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(Adnkronos) - “Le difficoltà che oggi incontrano i nuovi progetti di housing sociale sono le difficoltà del mercato: costi di costruzione sempre più alti, costi delle aree o degli edifici da demolire e ricostruire molto elevati e anche il costo del capitale è molto più alto rispetto a quello che affrontammo 20 anni fa, quando partì questa esperienza. Penso che Fondazione Cariplo possa aiutare la discussione tra le parti, pubbliche e private, del terzo settore, per creare le condizioni che aiutino ad affrontare questi problemi”. Sono queste le parole del direttore generale di Fondazione Cariplo, Sergio Urbani, intervistato dall’Adnkronos in occasione delle celebrazioni per il ventennale di Fondazione Housing Sociale - Fhs, nata nel 2004 su impulso di Fondazione Cariplo per rispondere alla crescente emergenza abitativa. In occasione del ventennale, Fhs ha presentato una serie di ricerche che fanno luce sulle problematiche, lo stato dell’arte e le prospettive di sviluppo dell’housing sociale in Italia. Le indagini sono state condotte da una rete di esperti di rilievo come Cresme, Politecnico di Milano, Nomisma, Bocconi, EvaLab e Avanzi: “Le ricerche presentate sono state degli approfondimenti tecnici. La fondazione ha voluto celebrare i 20 anni facendo vedere quello che fa e i problemi che affronta”, ha dichiarato Urbani.
(Adnkronos) - "Per la prima volta abbiamo affrontato i temi dell'ingegneria non tradizionale e questo in virtù del fatto che la categoria è pienamente cosciente dei cambiamenti e delle svolte che sono in atto, sia da un punto di vista tecnologico sia da un punto di vista della società". A dirlo all'Adnkronos/Labitalia Francesco Gaudini, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siena, a margine del 68esimo Congresso nazionale degli Ingegneri d’Italia, dal titolo 'Svolte-ingegneria per governare il cambiamento, in corso a Siena. "Come sappiamo - spiega - l'ingegnere non è solo quello civile, ma si occupa degli edifici. Le nuove ingegnerie si occupano di moltissimi altri settori, c'è poi l'ingegneria emergente che è quella informatica, quella che si occupa di intelligenza artificiale e di tecnologia artificiale". "Siamo riusciti a concentrare il focus del Congresso - sottolinea Gaudini -su questi temi attuali e a coinvolgere iscritti e non; questo è l'esperimento di congresso diffuso, quindi aperto anche alla cittadinanza. Siamo infatti riusciti a coinvolgere la collettività su temi di estrema attualità che riguardano l'ingegneria e la società civile".
(Adnkronos) - Un bilancio di sostenibilità agile, flessibile, che usi un linguaggio in grado di arrivare ai diversi portatori di interessi. Livio Livi, una vasta esperienza come Amministratore ed Executive nel settore energetico e uno dei fondatori del progetto SostenibileOggi, analizza il complesso momento storico delle aziende, chiamate a fare un passo in avanti sulla comunicazione della sostenibilità, in corrispondenza con l’entrata in vigore della direttiva CSRD. Non basta più quindi reperire delle informazioni sulla sostenibilità, c’è uno step da compiere in termini di comunicazione. "È un passaggio indispensabile. Si deve far capire appunto che non è sufficiente il reperimento delle informazioni ma che queste vanno a loro volta comunicate al meglio. Siamo in momento di trasformazione, con due motori di cambiamento: uno è tecnologico, la tecnologia cambia il nostro modo di produrre, c’è la digitalizzazione della nostra società con l’IA che modifica il modo di relazionarsi e reperire informazioni ma ci sono diverse tecnologie – nanotecnologie, neuroscienze, genetica – che assieme stanno cambiando il nostro contesto", spiega Livi. La trasformazione avviene in tutti i settori in tutto il mondo, in contemporanea. "C’è anche una rivoluzione culturale, sintetizzata nella parola “Sostenibilità”, cui mettere mano: capire come sono cambiati i valori, le aspettative, i comportamenti degli individui e delle comunità nel senso di un diverso equilibrio con l’ambiente, le comunità sociali ed economiche. È fondamentale per la loro credibilità che le aziende sappiano dimostrare di saper gestire questo cambiamento, rendendolo un’occasione di sviluppo". Non c’è questo tipo di comprensione anche nelle grandi aziende? "Questo passaggio storico va vissuto da parte delle imprese in modo positivo. E quindi, si deve saper comunicare i risultati raggiunti nella giusta direzione. Questa comunicazione deve avvenire a 360 gradi, sia internamente, per guidare il management interno e i dipendenti, ma anche esternamente, ossia verso chi ha delle relazioni aperte con l’azienda, ossia le istituzioni, i fornitori, i clienti". L'intervista completa su SostenibileOggi.it