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(Adnkronos) - "Per il 75% degli italiani uno dei driver di scelta negli acquisti è la convenienza. Il prezzo dei prodotti è un elemento che caratterizza quest'ultimo anno in modo particolare". Lo ha detto Maura Latini, presidente di Coop Italia, a margine della presentazione del Rapporto Coop 2024 “Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani”. Un rapporto tutto orientato a leggere, con gli occhi degli italiani, le scelte che sono pronti a compiere e che quotidianamente fanno, partendo dal loro rapporto con il cibo. “Dal report emerge con chiarezza una preoccupazione di fondo che guarda più all'esterno che all'interno, ma che ha delle conseguenze importanti anche sui consumi”, illustra la presidente di Coop Italia. Preoccupazione per la situazione geopolitica, per la guerra, per gli effetti climatici, unita “all’inflazione che se pur ha rallentato nel corso del 2024, vede ancora prezzi in crescita, mentre i salari non hanno ancora recuperato quanto è stato perso”, sottolinea Latini. Anche se i consumi degli italiani sono orientati alla convenienza “rimangono attenti alla qualità, ai prodotti locali, alla sostenibilità. Un elemento sicuramente significativo” che genera la “necessità di dare risposte in questa direzione”, fa sapere la presidente che aggiunge: “Coop, con i prodotti a marchio, ha investito in questa direzione e cerca di trovare quel giusto equilibrio tra un prezzo che deve essere conveniente e accessibile a tutti che abbia all'interno la condizione di mettere a disposizione un cibo buono, sano e sicuro, che guarda al futuro ambientale, ma anche all'etica”. Proprio in merito all’etica, la presidente Latini si sofferma sull’importanza di attenzionare tutto ciò che riguarda il lavoro degli italiani nelle filiere produttive: “Ci deve essere una giusta remunerazione e il rispetto dei diritti. L’unico elemento che possa garantire che non si verifichino più quelle tragiche situazioni che abbiamo vissuto durante l'estate”, conclude.
(Adnkronos) - "In merito alle figure professionali più richieste e alla domanda prevista nel settore del turismo, l’estate ha finora confermato le previsioni del nostro osservatorio Assolavoro Datalab. Dopo la leggera frenata rispetto agli anni precedenti, registrata tra luglio e agosto, le stime più accreditate danno una risalita del turismo già a partire da settembre. Tale risalita impatterà favorevolmente l’occupazione delle figure professionali usuali quali, per esempio, l’accoglienza (nei porti, nelle stazioni, negli aeroporti, nelle strutture ricettive e così via), la ristorazione (chef, camerieri, barman), l’intrattenimento e la comunicazione (animatori, organizzatori di eventi, social media manager, social media account e così via)". E' l'analisi sull'andamento del mercato del lavoro nel settore del turismo di Francesco Baroni, presidente di Assolavoro, l’associazione nazionale delle agenzie per il lavoro che aggrega e rappresenta oltre l’85% del settore, intervistato da Adnkronos/Labitalia. Nel mercato del lavoro del turismo "ci sono tre nuove tendenze da evidenziare. Cresce l’attenzione per la sostenibilità e, quindi, per gli impatti che gli spostamenti e i consumi hanno sull’ambiente; l’innovazione, con tutto quanto ne consegue in termini di semplificazione e di servizi aggiuntivi derivanti da un uso sapiente dei nuovi strumenti digitali e la comunicazione personalizzata e tempestiva. Si tratta di fenomeni che impattano sulla maggior parte delle figure professionali coinvolte nel settore. In questo scenario, le difficoltà a recuperare personale e competenze resta alto; si può stimare che, almeno una opportunità di lavoro su due, sia difficile da incrociare con una persona in cerca di occupazione". Per Baroni, "inoltre, la continua crescita della percentuale di turisti stranieri determina la necessità di avere sempre più personale capace di parlare bene una o meglio due o più lingue diverse dall’italiano. L’auspicio è che, complice anche il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del settore, il turismo acquisisca ancora maggiore appetibilità e che si affermi sempre di più come lavoro di lavoro di qualità e soddisfazione". "Infatti, per quanto nel suo insieme sia, ovviamente, un settore sano e trainante rispetto all’economia del nostro paese, il turismo -conclude- resta anche uno dei settori maggiormente esposti a forme di lavoro con basse tutele o irregolari. La qualificazione del personale e l’utilizzo sempre più diffuso dei contratti a maggiore tutela sono leve competitive fondamentali sia per le singole persone, che per le aziende che operano nel settore e per l’intero sistema Paese. Le Agenzie, anche in questo caso, favoriscono e possono supportare percorsi formativi di eccellenza, strumenti di welfare molto competitivi e processi di ricerca e selezionare particolarmente efficaci per ogni singola occasione di lavoro", conclude il presidente di Assolavoro.
(Adnkronos) - "L’industria italiana del Gpl e Gnl condivide pienamente la preoccupazione per il futuro dell’industria automotive espressa dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, intervenuto ieri al Workshop Teha all’interno del 50esimo Forum Ambrosetti di Cernobbio". Ad affermarlo in una nota è Matteo Cimenti presidente di Assogasliquidi-Federchimica. "Assogasliquidi-Federchimica - sottolinea Cimenti - sostiene pienamente l’iniziativa di presentare già il prossimo 25 settembre, in occasione del vertice convocato dalla presidenza ungherese, una proposta del governo italiano per anticipare al 2025 la revisione sullo stop alla produzione di veicoli endotermici al 2035. Abbiamo sempre considerato sbagliato, da parte dell’Ue, puntare su di un unico vettore per il futuro e imporre per legge il divieto di produzione delle auto a motore endotermico". Oggi, conclude, "stiamo vivendo un’emergenza che comincia ad avere effetti sociali notevoli. Ha ragione il ministro Urso: non è possibile attendere il 2026 per effettuare una revisione di questa strategia che sta producendo effetti negativi per l’Europa. La revisione del bando ridarebbe slancio ad un settore vitale dell’economia europea e consentirebbe all’industria di investire in ricerca".