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(Adnkronos) - “Il futuro che ci aspetta è un futuro in cui i valori sono molto chiari, anche se non è facile praticarli – ha spiegato Francesco Morace sociologo e saggista, fondatore di Future Concept Lab intervenuto all'incontro per i 50 anni di Heineken in Italia che si è svolto a Milano. “C'è un grande afflato nei confronti di quello che noi chiamiamo il crucial and sustainable – ha spiegato Morace -. Una sostenibilità diffusa in cui la birra diventa protagonista perché può intervenire sia in termini di responsabilità - e quindi del bere responsabile - ma anche in termini di qualità, di qualità della vita. Le persone vogliono in qualche modo birre che abbiano un gusto che sia riconoscibile e che può funzionare sia come grande elemento di convivialità perché tutti vorremmo in futuro riappropriarci dei luoghi della città insieme ai nostri amici, rincontrarci. E allo stesso tempo però avere un momento e un'esperienza che sia di qualità in cui la birra rappresenta un compagno quotidiano”. Una socialità con consumi sempre più green e veg privilegerà il gusto naturale della birra e le “ricariche naturali risonanti”: esperienze di consumo che rimandano alla natura, in ambiti outdoor e alimenti e bevande a base vegetale. Una tendenza, questa, che incrocia la birra per la sua essenza di bevanda naturale e poco (o per nulla) alcolica, esaltata da una produzione sempre più sostenibile. “C'è voglia di convivialità ma nello stesso tempo, anche di riappropriarsi di luoghi e di tempi. Quindi un momento in cui la birra diventa davvero facilitatore attraverso questa capacità anche di scambiare esperienze che non siano solo digitali ma in presenza. Questa è una richiesta che i giovani stanno cominciando a proporre" ha concluso Morace.
(Adnkronos) - Philip Morris Italia ha annunciato oggi tre cambiamenti organizzativi per il dipartimento relazioni esterne: Eleonora Santi, attualmente Direttrice del dipartimento, viene promossa a capo degli uffici di Bruxelles di Philip Morris International. In questa nuova posizione, Eleonora Santi si occuperà di regolamentazione e advocacy per l’Azienda a livello europeo e internazionale. Michele Samoggia, attualmente Senior manager communication, sustainability & public policy, assume il ruolo di direttore delle Relazioni Esterne per Philip Morris Italia. Nel suo nuovo ruolo Samoggia sarà a capo della struttura dedicata agli affari regolatori e fiscali, all’area medico scientifica, alla comunicazione e al contrasto al commercio illecito. Contestualmente Antonio Mirabella, già manager communications per l’Azienda, acquisirà il ruolo di responsabile della comunicazione di Philip Morris Italia, assumendo la responsabilità della comunicazione esterne per le affiliate di Roma e Bologna. Prima di entrare in Philip Morris, Eleonora Santi ha ricoperto diversi ruoli istituzionali sia in Italia che a Bruxelles, dove ha ricoperto l’incarico di Manager European Union Affairs dal 2015 al 2018.La sua lunga carriera in Philip Morris è iniziata nel 2009 all’interno dell’affiliata italiana come Manager del Dipartimento di Relazione Esterne. Dopo un’esperienza internazionale maturata tra Losanna e Bruxelles, dal 2018 al 2019 Santi ha ricoperto il ruolo di Direttrice Regulatory e Scientific Affairs per l’Italia, acquisendo poi il ruolo di Direttrice delle Relazioni Esterne. Michele Samoggia, in Philip Morris Italia dal 2016, vanta un’esperienza decennale nel settore delle relazioni esterne, con ruoli di responsabilità sia negli affari istituzionali che nella comunicazione. Prima di Philip Morris ha lavorato in Enel, Basf, Ministero dello Sviluppo Economico, Unicef e Fao. È attualmente Presidente del Consiglio di Amministrazione di Erion Care, il consorzio non profit del Sistema Erion dedicato a contrastare l’abbandono dei rifiuti dei prodotti del tabacco nell’ambiente. Antonio Mirabella, parte del team di Philip Morris Italia dal 2012, ha ricoperto diversi ruoli nel dipartimento Relazione Esterne delle affiliate italiane, tra le sedi di Roma e Bologna. A Bologna, tra il 2014 e il 2019 ha seguito la comunicazione esterna dell’Azienda durante gli anni dell’annuncio dell’investimento industriale di Philip Morris International a Crespellano, il più rilevante investimento Greenfield realizzato in Italia negli ultimi 25 anni. Nel suo incarico più recente ha gestito la comunicazione interna ed esterna dell’Azienda e la realizzazione di campagne di comunicazione Corporate a livello nazionale.
(Adnkronos) - Nel mondo il 57% di chi intende acquistare un veicolo sceglierebbe un modello elettrico o ibrido, in aumento del 2% rispetto al 2023. In Italia, diminuisce la propensione all’acquisto di veicoli elettrificati (Bev, Phev o ibridi), con il 65% degli intervistati, contro il 70% nel 2023, intenzionati a comprarne uno nei prossimi 24 mesi. Nonostante il calo, l’interesse per i veicoli elettrificati nel Paese è superiore alla media degli altri Stati esaminati (62%), posizionando l’Italia al 6° posto nell’indice globale. E' quanto emerge dall'ultimo Ey Mobility Consumer Index 2024, lo studio annuale condotto da Ey su 281 Paesi, inclusa l’Italia, con circa 19mila intervistati. A livello globale, per il 37% degli intervistati, i costi elevati del carburante per i veicoli a motore a combustione interna (Ice) rappresentano la principale motivazione per l'acquisto di un veicolo ad alimentazione alternativa. Tuttavia, oltre il 27% degli intervistati considera ancora la mancanza di stazioni di ricarica come il principale ostacolo all'adozione dei veicoli elettrici. Per il secondo anno consecutivo, secondo l'indice Ey l'alto costo del carburante è la principale motivazione che spinge gli acquirenti verso i veicoli elettrificati, superando persino le preoccupazioni ambientali. Rispetto alla precedente rilevazione a livello globale, si conferma come la fiducia dei consumatori nei confronti di mezzi elettrificati sia aumentata in modo significativo traducendosi nell’incremento delle intenzioni di acquisto nella maggior parte dei mercati, tra cui Australia (+26%), Giappone (+15%) e Olanda (+6%). Nel complesso l’Indice di questa edizione, per quanto riguarda la propensione dei consumatori all’acquisto di un veicolo elettrificato, vede la Cina al primo posto (78%) seguita da Singapore (74%), Norvegia e Thailandia (73%) e Vietnam (72%), mentre nei Paesi dell’Unione Europea la propensione è inferiore e si aggira intorno al 57%. Per quanto riguarda l'intenzione di acquistare un nuovo veicolo, in Italia si osserva un lieve calo rispetto all'anno scorso, con circa il 53% degli intervistati che prevede di acquistare un'auto nuova nei prossimi 24 mesi. Le principali ragioni per cui alcuni non considerano l'acquisto di un'auto nuova sono l'incertezza economica e il rischio di recessione (14%), insieme alla difficoltà di sostenere una spesa elevata (12%). Nel 2024, si nota un calo nella propensione all'acquisto di veicoli elettrificati (Bev, Phev o ibridi) in Italia, con il 65% degli intervistati intenzionati ad acquistarne uno nei prossimi 24 mesi, rispetto al 70% dell'anno precedente. Sebbene in diminuzione, l'interesse per i veicoli elettrificati in Italia rimane leggermente superiore alla media dei 28 Paesi esaminati (62%) e colloca l'Italia al sesto posto nella classifica globale. Esaminando più da vicino le preferenze di motorizzazione, si osserva un lieve incremento nella propensione all'acquisto di veicoli Bev, che passa dal 21% del 2023 al 22%, leggermente sotto la media globale del 24%. Al contrario, la propensione per i veicoli plug-in registra una leggera diminuzione, scendendo dal 22% al 20%, ma rimane comunque superiore alla media globale del 12%. Per quanto riguarda i veicoli ibridi, la propensione all'acquisto cala dal 27% al 23%, sebbene continui a superare la media globale del 21%. Per Giovanni Passalacqua, Partner e Automotive Consulting Leader di Ey in Italia, “i risultati italiani confermano un’inclinazione dei consumatori verso l'acquisto di veicoli elettrici o ibridi. Questa tendenza è alimentata non solo dalla crescente attenzione alla sostenibilità, ma anche per i prezzi dei carburanti, indicato come la principale motivazione per la preferenza su alimentazioni alternative. Nonostante l’interesse nell’acquistare veicoli elettrici, gli elevati prezzi, in comparazione a veicoli ad alimentazione endotermica e ibrida, limitano lo sviluppo del mercato delle auto internamente elettriche o Bev di cui la quota di mercato in Italia è stata inferiore del 4% nel 2023. Prendendo altri Paesi come riferimento in termini di quote di mercato Bev, osserviamo come l’Italia risulti ancora indietro non soltanto a Paesi dove tali vetture sono ormai diventate un segmento stabile come la Cina (21,7% nel 2023 e 25% da inizio 2024) e la Germania (17,5% nel 2023 e 12,6% dal 2024), ma anche di mercati analoghi in Europa come, ad esempio, la Spagna (oltre al 5% nel 2023 e 4,7% a da inizio 2024)”. Tra i fattori in grado di sostenere la crescita dei veicoli elettrificati nel breve periodo rientrano i sostegni nazionali. “Ad oggi il consumatore è abituato e si aspetta che l’acquisto di una vettura, Bev o Phev, sia sostenuta da sussidi. In Germania, infatti, l’improvvisa rimozione degli incentivi legati all’acquisto di vetture Bev ha causato una riduzione delle immatricolazioni, portando la quota di mercato al 12,6% nella prima metà del 2024. In Italia si è verificato un fenomeno simile quando le immatricolazioni sono aumentate a giugno 2024 del 116% rispetto a giugno dell’anno scorso una volta confermati e resi accessibili i fondi annunciati legati all’acquisto di vetture ad alimentazione Bev e ibrida. Inoltre, malgrado i progressi dell'ultimo anno, l'infrastruttura di ricarica e l'esperienza del cliente rimangono aree critiche su cui è necessario accelerare. Tra i fattori che hanno maggiormente influenzato negativamente l'esperienza di ricarica, il 33% degli intervistati in Italia ha segnalato la limitata autonomia del veicolo con una ricarica completa, mentre il 30% ha lamentato i tempi di ricarica troppo lunghi, attribuibili alla scarsa disponibilità di punti di ricarica fast. La customer experience è un tema centrale nell'ecosistema elettrico a livello globale. È dunque essenziale che tutti gli attori della filiera collaborino per rispondere efficacemente alle esigenze attuali e future dei consumatori e del mercato”, dichiara Giovanni Passalacqua, Partner e Automotive Consulting Leader di Ey in Italia. Le abitudini di mobilità nel Paese sono strettamente legate ai nuovi stili di vita e alle esigenze dei consumatori. L'automobile personale resta il mezzo di trasporto più utilizzato: il 59% degli intervistati ha dichiarato di usarla per gli spostamenti quotidiani. Al secondo posto si trovano i veicoli di micro-mobilità, utilizzati dal 9% dei rispondenti, mentre solo il 5% afferma di ricorrere abitualmente a mezzi di trasporto a due ruote. Per il 73% degli intervistati, la scelta dell'auto è motivata principalmente dal comfort e dalla convenienza rispetto ad altri mezzi di trasporto. Questa tendenza si riflette di conseguenza sulla frequenza di utilizzo dei differenti veicoli (almeno una volta alla settimana). L'auto personale si conferma il mezzo di trasporto predominante, utilizzata dall'84% degli italiani almeno una volta alla settimana. Segue la micro-mobilità, che include biciclette e monopattini, con una quota del 31%. I veicoli a due ruote, come moto e scooter, sono utilizzati dal 21% degli utenti. La mobilità condivisa e il car-sharing rappresentano entrambe il 5%, mentre il trasporto pubblico è scelto solo dal 3% dei cittadini. Tra i principali motivi per l'acquisto di veicoli Bev in Italia, si evidenziano un più basso prezzo del rifornimento e le migliori prestazioni rispetto ai veicoli a benzina e diesel (rispettivamente 19% e 42%), la maggiore facilità di manutenzione (17%), la riduzione dell'impatto ambientale (42%). Inoltre, il 31% degli intervistati è attratto dagli incentivi economici per l'acquisto. Tra le motivazioni che limitano l’adozione dell’elettrico invece, figurano la limitata distanza percorribile a fronte di una completa ricarica del veicolo (33%), i tempi di ricarica troppo lunghi (30%) ed i costi iniziali di acquisto troppo elevati (30%). Tuttavia, negli ultimi dodici mesi sono stati compiuti significativi progressi nel potenziamento dell'infrastruttura di ricarica, con circa 50mila punti di ricarica disponibili, segnando un incremento del 11% rispetto al 2023. Di questi, nel 2024 in Italia si contano poco più di 5mila punti di ricarica fast (da 50 a 150 kW) e circa 1.500 punti di ricarica super fast (da 150 a 450 kW), evidenziando l'attenzione crescente verso tecnologie che riducono i tempi di ricarica e migliorano l'esperienza degli utenti.