ENTRA NEL NETWORK |
ENTRA NEL NETWORK |
(Adnkronos) - Non solo Kate. In futuro la monarchia britannica potrà contare anche sul contributo di Sophie, Duchessa di Edimburgo, moglie di Edoardo e popolarissima zia di William, che molti considerano 'l'arma segreta di re Carlo'. Sophie compie 60 anni oggi e per l'occasione è stato appena pubblicato un suo nuovo ritratto, uno scatto della fotografa di moda londinese Christina Ebenezer che la mostra sorridente alla finestra della sua casa nel Surrey. A rilanciare di recente le voci di un ruolo chiave nella futura monarchia per la moglie di Edoardo sono state le dichiarazioni al 'Sunday Times' di un 'insider' di Palazzo Reale, secondo il quale "loro" [i Galles e gli Edimburgo] vanno molto d'accordo" e William desidera che "la zia e lo zio abbiano un ruolo più importante nella vita pubblica". "Da qualsiasi punto di vista, Sophie ha dimostrato di essere una risorsa importante per la famiglia reale e William sarebbe sciocco a ignorare il suo contributo", ha commentato l'ex corrispondente reale della BBC Jennie Bond. William e Sophie hanno anche un approccio simile al loro lavoro: come Sophie, anche William ha adottato uno stile pragmatico ed ha affrontato temi anche difficili, dalla salute mentale al tasso di suicidi maschili, sottolinea la stampa britannica, che fa notare come la vicinanza di Sophie agli altri membri della famiglia reale - da Carlo e Camilla ai principi di Galles - appaia evidente in occasione di ogni uscita pubblica. (segue) "Dignitosa ed elegante, Sophie resta però la stessa di quando ha conosciuto Edward: senza pretese, generosa e con un fascino naturale", afferma Bond. "Per molti anni ha lavorato dietro le quinte, senza aspettarsi né ricevere la pubblicità che merita. Di recente, però, con una famiglia reale in formato ridotto, il pubblico ha riconosciuto l'importanza della duchessa per il lavoro fatto al servizio della monarchia". Una delle ragioni alla base della sua impressionante ascesa è il ruolo di diplomatica di talento emerso quando è stata inviata all'estero per compiere viaggi politicamente sensibili e di alto profilo in aree del mondo devastate dalla guerra o comunque difficili, dalla Repubblica democratica del Congo, all'Iraq, al Kosovo, alla Sierra Leone, al Sudan all'Ucraina. "A soli sessant'anni, è un membro relativamente giovane della generazione dei reali più anziani... quindi sono sicuro che avrà un ruolo importante in futuro" e - da re - "William si appoggerà molto sia a Sophie sia a Edward per sostenere la monarchia", conclude Jennie Bond.
(Adnkronos) - L’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha inaugurato ufficialmente il nuovo anno accademico all’insegna dell’internazionalità e della collaborazione con l’Africa, in un’ottica che mira a porre il continente africano al cuore delle progettualità educative, di ricerca e di terza missione, in uno spirito di reciprocità. “La Cattolica vuole essere un’universita globale -spiega ai cronisti la rettrice Elena Beccalli a margine della cerimonia- è un microcosmo internazionale già oggi ed è molto convinta ad espandersi ulteriormente con alleanze strategiche, collaborazioni in tutte le parti del mondo. Anche in Africa dove abbiamo già molti progetti attivi e dove pensiamo che con la forza dell’education power possiamo dare un contributo per uno sviluppo più sostenibile di tutto il continente”. Nel suo discorso inaugurale, il primo dal suo insediamento lo scorso 1 luglio, si è parlato in particolare del cosiddetto ‘Piano Africa’, un progetto che punta a portare l’Africa al cuore delle progettualità educative, di ricerca e di terza missione dell’ateneo. Il piano consoliderà studi e progetti educativi frutto di una collaborazione continua e proficua, di accordi e di alleanze con università, istituzioni, imprese e comunità locali, nello spirito di un arricchimento reciproco. L’università potrà avviare sia percorsi per la formazione di giovani africani in loco o in Italia, sia diventare polo educativo aperto ai giovani africani di seconda generazione che vivono in Europa, spesso ai margini, pur rappresentando una parte rilevante del nostro futuro, sia rendere sempre più sistematiche le esperienze curriculari di volontariato per gli studenti dell’ateneo. L’obiettivo è quello di far diventare la Cattolica l’università europea con la più rilevante presenza in Africa. I principali ambiti tematici a cui ricondurre i progetti realizzati con l’Africa sono: Sistema agro-alimentare e Sostenibilità ambientale, Salute, Educazione, Sviluppo economico, Valorizzazione della cultura locale, Problemi sociali e politici locali e Diaspora in Italia. Entusiasta la Premio Nobel per la Pace 2011, Leymah Gbowee, intervenuta alla cerimonia: “Desidero congratularmi con l’università Cattolica per questa bella cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico e per il loro piano di partenariato con il continente africano che è sicuramente una grandissima iniziativa -ha detto-. Incoraggio anche ad ottenere questo partenariato come una situazione di rispetto reciproco, dal momento che entrambe le parti del mondo hanno delle competenze che vanno apprezzate. Auspico quindi un impegno in uno spirito di umanità collettiva, intendendo che ogni persona ha un proprio talento e dei propri doni e occorre far leva su questo talento individuale. E al centro di tutto questo -ha ribadito- deve esserci il rispetto della dignità umana”. Anche perché “il tempo in cui si considerava l’Africa come un continente dove semplicemente si è esportavano competenze ed esperienze è finito; io ho vissuto in Africa tutto il periodo della mia formazione, non ho studiato all’estero e posso garantire che c’è tanta competenza e conoscenza in Africa tanto quanto nel resto del mondo. Dunque l’università trarrà certamente un vantaggio da questo scambio di conoscenze e dall’Africa e con l’Africa”.
(Adnkronos) - I tessuti intelligenti nel futuro della moda e del Pianeta? È quanto afferma un gruppo di ricerca inglese, in un articolo recentemente comparso sulle colonne di “Energy and Environmental Materials”, una delle riviste scientifiche più autorevoli del settore. In particolare, gli esperti non sono solo riusciti a produrre dei tessuti che incorporano dispositivi elettronici, ma sono anche riusciti a rendere sostenibile l’intera filiera produttiva. Anche se ovviamente saranno necessarie ulteriori ricerche, si tratta di una scoperta che potrebbe rivoluzionare il settore della moda.