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(Adnkronos) - Tra Jannik Sinner e la seconda finale consecutiva agli Australian Open, c'è Ben Shelton. Il tennista statunitense, numero 20 del mondo, affronterà l'azzurro nella semifinale di Melbourne, la seconda in uno Slam della carriera. Shelton cercherà di confermarsi mattatore degli italiani dopo aver eliminato, nei quarti di finale, Lorenzo Sonego in quattro set con il punteggio di 6-4, 7-5, 4-6, 7-6 (4). Ma chi è Shelton? Uno dei talenti della nuova generazione a stelle e strisce, Shelton è esplosivo in campo e esplicito fuori. Si è fatto notare anche in conferenza stampa dopo la vittoria contro Sonego. Dopo aver risposto alle domande, il tennista americano ha chiosato con una riflessione critica nei confronti delle tradizionali interviste sul campo: "Una cosa che voglio dire è che sono rimasto scioccato dal modo in cui i giocatori sono stati trattati dai giornalisti. Non penso che la persona che ha preso in giro Djokovic sia stato un caso isolato. L'ho notato con diverse persone, non soltanto sulla mia pelle. Ad esempio l'intervista fatta a Tien nel post partita è stata imbarazzante e poco rispettosa". "Sono stati fatti diversi commenti verso di me da alcuni giornalisti tipo 'Monfils potrebbe essere tuo padre, forse è tuo padre', oppure oggi in campo 'Ben cosa si prova a non essere mai tifato dal pubblico, qualunque sia l'avversario?' Voglio dire, potrebbe anche essere vero, ma non penso che questo tipo di commenti fatti da una persona che non ho mai incontrato prima siano rispettosi. Penso che i media dovrebbero aiutarci a far crescere il nostro sport e invece c'è molta negatività e penso che questo debba cambiare", ha detto. Nato il 9 ottobre 2002 ad Atlanta, Stati Uniti, Ben Shelton è un figlio d'arte. Con il tennis nel destino, ma almeno non da subito. Ben è figlio di Bryan, giocatore americano degli anni Novanta, mai entrato nella top 50 mondiale. Da piccolo era appassionato di football americano e si è avvicinato al tennis solo più avanti con l'età, con l'esempio del mito Andy Roddick (punto di riferimento insieme a Roger Federer). I suoi primi tornei sono tutti in casa: Shelton ha giocato vari Challenger prima di accedere all'Atp 250 di Atlanta, nel 2022, dove venne eliminato da John Isner, dopo oltre due ore di gioco. Agli appassionati tornerà in mente un particolare: Shelton iniziò a farsi notare nel circuito qualche settimana dopo, al Masters 1000 di Cincinnati. Eliminando prima Lorenzo Sonego al primo turno, proprio come successo nei quarti di finale di Melbourne, e poi il numero 5 al mondo Casper Ruud. Nel 2024, l'americano ha trionfato All'Atp di Houston, battendo in finale il francese Tiafoe. Replicando, curiosità, il titolo vinto da suo padre Bryan nel 1992. Quella degli Australian Open sarà la seconda semifinale della carriera , dopo quella degli Us Open del 2023.
(Adnkronos) - “Oggi siamo qui per parlare della riforma fiscale e dell’attuazione della stessa. Per il governo è una priorità, soprattutto nel 2025, dare una spinta ulteriore all’attuazione della riforma e per noi professionisti è una priorità studiare la riforma. In questa occasione abbiamo creato una contaminazione tra Mef, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, Assonime, imprese e professionisti, per parlare di un tema di assoluta attualità”. Sono le parole di Marco Magenta, managing partner di EY Studio legale tributario, a margine dell'evento ‘EY Tax Update 2025. Riforma fiscale: sfide e opportunità per le imprese’, organizzato da EY a Milano. “Le sfide del tax director oggi sono quelle di abbracciare il cambiamento, evolvere, cambiare il rapporto fisco-contribuente rendendolo più collaborativo, di far fronte alle esigenze interne, sempre più pressanti, di affrontare una questione sui costi e di affrontare una crisi di reperibilità di talenti e giovani collaboratori e qui è l’intelligenza artificiale può aiutare -. aggiunge - L’Ai può aiutare nella compliance, nell’esecuzione di task liberando il tempo delle risorse disponibili e anche nella compressione dei costi, permettendoci di poterci concentrare sul seguire il cambiamento e di evolvere nel ruolo della funzione fiscale”
(Adnkronos) - Sono 151 le aziende che hanno ottenuto la Certificazione Top Employers Italia 2025 rilasciata da Top Employers Institute, l’ente certificatore globale delle eccellenze aziendali in ambito Hr (con un incremento percentuale dal 2009, 28 aziende, al 2025, 151 aziende, del 439,29%). Tra di loro, 48 hanno ottenuto anche la Certificazione Top Employers Europe 2025, riconosciuta alle aziende che raggiungono la Certificazione Top Employers in almeno 5 Paesi europei; e 15 sono state certificate Top Employers Global 2025, un terzo livello di Certificazione riservata alle aziende certificate in più Paesi di più Continenti. Debutta quest’anno la Certificazione Top Employers Enterprise pensata per le aziende multinazionali presenti in almeno 10 Paesi, con un numero globale di dipendenti superiore a 2.500 e che hanno già ottenuto la Certificazione Top Employers in almeno 10 Paesi. Le aziende certificate anche Top Employers Enterprise sono 7. Attivo da 34 anni, Top Employers Institute nel 2025 ha certificato 2.429 aziende in 125 Paesi del mondo. Sulle nuove sfide che attendono le aziende nel 2025, Massimo Begelle, Regional Manager Italy & Spain Top Employers Institute, ha commentato: "Il mondo del lavoro sta cambiando in modo straordinario. Se nel 2024 è stato influenzato dal nuovo rapporto emergente tra Human Centricity e Intelligenza Artificiale, nel 2025 assisteremo a uno spostamento radicale verso obiettivi più collettivi, collaborativi e inclusivi. Per guidare questa trasformazione, gli Hr leader dovranno garantire e trovare un collegamento tra successo individuale e successo di gruppo. Per farlo, sarà importante cogliere e trasformare in opportunità le diverse spinte che caratterizzano oggi il mondo delle risorse umane. E proprio con l’obiettivo di supportare gli Hr Manager nel loro cammino strategico, il nuovo rapporto World of Work Trends 2025 fornisce indicazioni cruciali sulle cinque tendenze globali chiave che stanno dando forma a questa forza lavoro collettiva emergente". Come spiega David Plink, Ceo Top Employers Institute, il percorso per diventare un Top Employer richiede un impegno costante al miglioramento continuo e un approccio olistico alle pratiche Hr: "Coerenza in un mondo in cui il cambiamento è l’unica costante? In un’epoca di continui progressi tecnologici, mutamenti economici ed evoluzione sociale, è fonte di grande ispirazione vedere persone e organizzazioni dare il meglio di sé. Quest’anno, il Programma di Certificazione Top Employers celebra la dedizione dei nostri Top Employers di tutto il mondo, che continuano a distinguersi con strategie e pratiche Hr di livello globale. Promuovono la crescita e il benessere dei collaboratori, migliorando al contempo il mondo del lavoro. È con orgoglio che riconosciamo e celebriamo questi leader straordinari e i loro team per il traguardo raggiunto: i Top Employers 2025".