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Manovra, Giorgetti: "Non austerità ma prudenza, debito troppo alto"

(Adnkronos) - Non è austerità ma "prudenza", per la mole del debito pubblico. Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in Aula al Senato sulla manovra. E della prudenza di bilancio del governo, sottolinea quindi il ministro con una punta di sarcasmo rivolta ...

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Terzo settore, Bellucci: "'Co-programmare con i giovani' per aiutarli a raggiungere propri sogni"

(Adnkronos) - "Io vi auguro di osare, di osare sempre. Per raggiungere i propri sogni bisogna osare perché vola solo chi osa farlo e quindi vi auguro di poter coltivare questo coraggio, questa speranza". Così il vice ministro del Lavoro, Maria Teresa ...

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Rifiuti, Carnimeo (Ecopneus): "Pneumatici fuori uso pilastro della filiera del riciclo"

(Adnkronos) - “Della filiera del riciclo, quello degli pneumatici fuori uso (Pfu) è un pilastro fondamentale: è un motore di innovazione e competitività che genera benefici economici e ambientali tangibili per l’intero sistema Paese”. Così Giuseppina ...

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Manovra, Giorgetti: "Non austerità ma prudenza, debito troppo alto"

(Adnkronos) - Non è austerità ma "prudenza", per la mole del debito pubblico. Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in Aula al Senato sulla manovra. E della prudenza di bilancio del governo, sottolinea quindi il ministro con una punta di sarcasmo rivolta all'opposizione, "ne beneficeranno i governi a venire, spero non i vostri, per i prossimi dieci anni e i giovani". Si avanza "l'accusa al governo - dice Giorgetti - di attuare una politica di austerità che io traduco in termini di prudenza: con il livello di debito pubblico che ha questo paese" dove "il governo deve emettere 400 miliardi di debito pubblico, con il fatto che il nostro bilancio è gravato di 90 miliardi di interessi sul debito, io non posso continuare a ragionare come si ragionava 4-5 anni fa, in cui i tassi di interesse erano zero o negativi e il debito in qualche modo costava molto poco, oppure quando la Banca centrale europea faceva una politica monetaria espansiva e quindi gli stati potevano emettere debito che la banca centrale avrebbe comprato". Invece "tutto questo mondo è finito". E quindi "la politica prudente del governo si è messo per contenere, per quanto possibile, miracolosamente contenere il livello dello spread", afferma. Quindi il passaggio sull'oro di Bankitalia che "è chiaramente del popolo italiano", dice. "Chiunque voglia fare una discussione seria su questo dovrebbe esaminare i bilanci della Banca d'Italia che esercitando il signoraggio contribuisce al bilancio dello Stato, paga un dividendo allo Stato", spiega Giorgetti. "Nel 2020/21 la Banca d'Italia ha pagato un dividendo allo Stato di 5 miliardi" ma "io sono sfortunato, questo governo è sfortunato, perché quest'anno la Banca d'Italia ha pagato 600 milioni, l'anno scorso 600 milioni e tre anni fa 1 miliardo e 600 milioni", prosegue. E questo "perché il governatore è cattivo? No, perché i cambi dei tassi di interesse ha creato un diverso profilo degli utili o delle perdite della Banca d'Italia", ribatte il ministro. "Quindi questo governo rispetto a qualche anno fa è costretto a pagare tassi di interesse più alti, e non ha i dividendi della Banca d'Italia che avrei utilizzato agevolmente per tagliare il taglio delle tasse o per finanziare la sanità o la scuola: questo è il quadro e questa è la verità", osserva ancora Giorgetti. Poi le parole sul nuovo balzello sui pacchi in risposta all'opposizione: "Sulla tassa sui pacchi - spiega il ministro in Aula - ho visto un cambiamento rivoluzionario in Europa perché l'overcapacity di certi paesi" extra Ue "avrebbe distrutto la rete Ue del commercio al dettaglio che rende vive le nostre città". "Non è una misura fiscale ma è una politica che io rivendico perché sono tra quelli che l'ha proposta", dice, osservando che "per gli acquisti c'è e-commerce ma ci sono anche i negozi costretti a chiudere per pratiche unfair" di paesi extra Ue. "Questa misura - continua - è volta a contrastare la concorrenza sleale dei produttori asiatici che stanno distruggendo la produzione e il commercio in Europa. Di questo è consapevole non solo l'Italia ma intera comunità europea perché in un anno 27 paesi hanno deciso di adottare questa misura. Non so se permetterà di salvare il commercio e la produzione europei, ma bisogna ragionare seriamente su misure di contrasto alla concorrenza sleale o in cinque anni la manifattura in Europa non sopravvivrà. Non sono baggianate", continua rispondendo al senatore M5S Bruno Marton che aveva definito "baggianate" le misure sulla tassazione dei pacchi extra-Ue. E ancora. La scelta sulla previdenza complementare "nel lungo termine farà del gran bene a questo paese, soprattutto per i giovani e anche questo io lo rivendico". "La riforma della previdenza complementare - dice - che coraggiosamente noi abbiamo affrontato credo sia un tema ineludibile, anzi credo che sia uno dei passaggi questo sì che rimarrà nella storia perché è inutile girarci intorno: senza il secondo pilastro le pensioni del lontano futuro non saranno assolutamente in grado di garantire delle pensioni dignitose". "Noi - continua quindi il ministro - abbiamo concentrato tutti gli sforzi sui redditi dei lavoratori dipendenti". "Prima fino a 30.000 euro, poi 40.000 euro, poi 50.000 euro - sottolinea - perché erano quelli in qualche modo vessati che pagavano tutte le tasse e quindi dovevano meritare il primo intervento. Quei dipendenti, soprattutto con famiglia e figli a carico, sono quelli che hanno avuto maggiore attenzione da questo governo e che infatti hanno recuperato il fiscal drag". "Una delle critiche rivolte a questo Governo è che avremmo allentato, saremmo diventati più laschi nella fase del controllo e dell'accertamento fiscale: no", dice ancora Giorgetti, che aggiunge: "Abbiamo avuto coraggio, siamo andati a fare accertamenti milionari, miliardari ai giganti del web". "I Parlamenti - continua nelle repliche - sono nati per approvare i bilanci e le democrazie parlamentari in alcuni grandi democrazie europee in questo momento non sono in grado di approvare il bilancio e anche l'iter di approvazione nel Parlamento italiano - ve lo dice uno che ne ha visti tanti - è andato via via perdendo la centralità, la dimensione che dovrebbe essere propria, con di fatto un monocameralismo che constatiamo da diversi anni". "Questo - aggiunge - dovrebbe interrogare tutti noi su come le democrazie parlamentari dovrebbero aggiornarsi per essere al passo coi tempi e mantenere le prerogative per cui sono nate". "Questa manovra non credo che passerà alla storia, nessuno ha questo tipo di ambizione" ma "sulla Sanità c'è un aumento delle risorse di 6 miliardi, mai visto in tempi recenti", continua Giorgetti, aggiungendo: "Abbiamo cominciato a farci carico anche di costi che propriamente nostri non sono: il payback sanitario non l'ho inventato io però abbiamo cominciato in qualche modo a farcene carico". Inoltre "abbiamo continuato la politica di riduzione delle imposte, abbiamo fatto delle cose che fino a 2 mesi fa sembravano incredibili", rileva. Sugli investimenti "certamente Confindustria, anch'essa si era presentata ai tavoli a Palazzo Chigi chiedendo cose che probabilmente pensava di non ottenere invece le ha ottenute", osserva, sottolineando che "l'iperammortamento, con proiezione triennale, dando un quadro di certezze, sia un altro elemento fondamentale per gli imprenditori che continuano a crederci e a investire". Sulla Pa sono stati firmati contratti fermi da anni, rivendica ancora Giorgetti: "Di fianco a me c'è il ministro della Pa: è fortunato perché ha trovato un ministro dell'Economia come me. Il ministro ha firmato i contratti del pubblico impiego che erano vecchi e fermi da anni e anche questa è una cosa storica, un fatto nuovo". Questa manovra, ribadisce, "non so se passerà alla storia, so soltanto che grazie a questo tipo di politica l'Italia si presenta a testa alta in Europa e nel mondo e tutto questo lo rivendico", la conclusione del ministro.

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Terzo settore, Bellucci: "'Co-programmare con i giovani' per aiutarli a raggiungere propri sogni"

(Adnkronos) - "Io vi auguro di osare, di osare sempre. Per raggiungere i propri sogni bisogna osare perché vola solo chi osa farlo e quindi vi auguro di poter coltivare questo coraggio, questa speranza". Così il vice ministro del Lavoro, Maria Teresa Bellucci, intervenendo a Salerno al meeting di presentazione del progetto nazionale 'Co-programmare con i giovani', un'iniziativa finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’annualità 2024, con Moby Dick Ets ente capofila, rivolgendosi ai giovani presenti in sala. L'obiettivo del progetto è di coinvolgere operatori e giovani di tutte le regioni italiane in un percorso di partecipazione attiva e co-programmazione delle politiche giovanili. Al centro, l’esigenza di ascoltare i bisogni reali dei giovani, stimolare il dialogo con le istituzioni e favorire la nascita di idee e iniziative per comunità più inclusive, sostenibili e partecipative. "Noi riteniamo -ha continuato Bellucci- che una politica giusta, una politica di buonsenso, quando tratta il tema delle politiche giovanili non lo possa fare senza innanzitutto ascoltare i giovani, cioè i protagonisti. E l'ascolto è il presupposto fondamentale per poter poi riconoscervi partecipazione e protagonismo. E' per questo che ritengo che le iniziative come 'Co programmare con i giovani' siano assolutamente in sintonia, perché avete dato vita e avete alimentato dei territori, dei luoghi dove poter facilitare l'ascolto dei giovani. E anche dove poter facilitare il confronto, dove poter favorire anche l'espressione, non soltanto dei loro bisogni, ma anche dei loro sogni. E per far vedere che le istituzioni a tutti i livelli, ma anche le organizzazioni, le associazioni, sono in grado di poterli accompagnare in un percorso di crescita sano e all'altezza proprio dei loro sogni", ha proseguito. "Per il governo Meloni l'ascolto dei giovani è un metodo di lavoro, è una priorità. Partiamo dai loro bisogni reali, dalle loro voci per costruire insieme un presente e un futuro, all'altezza dei loro sogni e progetti come 'Co-programmare con i giovani' dell'associazione Moby Dick Aps, vanno esattamente in questa direzione: aprire spazi di dialogo nei territori attraverso laboratori e workshop in cui i ragazzi sono protagonisti e partecipano attivamente alle scelte che li guardano. Come Ministero del lavoro e delle politiche sociali siamo felici di aver sostenuto questa iniziativa attraverso il fondo per i progetti di rilevanza nazionale. E' così che alimentiamo l'alleanza tra pubblico e terzo settore che costruiamo una società più forte, unita e più credibile agli occhi delle nuove generazioni”, ha concluso.

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Rifiuti, Carnimeo (Ecopneus): "Pneumatici fuori uso pilastro della filiera del riciclo"

(Adnkronos) - “Della filiera del riciclo, quello degli pneumatici fuori uso (Pfu) è un pilastro fondamentale: è un motore di innovazione e competitività che genera benefici economici e ambientali tangibili per l’intero sistema Paese”. Così Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Ecopneus, all’Adnkronos mentre è in corso oggi a Milano la Conferenza Nazionale sul Riciclo. La conferma arriva dai numeri. “Da gennaio a fine novembre 2025, Ecopneus, società senza scopo di lucro per il tracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso, costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia ha gestito oltre 180mila tonnellate di Pfu. Un risultato pienamente in linea per superare entro la fine dell’anno il target di legge del 20%, rispondendo così alla richiesta di extra raccolta formulata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. È un traguardo che conferma la capacità di Ecopneus di operare con responsabilità, efficienza e flessibilità, mettendo sempre al centro la tutela ambientale e l’interesse collettivo”, spiega Carnimeo ricordando che, in termini di benefici tangibili, “l’attività promossa da Ecopneus permette di evitare, ogni anno, circa 95mila tonnellate di CO2 e di generare un beneficio economico stimato in quasi 75 milioni di euro”. Guardando al futuro, “le sfide che il sistema dei Pfu si trova ad affrontare si manifestano a più livelli, data la complessità della filiera, e riguardano: la frammentazione del panorama degli attori coinvolti, le coperture territoriali disomogenee e l’ingresso illegale sul mercato di una quota di pneumatici che eludono il versamento del contributo ambientale”. Per il dg di Ecopneus, si tratta di “un punto importante: ridurre il numero di operatori significherebbe favorire una concorrenza sana, assicurando al contempo una massa critica sufficiente per gestire i Pfu in modo efficace, con standard uniformi su tutto il territorio nazionale. Contrastare il fenomeno del nero e aumentare l’efficienza organizzativa sono passi chiave per rendere la filiera più equa, sostenibile ed efficace”. Inoltre, “serve una razionalizzazione del sistema, per garantire uniformità di operatività e maggiore trasparenza. In questo senso, l’avvio del Renap - il Registro nazionale dei produttori istituito dal Mase - potrà contribuire in questa direzione”. Da considerare, poi, anche “la grande sfida di aprire nuovi mercati per la gomma riciclata e quella di una profonda sensibilizzazione culturale: dobbiamo far comprendere che un Pfu non è un prodotto da smaltire, ma una risorsa strategica da valorizzare. Ecopneus, in collaborazione con università, amministrazioni e partner industriali, è in prima linea per superare queste sfide e rendere la circolarità una realtà diffusa e riconosciuta da tutti”. La gomma riciclata da Pfu può essere, infatti, impiegata in numerosi settori (applicazioni sportive, rigenerazione urbana, asfalti, isolanti acustici, ecc...). Con gli asfalti modificati grazie all'utilizzo del polverino di gomma riciclata “stiamo costruendo un'infrastruttura stradale più resiliente, sicura e silenziosa che, ad oggi, è una realtà presente su oltre 900 km di strade in Italia. L’utilizzo della gomma non solo garantisce una durata di 2-3 volte superiore all’asfalto tradizionale, riducendo significativamente i costi di manutenzione per le Pubbliche Amministrazioni, ma migliora anche la qualità della vita delle persone, diminuendo l'inquinamento acustico. È una soluzione matura e all'avanguardia che combina durabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale: un vero investimento per il Paese”.

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