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(Adnkronos) - Nicole Kidman vince la Coppa Volpi alla 81esima Mostra del cinema di Venezia per la migliore interpretazione femminile a Nicole Kidman alla 81esima Mostra del cinema di Venezia. Il trionfo e il premio per il ruolo nel film 'Babygirl' di Halina Reijn vengono offuscati dal grave lutto che colpisce la star, costretta a disertare la cerimonia: "Oggi sono arrivata a Venezia per scoprire poco dopo che mia madre è morta, sono scioccata e devo quindi tornare della mia famiglia. Questo premio lo dedico a lei", il messaggio che Kidman ha fatto recapitare alla Mostra. Nel thriller erotico di Halina Reijn (Ren), Kidman interpreta una potente manager che mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più giovane. Nel cast Harris Dickinson e Antonio Banderas. "Il film parla di sesso, desiderio, dei nostri pensieri più intimi, i segreti, il matrimonio ma anche potere e consenso e il linguaggio nel sesso è proprio così complicato. Qui vediamo la storia di una donna e spero sia liberatoria", le parole dell'attrice durante la conferenza dei giorni scorsi a Venezia. "Mi piace indagare le donne e l'essere umano in tutte le sue sfaccettature. Questo film mi lascia molto esposta, vulnerabile e spaventata. Durante le riprese era tutto molto profondo e intimo ma adesso consegniamo il film al mondo e per questo siamo tutti un po' nervosi. Tempo fa a Cannes ho detto che avrei cercato di dare più peso alle donne registe per cambiare la proporzione tra uomini e donne e questo fa parte di questo sforzo. Stiamo cambiando le cose", aveva aggiunto.
(Adnkronos) - Dall'editoria all'economia, con il comune denominatore dell'innovazione e dell'intelligenza artificiale. Questi i temi di alcune delle idee innovative che arrivano da Digithon24, la più grande maratone digitale italiana in corso a Bisceglie in Puglia. "L'obiettivo della nostra startup -racconta ad Adnkronos/Labitalia, Giuseppe Cela, fondatore di StrategiX- è quello di realizzare un business plan in modo rapido e con dati sufficientemente accurati, per poter permettere ad aziende e startup di ottenere i finanziamenti a cui ambiscono nei loro obiettivi aziendali". StrategiX si basa su una "piattaforma online, che ti permette di registrarti, pagare un abbonamento e attraverso delle domande che il software ti fa, puoi compilare e ottenere dei risultati. Partiamo dall'analisi di mercato per poi sviluppare tutti gli obiettivi strategici e andare poi a finire nei piani finanziari", sottolinea Cela. L'intelligenza artificiale al servizio delle imprese. "L'IA al momento è centrale nella nostra startup. Al momento su OpenAI che è una delle piattaforme più utilizzate al momento, ma abbiamo in programma di sviluppare una nostra intelligenza artificiale interna, per poi 'caricarla' sul nostro software. Ciò potenzierà sicuramente i risultati", conclude. Dai business plan delle aziende alla fruizione di contenuti editoriali, con la startup pugliese Cartook. "La nostra idea come obiettivo principale è quello di arricchire l'esperienza di fruizione di contenuti editoriali, in particolar modo quello di libri e lo facciamo tramite un software innovativo che abbiamo realizzato noi in house, che permette agli utenti di creare degli avatar e di conseguenza personalizzare delle storie e generare un'unica copia al mondo della propria storia", spiegano ad Adnkronos/Labitalia Davide Altobello e Sergio Tranchino della startup. "Abbiamo già prodotto oltre 2000 libri, l'idea di Cartook è quella di trasformare il digitale in un prodotto fisico come un libro", spiegano. E Digithon24 può "essere sicuramente una vetrina importante innanzitutto per presentare la nostra realtà che ha avuto il suo primo periodo di test sul mercato e quindi ha bisogno di espandersi e una competition come questa è un ambiente positivo anche per confrontarsi con i nostri pari, chiamiamoli così, per avere opinioni e scambiare informazioni, questo sicuramente. E poi eventualmente avere dei riscontri da parte di eventuali coach o investitori che possano anche loro dare un contributo nei confronti della nostra azienda", concludono.
(Adnkronos) - Lavaggi brevi, bassa temperatura e tecnologie smart: ecco come ridurre l’impatto ambientale dei capi secondo Electrolux Group. Gli abiti, compresi jeans e magliette, possono durare oltre il 50% in più con procedure di lavaggio delicate e attente. E' quanto emerge da una nuova ricerca, pubblicata all’interno della quarta edizione di The Truth About Laundry report, che dimostra come scegliere temperature più basse e cicli più brevi possa fare una grande differenza in fatto di cura dei capi, a tutto vantaggio dell'ambiente. Condotto da Electrolux Group, azienda attiva nel settore degli elettrodomestici, lo studio fa parte di un programma di ricerca scientifica focalizzato sull'estensione della vita degli indumenti in corso da sette anni. Attraverso test di laboratorio sono stati sperimentati diversi metodi di lavaggio su vari tessuti, selezionati per rappresentare categorie di abbigliamento comuni, come ad esempio jeans in denim e magliette di cotone. Lo sbiadimento del colore è stato monitorato regolarmente, e oltre 600 partecipanti hanno individuato il momento in cui i vestiti andavano smaltiti. Il risultato è una nuova metrica, l'Electrolux Care Index: una metodologia in grado di misurare l'impatto di diversi trattamenti di lavaggio sulla longevità dei vestiti. Una maglietta di cotone lavata a 30°C per 59 minuti, per esempio, durerà oltre il 50% in più rispetto a quando viene lavata con un ciclo regolare a 40°C, che può durare fino a 120 minuti. Il risultato è stato simile per i jeans in denim. "Nel 2021 abbiamo pubblicato lo studio Life Cycle Assessment (Lca) sugli elettrodomestici Electrolux, che ha rivelato la possibilità di una riduzione del 20-25% del Potenziale di Riscaldamento Globale (Gwp) passando dai lavaggi a 40°C a quelli a 30°C - afferma la responsabile dello studio, Elisa Stabon, Head of Product Experience, Product Line Care, Electrolux Group - Con questa nuova ricerca siamo andati oltre. Per ridurre la significativa impronta ambientale legata all’abbigliamento dobbiamo mantenere i capi in uso più a lungo. I due modi più semplici per raggiungere questo obiettivo sono, in primo luogo, evitare i lavaggi non strettamente necessari e, in secondo luogo, lavare i capi in modo più delicato: ricorrendo, in particolare, a temperature inferiori e cicli più brevi". Secondo i dati della quarta edizione di The Truth About Laundry 2024, incoraggiare le persone a scegliere programmi di lavaggio più delicati continua a essere una sfida. Lo studio, che dal 2020 ha intervistato fino a 14mila persone in quattordici Paesi europei, evidenzia che la maggior parte delle famiglie continua a lavare a temperature più alte, anche se milioni, fra queste, si sono dovute scontrare con problemi nel bucato: il 59% delle famiglie in Europa afferma di lavare i propri vestiti principalmente a 40°C e oltre. Solo il 12% degli europei pensa che la durata del ciclo abbia un impatto sulla vita dei vestiti, quando invece può avere un'influenza sostanziale. Due terzi (66%) degli europei hanno avuto a che fare con la spiacevole esperienza di trovare, dopo il lavaggio, un capo di abbigliamento rimpicciolito o deformato. Quasi tre quarti (74%) hanno anche sperimentato lo sbiadimento del colore. Quasi 8 europei su 10 (79%) hanno riconosciuto gli errori nel bucato come conseguenza delle proprie azioni. La ragione citata più comune è l’uso di una temperatura eccessiva. Le ragioni alla base dell’uso persistente, in Europa, di temperature di lavaggio elevate sembrano varie e complesse. Da un lato, la maggior parte delle persone è soddisfatta dei risultati quando lava a 30°C, con solo il 12% che afferma che il lavaggio non risulta efficace come previsto. D'altra parte, quando è stato chiesto che cosa impedisca loro di lavare a 30°C più spesso, più di un terzo (34%) ha riferito di non essere sicuro che questa temperatura rimuoverebbe le macchie. Sicuramente è anche l’abitudine che porta a non abbassare la temperatura. I dati interni di Electrolux Group indicano che l'impostazione cotone a 40°C è la più frequentemente utilizzata nelle lavatrici, con durate dei cicli che vanno tipicamente da 90 a 120 minuti. Idealmente, secondo l'azienda, gli elettrodomestici dovrebbero avere come impostazione predefinita la temperatura ottimale più bassa. Sebbene i nuovi elettrodomestici consentano ai consumatori di regolare le impostazioni predefinite, la ricerca rivela una generalizzata riluttanza e una limitata preparazione: quasi il 74% degli europei si attiene alla temperatura di lavaggio predefinita, e quasi il 30% non sa di poterla cambiare. Analogamente, il 78% degli utenti si attiene alla durata predefinita del ciclo, con il 35% che non sa che può essere regolata. "Il nostro rapporto con l'abbigliamento va oltre la mera praticità; contempla anche la gestione ambientale e il consumo responsabile - afferma Sarah Schaefer, VP Sustainability Europe and Apmea at Electrolux Group - Adottando pratiche di lavaggio consapevoli, come abbassare le temperature, abbreviare la durata del ciclo e ridurre l'uso di detersivo, possiamo contenere drasticamente l'impronta di carbonio delle nostre routine di cura dei vestiti. In quest'ottica, fare il bucato non è più un compito banale, ma diventa un atto di consapevolezza: un modo per onorare le risorse che sono state utilizzate per realizzare i nostri vestiti e il Pianeta che ci sostiene".