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(Adnkronos) - Melania Trump si schiera pubblicamente in difesa del diritto all'aborto? Sembra di sì, a giudicare In un video pubblicato su X dalla moglie di Donald Trump. L'ex first lady prende posizione su un tema dirimente nella campagna elettorale in vista del voto del 5 novembre per la Casa Bianca. "La libertà individuale è un principio fondamentale che io difendo - scrivel'ex first lady che sta promuovendo la sua autobiografia 'Melania' - senza dubbio non c'è spazio per compromessi quando si tratta di questo diritto essenziale che ogni donna possiede dalla nascita. Libertà individuale. Che cosa significa veramente il mio corpo, la mia scelta?". Interpellata per un commento da Nbcnews, una portavoce della campagna di Kamala Harris ha replicato: "purtroppo per le donne di tutta l'America, il marito della signora Trump è in profondo disaccordo con lei e è la ragione per cui oltre una donna americana su tre vive sotto il divieto di aborto di Trump che minaccia le loro salute, libertà e vite". Secondo le anticipazioni del Guardian, l'ex first lady nel suo libro difende i diritti riproduttivi delle donne, che sono sotto attacco in decine di stati americani guidati dai repubblicani dopo che la maggioranza conservatrice della Corte Suprema, determinata dai tre giudici nominati da Trump, ha abolito il diritto costituzionale all'aborto.
(Adnkronos) - Dall’abbandono dei turni spezzati all’adozione di un turno unico di otto ore con due giorni di riposo settimanale, passando per la creazione di foresterie capaci di accogliere i lavoratori del turismo le loro famiglie con tutti i servizi e confort in moderni spazi pensati per la socialità e la convivialità sino a percorsi di carriera professionalizzanti per i più giovani oltre a un moderno sistema di welfare che premi l’impegno personale e a datori di lavoro sempre più attenti al benessere del lavoratore. Sono queste alcune delle buone pratiche per attrarre e fidelizzare il capitale umano impegnato nel comparto alberghiero e della ristorazione in Veneto emerse nell’incontro 'Turismo e imprese nuovi modelli di business, innovazione e pratiche nello sviluppo e gestione del capitale umano, nell'organizzazione del lavoro, nell'adozione di nuove tecnologie', organizzato oggi a Venezia da Manageritalia Veneto e Ciset. Si tratta del terzo appuntamento del progetto quadriennale 'Turismo: Giovani – Imprese - Lavoro. Il Veneto verso Milano – Cortina 2026', promosso da Manageritalia Veneto e Ciset, in stretta collaborazione con Confcommercio Veneto, Federalberghi Veneto e Confindustria Veneto e tutti gli stakeholder pubblici e privati, nato per stimolare istituzioni, scuola e operatori a riflettere sul futuro dei turismi e sul valore del capitale umano nel settore turistico in Veneto. L’incontro, nella cornice della Scuola Grande di San Marco a Venezia, ha messo a confronto manager, imprese turistiche e dell’accoglienza, istituzioni territoriali, mondo accademico e del lavoro tra cui: Lucio Fochesato, presidente Manageritalia Veneto, Marco Ballarè, presidente Manageritalia, Michele Tamma, presidente del Ciset, Simone Venturini, assessore al Turismo e Sviluppo economico Comune di Venezia, Federico Caner, assessore Turismo Regione Veneto, Vanni Chiozzi, area manager nordest Fondazione Milano Cortina 2026, Mauro Giovanni Viti, direttore Direzione Turismo Regione del Veneto e molti altri. L’edizione di quest’anno pone al centro del confronto il tema di come le imprese turistiche stanno affrontando l’innovazione tecnologica e dei processi di gestione del personale nonché il miglioramento delle pratiche organizzative, del welfare contrattuale e l’attuazione di “nuovi modelli” di business per garantire un futuro prospero all’intero comparto turistico veneto e nazionale. Nelle due passate edizioni sono state affrontate altre rilevanti tematiche: come attrarre i giovani e le loro scelte professionali nel campo turistico (2022) e l’annoso problema dell’insufficienza del personale e del capitale umano nel comparto alberghiero e della ristorazione (2023). “Le prossime Olimpiadi invernali di Milano -Cortina 2026, saranno il vero banco di prova per il turismo veneto. Non possiamo più perdere tempo e dobbiamo farci trovare pronti come manager, imprese, istituzioni e organi di formazione mettendo al centro non solo la qualità dei nostri servizi e dell’offerta turistica del territorio ma soprattutto la valorizzazione del nostro personale, perché senza capitale umano il turismo non si fa!”, sottolinea Lucio Fochesato, presidente Manageritalia Veneto. "Abbiamo la responsabilità -prosegue- di costruire insieme a tutti gli operatori del settore nuovi modelli di business che, anche grazie alle nuove tecnologie, mettano al centro il lavoratore attraverso contratti vantaggiosi, un sistema di welfare aziendale che premi il merito affiancati anche da percorsi di carriera professionalizzanti capaci di garantire un futuro per i più giovani. Tutti elementi, che richiedono competenze manageriali nella gestione delle imprese, con cui attrarre e fidelizzare i nuovi lavoratori nel turismo. Solo così – conclude Fochesato - potremmo far fronte all’attuale scarsità di personale e fare tornare il lavoro nel comparto turistico ancora attrattivo”. “Le tendenze del mercato del lavoro, i nuovi assetti sociali, le giovani generazioni – sottolinea Michele Tamma, presidente del Ciset, centro internazionale di studi sull'economia turistica - pongono di fronte ad un quadro che negli ultimi anni è cambiato e difficilmente tornerà indietro. Anche se certamente non solo, nel mondo del turismo e dei servizi, tale evoluzione si avverte in modo forte, in Italia come in Europa. L'esigenza di soluzioni flessibili, cresciuta nel tempo per le imprese, ora è una richiesta sempre più marcata anche da parte di persone, in specie giovani - come la gen Z - che cercano la via per conciliare vita professionale, familiare, sociale”. “Allo stesso tempo, l'imperativo di elevare la qualità della capacità di competere delle imprese, del lavoro e dei luoghi di lavoro, delle opportunità e dignità dei percorsi personali, crea l'esigenza di trovare soluzioni in grado di conciliare le diverse spinte generate da un quadro più frammentato e articolato di un tempo. La sfida è rispondere, con approcci, tecnologie, e pratiche nuove in grado di mantenere, pur nella flessibilità e frammentazione, quel quantum di stabilità e certezze indispensabili, sia per le imprese che per i lavoratori, per investire reciprocamente, innovare, trovare efficienza", conclude Tamma. “Grazie al percorso condiviso di definizione del Piano Strategico del Turismo Veneto per il periodo 2025-2027, come Regione miriamo a fare del capitale umano il punto di partenza per un cambio di passo nel rapporto tra lavoratore e azienda. Un’azienda che funziona, funziona sicuramente meglio se il suo lavoratore si sente parte del sistema”, commenta Federico Caner, assessore Turismo Regione Veneto. "Abbiamo messo in campo un’ampia sinergia tra le Direzioni turismo, Direzione Lavoro, Formazione e Istruzione con il Sistema Camerale e la Società Veneto Lavoro al fine di analizzare da una parte i nuovi fabbisogni di personale nel comparto turistico, dall’altra migliorare le condizioni lavorative all'interno delle aziende e, simultaneamente, a rinvigorire la concezione del lavoro nel settore turistico, attraverso anche una “campagna profonda” per rilanciare il lavoro nel turismo e la facilitazione del ricambio imprenditoriale, Un progetto proposto dal CISET presso le aziende del settore”, continua. “La valorizzazione del capitale umano nel turismo è l’elemento essenziale per la crescita del settore e per continuare ad attrarre lavoratori in questo ambito. Dobbiamo mettere al centro della discussione economica e politica il tema dell’alloggio, dei trasporti e di stipendi adeguati capaci di garantire non solo la “sopravvivenza” ma una buona qualità della vita nelle città a vocazione turistica come a Venezia e non solo”, sottolinea Simone Venturini, assessore al Turismo e Sviluppo economico Comune di Venezia che conclude: ”Come amministrazione siamo impegnati grazie al dialogo con le associazioni di categoria, gli imprenditori e i lavoratori a individuare soluzioni che consentano a chi lavora nel comparto di vivere al meglio la città e i suoi servizi”. Il confronto tra gli addetti ai lavori ha preso il via dall’analisi dei dati sui servizi turistici dell’ufficio studi Cgia di Mestre con l’indagine dal titolo 'L’andamento dell’occupazione nel turismo veneto tra mutamenti e demografia', che vedono nel 2023 la presenza di oltre 36mila imprese attive per 51mila localizzazioni. Un quadro simile all’Emilia Romagna, la prima in Italia, ma con un maggiore numero di addetti (222mila) il 9,5% del totale nazionale e un +7% rispetto all’anno record 2019). Delle oltre 14.500 assunzioni tra 2019 e 2023, 10.400 hanno riguardato giovani (15-29 anni) e 4.100 i senior (55 anni e più) e solo 65 nella fascia 30-54. Anche nel 1* semestre 2024, salgono le assunzioni di lavoratori over 55 +4,3%, mentre quelle dei giovani rimangono pressoché stabili 0,4%. Il settore è primo anche per assunzioni di lavoro dipendente, che sfiora il +10% rispetto al 2019. Spiccano ristorazione (+12mila addetti e +16%) e attività creative/intrattenimento (+1.800 e +34%). In crescita il full-time (+13%) che sale al 56,5% sul totale assunzioni mentre il part-time cresce del 5,6% e riguarda il 43% delle nuove assunzioni. L’intero settore, negli ultimi quattro anni, continua a confermarsi poco attrattivo per i laureati -16%. Di converso, salgono le assunzioni dei «senza titolo» che fanno segnare +75% (7.600). crescono anche i diplomati + 5,2% pari a 3900 lavoratori. Quasi il 30% lavoratori stranieri, di questi il 70% non ha titolo di studio o solo quello elementare. L’indagine oltre a sottolineare la carenza di personale qualificato dovuta a un minor interesse dei lavoratori più giovani nel turismo e alla fuoriuscita di risorse con competenze e esperienza, ha fornito anche indicazioni utili per operatori, imprese e istituzioni volte a motivare e fidelizzare i collaboratori nonché a migliorare la percezione del lavoro nel turismo.Tra le altre, la necessità di rivedere l'organizzazione del lavoro ripensando turni e mansioni anche con il supporto della tecnologia e ponendo maggiore attenzione ai bisogni e al benessere del dipendente attraverso benefit e premialità azioni di sostegno al welfare. L’implementazione di percorsi di formazione, interni o esterni all’azienda, che consentano al lavoratore di ampliare le proprie competenze rendendole spendibili sul mercato del lavoro. L’individuazione di chiari percorsi di carriera che consentano una adeguata crescita economica e professionale. Fondamentale l’attenzione, da parte della componete datoriale, dell’accomodation del personale non più solo semplici alloggi ma vere strutture capaci di offrire servizi di qualità sempre più rivolti alla persona e alla famiglia volti a favorire la socialità, così da far sentire il lavoratore membro di una comunità.
(Adnkronos) - Uno strumento grazie al quale tutti i manufatti realizzati in Mater-Bi potranno dotarsi di un indice di impatto ambientale verificato. Questo il risultato della collaborazione con Deloitte e con la filiera dei partner commerciali di Novamont, società di Versalis (Eni). Mater-Bi è una famiglia di materiali compostabili e biodegradabili in suolo, in tutto o in parte di origine rinnovabile, realizzati grazie all’integrazione di innovative bioraffinerie europee. Inserendo nel tool tutti i dati di processo connessi con la produzione del singolo manufatto - spiega Novamont in una nota - (utilizzo del Mater-Bi, consumo energetico, idrico, utilizzo mezzi di trasporto, produzione e smaltimento rifiuti, ecc...), le aziende di trasformazione, clienti di Novamont, otterranno un valore che corrisponderà all’impronta di carbonio generata da quel manufatto (sacchetto, imballaggio alimentare, monouso, ecc...) secondo i criteri di calcolo del nuovo strumento sviluppato. Clienti e utilizzatori finali potranno così scegliere i prodotti in Mater-Bi consapevoli del loro impatto ambientale, in linea con gli obiettivi prefissati dalla proposta di Direttiva sui Green Claims sull’affidabilità e verificabilità delle informazioni divulgate dalle aziende sui meriti ambientali dei prodotti e gli obblighi di rendicontazione delle emissioni di scopo 3 previsti dalla Direttiva Europea Corporate Sustainability Reporting Directive, che entrerà in vigore a gennaio 2025. La verifica del tool da parte di Certiquality completerà lo scopo del progetto, pensato anche per far emergere il valore dei prodotti Novamont sul mercato. I partner commerciali di Novamont, inoltre, sono stati coinvolti in un percorso di formazione per gestire in modo autonomo lo strumento. “Abbiamo sviluppato questo strumento per aiutare i nostri partner ad essere maggiormente competitivi e offrire numeri, ottenuti con uno strumento messo a punto con la collaborazione di un ente terzo, Deloitte, verificabili e quindi affidabili in termini di prestazioni ambientali”, spiega Alessandro Ferlito, direttore commerciale di Novamont.