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(Adnkronos) - “Abbiamo stimato che l’housing sociale nell’area di Milano necessita una mobilitazione di circa 3 miliardi di euro nei prossimi 15 anni. Evidentemente per far fronte a questo gap di investimento abbiamo bisogno di creare una piattaforma di co-investimento che abbiamo chiamato di ‘Partnership Pubblico Privato Plurale’, quindi una 4 P”. Lo ha detto a Milano Veronica Vecchi, professor of Practice of Business Government Relations presso Sda Bocconi School of Management, a proposito della ricerca condotta per Fondazione Housing Sociale - Fhs presentata in occasione del ventennale della fondazione nata su spinta di Fondazione Cariplo nel 2004. La ‘4P’ proposta da Sda Bocconi “Fa leva anche sulle risorse pubbliche che, diversamente dal passato, non devono più essere investite con una logica di fondo perduto, ma devono essere co-investite per abilitare l’attrazione di investitori di lungo termine - spiega la professoressa - L’obiettivo è quello di attirare i capitali di chi ha un appetito per il rischio, ma allo stesso tempo riuscire a ridurre la loro esposizione al rischio e quindi rendere il costo del capitale più sostenibile. Abbiamo bisogno di ridurre non solo il costo di costruzione, ma anche il costo di capitale. Ovviamente per sostenere la sottoscrizione di titoli obbligazionali abbiamo bisogno di fondi di garanzia, ma anche questi possono essere creati con le risorse pubbliche. Le risorse pubbliche sono scarse quindi abbiamo bisogno di utilizzarle in una logica di leva finanziaria per creare addizionalità finanziaria con un chiaro orientamento all’impatto sociale e un rendimento che sia sostenibile”, le parole dell’esperta.
(Adnkronos) - "I temi affrontati in questo Congresso e la nostra visione di questo mondo legato al sistema Paese li abbiamo portati al di fuori della categoria. Per la prima volta, infatti, abbiamo organizzato un 'congresso diffuso' che ha avvicinato il mondo degli ingegneri al territorio e alla cittadinanza". A dirlo all'Adnkronos/Labitalia Elio Masciovecchio, vice presidente del Cni, a margine del 68° Congresso nazionale degli ingegneri d'Italia, in corso a Siena. E proprio dall'attenzione per il territorio nasce la monografia della rivista 'L'Ingegnere Italiano' dedicata al vino. "Nel realizzarla - ha spiegato Masciovecchio - abbiamo trovato tante connessioni tra i territorio, l'ingegneria e le varie fasi che portano a 'qualcosa' che abbiamo sulle nostre tavole e che è il miglior messaggero del mondo che è il vino". "Come dice il presidente Perrini - ha sottolineato - c'è tanta ingegneria in un bicchiere di vino. Basti pensare che spesso i vigneti sono un ausilio per quel che riguarda le frane. Il contesto storico che stiamo vivendo è forse uno dei più drammatici che la storia contemporanea potrà ricordare. Agli effetti dell'instabilità economica globale aggravati dai conflitti in essere sui postumi della pandemia si è unita una crisi climatica senza precedenti. E' per questi motivi che nasce lo strumento della Next Generation EU, il cui aspetto più pragmatico si concretizza nel meglio conosciuto Recovery Plan, un piano appunto non solo un aiuto economico che vuole cogliere l'occasione di trasformare radicalmente il sistema europeo rendendolo più ecologico, digitale e resistente". "L'Italia - ha chiarito- è caratterizzata a livello internazionale dall'eccellenza del settore agroalimentare e in questo contesto il settore vitivinicolo ricopre un ruolo strategico. Già dagli anni '90 le aziende del settore hanno dotato soluzioni agricole 3.0, riassumibili con il concetto di viticultura di precisione. L'innovazione va dalla mappatura con GPS in vigna, a geolocalizzazioni satellitari adattate alla guida delle macchine agricole, dall'utilizzo di droni con infrarossi per monitorare la salute delle piante e del suolo, alle stazioni meteorologiche, dagli strumenti per rilevare la maturazione fenolica delle bacche, ai robot per la vendemmia con sensori e sistemi bluetooth integrati. In cantina troviamo presse di ultima generazione e sistemi di controllo. E ancora: gestioni della temperatura automatizzate e informatizzate grazie a microprocessori, dispositivi per macerazioni che migliorano la qualità e la quantità delle sostanze estratte, biotecnologie applicate per la performance dei lieviti e il controllo dei patogeni. Le principali soluzioni tecnologiche disponibili possono incrementare la sostenibilità della filiera, a vantaggio di costi più contenuti sul lungo periodo e di un aumento della qualità di vino e territorio. Le aziende che hanno optato per una transizione più innovativa ed ecologica e comunicato in modo efficace ai consumatori hanno registrato una crescita economica maggiore".
(Adnkronos) - BayWa r.e., global player nel settore delle energie rinnovabili, annuncia la conclusione dei lavori del parco solare di Tarquinia. Il progetto, con una capacità installata di 51,4 MWp, è collegato a una sottostazione appositamente realizzata a Civitavecchia. Il parco solare, costruito su area industriale, rappresenta un'importante risorsa energetica per la regione e fornisce elettricità prodotta da fonte rinnovabile ad oltre 35mila famiglie. L'impianto è composto da 94.388 moduli fissi di potenza unitaria pari a 545 Wp. BayWa r.e., spiega l'azienda in una nota, ha agito come general contractor e sponsor del progetto, gestendo oltre allo sviluppo dell’impianto tutte le fasi autorizzative, la costruzione delle opere civili e l’installazione dei pannelli fotovoltaici. Significative opere di mitigazione sono state implementate per ridurre l'impatto ambientale e migliorare l'integrazione del parco solare con il territorio circostante. Queste opere includono la creazione di uno stagno artificiale necessario al mantenimento di microhabitat acquatici idonei alla colonizzazione di anfibi, altri vertebrati e macroinvertebrati acquatici. Inoltre, sono stati conservati e ripristinati i muretti a secco esistenti per mantenere l'integrità paesaggistica e facilitare la biodiversità locale. È stata anche prevista la piantumazione di specie vegetali autoctone per creare corridoi ecologici e migliorare la connettività ambientale con i siti naturali vicini. Per Alessandra Toschi, amministratore delegato di BayWa r.e. Italia, "la conclusione dei lavori del parco solare di Tarquinia rappresenta un passo cruciale nel nostro impegno per partecipare attivamente alla transizione energetica in Italia. Questo progetto dimostra che è possibile contribuire concretamente alla decarbonizzazione del Paese rispettando le peculiarità del territorio. Siamo orgogliosi di poter fornire energia rinnovabile a oltre 35mila famiglie, contribuendo al contempo al mantenimento della biodiversità e alla conservazione del paesaggio”. “Il completamento del parco solare di Tarquinia rappresenta un passo fondamentale nel nostro impegno a guidare la transizione energetica in Italia. Questo progetto dimostra che è possibile contribuire attivamente alla decarbonizzazione del Paese. Siamo orgogliosi di poter fornire energia rinnovabile a più di 35mila famiglie, contribuendo al contempo a valorizzare la biodiversità e a preservare il paesaggio”, afferma Céline Tran, direttore regionale per i Progetti Europa Sud-Ovest di BayWa r.e..