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(Adnkronos) - Dopo gli anni difficili dell’impennata dei prezzi, che aveva messo in profonda difficoltà gli acquisti degli italiani e la loro stessa identità alimentare, nel 2024 l’inflazione si azzera e i volumi del largo consumo tornano dopo quattro anni in positivo (+0,9% nel primo semestre 2024 rispetto al 2023). Guardando ai soli canali iper, super e libero servizio nel primo semestre 2024 le vendite a volume sono state superiori a quelle del 2019 del 3,9%. Il cibo rimane, anche nelle previsioni, l’unico comparto in cui tagliare la spesa è una opzione solo per una ristretta minoranza degli italiani; il 21% del campione dichiara che aumenterà la sua spesa contro il 10% che intende diminuirla. E' quanto emerge dall'anteprima digitale del 'Rapporto Coop 2024 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani' che è stato presentato oggi e che è stato redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop) con la collaborazione scientifica di Nomisma, il supporto d’analisi di NielsenIQ e i contributi originali di Circana, GS1-Osservatorio Immagino, CSO Servizi, GfK, Mediobanca Ufficio Studi, Campo Ricerca-Scomodo. Tornano a crescere allo stesso modo il numero degli italiani che dichiara una identità alimentare (+6% sul 2023), non più una sola però ma molteplici. Pur nel solco della tradizione, sono infatti molti gli italiani che si affrancano da un approccio troppo dogmatico e si aprono alla scoperta di nuovi stili alimentari; più esploratori che custodi. Se un italiano su 3 (34%) infatti privilegia ancora la dieta mediterranea, si affermano le diete ricche di proteine non animali ovviamente, con l’iperproteico (7% dei consumatori, +2%) sul 2023, e tutti quegli stili attenti al peso forma; quindi, crescono il fit sport (6%, +2%) e il digiuno intermittente (7%, +3%) senza tralasciare che rimangono pressocché stabili il flexitariano, il reducetariano e il climatariano. Prevalgono dunque a ben vedere gli stili orientati al benessere e alla sostenibilità. Da sempre, d’altronde il cibo, si rileva nel rapporto, è per noi italiani rispetto alla media europea più di un nutrimento fine a sé stesso e, vista la propensione attuale, non stupisce come i nostri connazionali siano ben più attenti a una alimentazione sana rispetto al resto degli europei. Coloro che pensano di rafforzare questa propensione sopravanzano di 36 punti percentuali chi la diminuisce; una differenza più alta di quella europea che si ferma a 31 punti percentuali. E sempre gli italiani sono anche gli unici, almeno a parole, a dirsi disposti a pagare di più per avere prodotti salutari (complessivamente e al netto di chi non sarà disposto, +15%; a fronte di una media Ue ferma a +1%). Sempre di più la scelta del cibo passa dalla testa piuttosto che dalla pancia e questo spiega molte delle rinunce in atto. Una riscossa salutistica che non lascia a casa nemmeno il biologico ritornato dopo anni di appannamento tra i desiderata degli italiani: sono 24,8 milioni le famiglie già acquirenti con una penetrazione del 96,6% e 9,6 milioni gli italiani che nei prossimi mesi ne aumenteranno l’acquisto. Queste nuove sensibilità trovano una chiara avanguardia anche nell’approccio che le generazioni più giovani hanno nei confronti del cibo dove al pragmatismo nella ricerca del prezzo più basso (il 51% lo considera il fattore su cui basa la sua decisione di acquisto) si affiancano alternative più rispettose dell’ambiente (il 58% sceglie prodotti di stagione, il 39% privilegia freschezza e qualità). Sul versante dei comportamenti di acquisto, i prodotti a marchio del distributore (Mdd) e i discount continuano a rappresentare i migliori interpreti di questa nuova “saggezza” dei consumi. Nel primo semestre 2024 la Mdd raggiunge a volume il 38,2%% delle vendite totali del mercato con un incremento di 2,2% a valore e 2,4% a volume rispetto allo stesso periodo 2023, a fronte di una variazione dei prodotti di marca (TOP 20) del -0,5% a valore e -2,2% a volume. Allo stesso modo continua la crescita del discount che, anche grazie ad una continua espansione della rete di vendita, raggiunge il 23% di quota di mercato, con un incremento di circa 4 punti percentuali. rispetto al 2019.
(Adnkronos) - E' la startup lombarda Fast Aerospace, che progetta e realizza HyperDart, il nuovo ponte per lo spazio italiano, ad aggiudicarsi Digithon2024, la prima maratona digitale italiana, fondata da Francesco Boccia, conclusasi questa sera a Bisceglie in Puglia. Fast Aerospace si aggiudica il primo premio di 10mila euro offerto da Confindustria Bari-Bat. La startup, che, si è aggiudicata anche il premio ESA che offre un programma di pre-incubazione di tre mesi che comprende 10 ore di coaching con i maggiori esperti del settore aerospaziale e il supporto nella preparazione della domanda per l'ESA BIC Brindisi Open Call. Secondo posto per Leaf, la startup made in Puglia che aiuta gli agricoltori a trasformare le difficoltà del cambiamento climatico in opportunità, un raccolto alla volta, vincitrice anche del Premio Sostenibilità e Circular Economy di Intesa Sanpaolo Innovation Center, che consiste in una sessione di coaching collettiva di 2 ore ed una individuale one to one presso Intesa Sanpaolo Innovation Center a Torino. Sul terzo gradino del podio è salita BrailleFly, innovativa startup che sviluppa tecnologie di riconoscimento e supporto per persone non vedenti con smart glasses che riconoscono e descrivono l'ambiente circostante, garantendo leggerezza e fun. Il Team emiliano ha vinto anche il premio di Gobeyond il programma di innovazione powered by Sisal: la speciale menzione, del valore di 1.000 euro, è stata assegnata alla startup più in linea con i valori del programma tra le partecipanti a DigithON 2024 che verrà inserita direttamente tra le semifinaliste da sottoporre alle giurie di GoBeyond, saltando la fase di screening della competition. “Dal 2025 DigithON cambia pelle, verso il south innovation district, modello Malaga” ha dichiarato il fondatore Francesco Boccia, “Apprendimento e innovazione per DigithON vanno sempre mano nella mano e l'innovazione non arriva mai attraverso gerarchie burocratiche, ma accompagnando le trasformazioni sociali con l'innovazione tecnologica”. “La dirompenza dell'intelligenza artificiale impone anche a DigithON un salto di qualità nella sua missione accanto ai ragazzi” , ha poi aggiunto, ” Unendo le forze, con l'aiuto di Regione Puglia, insieme ai partner, alle università pugliesi e del mezzogiorno, per far sì che nel prossimo decennio quella che ormai è diventato un vivaio delle nuove imprese si trasformi in un vero e proprio south innovation district. Lo hanno fatto in Spagna, a Malaga, con grande successo, si può fare in Puglia e nel Mezzogiorno unendo le forze”. Di seguito gli altri premi assegnati dalle aziende partner della maratona digitale - borse di studio, grant economici e percorsi di accelerazione messi a disposizione dalle aziende partner, per un montepremi totale di oltre 50.000 euro: Il Premio Nexi “Digitalizzazione ed Innovazione”, di 2000 euro, alla startup che meglio incarna l'impegno di Nexi nell'incrementare la diffusione della cultura digitale è stato vinto da Plantvoice (dal Trentino Alto Adige) una startup che migliora la resa e la qualità del raccolto e permette di risparmiare acqua, fertilizzanti e fitofarmaci, grazie alla gestione dello stress della coltivazione mediante l'analisi in tempo reale della linfa. Il premio assegnato dal Gruppo FS è stato vinto da Ubiquitous (dal Lazio): una Carta Regalo del valore di 2.000 euro, valida per 10 anni, da poter spendere per l’acquisto di titoli di viaggio di Trenitalia (biglietti singoli ticketless, abbonamenti, Carnet ecc.) dei treni del servizio nazionale, regionale ed internazionale (limitatamente alle tratte nazionali). Maggiori info sul sito Trenitalia.com/Carta regalo. Ubiquitous è una startup in fase pre-seed nata dai laboratori dell'Università Sapienza di Roma, con una missione: sviluppare soluzioni di AI green-Edge innovative e scalabili che ridefiniscano i confini dell'intelligenza artificiale. Zest offre un percorso di consulenza e incubazione alla startup di DigithON 2024 più votata sui social: il premio è andato a KaskoPay (Puglia), una piattaforma innovativa che consente di ottenere liquidità immediata dalle fatture dei tuoi clienti in transazioni b2b. Il Premio Gino di Pace, già componente del Consiglio direttivo della Sezione TIC di Confindustria Bari e BAT e prematuramente scomparso, è stato istituito alla memoria di un innovatore. Il premio di 3000 euro è destinato alla startup pugliese capace di portare sul mercato idee brillanti, ma anche per la abilità di generare business. È stato premiato: UNICORN, una startup innovativa nel settore dell'healthcare che si focalizza sull'applicazione dell'intelligenza artificiale per rivoluzionare la diagnosi medica. Il Premio B4i – Bocconi for Innovation, che consente l’accesso diretto al colloquio finale di selezione per il programma di pre-accelerazione o di accelerazione di Bocconi for Innovation è andato a Lemons in the room, una startup toscana specializzata nell'uso innovativo della tecnologia della Realtà Virtuale (VR), con Lemovie combina la realtà virtuale (VR) con un supporto psicologico mirato. Il Premio BINP, 3 sessioni intensive di assistenza progettuale finalizzate a perfezionare la definizione della iniziativa imprenditoriale ed orientare il team alla presentazione dell’idea di business ad uno dei fondi di VC partner del programma, è andato a Voltaage, startup piemontese che sfrutta il machine learning per aumentare l'utilizzo e la redditività delle stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Aulab ha premiato CON4US (dalla Lombardia), una piattaforma di reclutamento digitale progettata per semplificare il processo di assunzione tra le aziende e i candidati della Generazione Z. Grazie ad Aulab la startup avrà l’opportunità di partecipare gratuitamente alla "Masterclass Intelligenza Artificiale – Conversation & Prompt Design" ideata da Aulab e in vendita anche tramite card negli store Mediaworld, progettata per fornire competenze all’avanguardia nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale: dall’utilizzo avanzato degli strumenti di AI generativa alla creazione di un vero e proprio assistente virtuale “umano-artificiale”. Calliope CTE Taranto ha premiato ORGANOIDS FACTORY LAB. La startup sarà introdotta nell’ecosistema di Calliope tramite percorsi di accelerazione, partecipazione agli eventi, accesso agli spazi, laboratori e competenze dell’ecosistema Calliope. ORGANOIDS FACTORY LAB (dalla Campania) propone colture cellulari umane 3D (organoidi), derivanti da vari tessuti umani, sia tumorali che non, per gruppi di ricerca, case farmaceutiche, o clinici interessati alla sperimentazione di composti, molecole, farmaci, modulazione della risposta infiammatoria ed immunitaria, per la medicina personalizzata. Il Premio Distretto Produttivo dell’Informatica Pugliese, del valore di 1000€, intende riconoscere e promuovere l’impegno e la creatività nel perseguire l’innovazione digitale come potente motore di trasformazione per i settori economici. È stato vinto dal progetto Asfalto Sicuro® di LOKI s.r.l. (dal Piemonte) che risolve il problema della manutenzione inefficace e dispendiosa delle infrastrutture stradali, che può portare a strade danneggiate e pericolose, utilizzando un sistema integrato di intelligenza artificiale (AI), unità di misurazione inerziale (IMU), fotocamere ad alta risoluzione e il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS). L’obiettivo del premio è celebrare l'eccellenza e incoraggiare tutte le imprese a continuare a investire nell'innovazione, riconoscendo nel digitale una leva strategica per affrontare le sfide del futuro e contribuire a una crescita economica sostenibile e duratura. A vincere la seconda edizione della EY Cup, il progetto nato in sinergia con EY dedicato ai giovani laureandi e laureati under 30 i cui prototipi innovativi, dopo un percorso di mentorship di 5 settimane vengono presentati a DigithON è andato alla startup AI HelpU: per loro un premio del valore di € 3.000 offerto da DigithON e un iter dedicato di assunzione in EY. Arrivata all’edizione numero 9, la maratona digitale più partecipata d’Italia è stata negli anni un vero e proprio volano per i migliori progetti digitali, una riuscita certificata anche dal mercato degli investitori: sono oltre 200 milioni di euro i finanziamenti raccolti da alcune delle startup di maggior successo che hanno presentato il loro progetto alle Vecchie Segherie. Non solo una bella vetrina ma un'iniziativa concreta che vuole affiancare il percorso delle startup. Il portale https://www.digithon.it/, nato per creare sul web un luogo virtuale dove aggregare le startup italiane e al contempo generare un punto di contatto permanente con investitori, incubatori e acceleratori, rappresenta oggi un ecosistema con oltre 2000 startup. Dal 2016, più di 90.000 utenti hanno votato online la propria startup preferita, di cui oltre 9.000 solo nell’edizione 2024, con oltre 800.000 accessi al sito, oltre 60 ore di video pitch online sulla piattaforma e 3 giorni di diretta no stop Tra i partner di DigithON i nomi delle più importanti imprese italiane, le Over the Top, i grandi investitori e alcuni tra i principali operatori finanziari del nostro Paese: Confindustria Bari e BAT, Intesa Sanpaolo, EY, Enel, Poste italiane, Ferrovie dello Stato Italiane, GoBeyond powered by Sisal, Gruppo Norba, Google, Invitalia, Nexi, Fincons Group, Philip Morris Italia, Tim Enterprise, AIFI, Aulab, Bitdrome, Digital Magics, Binp, B4i - Bocconi for Innovation, Mint. Partner istituzionali: Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università del Salento, ESA BIC, Distretto Produttivo dell’Informatica, Calliope.
(Adnkronos) - Cinque milioni di tonnellate di rifiuti umidi raccolti da cucine e mense, 1,9 milioni di tonnellate di compost prodotto, 410mila tonnellate di carbonio organico riportato nei terreni agricoli, 5,6 milioni di tonnellate di CO2 equivalente/anno risparmiate rispetto all’avvio in discarica, 409 milioni di metri cubi (Nm3) di biogas prodotti (411 GWh di energia elettrica, 169 GWh di energia termica e 167 milioni di Nm3 di biometano). E ancora, 9,4 milioni di euro distribuiti tra i Comuni e i soggetti gestori della raccolta differenziata in tutta Italia, 436mila euro di investimenti in ricerca e sviluppo e 37mila studenti coinvolti in attività educative. Sono i numeri, in termini di impatto ambientale, sociale ed economico, resi possibili dal sistema Biorepack e dalla filiera degli imballaggi in bioplastica compostabile, contenuti nel primo Rapporto di Sostenibilità di Biorepack, realizzato dalla School of Management dell’Università Bocconi di Milano. “Il rapporto di sostenibilità - spiega Francesco Bertolini, docente della Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi, che da più di 30 anni svolge attività di insegnamento e ricerca in ambito internazionale sui temi della sostenibilità - è un documento che riporta le performance di un'organizzazione rispetto a questioni ambientali, sociali ed economiche. Fornisce un resoconto delle attività e degli impatti dell'azienda su tali tematiche in un determinato periodo di tempo. Rappresenta quindi uno strumento chiave per comunicare in modo trasparente con gli stakeholder, siano essi investitori, dipendenti, clienti, autorità regolatorie, comunità locali o cittadini. Attraverso di esso, si possono infatti documentare gli sforzi dell’organizzazione per operare in modo responsabile, riducendo l'impatto ambientale, promuovendo il benessere sociale e governando in modo etico”. In particolare, il Rapporto 2023 realizzato per Biorepack è il primo strumento completo che affronta il tema della sostenibilità, calato nel contesto dell’azione del Consorzio: gli analisti Bocconi hanno incentrato la rendicontazione sull’anno 2023 (o sul 2022 laddove non fossero ancora disponibili i dati più recenti) e hanno preso il 2021 come 'anno zero' per valutare i progressi fatti. Il rapporto Sda Bocconi ha messo inoltre in correlazione le attività della filiera delle bioplastiche compostabili con gli Sdgs dell’Onu (Obiettivi di sviluppo sostenibile). Dall’analisi emerge che la scelta del packaging biodegradabile e compostabile incide positivamente su molti degli obiettivi individuati come globali dalle Nazioni Unite. Tra di essi, in particolare si segnalano impatti positivi sul fronte della sicurezza alimentare, della crescita economica sostenibile, della lotta al cambiamento climatico e dello sviluppo di città e comunità sostenibili. “Nei suoi primi 3 anni di attività, il nostro consorzio ha consentito alla filiera delle bioplastiche di gestire al meglio il riciclo organico dei propri imballaggi, contribuendo positivamente ai risultati di riciclo in Italia e promuovendo il corretto conferimento dei manufatti da parte dei cittadini nella raccolta differenziata dell’umido domestico e la loro corretta etichettatura e riconoscibilità - commenta Marco Versari, presidente di Biorepack - In questo modo abbiamo potuto valorizzare la raccolta della frazione umida dei rifiuti che, attraverso il compostaggio, diventa una risorsa biologica strategica per mantenere la salute del suolo”. Il Rapporto di Sostenibilità di Biorepack è stata anche l’occasione per fotografare le performance ambientali, sociali ed economiche dei propri consorziati. Nei mesi scorsi è stato sottoposto un questionario ai 222 consorziati e ai potenziali utilizzatori finali degli imballaggi compostabili. Dai dati emerge che il 64% di loro conosce gli Sdgs, la metà dei consorziati mette in atto strategie per ridurre le proprie emissioni, il 35% reintroduce gli scarti di lavorazione nei processi produttivi e il 30% calcola le proprie emissioni di CO2. L’84% inoltre adotta iniziative e buone pratiche per la gestione dei propri dipendenti. Più indietro invece è l’adozione di un report di sostenibilità (adottato da appena il 16% delle aziende) anche se un ulteriore 24% intende predisporlo a breve. “Il passaggio da un'economia lineare a una circolare è iniziato, ma è un percorso lungo, complesso e articolato. In questa complessità Biorepack vuole giocare un ruolo di facilitatore - spiega Carmine Pagnozzi, direttore generale di Biorepack - Da un lato vuole aiutare la crescita di un settore innovativo come quello delle bioplastiche. Dall’altro intende favorire uno sviluppo nel quale gli indicatori di performance non siano più solo quelli economici, ma quelli compatibili con un equilibrio tra l’ecosistema e la società. Il piano strategico di Biorepack si inserisce in questa cornice valoriale. Ci impegneremo per consolidare questo approccio con tutti i nostri consorziati, siano essi produttori o utilizzatori di bioplastica”.