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(Adnkronos) - Firenze ospita la 7ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, dedicata a valorizzare pratiche d’impresa che coniugano sostenibilità, innovazione e responsabilità sociale. Nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio sono stati consegnati i riconoscimenti, alla presenza di Alberto Grilli (Presidente Confcooperative Toscana) e di Silvia Russo (coordinatrice servizi metabancari, Federazione Toscana BCC), promotrice del percorso ESG regionale. Le imprese premiate come Ambasciatrici dell’Economia Civile 2025 sono Agricoltura Capodarco, cooperativa sociale che unisce agricoltura biologica e percorsi di inclusione; Palm Spa, family company B Corp e Società Benefit specializzata in imballaggi sostenibili e formazione; Sanvido srl, impresa di automazione con misure di welfare e mutuo soccorso per i dipendenti; Scanferla Bruno, realtà metalmeccanica certificata ESG attenta alla modernizzazione e al benessere del personale; e ZeroPerCento, cooperativa che trasforma inclusione e logistica in servizi B2B. «In qualità di Presidente di AIPEC un’associazione che raccoglie molte realtà imprenditoriali, alcune delle quali hanno già ricevuto questo riconoscimento e sono state insignite del titolo di Ambasciatori civili – ha dichiarato Livio Bertola - considero significativo che questa tradizione prosegua e si rafforzi di anno in anno. La nostra missione è infatti proprio quella di far conoscere, diffondere e testimoniare che un diverso modo di fare economia è possibile: un’economia civile, capace di generare valore non solo economico, ma anche sociale e culturale, per l’Italia e per il mondo intero». «Qui osserviamo una vera biodiversità di imprese: organizzazioni con modalità operative, scelte gestionali e assetti istituzionali diversi — dalle imprese individuali alle cooperative. Che cosa le spinge ad agire così? Innanzitutto, la passione. Essere sostenibili è molto impegnativo: significa coordinare gli obiettivi aziendali non solo sulla massimizzazione del profitto, ma affiancando al risultato economico il benessere delle persone, la creazione di valore e un impatto positivo sull’ambiente. Mettere insieme queste tre dimensioni è difficile e richiede grande dedizione» ha evidenziato il Presidente di NeXT Nuova Economia per Tutti, Valentino Bobbio. Il premio intende celebrare pratiche concrete — dall’inserimento socio-lavorativo alle politiche di welfare aziendale, fino a soluzioni tecnologiche inclusive — che generano valore condiviso e rafforzano il tessuto sociale e territoriale.
(Adnkronos) - Ogni cittadino europeo produce in media 11 chili di rifiuti tessili all’anno: un dato allarmante, diffuso dal Parlamento europeo, che fotografa l’impatto crescente del fast fashion e la mancanza di circolarità nel settore moda. Non sorprende, quindi, che Bruxelles stia spingendo brand e retailer a ridurre gli sprechi e a ripensare i modelli produttivi, introducendo soluzioni che allunghino la vita dei capi. Parallelamente, il mercato del second-hand sta vivendo una crescita senza precedenti. Secondo il report The State of Fashion 2025 di McKinsey & Company e The Business of Fashion, entro quest’anno il resale peserà per il 10% sul mercato globale dell’abbigliamento, con un giro d’affari stimato di 350 miliardi di dollari entro il 2028 e una crescita annua del 12%. Una rivoluzione silenziosa, che sta ridisegnando le regole dell’industria. In Europa, tuttavia, il settore rimane ancora frammentato: tante piattaforme, poca integrazione e processi complessi. È qui che entra in gioco Resellify (https://www.resellify.it/it), startup fondata nel 2023 da Alessio Autore e Alessandro Pavoni, con l’obiettivo di accelerare la transizione al second-hand. Resellify si propone come la prima infrastruttura full-stack europea per il re-commerce, capace di integrarsi direttamente negli eCommerce dei brand e di offrire agli utenti un’app mobile intuitiva. La sua missione è chiara: semplificare e automatizzare la rivendita, trasformando la moda circolare da promessa astratta a realtà concreta, scalabile e accessibile. Un passo decisivo per rendere il second-hand non un’alternativa di nicchia, ma una nuova normalità per l’intero settore retail. Al centro del modello Resellify c’è una piattaforma proprietaria che rende la rivendita un processo semplice, integrato e immediato, eliminando ogni barriera tecnica e operativa. Con il widget ReCommerce Connector, integrato direttamente negli eCommerce partner, ogni acquisto viene salvato automaticamente nel Guardaroba Digitale dell’utente, completo di tutte le informazioni: foto, descrizioni, taglie, codici e dettagli di acquisto. Da lì, l’utente può gestire in modo intuitivo i propri articoli, aggiornandoli o rimuovendoli con facilità. Quando arriva il momento di rivendere, basta un click. Con la funzione OneClick Resell, il prodotto viene pubblicato sui principali marketplace second-hand - come Vinted, Vestiaire, eBay e Depop - senza bisogno di creare account, scrivere descrizioni o duplicare sforzi. È sufficiente aggiornare le foto per mostrare lo stato attuale dell’articolo. Una soluzione definitiva che abbatte le barriere di ingresso al resale, trasformandolo in un’esperienza naturale per l’utente. E se sempre più consumatori scelgono di rivendere, scambiare o acquistare prodotti usati, i retailer iniziano a vedere in questo comportamento non solo un’opportunità di sostenibilità, ma anche una leva di business. Con Resellify arriva ora uno strumento pensato proprio per loro: si chiama ReCommerce Connect e consente ai brand di integrare nei propri eCommerce una piattaforma di resale semplice e immediata. In questo modo, i clienti possono rimettere in circolo i loro acquisti con pochi clic, mentre i retailer riescono a seguire la vita dei prodotti anche dopo la prima vendita. Il risultato è duplice: da un lato si rafforza il legame con i consumatori, che trovano un motivo in più per restare fedeli al brand; dall’altro si apre la porta a nuove forme di monetizzazione, trasformando il mercato dell’usato in una componente stabile e strategica del modello di business. “Il Re-commerce non è più una tendenza, ma un nuovo modello di consumo e un canale di vendita strategico per i brand. Con Resellify rendiamo il Resale as a Service una realtà per i retailer: facile da integrare, pronto da scalare e sostenibile nel tempo”, spiegano i co-founder Alessio Autore e Alessandro Pavoni. Guardando al futuro, Resellify punta ad ampliare ulteriormente il proprio ecosistema. Tra le prossime novità ci sono il Trade-In, che permetterà ai clienti di permutare i loro articoli usati creando nuovo valore per brand e consumatori; strumenti di analisi per misurare in modo concreto l’impatto ambientale del resale e supportare così le strategie Esg; e un Guardaroba Digitale potenziato dall’intelligenza artificiale, capace di offrire suggerimenti di stile personalizzati e opportunità di upsell per i retailer. Un percorso che dimostra come la start-up voglia trasformare il second-hand da servizio innovativo a nuovo standard del retail del futuro.
(Adnkronos) - "Questo è un momento significativo perché stiamo trasformando la nostra politica energetica. Un momento che richiede delle responsabilità perché le decisioni che prendiamo oggi avranno un effetto sul benessere dei nostri figli e dei nostri nipoti negli anni a venire. Quindi questo è il momento delle responsabilità comuni. Non ci si può tirare indietro, non ci si può dividere". Così Aurelio Regina, presidente Fondimpresa e delegato per l’energia di Confindustria, nel suo intervento all’Assemblea di Assogasliquidi-Federchimica ‘Energia e ambiente nei nuovi scenari internazionali ed europei: il ruolo dei gas liquefatti tra sostenibilità, innovazione e servizio al consumatore’, questa mattina a Roma. "Le nuove direttive e regolamenti europei ci impongono limiti sempre più stringenti, generano costi aggiuntivi, complessità organizzative, ma dietro ogni sfida c'è anche un'opportunità. Innanzitutto dobbiamo pretendere che i proventi Ets vengano reinvestiti nei settori che li generano, restituendo anche valore alle imprese e ai cittadini", dice Regina. Nel settore dei trasporti "non possiamo accettare che l'elettrificazione sia l'unica strada percorribile. Ormai è chiaro che non può esserlo. Un approccio così rigido ed esclusivo, che peraltro notiamo anche su altri fronti, non solo ignora le differenze territoriali, industriali ma rischia anche di diventare insostenibile. Noi da sempre sosteniamo una pluralità tecnologica. Accanto all'elettrico e all'idrogeno, che presenta problematiche di costi, di implementazione ancora importanti, a nostro avviso servono soluzioni concrete, disponibili, come i biocarburanti, il bio-Gpl, il bio-Gnl, che sono una risposta immediata accessibile e sostenibile, perché riducono le emissioni lungo l'intero ciclo di vita, mantengono attive filiere nazionali di eccellenza, garantiscono competitività". Quindi "rivedere i regolamenti comunitari sulle emissioni di CO2 è, per nostro avviso, urgentissimo. Vietare, di fatto, i motori endotermici significherebbe bloccare innovazioni già pronte e aggravare l'invecchiamento del parco circolante, con effetti opposti a quelli desiderati. Noi proponiamo strumenti come il Carbon Correction Factor per misurare e premiare i benefici ambientali dei biocarburanti. Un'altra priorità per ridurre le emissioni del settore dei trasporti è il rinnovo del parco mezzi. Camion e navi obsolete non solo inquinano ma minacciano la competitività del nostro Paese". Quanto alla direttiva Case Green, il recepimento "deve essere affrontato con un alto livello di pragmatismo. Non possiamo imporre alle famiglie, in una fase come questa in cui, peraltro, la disponibilità dei redditi è un fattore di grande preoccupazione, soluzioni che sono costose, uniche, ignorando la povertà energetica e le diverse condizioni territoriali. Biometano, bioGpl e bioGnl sono un'alternativa concreta. Permettono di ridurre le emissioni, mantenere bassi i costi per i cittadini e valorizzare le competenze industriali italiane. Chiediamo, nuovamente, che la normativa europea riconosca la neutralità tecnologica anche in questo settore".