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(Adnkronos) - È stata pubblicata in Gazzetta ufficiale l’approvazione della rimborsabilità da parte del Sistema sanitario nazionale di secukinumab, un anticorpo monoclonale ricombinante interamente umano selettivo per l'interleuchina-17A, nel trattamento dell’idrosadenite suppurativa (acne inversa) attiva di grado da moderato a severo in adulti con una risposta inadeguata alla terapia sistemica convenzionale per l’Hs, una malattia complessa e dai molti risvolti psicologici. Lo annuncia Novartis in una nota. La sicurezza e l’efficacia del farmaco sono state valutate in 2 studi di fase III - Sunshine e Sunrise- randomizzati, in doppio cieco e controllati con placebo, condotti su pazienti adulti affetti da idrosadenite suppurativa (Hs) di grado da moderato a severo e candidati alla terapia biologica sistemica. Gli studi hanno dimostrato che i pazienti trattati hanno ottenuto una significativa risposta nella diminuzione del numero di ascessi e noduli infiammatori e hanno manifestato una diminuzione clinicamente rilevante del dolore cutaneo legato alla patologia. "L’idrosadenite suppurativa - spiega Angelo Valerio Marzano, direttore Sc Dermatologia, Fondazione Irccs Ca' Granda ospedale Maggiore Policlinico di Milano - è una malattia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con noduli, ascessi e fistole tipicamente a livello ascellare e inguinale, pur potendo, in alcuni casi, estendersi alla zona anogenitale e, in generale, alle zone delle pieghe cutanee. È una malattia che tipicamente ha un esordio precoce, dopo la pubertà, e per la sua complessità, si stima, che il ritardo nella diagnosi sia in media fra i 7 e i 10 anni. I farmaci biologici, come gli inibitori dell’interleuchina-17 (Il-17i), si sono dimostrati promettenti e la rimborsabilità rappresenta una nuova opzione terapeutica per i pazienti che ne sono affetti". L’idrosadenite suppurativa è una malattia complessa che colpisce circa l’1% della popolazione italiana, nel 70% dei casi le donne - informa la farmaceutica - L’esordio può avvenire anche in età precoce, intorno ai 18 anni, portando con sé un pesante carico psicologico. La qualità di vita dei pazienti è significativamente compromessa, con un impatto molto elevato sulla vita personale, sociale e lavorativa per il 48% dei pazienti. A risentirne maggiormente sono la sfera personale, le relazioni, lo stato d’animo e la vita sociale, seguite poi dalla sfera lavorativa, che per alcuni (30%) è stata la causa della perdita del lavoro. Il forte impatto della patologia, oltre a toccare la sfera più intima e personale, è anche dettata da una serie di sintomi debilitanti: il 66% accusa dolore, fatigue e prurito. L’Hs, per la sua complessità, richiede un approccio multidisciplinare - che includa nutrizionisti, infermieri, psicologi, terapisti del dolore e chirurghi - e un concreto sostegno al paziente, anche per gli interventi chirurgici che a volte sono necessari, a causa di sovra-infezioni. "La malattia ha evoluzione cronica con episodi periodici, ricorrenti, con un andamento difficilmente prevedibile - chiarisce Cristina Magnoni, Ssd di Chirurgia Dermatologica a indirizzo oncologico e rigenerativo, Aou Modena - Il trattamento chirurgico varia dai trattamenti procedurali (laser) e interventi minori (incisione, drenaggio e deroofing) fino a interventi chirurgici maggiori (escissione locale ampia). Analogamente all'approccio graduale dei trattamenti medici - continua - l'intervento chirurgico viene intensificato con l'aumentare della gravità della malattia e della presenza di danni tissutali irreversibili, come tunnel e cicatrici. Ma l’approccio che vede una combinazione tra chirurgia e terapia farmacologica rappresenta un passo avanti estremamente importante nella gestione complessiva della malattia, offrendo soluzioni più complete, personalizzate e sicure per i pazienti, e in grado di migliorare notevolmente la loro qualità di vita". Sono ancora troppe le necessità insoddisfatte dei pazienti: ritardi nelle diagnosi, difficoltà nella presa in carico e il peso di stigma e isolamento. È quindi cruciale sensibilizzare l’opinione pubblica per abbattere le barriere e garantire una formazione più approfondita alla classe medica, chiamata a gestire una patologia ancora poco conosciuta. "Novartis punta a migliorare gli outcome per i pazienti e la vita delle persone affette da condizioni immunologiche dolorose e debilitanti, come l’idrosadenite suppurativa - afferma Paola Coco, Chief Scientific Officer & Medical Affairs Head, Novartis Italia - Il nostro impegno si concretizza nello scoprire e rendere disponibili farmaci innovativi per patologie immunologiche complesse e poco studiate, che presentano significativi bisogni terapeutici insoddisfatti. Vogliamo essere dei partner per le persone, la ricerca e le istituzioni perché solo insieme si può raggiungere un importante risultato. Siamo convinti che questa approvazione vada in quella direzione, perché rappresenta una reale opportunità per i pazienti". In questo contesto si inserisce il progetto Visi-Vite di idrosadenite suppurativa in Italia, svolto da Istud Sanità e Salute, in collaborazione con l’Associazione Passion People Aps e promosso da Novartis, per dare voce alle persone con Hs. Integrando un approccio di Medicina narrativa, il progetto ha condotto un’attività di ascolto presso 9 centri di cura in Italia, raccogliendo 81 testimonianze tra pazienti, caregiver e professionisti della salute in un libro scaricabile gratuitamente. Visi esplora l’esperienza dei pazienti, approfondendo gli aspetti clinici della malattia, ma anche la dimensione personale, emotiva, sociale e culturale. La ricerca - conclude una nota - analizza l’impatto della patologia sulla vita quotidiana, sulle relazioni interpersonali e sull’ambito lavorativo, evidenziando anche il ruolo di supporto dei familiari e coinvolgendo i dermatologi per comprendere il loro approccio terapeutico, le sfide e le strategie di comunicazione adottate per rispondere alle esigenze dei pazienti.
(Adnkronos) - Movi ha ottenuto la certificazione Uni/PdR 125:2022 per la parità di genere, un traguardo che sancisce in modo oggettivo l’impegno dell’azienda verso un ambiente di lavoro sempre più inclusivo, equo e attento alle persone. Un percorso nato dal basso, maturato nel tempo e culminato in un risultato tanto simbolico quanto concreto. In un contesto in cui meno dell’1% delle aziende italiane ha ottenuto la certificazione Uni/PdR 125:2022, il traguardo raggiunto da Movi assume un significato ancora più rilevante. Secondo il Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum, l’Italia si colloca all’87° posto su 146 Paesi, segnando un peggioramento rispetto all’anno precedente. Restano ampi divari soprattutto nella partecipazione economica e nella presenza femminile ai vertici. Anche il tasso di occupazione femminile – fermo al 56,5% – continua a essere tra i più bassi in Europa. In questo scenario, il percorso avviato da Movi assume un valore ancora più significativo: non solo un riconoscimento formale, ma un segnale concreto di impegno verso l’equità, la valorizzazione delle differenze e il benessere organizzativo. Movi è una azienda italiana che da oltre 110 anni rappresenta una solida realtà nel panorama dei dispositivi medici distribuendo sul mercato soluzioni per anestesia e area critica, diabetologia, endoscopia e diagnostica, ausili per disabilità e non solo. Come racconta Alessandro Bolognini, direttore delle risorse umane, “la riflessione su diversity, equity e inclusion è iniziata già da tempo. È nata da un’attenzione autentica, condivisa a tutti i livelli, dai vertici aziendali fino alle persone più operative. La volontà di migliorare il modo in cui viviamo e collaboriamo in azienda ha spinto molti colleghi a mettersi in gioco”. L’avvio del progetto è stato segnato da una survey interna a cui ha aderito oltre il 70% delle persone, raccogliendo opinioni, sensibilità e proposte. Da quel momento è nata una vera e propria task force volontaria, composta da una ventina di colleghi, che ha lavorato per tutto il 2024 su temi chiave legati all’inclusione. Il gruppo ha promosso laboratori, workshop e momenti di confronto su comunicazione inclusiva, diversità, rispetto e accoglienza, dando vita a iniziative come la revisione dei valori aziendali, un nuovo Welcome Kit simbolico per i nuovi assunti e una comunicazione interna più trasparente e partecipata. Nel tempo, il lavoro della task force si è trasformato in un vero e proprio motore culturale, che ha portato in modo naturale alla decisione di formalizzare e misurare i progressi raggiunti attraverso un percorso di certificazione. Così, a partire da ottobre 2024, è iniziato l’iter per ottenere la Uni/PdR 125:2022, coinvolgendo l’intera azienda. “Ci siamo confrontati con parametri oggettivi per capire se la sensibilità che percepivamo fosse davvero radicata nei numeri e nelle pratiche – spiega ancora Bolognini – e il risultato ci ha confermato che siamo sulla strada giusta, pur senza considerarci arrivati.” Il percorso ha previsto la redazione della politica aziendale per la parità di genere – oggi pubblicata sul sito di Movi – l’analisi dei rischi, la definizione di un piano strategico triennale con obiettivi chiari e numerose attività formative, in particolare sul linguaggio inclusivo e la prevenzione dei bias inconsci. Tutti i people manager sono stati coinvolti in sessioni dedicate, anche per affinare i processi di selezione del personale. La certificazione è stata rilasciata a seguito di un doppio audit – documentale a marzo 2025 e operativo ad aprile – con un punteggio di 80/100, ottenuto senza alcuna non conformità, ma con alcune indicazioni di miglioramento su cui Movi è già al lavoro, a partire dalla formazione continua. I dati presentati in sede di audit fotografano una realtà equilibrata: 191 dipendenti, di cui 101 donne e 90 uomini, con una significativa rappresentanza femminile anche nei ruoli manageriali di sede. Tutto il personale commerciale, composto da 83 persone, beneficia di una parte variabile della retribuzione indipendentemente dal genere con un valore medio uguale per uomini e donne. Un welfare aziendale esteso a tutti è stato recentemente potenziato con un contributo aggiuntivo dedicato ai genitori di bambini tra 0 e 3 anni, in linea con le indicazioni della norma. “Questa certificazione - afferma Chiara Gatti, Jr. hr manager dell’azienda - è la conferma di un’attenzione che Movi ha sempre avuto verso le persone, ma anche una spinta a tenere alta la guardia, a non fermarsi. È un punto di partenza per un’evoluzione continua”. E mentre l’azienda continua a crescere in un mercato competitivo, l’attenzione alle persone resta al centro. “Un ambiente più consapevole genera migliori relazioni e, di riflesso, anche migliori risultati”, conclude Bolognini. “Questa certificazione non è un fiore all’occhiello, ma un segnale chiaro: stiamo andando nella direzione giusta, e intendiamo continuare su questa rotta”.
(Adnkronos) - È stato presentato all’Assemblea di InfoCamere il Bilancio di Sostenibilità 2024, giunto alla sua settima edizione. Il documento fotografa l’impegno concreto del Gruppo nel generare impatti positivi sull’ambiente, l’economia e la società, valorizzando le potenzialità dell’innovazione tecnologica come leva di crescita sostenibile. Nel corso del 2024, InfoCamere ha distribuito verso gli stakeholder un valore pari a 126,5 milioni di euro, segnando un incremento del 3,7% rispetto al 2023. Sul fronte ambientale e dell’efficienza energetica, nel 2024 il Gruppo ha conseguito importanti risultati. L’impianto fotovoltaico della sede di Padova ha prodotto 205.000 kWh di energia rinnovabile, contribuendo a ridurre le emissioni di CO₂ per oltre 102.600 kg, mentre il ricorso a politiche di smart working ha consentito di evitare l’emissione di 318 tonnellate di CO₂ equivalente. Anche grazie a questo impegno, nel 2024 il Data Center di InfoCamere è stato premiato con il Sustainability Impact Award, confermando l’eccellenza tecnologica dell’infrastruttura ICT del Gruppo che ha anche ricevuto una valutazione positiva per la gestione dei dati dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). Il 2024 ha visto il raggiungimento di importanti traguardi anche in tema di governance e inclusione. Tra questi: il rinnovo del Rating di Legalità con attribuzione del massimo punteggio da parte dell’AGCM; la conferma della certificazione UNI/PdR 125:2022 per la Parità di Genere; il rinnovo della certificazione ISO 14001 per la gestione ambientale.