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(Adnkronos) - "Per la mobilità delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, Trenord aggiunge 120 treni e offre un’operatività di 24 ore, percorrendo 11mila chilometri al giorno". Così Andrea Severini, amministratore delegato di Trenord, in occasione degli Stati generali dei trasporti, l’evento dedicato al futuro della mobilità tenutosi a Milano, presso l’auditorium Testori di Palazzo Lombardia. L’incontro, organizzato in collaborazione con Fnm e Regione Lombardia e aperto dai saluti del governatore Attilio Fontana, è stato una preziosa occasione di confronto tra istituzioni, imprese e territori. "Nel nostro territorio abbiamo quattro poli: Milano, dove avremo la cerimonia d'apertura e le manifestazioni nei vari palazzetti; Verona, dove avverrà la Cerimonia di chiusura; Malpensa, come hub aeroportuale; e la Valtellina, per le manifestazioni di sci alpino, freestyle e snowboard -illustra-. La sfida è dimostrare che abbiamo ottenuto una Olimpiade policentrica e che siamo stati capaci di erogare questi servizi al massimo livello. Siamo pronti a giocare la nostra Olimpiade, sapendo che prima di noi hanno lavorato a reti ed infrastrutture tutti coloro che ci hanno messo nelle condizioni di poter operare al meglio". "La parte più interessante è ciò che riceveremo in eredità: la parte infrastrutturale rimane infatti. Rfi-Rete Ferroviaria Italiana ha investito 312 milioni su quella rete, un beneficio che rimane al territorio. Avremo la possibilità di utilizzare sistemi più tecnologici e sicuri e anche questo andrà sicuramente a beneficio del servizio - spiega Severini - Arrivare a questo punto non è costato poco, anche per le comunità, perché per quattro anni hanno avuto delle interruzioni durante l'anno. Ci siamo preparati a un evento straordinario e rimarrà un’eredità importante. Vogliamo far scegliere il trasporto pubblico locale a più utenti di quelli che lo fanno già oggi. L'obiettivo di milioni di viaggiatori lo cogliamo anche grazie a questi eventi, che creano una discontinuità e ci fanno scoprire. L'ultimo elemento 'soft' che portiamo a casa è la sinergia con gli altri operatori: stiamo facendo uno sforzo per coordinare il traffico aeroportuale, il traffico su gomma, perché sappiamo che le mete olimpiche non le raggiungeremo in treno, ma anche grazie al treno e grazie all'interazione con gli altri operatori. Questa interazione è un bagaglio di esperienza enorme che rimarrà in tutte le aziende di cui beneficeranno gli utenti", conclude Severini.
(Adnkronos) - La transizione generazionale è una delle grandi sfide per le famiglie imprenditoriali, e una preoccupazione crescente per la continuità imprenditoriale e per la capacità di tramandare valori, competenze e responsabilità. Un sentimento che emerge da una ricerca realizzata da Nexta Società Benefit, partner strategico che affianca le famiglie imprenditoriali e le imprese nel perseguire i propri obiettivi di crescita, frutto di un lavoro iniziato nel mese di giugno 2025 e che da allora a ottobre ha coinvolto 45 famiglie imprenditoriali, concentrate in Lombardia e Veneto, ma con una presenza significativa anche in Emilia-Romagna, Toscana e Puglia. Tra gli imprenditori intervistati, quattro su dieci (il 39%) pensano che nessuno dei membri della generazione successiva sarà presente in azienda. Circa due su dieci (il 22%) ritengono che saranno presenti tra uno e tre persone della nuova generazione e altrettanti (il 20%) che saranno tra tre e cinque membri. Il 30% delle imprese intervistate supera i 100 milioni di euro di fatturato. Le aziende operano in settori quali agroalimentare, manifattura, impiantistica fino ai comparti chimico-tessile e innovativi. Nel campione prevalgono imprenditori di seconda, terza e fino alla quinta generazione, ma è presente anche un 20% di prime generazioni, spesso protagoniste di processi di crescita e strutturazione ancora in corso. Se il dato sulla preoccupazione rispetto al mancato impegno della generazione successiva può sembrare un segnale di allarme, dalle interviste emerge anche un progressivo rafforzamento del dialogo intergenerazionale nei processi decisionali che riguardano il patrimonio familiare. Il 26% degli imprenditori intervistati coinvolge tutta la famiglia in riunioni che riguardano le scelte legate alle strategie patrimoniali, e il 28% include nelle riunioni solo i membri più anziani. Il 36% decide invece personalmente. Nelle decisioni che riguardano l’impresa familiare, decide nel 22% dei casi tutta la famiglia attraverso apposite riunioni, nel 29% dei casi un Consiglio di Amministrazione (Cda) a maggioranza familiare, nel 17% dei casi un Cda a maggioranza non familiare, nel 27% dei casi decide l’imprenditore personalmente, mentre nel 5% dei casi la decisione è in capo a un amministratore delegato esterno. La ricerca affronta anche il tema dei conflitti familiari all’interno dell’impresa. Il 44% dichiara di non aver affrontato apertamente situazioni di conflitto, evidenziando come il tema resti latente e non gestito. Il 26% intende prevenirli con il confronto, il 16% li ha vissuti e li ha risolti definitivamente, mentre il 5% afferma di stare affrontando dei conflitti in questo periodo. Dalla ricerca emerge che i professionisti esterni sono definiti “non necessari” solo dal 22% del campione, mentre per la restante parte sono utili se non indispensabili. Ad esempio - in un quesito a risposta multipla - gli intervistati il ruolo del professionista importante per ad agevolare il confronto tra familiari (41%), definire identità e valori della famiglia (37%), definire l’assetto societario (32%), ottimizzare il costo fiscale (24%) e definire un patto di famiglia (10%). Il 58% dei rispondenti non ne ha ancora usufruito, il 24% ne ha avuto un impatto positivo e il 10% decisivo. "La presenza di consulenti esperti in ambito strategico rappresenta un elemento sempre più frequente, soprattutto nelle famiglie imprenditoriali che si trovano in una fase di passaggio generazionale o di crescita dimensionale", commenta Mauro Puppo, presidente del Cda e amministratore delegato di Nexta Società Benefit. "Nel complesso, la tendenza che emerge è quella di un graduale passaggio da decisioni esclusivamente familiari a modelli di governance più aperti e professionali, dove la fiducia, la trasparenza e il confronto tra generazioni si affermano come leve decisive per la continuità dell’impresa. Questi modelli di governance strutturata si sviluppano inizialmente nell’ambito dell’impresa familiare per poi estendersi alle decisioni della famiglia imprenditoriale nel suo complesso", aggiunge. Dalle interviste emerge inoltre come le imprese familiari si trovino in una fase di riflessione strategica: da un lato la volontà di consolidare quanto costruito, dall’altro la consapevolezza che senza crescita, la sostenibilità economica di lungo periodo può diventare fragile. In questo senso non stupisce, quindi, che la maggioranza degli imprenditori guardi alla crescita come leva per garantire la continuità: il 34% dichiara di voler esplorare opportunità di acquisizione di aziende che si integrino nel business. Un quarto del campione non esclude l'ingresso di fondi di investimento, ipotizzando nel 15% dei casi che abbiano quote di minoranza e nel 10% dei casi quote di maggioranza. Il 15% valuta la cessione totale dell’attività, scelta che, pur difficile da accettare emotivamente, può essere la più corretta per preservare il valore dell’azienda e tutelare la solidità familiare. Un quarto del campione (24%) infine preferisce mantenere l'attuale assetto e attendere l’evolversi del contesto economico. "La crescita - commenta Marco Palamidessi, amministratore delegato e componente del Comitato Direttivo di Nexta - rappresenta un fattore strategico per le imprese familiari, che ne sono sempre più consapevoli. Allo stesso tempo, nessuna crescita aziendale può prescindere dall’equilibrio e dall’armonia della famiglia che la guida. Il nostro metodo declina la visione familiare in una puntuale strategia di gestione imprenditoriale e relazionale orientato al rafforzamento della cultura d’impresa". Nexta Società Benefit opera elaborando progetti personalizzati, grazie ad un team composto da soggetti operanti in diverse discipline (avvocati, commercialisti, business & human designer, ingegneri) con un approccio fondato sul rispetto dei valori e delle tradizioni familiari. "La famiglia imprenditoriale e l’impresa familiare - afferma Alessandra Zotti, Partner, consigliere e componente del Comitato Direttivo di Nexta - sono come due facce della stessa moneta: esprimono il loro vero valore quando operano in sintonia. Nexta è come il filo sottile che le aiuta a restare connesse in modo armonico: per questo abbiamo chiamato Nexta Edge, 'bordo' in inglese, il nostro Modello di azione per costruire visione, valori e governance condivisi. Il nostro approccio si basa su un processo sinergico che abbraccia sia l’impresa familiare (Family Business) che la famiglia imprenditoriale (Business Family)". Nexta è un partner strategico che affianca le famiglie imprenditoriali e le imprese familiari nel loro percorso di crescita. Nexta propone progetti e soluzioni per guardare al futuro con consapevolezza e concretezza, grazie al lavoro di un team che unisce competenze professionali interdisciplinari - dall’area legale, aziendale e fiscale allo sviluppo del capitale umano - ad una lunga esperienza a fianco delle famiglie imprenditoriali.
(Adnkronos) - È Crotone il Comune vincitore della prima edizione di 'Un Sacco in Comune', la sfida del riciclo promossa in Calabria da Cial-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, Corepla-Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, e Ricrea-Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio. Il progetto, realizzato con il patrocinio della Regione Calabria, ha coinvolto da aprile a giugno 2025 i cinque capoluoghi di provincia - Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia - con l’obiettivo di incrementare quantità e qualità della raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, plastica e acciaio. Nel periodo di svolgimento dell’iniziativa, Crotone ha registrato l’incremento più significativo nella raccolta congiunta degli imballaggi multileggeri, con un +18% rispetto al periodo precedente. Sul secondo gradino del podio si posiziona il Comune di Cosenza, che ha messo a segno un +9% nella raccolta. Gli altri capoluoghi hanno comunque mostrato una buona continuità rispetto ai progressi avviati negli ultimi anni, confermando l’efficacia della collaborazione strutturata con i tre Consorzi nazionali. Il premio - un buono digitale da 10mila euro destinato alle scuole del Comune per l’acquisto di materiale didattico - è stato consegnato nel pomeriggio di ieri, 6 novembre, a Ecomondo, nel corso dell’evento di premiazione dedicato al progetto. "Questo premio è per noi uno stimolo a fare sempre meglio. Da quando sono assessora all’Ambiente di Crotone ho scelto di valorizzare la raccolta differenziata, non attraverso un obbligo ma con un costante dialogo con i cittadini, che si dimostrano sempre molto attenti", ha dichiarato Angela Maria De Renzo, assessora all’Ambiente del Comune di Crotone.