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(Adnkronos) - I Paesi islamici hanno "un nemico comune". Lo ha detto la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, nel suo intervento alla cerimonia a Teheran in ricordo di Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah ucciso una settimana fa in un raid israeliano a Beirut. "Il nemico dell'Iran è il nemico dell'Iraq, lo stesso nemico del Libano - ha affermato Khamenei - Il nemico di tutti noi è lo stesso". Parole arrivate dopo che all'inizio del suo sermone ha insistito sull'"unità" dei musulmani. "Ogni Nazione ha diritto all'autodifesa contro gli aggressori" ha sottolineato Khamenei guidando la preghiera del venerdì a Teheran, preceduta dalla "cerimonia di commemorazione" in ricordo di Nasrallah che ha definito un "fratello, il mio orgoglio, il volto amato del mondo islamico". L'attacco missilistico dell'Iran contro Israele è stato "del tutto legittimo" ed è "la punizione minore", ha detto la Guida Suprema dell'Iran. "L'operazione delle nostre forze armate poche notti fa è stata del tutto legale e legittima", ha ribadito, rivendicando un'operazione "brillante" e "se necessario colpiremo ancora". Khamenei ha anche definito un "atto legittimo" l'attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno in Israele. E, ancora, Israele ''è un vampiro'', ha scandito, e ''il risultato del comportamento del nemico è un aumento della rabbia e della motivazione del popolo, rende più forti gli uomini, i generali e i leader''. Alla fine, ha aggiunto il leader iraniano, si arriverà alla ''rimozione della vergognosa esistenza'' di Israele. Hezbollah ha smentito le notizie circolate stamani secondo Nasrallah sarebbe stato sepolto “temporaneamente in un luogo segreto”. Lo riferisce il sito del quotidiano Asharq Al-Awsat, citando una fonte del movimento sciita libanese, che afferma “non è stata ancora presa alcuna decisione riguardo la data e il luogo della sepoltura”. Il pesante raid aereo della notte scorsa nella periferia sud della capitale libanese Beirut ha colpito il quartier generale dell'intelligence di Hezbollah. E' quanto rendono noto le forze israeliane (Idf), secondo le notizie riportate dal Times of Israel. Stando al New York Times, l'obiettivo era Hashem Safieddine, possibile successore di Hassan Nasrallah alla guida del Partito di Dio. Safieddine era riunito con altri dirigenti di Hezbollah in un bunker sotterraneo quando c'è stato il bombardamento, verso la mezzanotte. Una serie di esplosioni ha colpito il quartiere residenziale a Dahyia. Hezbollah fa sapere di "non avere ancora informazioni" sulle sorti di Safieddine. Queste le parole consegnate al giornale libanese L'Orient Le Jour. Sono circa 100 i miliziani di Hezbollah uccisi nel corso delle operazioni israeliane - aeree e di terra - condotte nelle ultime 24 ore nel Libano meridionale. A riferirlo è oggi il Times of Israel citando le Forze di Difesa israeliane. Idf ha annunciato di aver ucciso a Beirut il comandante responsabile delle comunicazioni di Hezbollah, Muhammad Rashid Sakafi. Stamani le Idf hanno chiesto ai civili di abbandonare immediatamente 36 località del Libano meridionale e di dirigersi verso nord. "Le attività di Hezbollah costringono le Idf ad agire con forza contro l'organizzazione", ha ripetuto ancora una volta il portavoce, Avichay Adraee, nel messaggio di "avvertimento". "Chiunque si trovi vicino a elementi, strutture ed equipaggiamento da combattimento di Hezbollah mette a rischio la propria vita", ha insistito dopo che solo ieri era stato ordinato lo sgombero di 25 località, Nabatiye compresa. Un altro bombardamento delle forze militari di Israele ha colpito il valico di Masnaa fra Libano e Siria, bloccando così la strada usata da centinaia di migliaia di profughi negli ultimi giorni per fuggire dai raid dell'Idf in Libano, ha reso noto il ministro dei trasporti libanese, Ali Hamieh. Il raid ha creato un cratere largo quattro metri. Mentre una ventina di razzi sono stati lanciati dal Libano verso la baia di Haifa e la Galilea. Lo ha reso noto l'Idf precisando che alcuni sono stati intercettati. Un altro raid delle forze israeliane su Tulkarem, in Cisgiordania, ha provocato la morte di almeno 18 palestinesi, secondo quanto hanno denunciato fonti palestinesi. Il raid ha colpito un campo profughi, ha precisato il ministero della salute palestinese. L'intero edificio di quattro piani in cui si trovava il locale colpito è crollato. Sempre secondo fonti palestinesi, oltre ai 18 morti ci sono anche molti feriti. Tra le vittime anche civili, fra cui una madre e i suoi due figli, secondo quanto ha reso noto al Jazeera. L'Idf ha comunicato l'uccisione di un dirigente locale di Hamas, Zahi Yaser Abd al-Razeq Oufi e di altri esponenti dell'organizzazione. Oufi, l'obiettivo dell'Idf e dello Shin Bet, avrebbe preso parte a numerosi attacchi in Cisgiordania e sarebbe stato impegnato a pianificarne altri, precisano gli israeliani. È intanto atterrato la scorsa notte, all’Aeroporto Internazionale 'Leonardo Da Vinci' di Roma Fiumicino, il primo volo charter organizzato dal governo italiano per favorire il rientro dei connazionali dal Libano. “Abbiamo invitato tutti gli italiani a lasciare il Libano con voli commerciali, e ci siamo impegnati per incrementarne il numero attraverso voli charter”, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, spiegando come il governo abbia lavorato con le compagnie aeree per risolvere il problema della saturazione dei voli di linea. “Continuiamo a monitorare la situazione degli italiani in Libano tramite la nostra Ambasciata a Beirut e l’Unità di Crisi”, ha aggiunto il vicepremier, sottolineando che “siamo pronti ad assumere ogni iniziativa per garantire la sicurezza dei nostri connazionali, ma per il momento escludiamo l’ipotesi di un’evacuazione”. Con il volo di questa notte sono rientrati in Italia 178 connazionali. Nei prossimi giorni saranno organizzati ulteriori voli charter. I cittadini italiani che hanno difficoltà a prenotare un posto su un volo commerciale da Beirut possono contattare l’Ambasciata italiana a Beirut (+9613489966) o l’Unità di Crisi della Farnesina (+390636225).
(Adnkronos) - Sono otto i docenti dell’Università Lum 'Giuseppe Degennaro' presenti nella World’s Top 2% Scientists 2024, l’autorevole classifica a livello mondiale degli scienziati più citati e influenti al mondo in diverse discipline. Si tratta dei professori Giovanni Schiuma (Ordinario di Ingegneria Gestionale e Direttore del Dipartimento di Ingegneria della Lum), Giustina Secundo (Ordinario di Ingegneria Economico Gestionale), Filippo Vitolla (Ordinario di Economia Aziendale), Licia Iacoviello (Ordinario di Igiene Generale e Applicata), Pasquale Del Vecchio (professore Associato di Ingegneria Economico Gestionale), Alessandro Massaro (professore Associato di Fisica), Anna Picca (professore Associato di Biologia Applicata) e Nicola Raimo (professore Associato di Economia Aziendale). La classifica, curata dalla Stanford University, si basa sulle informazioni bibliometriche dei 190 mila ricercatori profilati nel database Scopus, il più grande database di abstract e citazioni al mondo e comprende scienziati di tutti i campi della ricerca. Su circa 9 milioni di scienziati, il ranking indica il primo 2% degli studiosi più citati a livello globale.
(Adnkronos) - Nel mondo il 57% di chi intende acquistare un veicolo sceglierebbe un modello elettrico o ibrido, in aumento del 2% rispetto al 2023. In Italia, diminuisce la propensione all’acquisto di veicoli elettrificati (Bev, Phev o ibridi), con il 65% degli intervistati, contro il 70% nel 2023, intenzionati a comprarne uno nei prossimi 24 mesi. Nonostante il calo, l’interesse per i veicoli elettrificati nel Paese è superiore alla media degli altri Stati esaminati (62%), posizionando l’Italia al 6° posto nell’indice globale. E' quanto emerge dall'ultimo Ey Mobility Consumer Index 2024, lo studio annuale condotto da Ey su 281 Paesi, inclusa l’Italia, con circa 19mila intervistati. A livello globale, per il 37% degli intervistati, i costi elevati del carburante per i veicoli a motore a combustione interna (Ice) rappresentano la principale motivazione per l'acquisto di un veicolo ad alimentazione alternativa. Tuttavia, oltre il 27% degli intervistati considera ancora la mancanza di stazioni di ricarica come il principale ostacolo all'adozione dei veicoli elettrici. Per il secondo anno consecutivo, secondo l'indice Ey l'alto costo del carburante è la principale motivazione che spinge gli acquirenti verso i veicoli elettrificati, superando persino le preoccupazioni ambientali. Rispetto alla precedente rilevazione a livello globale, si conferma come la fiducia dei consumatori nei confronti di mezzi elettrificati sia aumentata in modo significativo traducendosi nell’incremento delle intenzioni di acquisto nella maggior parte dei mercati, tra cui Australia (+26%), Giappone (+15%) e Olanda (+6%). Nel complesso l’Indice di questa edizione, per quanto riguarda la propensione dei consumatori all’acquisto di un veicolo elettrificato, vede la Cina al primo posto (78%) seguita da Singapore (74%), Norvegia e Thailandia (73%) e Vietnam (72%), mentre nei Paesi dell’Unione Europea la propensione è inferiore e si aggira intorno al 57%. Per quanto riguarda l'intenzione di acquistare un nuovo veicolo, in Italia si osserva un lieve calo rispetto all'anno scorso, con circa il 53% degli intervistati che prevede di acquistare un'auto nuova nei prossimi 24 mesi. Le principali ragioni per cui alcuni non considerano l'acquisto di un'auto nuova sono l'incertezza economica e il rischio di recessione (14%), insieme alla difficoltà di sostenere una spesa elevata (12%). Nel 2024, si nota un calo nella propensione all'acquisto di veicoli elettrificati (Bev, Phev o ibridi) in Italia, con il 65% degli intervistati intenzionati ad acquistarne uno nei prossimi 24 mesi, rispetto al 70% dell'anno precedente. Sebbene in diminuzione, l'interesse per i veicoli elettrificati in Italia rimane leggermente superiore alla media dei 28 Paesi esaminati (62%) e colloca l'Italia al sesto posto nella classifica globale. Esaminando più da vicino le preferenze di motorizzazione, si osserva un lieve incremento nella propensione all'acquisto di veicoli Bev, che passa dal 21% del 2023 al 22%, leggermente sotto la media globale del 24%. Al contrario, la propensione per i veicoli plug-in registra una leggera diminuzione, scendendo dal 22% al 20%, ma rimane comunque superiore alla media globale del 12%. Per quanto riguarda i veicoli ibridi, la propensione all'acquisto cala dal 27% al 23%, sebbene continui a superare la media globale del 21%. Per Giovanni Passalacqua, Partner e Automotive Consulting Leader di Ey in Italia, “i risultati italiani confermano un’inclinazione dei consumatori verso l'acquisto di veicoli elettrici o ibridi. Questa tendenza è alimentata non solo dalla crescente attenzione alla sostenibilità, ma anche per i prezzi dei carburanti, indicato come la principale motivazione per la preferenza su alimentazioni alternative. Nonostante l’interesse nell’acquistare veicoli elettrici, gli elevati prezzi, in comparazione a veicoli ad alimentazione endotermica e ibrida, limitano lo sviluppo del mercato delle auto internamente elettriche o Bev di cui la quota di mercato in Italia è stata inferiore del 4% nel 2023. Prendendo altri Paesi come riferimento in termini di quote di mercato Bev, osserviamo come l’Italia risulti ancora indietro non soltanto a Paesi dove tali vetture sono ormai diventate un segmento stabile come la Cina (21,7% nel 2023 e 25% da inizio 2024) e la Germania (17,5% nel 2023 e 12,6% dal 2024), ma anche di mercati analoghi in Europa come, ad esempio, la Spagna (oltre al 5% nel 2023 e 4,7% a da inizio 2024)”. Tra i fattori in grado di sostenere la crescita dei veicoli elettrificati nel breve periodo rientrano i sostegni nazionali. “Ad oggi il consumatore è abituato e si aspetta che l’acquisto di una vettura, Bev o Phev, sia sostenuta da sussidi. In Germania, infatti, l’improvvisa rimozione degli incentivi legati all’acquisto di vetture Bev ha causato una riduzione delle immatricolazioni, portando la quota di mercato al 12,6% nella prima metà del 2024. In Italia si è verificato un fenomeno simile quando le immatricolazioni sono aumentate a giugno 2024 del 116% rispetto a giugno dell’anno scorso una volta confermati e resi accessibili i fondi annunciati legati all’acquisto di vetture ad alimentazione Bev e ibrida. Inoltre, malgrado i progressi dell'ultimo anno, l'infrastruttura di ricarica e l'esperienza del cliente rimangono aree critiche su cui è necessario accelerare. Tra i fattori che hanno maggiormente influenzato negativamente l'esperienza di ricarica, il 33% degli intervistati in Italia ha segnalato la limitata autonomia del veicolo con una ricarica completa, mentre il 30% ha lamentato i tempi di ricarica troppo lunghi, attribuibili alla scarsa disponibilità di punti di ricarica fast. La customer experience è un tema centrale nell'ecosistema elettrico a livello globale. È dunque essenziale che tutti gli attori della filiera collaborino per rispondere efficacemente alle esigenze attuali e future dei consumatori e del mercato”, dichiara Giovanni Passalacqua, Partner e Automotive Consulting Leader di Ey in Italia. Le abitudini di mobilità nel Paese sono strettamente legate ai nuovi stili di vita e alle esigenze dei consumatori. L'automobile personale resta il mezzo di trasporto più utilizzato: il 59% degli intervistati ha dichiarato di usarla per gli spostamenti quotidiani. Al secondo posto si trovano i veicoli di micro-mobilità, utilizzati dal 9% dei rispondenti, mentre solo il 5% afferma di ricorrere abitualmente a mezzi di trasporto a due ruote. Per il 73% degli intervistati, la scelta dell'auto è motivata principalmente dal comfort e dalla convenienza rispetto ad altri mezzi di trasporto. Questa tendenza si riflette di conseguenza sulla frequenza di utilizzo dei differenti veicoli (almeno una volta alla settimana). L'auto personale si conferma il mezzo di trasporto predominante, utilizzata dall'84% degli italiani almeno una volta alla settimana. Segue la micro-mobilità, che include biciclette e monopattini, con una quota del 31%. I veicoli a due ruote, come moto e scooter, sono utilizzati dal 21% degli utenti. La mobilità condivisa e il car-sharing rappresentano entrambe il 5%, mentre il trasporto pubblico è scelto solo dal 3% dei cittadini. Tra i principali motivi per l'acquisto di veicoli Bev in Italia, si evidenziano un più basso prezzo del rifornimento e le migliori prestazioni rispetto ai veicoli a benzina e diesel (rispettivamente 19% e 42%), la maggiore facilità di manutenzione (17%), la riduzione dell'impatto ambientale (42%). Inoltre, il 31% degli intervistati è attratto dagli incentivi economici per l'acquisto. Tra le motivazioni che limitano l’adozione dell’elettrico invece, figurano la limitata distanza percorribile a fronte di una completa ricarica del veicolo (33%), i tempi di ricarica troppo lunghi (30%) ed i costi iniziali di acquisto troppo elevati (30%). Tuttavia, negli ultimi dodici mesi sono stati compiuti significativi progressi nel potenziamento dell'infrastruttura di ricarica, con circa 50mila punti di ricarica disponibili, segnando un incremento del 11% rispetto al 2023. Di questi, nel 2024 in Italia si contano poco più di 5mila punti di ricarica fast (da 50 a 150 kW) e circa 1.500 punti di ricarica super fast (da 150 a 450 kW), evidenziando l'attenzione crescente verso tecnologie che riducono i tempi di ricarica e migliorano l'esperienza degli utenti.