprio sito. "In occasione del compleanno del giovane calciatore, figura di spicco dello sport spagnolo, persone affette da nanismo sono state assunte esclusivamente per attività di intrattenimento e promozione. Per l'Adee, questo tipo di pratica è intollerabile perché perpetua stereotipi, alimenta la discriminazione e mina l'immagine e i diritti delle persone affette da acondroplasia o altre displasie scheletriche, nonché di tutte le persone con disabilità", prosegue l'associazione.
(Adnkronos) - Promuovere la regolarità contributiva, normativa ed economica nei rapporti di lavoro gestiti dalle imprese impegnate nella filiera degli appalti e subappalti edili attraverso l’individuazione di metodi innovativi e strumenti sussidiari ai controlli ispettivi, che possano garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e la crescita del tessuto imprenditoriale. E' questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato oggi, a Roma, in occasione del summit sulla sicurezza 'Lavoro sicuro: sfide, innovazioni e prospettive per la prevenzione' in corso presso la sede dell'Inail, tra la Fondazione studi consulenti del lavoro e l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance). Un’intesa che mira a rafforzare la cultura della legalità e a diffondere l’utilizzo dell’asseverazione di conformità dei rapporti di lavoro dedicata al comparto dell’edilizia (Asse.Co. Edilizia) quale strumento volontario di verifica e premiante delle imprese virtuose. L’Asse.Co. Edilizia costituisce un’opportunità per rafforzare gli imprescindibili strumenti di controllo previsti dalla normativa vigente, come il Durc e la verifica di congruità, ed è pensata per favorire un sistema imprenditoriale sano, valorizzando le aziende che scelgono di certificare la regolarità dei propri rapporti di lavoro. “L’Asse.Co. - dichiara il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca - continua ad avere un riconoscimento sempre più ampio come strumento di presidio della legalità. Accogliamo con grande favore che anche l’Ance si unisca al nostro impegno con cui, da oltre dieci anni, contribuiamo a rafforzare la responsabilità sociale d’impresa e lo sviluppo di un mercato del lavoro trasparente. La diffusione dell’Asse.Co. Edilizia rappresenta una scelta strategica per accompagnare le imprese del comparto edile in un percorso di crescita sostenibile, tutelando al tempo stesso i lavoratori e il corretto funzionamento della filiera produttiva”. “Questo protocollo - sottolinea la presidente Ance, Federica Brancaccio - rappresenta un ulteriore passo avanti per la trasparenza delle nostre imprese e la diffusione della cultura della legalità, principi che guidano l’azione associativa, forte di un sistema bilaterale unico nel panorama delle relazioni industriali italiane, che sta facendo grandi progressi su questi temi. Con l’Asse.Co. vogliamo fornire inoltre a tutti gli operatori uno strumento in più che li possa aiutare a gestire con semplicità e chiarezza gli adempimenti che riguardano la regolarità e la tutela dei lavoratori. Da molti anni l'Ance ha intrapreso un percorso di diffondere il più possibile la cultura della sicurezza e della regolarità e della responsabilità sociale. Per noi il rapporto con i consulenti del lavoro è centrale perché di fatto ogni impresa ha un consulente del lavoro. Questo protocollo è un ulteriore passo in avanti per diffondere al cultura della qualificazione della sicurezza e della legalità. Ovviamente è un modello volontario di asseverazione che dà alcune indicazioni più specifiche molto importanti magari per un'impresa che deve sceglierne un'altra e quindi valutarne la capacità di essere regolare, sana e virtuosa". Nel corso dell'evento è stato presentato il rapporto della Fondazione studi consulenti del lavoro 'La dimensione territoriale della sicurezza sul lavoro: i numeri del 2024', che analizza le disomogeneità territoriali degli infortuni sul lavoro, con un focus sui casi avvenuti esternamente all’ambiente lavorativo. Dal rapporto emerge che le grandi città italiane diventano terreno critico per la sicurezza dei lavoratori. Roma e Milano sono infatti maglia nera per gli infortuni in itinere. Nel 2024, a Roma quasi un incidente sul lavoro su tre (28,6%) è avvenuto durante il tragitto casa-lavoro, il tasso più alto a livello nazionale. Milano segue con un’incidenza del 24,6%, mentre Firenze e Genova si attestano al 23,4%, e Torino al 23,1%. All’estremo opposto, Bolzano, Crotone e Benevento registrano le incidenze più basse, rispettivamente 7,3%, 8,7% e 9,7%. A livello regionale, il Lazio rappresenta un caso emblematico per la crescita degli incidenti in itinere: nel 2024 il 25,9% degli infortuni totali e il 33,3% delle morti sul lavoro sono legati agli spostamenti casa-lavoro. Elevate anche le incidenze in Liguria (20,8%), Piemonte (19%) e Lombardia (19%), mentre Trentino-Alto Adige (8,6%) e Molise (11,4%) mostrano i livelli più contenuti. Fuori dalle aziende, dunque, il quadro è preoccupante. Gli incidenti in itinere sono tornati a crescere, con un +3,1% nelle denunce dei casi occorsi ai lavoratori e un +10,2% nei casi mortali (303 decessi, pari al 25,5% del totale) tra 2023 e 2024. Una tendenza che prosegue anche nel primo trimestre 2025: mentre gli infortuni complessivi calano del 2,3% e i decessi in occasione di lavoro del 2,7%, i morti in itinere registrano un’impennata del +51,3%. Secondo il rapporto, le cause sono da ricercare in fattori esterni al controllo diretto delle aziende: l’ampliamento dei bacini di pendolarità, la crescente distanza tra casa e lavoro e la fragilità dei sistemi di trasporto pubblico, che spingono milioni di lavoratori a utilizzare il mezzo privato, con conseguente maggiore esposizione al rischio. Di contro, gli infortuni nei luoghi o in occasione di lavoro sono diminuiti del 9,9% tra il 2019 e il 2024 e la loro incidenza ogni 10.000 occupati è passata da 199 a 173. Anche la componente mortale evidenzia una flessione, con un calo dei decessi dei lavoratori nello svolgimento dell’attività lavorativa da 902 a 886 (-1,8%). "Oggi - spiega Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro - siamo qui per la sigla del protocollo d’intesa con l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) per rafforzare la cultura della legalità e a diffondere l’utilizzo dell’asseverazione di conformità dei rapporti di lavoro dedicata al comparto dell’edilizia (Asse.Co. Edilizia) quale strumento volontario di verifica e premiante delle imprese virtuose. Ribadisco quindi la piena adesione a un movimento virtuoso che porti a contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro". "Dopo tanti anni - prosegue - abbiamo una proattività normativa che produce effetti e questo dà più stimolo, per chi opera all'interno delle aziende, per fronteggiare un fenomeno da debellare e che non può lasciare indifferenti nessuno". "La materia della sicurezza dovrebbe essere sottratta alla polemica politica; noi siamo tecnici e ne siamo molto lontani, ma è normale che quando si utilizza un tema per fare polemica politica ognuno la utilizza a modo a volte stropicciando i numeri", avverte. "Riteniamo - sottolinea Fabrizio D'Ascenzo, presidente dell'Inail - che il contributo dei consulenti del lavoro è fondamentale per portare avanti le nostre iniziative. Sono essenziali per poter raggiungere quelli che devono essere i nostri destinatari privilegiati, in particolare per quanto concerne i bandi Isi. Nel tempo abbiamo fatto sforzi consistenti per aumentare il budget dei bandi reso disponibile per le aziende proprio per effettuare investimenti in sicurezza. Però è importante anche curare il rapporto e la comunicazione e soprattutto far sì che le pmi possano essere messe in condizione di poter entrare in contatto con queste iniziative e usufruire di queste possibilità che mettiamo a disposizione. In questo senso i consulenti del lavoro hanno un rapporto diretto con le aziende e sono essenziali nel fare da messaggeri delle nostre iniziative affinché vengano sfruttate. Per il futuro ci aspettiamo un supporto da parte dei consulenti, l'accordo è triennale, e dal lato nostro cercheremo di essere più precisi nella possibilità di semplificare i meccanismi e di migliorare la qualità delle procedure per l'accesso". "Per i bandi Isi - ricorda Marcello Fiori, direttore dell'Inail - siamo passati da 60 milioni di euro, a disposizione del 2010, a oltre 1 miliardo e 200 milioni. L'obiettivo dell'Inail è quello di far crescere il sistema produttivo italiano in modo tale che le imprese possano produrre e creare ricchezza in sicurezza. Mi pare positivamente che i tavoli aperti a Palazzo Chigi vadano in questa direzione". "Oltre ai bandi Isi - precisa - noi mettiamo a disposizione uno strumento diretto al sistema dell'azienda, +23, con la possibilità di applicare l'oscillazione della tariffa applicata in base all'andamento infortunistico degli ultimi due anni dell'azienda, una sorta di bonus malus che premia le aziende virtuose, e l'applicazione di una riduzione della tariffa nel caso si usino tecnologie per la sicurezza. E' importante far conoscere alle imprese l'accesso agli strumenti messi in campo dall'Inail, attraverso incontri sul territorio con le associazioni di categoria e gli ordini professionali". "Il ruolo dell'Ispettorato non è solo quello di fare ispezioni, ma è anche quello di contribuire alla cultura della salute e sicurezza". A dirlo Danilo Papa, direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro, intervenendo al summit sulla sicurezza 'Lavoro sicuro: sfide, innovazioni e prospettive per la prevenzione'. "Le violazioni riscontrate - spiega - sono sempre le stesse: la sorveglianza sanitaria, la formazione, l'informazione, la caduta dall'alto e la valutazione dei rischi. Rispetto a questo quadro si innesta la 'patente a crediti' che è uno strumento importantissimo ed è una vera rivoluzione e non solo perché dalla sua introduzione si è fatta una selezione degli operatori sul mercato. Una settimana fa è stato fatto un passo importante perché abbiamo dato attuazione ad altre norme del decreto 132 dell'articolo 27 che riguardano da un lato la visualizzazione della patente e dall'altro l'implementazione dei crediti".
(Adnkronos) - Il mese scorso è stato il terzo giugno più caldo a livello globale, con una temperatura media di 16,46°C, 0,47°C in più rispetto alla media di giugno del periodo 1991-2020. Per l'Europa occidentale, invece, è stato il più caldo mai registrato. Due importanti ondate di calore, a metà e fine mese, hanno colpito ampie zone dell'Europa occidentale e meridionale: gran parte della regione ha registrato temperature percepite superiori a 38°C che in alcune zone del Portogallo hanno raggiunto i 48°C. E' quanto fa sapere Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell'Ue. Secondo Samantha Burgess, responsabile strategico per il Clima dell'Ecmwf, "giugno 2025 ha visto un'ondata di calore eccezionale colpire ampie zone dell'Europa occidentale, con gran parte della regione colpita da un forte stress termico. Questa ondata di calore è stata resa più intensa dalle temperature record della superficie del mare nel Mediterraneo occidentale. In un mondo che si riscalda, è probabile che le ondate di calore diventino più frequenti, più intense e colpiscano un numero maggiore di persone in tutta Europa". Nel dettaglio, giugno 2025 è stato di 1,30°C superiore alla media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale (è stato solo il terzo mese degli ultimi 24 con una temperatura globale inferiore di 1,5°C rispetto al livello preindustriale). Guardando al Vecchio Continente, la temperatura media per il mese scorso è stata di 18,46°C, 1,10°C in più rispetto alla media di giugno del periodo 1991-2020, rendendolo il quinto giugno più caldo mai registrato. La maggior parte dell'Europa occidentale e centrale ha registrato temperature atmosferiche superiori alla media: l'Europa occidentale nel suo complesso ha vissuto il giugno più caldo mai registrato, con una temperatura media di 20,49°C, 2,81°C in più rispetto alla media del periodo 1991-2020. Ha superato di poco (di soli 0,06°C) il precedente record di giugno stabilito nel 2003 (20,43°C). Due importanti ondate di calore a metà e fine giugno 2025 hanno colpito ampie zone dell'Europa occidentale e meridionale. Gran parte della regione ha registrato temperature percepite superiori a 38°C, corrispondenti a uno 'stress da calore molto forte'. In alcune zone del Portogallo, le temperature percepite hanno raggiunto i 48°C, ovvero 'stress da calore estremo'. Guardando alla temperatura della superficie del mare, un'eccezionale ondata di calore marino si è sviluppata nel Mediterraneo occidentale a giugno, portando alla più alta Sst (sea surface temperature) giornaliera mai registrata per l'intera regione a giugno (27°C), corrispondente alla più alta anomalia giornaliera della Sst in qualsiasi mese (3,7°C sopra la media).