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Ucraina-Russia, piano Usa cambia. Zelensky: "Serve colloquio con Trump"

(Adnkronos) - L'Ucraina riesce a modificare il piano di Donald Trump per porre fine alla guerra con la Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aspetta il colloquio diretto con il presidente americano per compiere passi decisivi verso la fumata bianca.  Intanto, i 28 ...

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Terzo settore, Piemonte (Modavi): "Per Ets ruolo sempre più centrale ma sostegno pubblico non basta"

(Adnkronos) - "Come presidente nazionale del Modavi (Movimento delle associazioni di volontariato italiano) ritengo che gli enti di terzo settore abbiano compiuto un significativo passo in avanti, ma che il loro sostegno non sia ancora pienamente ...

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Capuano (Conai): "Per imprese transizione ambientale vista come freno"

(Adnkronos) - "La transizione ambientale viene vissuta dalle imprese come un freno", l'utilizzo di materiali riciclati potrebbe essere una risorsa "per non vedere la transizione ambientale come un costo". Lo ha detto oggi il presidente di Conai, Ignazio Capuano, intervenendo in ...

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Ucraina-Russia, piano Usa cambia. Zelensky: "Serve colloquio con Trump"

(Adnkronos) - L'Ucraina riesce a modificare il piano di Donald Trump per porre fine alla guerra con la Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aspetta il colloquio diretto con il presidente americano per compiere passi decisivi verso la fumata bianca. Intanto, i 28 punti inizialmente elaborati dagli Stati Uniti cambiano e si riducono a 19. I colloqui delle ultime 48 ore a Ginevra sono serviti a Kiev per eliminare elementi ritenuti eccessivamente favorevoli alla Russia. Nel dettaglio, i contorni del nuovo documento non sono noti. Tra i dettagli che filtrano, spicca la rimozione della disposizione sull'uso dei beni russi congelati nel processo di ricostruzione dell'Ucraina è stata rimossa dal piano. La proposta iniziale di Trump prevedeva che gli Stati Uniti ricevessero il 50% dei profitti e che i beni congelati non utilizzati venissero destinati a un fondo di investimento russo-americano. Zelensky, in ogni caso, nel suo messaggio a fine giornata può celebrare il risultato parziale: "La nostra delegazione è tornata da Ginevra dopo i colloqui con la parte americana e i partner europei, ora l'elenco dei passi necessari per porre fine alla guerra può diventare operativo. Al momento, dopo Ginevra, i punti" del piano "sono meno, non più 28. Molti aspetti corretti sono stati presi in considerazione in questo quadro. C'è ancora molto su cui lavorare insieme – non è facile – per redigere il documento finale e bisogna fare tutto con dignità". Il lavoro "difficile e dettagliato" prosegue. Zelensky aspetta un nuovo confronto diretto con Trump, magari di persona con una visita a Washington. "Le questioni delicate, sensibili, le discuto con il presidente Trump. L'Ucraina non sarà mai un ostacolo alla pace: questo è il nostro principio, un principio comune. Milioni di ucraini contano e meritano una pace dignitosa. Faremo tutto il possibile per questo, siamo pronti a lavorare il più rapidamente possibile". Da Washington, a delineare il quadro provvede Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca. "Non ci sono piani al momento per un incontro" tra Trump e Zelensky "ma le cose possono cambiare rapidamente. Tutti sono ottimisti in relazione ai colloqui di Ginevra. La maggior parte dei punti del piano sono stati approvati, ora ci sono solo un paio di punti di disaccordo su cui i nostri team continuano a lavorare. "E' completamente falsa" l'idea secondo cui Trump favorirebbe la Russia: "L'idea che gli Stati Uniti non stiano coinvolgendo entrambe le parti in modo equo in questa guerra per porvi fine è una totale falsità". Il presidente sta mettendo pressione a entrambi i leader", dice facendo riferimento a Zelensky e Vladimir Putin. In realtà, secondo il Washington Post, Trump punta a raggiungere il risultato senza 'studiare'. Il presidente mostrerebbe scarso interesse per i dettagli del piano americano e a Washington regna un "caos totale" attorno alle reali intenzioni della Casa Bianca. Trump, secondo la ricostruzione, limiterebbe a concedere generici via libera ai suoi collaboratori senza approfondire i contenuti. "Gli dici: 'Voglio provare a negoziare un accordo'. Lui risponde: 'Ottimo, provaci e vediamo che succede'. Questo è il livello di dettaglio in cui si addentra", racconta un funzionario, aggiungendo che negli ultimi giorni "diverse parti della Casa Bianca non sapevano bene cosa stesse accadendo. È stato imbarazzante". "Il presidente ha rilasciato quella dichiarazione durante il fine settimana", ha dichiarato Leavitt a Fox News lunedì, "e da allora ci sono state conversazioni molto produttive tra il team di sicurezza nazionale del presidente e la delegazione ucraina". Ha aggiunto che il Segretario di Stato Marco Rubio e l'inviato speciale Steve Witkoff hanno trascorso domenica a Ginevra, dove hanno esaminato il piano di pace sostenuto dagli Stati Uniti, "con il contributo sia della parte russa che di quella ucraina". Ha affermato che sono riusciti a "mettere a punto i punti, e quindi Leavitt ha affermato che Trump "è un presidente in tempo di pace", aggiungendo che "rimane ottimista e fiducioso, e so che i nostri team stanno lavorando 24 ore su 24 per cercare di concludere questo accordo". Parlando con i giornalisti fuori dalla Casa Bianca dopo l'intervista, Leavitt ha affermato che non è previsto alcun incontro tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

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Terzo settore, Piemonte (Modavi): "Per Ets ruolo sempre più centrale ma sostegno pubblico non basta"

(Adnkronos) - "Come presidente nazionale del Modavi (Movimento delle associazioni di volontariato italiano) ritengo che gli enti di terzo settore abbiano compiuto un significativo passo in avanti, ma che il loro sostegno non sia ancora pienamente adeguato rispetto alle responsabilità che oggi sono chiamati ad assumersi. La riforma del terzo settore, avviata nel 2016, ha attribuito agli Ets un ruolo sempre più centrale nella realizzazione delle attività di interesse generale, e quindi nel garantire servizi fondamentali ai cittadini. L’attuale Governo sta lavorando per rafforzare e sostenere il comparto, ma è evidente che l’impegno richiesto agli enti non può poggiare esclusivamente sui contributi pubblici". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Francesco Piemonte, presidente nazionale Mo.d.a.v.i, sulle condizioni delle realtà del terzo settore. Secondo Piemonte "è indispensabile, pertanto, che il Terzo Settore possa operare con strumenti più solidi e diversificati, valorizzando i servizi che offre e favorendo, al contempo, un maggiore coinvolgimento del mondo profit. Quest’ultimo può e deve rappresentare un alleato strategico nello sviluppo di modelli sostenibili di collaborazione, e occorre che le istituzioni facilitino questa sinergia nell’ottica di una crescita condivisa. Rispetto a qualche anno fa, possiamo affermare che il ruolo del Terzo Settore sta profondamente cambiando", sottolinea. Per il presidente di Modavi "grazie alle indicazioni del Codice e all’azione normativa dell’attuale Governo, gli Ets stanno sempre più assumendo funzioni che in alcuni casi affiancano, e talvolta sostituiscono, quelle della pubblica amministrazione, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà sancito dall’articolo 118 della Costituzione", sottolinea. E Piemonte chiarisce che il ruolo degli Ets è sempre più centrale per fronteggiare i cambiamenti del nostro tempo. "In una società come la nostra, caratterizzata da disuguaglianze crescenti e da cambiamenti sociali sempre più rapidi, gli enti sono chiamati -sottolinea- a sostenere le fasce più fragili della popolazione, contribuendo a ridurre il divario tra chi dispone di maggiori risorse e chi vive situazioni di vulnerabilità. Tuttavia, il ruolo del Terzo settore non può limitarsi al solo ambito dell’assistenza economica. È fondamentale che il suo intervento sia trasversale e capace di raggiungere -conclude- tutte le componenti della società, perché il benessere di una comunità non dipende esclusivamente dalle disponibilità materiali, ma anche dall’accesso all’educazione, alla cultura e alle opportunità di crescita personale. In quest’ottica, gli enti del Terzo Settore sono chiamati a impegnarsi nella riduzione delle disuguaglianze contribuendo alla costruzione di una società più equa, inclusiva e consapevole", ribadisce. E Piemonte è anche alla guida come presidente di Moby Dick Ets, nato nato nel 2005 per volere di un gruppo di ragazzi sul territorio salernitano. "L’obiettivo, che da sempre persegue Moby Dick -spiega Piemonte, presidente dell'Ets- è principalmente quello di essere uno spazio di confronto per i giovani. Negli anni Moby Dick è cresciuta molto, diventando sul territorio locale, regionale fino al Sud Italia un punto di riferimento per le politiche giovanili. L'ultimo step che avvieremo da adesso in poi, sarà quello di divenire un ente nazionale in grado di gestire un gruppo di realtà e divenire, così, un punto di riferimento per il mondo tecnico e politico sulle politiche giovanili in toto", rimarca. E l'attività dell'Ets è diversificata. "Per quanto riguarda i numeri, sicuramente i più significativi riguardano le tante progettualità che abbiamo messo in campo come annunciato dalle attività d’interesse generale previste dal nostro statuto. Nell’ultimo triennio abbiamo avviato gestito e concluso oltre 90 progettualità sul territorio regionale e nazionale e avviato 4 servizi destinati ai giovani. Decine di migliaia sono i beneficiari che abbiamo raggiunto negli anni. Numeri che stanno notevolmente aumentando, anche grazie all’avvio di servizi destinati ai giovani parallelamente alle nostre attività", sottolinea. Grande l'attenzione verso i giovani. "Oggi, sono attive -spiega Piemonte- diverse progettualità sul territorio nazionale ed estero che mirano a valorizzare le competenze e la crescita di giovani e volontari. Abbiamo attività di mobilità sul turismo sostenibile ed inclusivo per gli under trenta, progettualità contro la povertà educativa, la promozione e l'inclusione attraverso lo sport, la mobilità europea giovanile e la valorizzazione del volontariato. A breve, partirà il progetto 'Co-programmare con i giovani', che ci vede capofila con l’obiettivo di favorire, attraverso una rete di organizzazioni che si occupa di politiche giovanili sul territorio nazionale, la conoscenza degli strumenti messi a disposizione dal codice del terzo settore per il mondo del non profit, le amministrazioni pubbliche e i destinatari". E Piemonte sottolinea che negli anni "i giovani cambiano, evolvono, e con loro cambiano anche le sfide che si trovano ad affrontare. Per questo un Ets come Moby Dick deve saper leggere e anticipare le trasformazioni del mondo giovanile, mantenendo un costante aggiornamento dei propri servizi e dei propri progetti, così da offrire risposte efficaci e tempestive e permettere ai ragazzi di vivere esperienze all’estero utili a potenziare le competenze da spendere, poi, sul nostro territorio. Il mondo del lavoro lo affrontiamo fornendo competenze trasversali attraverso la metodologia dell’educazione non formale, affinché queste possano essere bilanciate con le competenze specifiche acquisite nei percorsi di studio", sottolinea. E lo sguardo dell'Ets è rivolto verso il futuro. "Il 2025, fino ad oggi, è stato un anno di intenso lavoro. Un impegno che continua all’insegna del dialogo e del confronto con tantissimi giovani e attori coinvolti nel processo. È vero che i giovani sono i principali destinatari delle nostre attività, ma il nostro ruolo è anche quello di creare rete con altre organizzazioni e con gli operatori delle politiche giovanili. Questo lavoro condiviso, insieme allo studio costante del territorio nazionale, ci consente di intercettare e comprendere le reali necessità emergenti nel mondo giovanile. Possiamo quindi dire che il 2025 è stato un anno denso, significativo e ricco di risultati importanti. I nostri primi 20 anni non li consideriamo un punto di arrivo: al contrario, rappresenta un nuovo punto di partenza per continuare a lavorare con ancora più forza sulle politiche nazionali rivolte ai giovani", conclude.

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Capuano (Conai): "Per imprese transizione ambientale vista come freno"

(Adnkronos) - "La transizione ambientale viene vissuta dalle imprese come un freno", l'utilizzo di materiali riciclati potrebbe essere una risorsa "per non vedere la transizione ambientale come un costo". Lo ha detto oggi il presidente di Conai, Ignazio Capuano, intervenendo in apertura all'evento "Il futuro della sostenibilità tra sfide emergenti e transizione competitiva", in corso a Milano. La transizione ambientale si somma "al costo dell'energia, alla disponibilità di materiali critici che non abbiamo - ha sottolineato Capuano - e ci mettono in posizione di debolezza geopolitica". "Ci proponiamo di essere sostenibili, ma tanti non riescono a fare ciò", per questo "un sistema che utilizza materie prime seconde permetterebbe di ridurre le emissioni di co2, il consumo di energia e metterebbe a disposizione materiali".

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