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(Adnkronos) - "I risultati dello studio real life che noi portiamo avanti non ha la forza di un trial clinico randomizzato, ma portare a termine uno studio in doppio cieco" per la conlangite biliare primitiva (Cbp) "diventa complesso perché significa non permettere un trattamento a chi potrebbe trarne miglioramento. I risultati dalla vita reale suggeriscono comunque", nei pazienti trattati con acido obeticolico, "una riduzione degli eventi epatici, soprattutto quando viene utilizzato nella popolazione giusta, cioè in quelli che hanno una malattia in fase iniziale, ben compensata, senza nessun tipo di disfunzione epatica". Così Umberto Vespasiani Gentilucci, professore associato di Medicina interna e dottore di ricerca in Epatologia sperimentale e clinica, Università Campus Bio-Medico di Roma, nel suo intervento, questa mattina, in un incontro con la stampa organizzato da Omar, Osservatorio malattie rare, in collaborazione con Amaf Aps Ets - Associazione malattie autoimmuni del fegato e Associazione EpaC Ets e con il contributo non condizionante di Advanz Pharma, a ridosso della Giornata mondiale di sensibilizzazione Cbp, che si è celebrata l'8 settembre. "Dopo la commercializzazione - spiega Vespasiani Gentilucci - l'acido obeticolico è stato impiegato in 10mila soggetti in tutta Europa, appartenenti a delle piccole coorti che coinvolgevano persone con malattia più avanzata, cioè soggetti più complessi rispetto a quelli considerati nei trial clinici di registrazione. Nei circa 760 soggetti trattati nei centri italiani, soprattutto donne in post menopausa, con fase più avanzata e compensata di malattia, gli indici di danno epatico, in corso di trattamento, si sono stabilizzati o ridotti". In particolare, negli studi real world, "circa 1 su 2 pazienti trattati - aggiunge - vengono riscattati a una risposta, con un rallentamento della malattia. Le sospensioni che si registrano sono collegate al problema del prurito, che è già un effetto della malattia e che viene meno con la sospensione della cura. Il trattamento con acido obeticolico comporta inoltre una riduzione del 60% di rischio di morte o trapianto".
(Adnkronos) - Un nuovo ponte italiano verso lo spazio. E' l'obiettivo che vuole raggiungere la startup Fast Aerospace, che ha presentato oggi il proprio progetto, HyperDart, a Digithon, la prima maratona digitale italiana, fondata da Francesco Boccia, e in corso a Bisceglie in Puglia. "La nostra start-up si occupa di aviolancio ipersonico, tecnologia ipersonica e droni -racconta ad Adnkronos/Labitalia Alessandro Castelvetri uno dei 5 soci della startup, ingegneri aerospaziali del Politecnico di Milano- e vuole realizzare il prossimo ponte nazionale verso lo spazio, quindi poter lanciare satelliti nello spazio a partire dall'Italia, ad esempio dallo spazio porto di Taranto-Grottaglie poco distante da qua. Il nostro sistema è molto versatile e permette di fare una cosa che nessun altro lanciatore può fare ad oggi", sottolinea. Tecnologia al servizio del futuro. "Il sistema è composto da un drone alato che porta sul dorso un razzo che contiene il satellite. Il veicolo decolla dall'aeroporto e raggiunge una velocità atmosferica 5 volte la velocità del suono, dove il razzo viene sganciato e prosegue verso lo spazio mentre il drone torna alla base di partenza per la prossima missione. Permetterebbe di fare fino a 60 lanci l'anno che è una frequenza mai vista in ambito spaziale", sottolinea. E il prodotto "è estremamente innovativo e va a riempire una grande fetta di mercato che tuttora è scoperta perché ci sono tantissimi fabbricanti di satelliti che si trovano a dover tantissime cose mentre questo sistema permetterebbe un accesso tempestivo allo spazio", ribadisce. E l'obiettivo della presenza a Digithon è la crescita. "Siamo qua a Digithon per vincere il grant che ci servirebbe per acquisire capacità di calcolo per le nostre simulazioni. Abbiamo appena chiuso un round di investimento da parte di Cdp 500.000 euro. Con il grant potremmo acquisire capacità di calcolo attraverso l'acquisto di workstation che ci permetterebbero di fare simulazioni come ad esempio per la fluidodinamica, per la combustione ma anche per la costruzione di algoritmi per la guida autonoma del nostro drone e anche per l'utilizzo dell'intelligenza artificiale", conclude. E il progetto è già al centro dell'attenzione. "Al momento si sono interessate diverse realtà commerciali tra cui ad esempio la divisione spazio di Leonardo e una fabbrica di satelliti situata in provincia di Bari, abbiamo fatto delle lettere di interesse ma stiamo anche aprendo un contatto direttamente con il governo italiano", conclude.
(Adnkronos) - I fenomeni legati al riscaldamento globale minacciano da vicino la popolazione che vive nelle zone costiere. L’erosione di ampie fasce di coste pone sfide inedite alla comunità scientifica, che è a caccia di soluzioni in grado di coniugare efficienza e tutela dell’ambiente. Dai laboratori della Northwestern University arriva una proposta originale. Attraverso il rilascio di piccole scariche elettriche, la sabbia delle coste diventerebbe molto più solida, aumentando la resistenza di tutto il waterfront. Lo studio è stato pubblicato su “Communications Earth and the Environment”.