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(Adnkronos) - Marc Marquez ha vinto il Gp di San Marino di MotoGp sul circuito di Misano. Lo spagnolo si è imposto sulle due Ducati di Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini che chiudono sul podio. Capolavoro per il campione iberico quando ha iniziato a piovere, sfruttando al meglio uno scroscione per pochi attimi che ha spinto alcuni piloti a tornare ai box per cambiare la moto e, poi, costretti a rientrare nuovamente e riprendere quella da asciutto. Tra questi Jorge Martin. Scivolata, invece, per Acosta, Morbidelli e Augusto Fernandez. Ii pilota del Team Gresini sfrutta la pioggia iniziale, va in testa e ci resta fino alla fine, beffando Pecco Bagnaia, che era partito al comando, e si deve accontentare del 2° posto davanti a Bastianini. Pecco, che ha tergiversato al momento della pioggia, prosegue dritto continuando con le gomme da asciutto ma si deve poi accontentare di stare dietro a Marc Marquez. Per lo spagnolo a Misano arriva la 61esima vittoria in top-classe dopo essere stato per 1043 giorni senza vittorie, vince due Gp di fila e per la prima volta vince partendo dal 9° posto in griglia. Perde terreno in classifica generale, invece, Jorge Martin, che chiude solo 15esimo pagando a caro prezzo la scelta di rientrare subito per prendere la moto da assetto da bagnato con la pioggia, durata un solo giro. Bagnaia da -26 riduce il gap da Martin portandosi ora a -7 dal pilota spagnolo della Prima Pramac con Marc Marquez che si porta a 259 punti e Bastianini a 250. Al quarto posto si è piazzato Brad Binder e Bezzecchi, poi Alex Marquez, Quartararo e Miller, con Di Giannantonio e P. Espargaro a chiudere la top ten.
(Adnkronos) - Dall'editoria all'economia, con il comune denominatore dell'innovazione e dell'intelligenza artificiale. Questi i temi di alcune delle idee innovative che arrivano da Digithon24, la più grande maratone digitale italiana in corso a Bisceglie in Puglia. "L'obiettivo della nostra startup -racconta ad Adnkronos/Labitalia, Giuseppe Cela, fondatore di StrategiX- è quello di realizzare un business plan in modo rapido e con dati sufficientemente accurati, per poter permettere ad aziende e startup di ottenere i finanziamenti a cui ambiscono nei loro obiettivi aziendali". StrategiX si basa su una "piattaforma online, che ti permette di registrarti, pagare un abbonamento e attraverso delle domande che il software ti fa, puoi compilare e ottenere dei risultati. Partiamo dall'analisi di mercato per poi sviluppare tutti gli obiettivi strategici e andare poi a finire nei piani finanziari", sottolinea Cela. L'intelligenza artificiale al servizio delle imprese. "L'IA al momento è centrale nella nostra startup. Al momento su OpenAI che è una delle piattaforme più utilizzate al momento, ma abbiamo in programma di sviluppare una nostra intelligenza artificiale interna, per poi 'caricarla' sul nostro software. Ciò potenzierà sicuramente i risultati", conclude. Dai business plan delle aziende alla fruizione di contenuti editoriali, con la startup pugliese Cartook. "La nostra idea come obiettivo principale è quello di arricchire l'esperienza di fruizione di contenuti editoriali, in particolar modo quello di libri e lo facciamo tramite un software innovativo che abbiamo realizzato noi in house, che permette agli utenti di creare degli avatar e di conseguenza personalizzare delle storie e generare un'unica copia al mondo della propria storia", spiegano ad Adnkronos/Labitalia Davide Altobello e Sergio Tranchino della startup. "Abbiamo già prodotto oltre 2000 libri, l'idea di Cartook è quella di trasformare il digitale in un prodotto fisico come un libro", spiegano. E Digithon24 può "essere sicuramente una vetrina importante innanzitutto per presentare la nostra realtà che ha avuto il suo primo periodo di test sul mercato e quindi ha bisogno di espandersi e una competition come questa è un ambiente positivo anche per confrontarsi con i nostri pari, chiamiamoli così, per avere opinioni e scambiare informazioni, questo sicuramente. E poi eventualmente avere dei riscontri da parte di eventuali coach o investitori che possano anche loro dare un contributo nei confronti della nostra azienda", concludono.
(Adnkronos) - I cambiamenti climatici causati dall'uomo hanno aumentato la probabilità che la siccità provochi carenze idriche e perdite agricole devastanti in Sardegna e Sicilia del 50%. E' quanto emerge da uno studio di World Weather Attribution, condotto da 15 ricercatori, tra cui scienziati di università e agenzie meteorologiche di Italia, Svezia, Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi. Gli scienziati dell'organizzazione avvertono che siccità simili peggioreranno con ogni frazione di grado di riscaldamento in più, evidenziando l'urgente necessità di ridurre le emissioni a zero. L'analisi, in particolare, ha rilevato che: il calore persistente che fa evaporare l'acqua dai terreni, dalle piante e dai bacini idrici è alla base dell'aumento del rischio di siccità; senza gli effetti del riscaldamento causato dall'uomo, le siccità su entrambe le isole non sarebbero state classificate come 'estreme'; le isole italiane continueranno a sperimentare siccità più gravi con l'ulteriore riscaldamento indotto dai combustibili fossili, minacciando i raccolti di colture come il grano e le olive; una gestione efficace dell'acqua sarà fondamentale negli anni futuri con scarse precipitazioni. Per Mariam Zachariah, ricercatrice presso il Grantham Institute - Climate Change and the Environment dell’Imperial College di Londra, “la Sardegna e la Sicilia stanno diventando sempre più aride a causa dei cambiamenti climatici. Il caldo torrido e prolungato colpisce le isole con maggiore frequenza, facendo evaporare l'acqua dai terreni, dalle piante e dai bacini idrici. Per gli agricoltori e le città che hanno sopportato mesi di restrizioni idriche, questo studio è una conferma: il cambiamento climatico sta intensificando la siccità”. Secondo gli scienziati, dunque, i cambiamenti climatici causati dall'uomo hanno reso la siccità il 50% più probabile. L'evapotraspirazione, l'evaporazione dell'acqua dal suolo e dalle piante, sta determinando l'aumento delle condizioni di siccità, poiché i periodi di caldo estremo diventano più caldi e più lunghi su entrambe le isole. Sebbene non sia chiaro se le precipitazioni altamente variabili di Sardegna e Sicilia siano influenzate dai cambiamenti climatici, lo studio evidenzia che il caldo torrido sta trasformando gli anni con scarse precipitazioni in siccità devastanti. In base al sistema di classificazione del monitoraggio della siccità degli Stati Uniti, le siccità su entrambe le isole sono classificate come 'estreme'. Tuttavia, in un mondo più freddo di 1,3°C, senza cambiamenti climatici causati principalmente dalla combustione di combustibili fossili, sarebbero state meno intense e classificate come siccità 'gravi', secondo l'analisi. Se il mondo raggiungerà i 2°C di riscaldamento, cosa che potrebbe accadere già nel 2050, le siccità in Sardegna e Sicilia diventeranno ancora più intense e frequenti. Lo studio evidenzia inoltre come l'invecchiamento delle infrastrutture idriche stia aggravando la carenza d'acqua. Una gestione efficace dell'acqua - affermano i ricercatori - contribuirà a ridurre l'impatto delle future siccità, in particolare quando l'afflusso estivo di turisti aggiungerà ulteriore pressione ai bacini idrici durante i mesi più secchi dell'anno. “I bacini idrici si sono prosciugati - dice Maja Vahlberg, Climate risk consultant alla Red Cross Red Crescent Climate Centre - Le città hanno sopportato mesi di razionamento dell'acqua. Il lago di Pergusa è scomparso. Le colture sono appassite nei terreni aridi. Gli impatti di queste siccità sono stati scioccanti, ma purtroppo si stanno verificando con maggiore frequenza a causa dei cambiamenti climatici. Limitare le perdite d'acqua dovute all'invecchiamento delle tubature e aumentare la capacità di stoccaggio in Sardegna e in Sicilia contribuirà a ridurre simili carenze idriche negli anni di scarse precipitazioni”. Per Friederike Otto, Senior Lecturer in Climate Science at Grantham Institute - Climate Change and the Environment, Imperial College di Londra, "i cambiamenti climatici stanno rendendo la Sardegna e la Sicilia più calde, più secche e meno fertili. Le colture utilizzate per produrre la cucina simbolo dell'Italia, come il grano e le olive, stanno morendo a causa del caldo feroce, ben oltre i 40°C. Per evitare che la siccità peggiori ulteriormente, dobbiamo smettere di bruciare combustibili fossili”. Luigi Pasotti, dirigente responsabile al Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (Sias) - Sicilia orientale, evidenzia: “In Sardegna, la siccità che ora classifichiamo come 'estrema' sarebbe stata classificata come 'grave' senza i cambiamenti climatici. Questo è ciò che dicono i risultati del nostro studio, inequivocabilmente. Ma ciò che è ancora più tragico è che se non smettiamo rapidamente di bruciare combustibili fossili, la frequenza e l'intensità di questo tipo di eventi estremi continuerà ad aumentare, con conseguenze inimmaginabili. In Sicilia, la siccità che oggi classifichiamo come 'estrema' diventerà 'eccezionale' se la temperatura globale aumenterà di soli 0,7 °C. Per questo sarà fondamentale sviluppare strategie di adattamento per proteggere settori vitali per la Sicilia e la Sardegna, come l'agricoltura e il turismo, ma sarà altrettanto importante per l'Italia rispettare gli accordi internazionali sulla riduzione delle emissioni”.