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(Adnkronos) - E' stato un ''dibattito totalmente truccato'' quello di ieri sera con Kamala Harris, tanto che all'emittente Abc che lo ha ospitato ''andrebbe tolta la licenza''. L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump all'attacco dopo il duello tv in una intervista sul programma Fox and Friends. "Continuavano a correggermi", ha affermato il candidato repubblicano, "molte cose che ho detto sono state smentite'' mentre Harris ''poteva dire tutto quello che voleva''. Trump ha quindi accusato l'Abc di essere "la rete di notizie più disonesta" affermando che il dibattito era contro di lui. ''Dovrebbero togliergli la licenza per il modo in cui hanno gestito'' il dibatto e ''penso che abbiano perso molta credibilità", ha proseguito. "Siccome ho vinto il dibattito, non so se voglio farne un altro", ha poi aggiunto sulla richiesta di Harris, che gli ha proposto un nuovo duello tv per ottobre. Se mai dovesse esserci questa possibilità, ha detto Trump, "non vorrebbe" Martha MacCallum e Bret Baier come moderatori perché non "sono stati bravi ieri sera". Il tycoon ha rivendicato più volte di aver vinto ''di gran lunga'' su Harris. E' stato il suo dibattito "migliore di sempre" anche se ''ampiamente truccato'' dalla Abc, ha sottolineato, per poi accusare la dem di aver detto "vere e proprie bugie". Gli americani, ''tutti dovrebbero essere molto arrabbiati per quanto male hanno gestito questo paese" il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la sua vice, ha continuato. Trump, che oggi si troverà insieme a Biden e Harris alle commemorazioni per gli attacchi dell'11 settembre a New York, ha detto che ''non sono sicuro'' di dire qualcosa al presidente americano e alla sua rivale nella corsa alla Casa Bianca.
(Adnkronos) - "Il tessuto imprenditoriale della provincia è molto solido, abbiamo avuto una crescita costante negli ultimi anni e soprattutto aziende, non solo locali, ma anche nazionali che hanno investito nel territorio piceno hanno avuto uno sviluppo, grazie a una classe di lavoratori molto qualificata. Negli ultimi anni abbiamo avuto delle 'bolle', in città infatti sono presenti anche delle multinazionali che sono state impegnate nell'emergenza Covid e quello ha determinato un'impennata della produzione e dell'export. Adesso stiamo pian piano tornando al periodo pre-Covid per quanto riguarda le esportazioni, quindi siamo in linea con le altre regioni e anche come territorio". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, spiega i dati Istat di oggi sul calo dell'export delle Marche e della provincia di Ascoli. L'Istat segnala infatti che la flessione marcata dell’export delle Marche verso la Cina è spiegata soprattutto dalle minori vendite di prodotti farmaceutici. "Negli ultimi due anni -sottolinea Fioravanti- non abbiamo rimarcato tanto nella comunicazione dei dati positivi sull'export perché comprendevamo che erano legati alla contiguità del momento". Al di là degli ultimi dati sull'export, ribadisce Fioravanti, l'economia del territorio è solida. "Abbiamo annunciato nell'ultimo anno delle industrie che hanno investito nel nostro territorio non solo aprendo siti produttivi ma assumendo diversi lavoratori. Il tessuto produttivo è in crescita costante, ci sono anche aziende del territorio che hanno avuto negli anni una crescita importante con fatturati importanti e con un aumento dell'occupazione molto significativa", sottolinea Fioravanti. E le idee del primo cittadino su come sostenere lo sviluppo del territorio sono chiare. "Innanzitutto visito costantemente le aziende -spiega- perché secondo me bisogna prevenire le delocalizzazioni: quando un'azienda ha già deciso di andare via non riesce più a tenerla. Quindi cerco di visitarle e di capire cosa possono fare le istituzioni per mettere in condizione le aziende di investire ancora e di crescere a livello di occupazione", sottolinea. Ma i programmi di Fioravanti sono più ampi e guardano alla rigenerazione del territorio. "Sto strutturando un progetto di realizzazione della visione di Ascoli da qui ai prossimi 5 anni, sia a livello architettonico perché noi siamo il quarto comune in Italia per fondi Pnrr e questo porterà a una rigenerazione e trasformazione di tutto il patrimonio pubblico, e non solo perché abbiamo anche la partita 'sisma' di ricostruzione privata e quindi una rigenerazione dell'aspetto estetico della città e del territorio", spiega. Sostenibilità al centro della visione amministrativa. "E in più stiamo strutturando un progetto legato allo sviluppo ambientale, quindi vedere la transizione ecologica come sviluppo lavorativo. Quindi ad esempio stiamo attivando una bonifica importante dell'area ex Carbon, un'area industriale inquinata che stiamo disinquinando. Stiamo portando lì un progetto di smart city, dove il legame è l'infrastruttura digitale, la città intelligente del futuro e la città green dove la produzione energetica ha impatto zero". E non finisce qui. "In più c'è un altro progetto interessante che è quello della filiera del legno, con la tutela dei boschi che passa attraverso una filiera corta delle aziende del territorio per produrre pellet sostenibili e con anche l'utilizzo del legname per la produzione dell'energia", conclude.
(Adnkronos) - Ai film 'Vermiglio' di Maura Delpero e 'Ainda Estou Aqui' di Walter Salles, in concorso alla 81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, è andato il 'Green Drop Award' 2024 di Green Cross Italia, giunto alla tredicesima edizione. Il premio, la goccia di vetro di Murano realizzata dal maestro Simone Cenedese, contiene quest’anno la terra della casa natale di Rachel Carson, a Springdale, nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania. Il Green Drop Award, nato nel 2012, è il premio collaterale che Green Cross assegna al film, tra quelli in gara nella selezione ufficiale del Festival, che interpreta meglio i valori dell'ecologia, dello sviluppo sostenibile e della cooperazione fra i popoli. “Ci sono stati due titoli che hanno rappresentato i valori e la mission di questo premio”, ha spiegato la giuria d’onore presieduta da Simone Gialdini, direttore generale Anec - Associazione Nazionale Esercenti Cinema, annunciando i vincitori di questa edizione. Vermiglio per aver rappresentato, spiega una nota, "con echi poetici che richiamano il cinema di Ermanno Olmi, un mondo rurale che vive secondo il ritmo delle stagioni scandito dalla natura, dando vita a una narrazione che, oltre a recuperare memorie e valori di una società contadina ormai scomparsa, diviene un significativo apologo sulla modernità. Un’opera nella quale le montagne sono sfondo di ogni inquadratura fino a diventare protagoniste quanto gli interpreti. Una produzione cinematografica, infine, che, unisce alla tensione etica della narrazione quella tecnica e tecnologica di abbattere i suoi impatti e certificare la sostenibilità di ogni processo, nel rispetto dell’ambiente e delle generazioni future". Ainda Estou Aqui perché "unisce il tema portante della resilienza civile al percorso della protagonista come attivista dei diritti civili, negli stessi anni in cui in Brasile si assiste, per esempio, alla campagna di perimetrazione dei territori della foresta amazzonica, ribadendo una volta di più, come i valori che riguardano l’umanità non siamo mai distanti e non possano essere disgiunti da un processo di crescita democratica e in generale come l’etica umana sia l’unica via di salvezza per il nostro pianeta". Il Green Drop Award assegnato al film 'Vermiglio' è stato ritirato da Francesca Andreoli, produttrice del film, stamattina all’Hotel Excelsior, alla Terrazza Cinematografo. "Questo premio, per me, ha un significato particolare perché è il primo premio ricevuto da 'Vermiglio' che rappresenta il primo film prodotto da Cinedora, la mia nuova casa di produzione che ho fondato pochi anni fa con i miei soci Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila e Maura Delpero. Questo primo premio a 'Vermiglio' mi fa capire che abbiamo imboccato la strada giusta che sicuramente cercheremo di seguire, anche nei prossimi film, negli anni a venire", ha spiegato Andreoli. "'Vermiglio' - ha aggiunto - è stato un progetto produttivamente molto stimolante, ma anche molto impegnativo per rispettare il ciclo temporale della storia che la regista voleva raccontare, abbiamo deciso di girare davvero nel corso delle quattro stagioni: in questo modo abbiamo mostrato l’interno ciclo di vita del passaggio di tempo e delle stagioni del luogo. Il luogo è protagonista di questa storia, le montagne ricordano all’uomo quanto, in fondo, sia piccolo rispetto all’immensità della natura, una natura che ci dobbiamo impegnare sempre di più a conservare e a rispettare. In questo i protocolli di mobilità ambientale che sono stati studiati ed implementati in questi anni sono finalmente diventati uno strumento importantissimo ed imprescindibile per l’industria cinematografica e audiovisiva".