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(Adnkronos) - Torna a Roma la protesta dei trattori, questa è la prima del 2025. Sono 23 i trattori arrivati da Torrimpietra nella Capitale. Il corteo, composto da una delegazione di mezzi da Lazio, Emilia Romagna e Toscana, si è fermato a Piazza Irnerio, dopo aver percorso la via Aurelia. Non si registrano, per ora, criticità. La delegazione è guidata da Salvatore Fais, socio fondatore di Agricoltori italiani. Un gruppo di sei trattori, che espongono bandiere dell'Italia, stanno stazionando al centro della piazza. "Sua santità mi aspetta", si legge su un trattore che manifesta l'intenzione di portare il messaggio al Papa in occasione del Giubileo. Su un altro mezzo è attaccato un cartello con su scritto "ci volevate schiavi, ci trovate ribelli, difesa dell'agricoltura italiana". Al termine della manifestazione i trattori faranno rientro a Torrimpietra, dove ad attenderli ci sono altri mezzi che sono rimasti in presidio. "Non abbiamo ottenuto nulla dal governo" attacca, parlando con l'Adnkronos Fais. "Le motivazioni sono le stesse dell'anno scorso. L'agricoltura è penalizzata rispetto alle multinazionali e penalizzata dalla burocrazia, costi di produzione alti, nessun intervento sul grano, il problema alluvioni su cui bisogna intervenire...". Le richieste dei trattori restano dunque le stesse, altro che dazi: "I dazi non ci preoccupano perché il prodotto italiano è pregiato e ha mercato, il problema semmai è il mercato interno nazionale, il made in Italy costa troppo e va ritrovato il giusto equilibrio tra produttore e grande distribuzione organizzata", sottolinea Fais.
(Adnkronos) - “Approcciarsi alla carriera da freelance con una visione chiara e pianificata può fare la differenza. Non si tratta solo di saper vendere le proprie competenze, ma anche di sviluppare una mentalità imprenditoriale, imparando a prevedere e gestire i costi con consapevolezza”. A dirlo Nicola e Filippo Primieri, i founder di Fidocommercialista, startup che semplifica la burocrazia e fiscalità quotidiana delle partite Iva ed imprenditori supportandoli ad aprire e gestire un'attività in Italia. La piattaforma digitale di Fidocommercialista offre supporto personalizzato per semplificare la gestione della partita Iva, permettendo ai professionisti di concentrarsi su ciò che sanno fare meglio. I founder di Fidocommercialista propongono strumenti pratici per calcolare le tariffe corrette, basandosi su tre assi. 1) Reddito netto desiderato: definire obiettivi finanziari chiari. 2) Ore fatturabili realistiche: considerare il tempo dedicato alla ricerca di clienti o alle attività amministrative. 3) Gestione dei costi: valutare tutte le spese operative, dai contributi previdenziali agli strumenti di lavoro. “Aprire una partita Iva - spiegano - non è un salto nel buio, ma un passo verso l’indipendenza. Con il giusto supporto, ogni giovane professionista può trasformare le sfide della burocrazia in opportunità di crescita. Per aiutare i lavoratori autonomi offriamo sessioni di consulenza personalizzate. In particolare, il team supporta i professionisti in regime forfettario nel calcolo corretto delle tariffe, considerando tutti i parametri economici e fiscali rilevanti”. Fido commercialista ha sviluppato infatti il calcolatore forfettario, https://fidocommercialista.it/calcolatore/, si tratta di uno strumento online che ti aiuta a stimare tasse e contributi in base al tuo fatturato e regime fiscale. Inserendo pochi dati, come il tipo di attività e il reddito annuo, puoi capire quanto dovrai pagare e quanto ti rimane netto. E' pensato per freelance, professionisti e piccoli imprenditori che vogliono pianificare meglio le proprie finanze. In pochi clic, offre una visione chiara e utile della tua situazione fiscale. Ecco le 7 dritte per diventare freelance per migliorare le proprie finanze con consapevolezza e preparazione e garantirsi un futuro professionale solido e sostenibile. 1) Valutazione della situazione finanziaria: tenere un registro dettagliato di tutte le entrate e uscite, inclusi compensi ricevuti e spese aziendali, per identificare schemi e aree di miglioramento. 2) Pianificazione e budgeting: creare un budget che includa spese essenziali, risparmi e investimenti, garantendo flessibilità e aggiornamenti regolari e stabilire obiettivi di guadagno realistici in base all’esperienza e alla domanda del mercato. 3) Gestione delle tasse e contributi: accantonare una percentuale delle entrate, generalmente tra il 20% e il 30%, per coprire le tasse ed evitare imprevisti. 4) Creazione di un fondo di emergenza: costituire un fondo di emergenza per coprire almeno 3-6 mesi di spese, utile nei periodi di inattività o in caso di imprevisti. 5) Investimenti e pianificazione futura: destinare una parte del reddito a investimenti a lungo termine per garantire sicurezza finanziaria e reinvestire nel business per migliorare competenze e ampliare opportunità professionali. 6) Networking e collaborazioni: espandere la rete professionale per aumentare le opportunità lavorative e ridurre la dipendenza da un unico cliente o progetto. 7) Utilizzo di strumenti tecnologici: l’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati, come quelli proposti da Fidocommercialista, è fondamentale per semplificare la gestione aziendale e migliorare l'efficienza operativa. “Ad esempio - spiegano Nicola e Filippo Primieri - grazie alla piattaforma digitale proprietaria è possibile utilizzare software di fatturazione e contabilità per automatizzare la gestione delle fatture, monitorare il flusso di cassa in tempo reale e semplificare i processi amministrativi. Questi strumenti riducono gli errori, migliorano la visibilità finanziaria e permettono alle aziende di concentrarsi sulle attività strategiche, eliminando le complessità legate alla burocrazia” “Insieme, queste strategie permettono una gestione finanziaria più efficace, favorendo stabilità economica e un percorso professionale sostenibile e la possibilità di concentrarsi sullo sviluppo della propria carriera professionale”,concludono i co-founder di Fidocommercialista.
(Adnkronos) - "Oggi come banca il tentativo che facciamo è quello di aiutare le nostre Pmi ad affacciarsi ad un mondo che altrimenti non vedrebbero. Quindi l'esperienza di Terra Next è stata fondamentale: abbiamo partner che sono corporate importanti, che fanno questo e tanto altro di mestiere, ma abbiamo anche aziende che fanno business tradizionale e che hanno bisogno di verificare se all'interno di questo mondo si possono trovare quelle innovazioni che consentono alle nostre Pmi di fare, appunto, innovazione e di poter beneficiare di qualcosa che altrimenti non sarebbe disponibile. In questo senso l'Open Innovation per noi è fondamentale". Così Giuseppe Nargi, direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo, in occasione del Demo Day, ovvero la giornata di presentazione delle startup selezionate a investitori e aziende, della terza edizione di Terra Next, il programma di accelerazione dedicato a startup e Pmi innovative nel settore della bioeconomia. "Tante Pmi non hanno la dimensione, la capacità e la possibilità di poter interloquire con un linguaggio adeguato con un mondo che parla una lingua differente. Il lavoro che stiamo facendo all'interno di Intesa Sanpaolo è quello di darci un modello di servizio che faccia mettere in connessione una rete fatta di persone che si occupano di altro, ma si occupano di business, e che quindi possono aiutare a migliorare il percorso culturale quello che consente di migliorare la qualità del linguaggio e la capacità di comprendere ciò che è un investimento e non un costo, che quell'investimento è fondamentale per innovare un pezzo del modello di business e della catena di fornitura", spiega.