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(Adnkronos) - Una nuova istanza per chiedere la riapertura dell'indagine sulla morte dello scrittore Pier Paolo Pasolini, ucciso ad Ostia il 2 novembre del 1975, è stata presentata in Procura a Roma. Il procedimento era stato archiviato nel 2015. La richiesta, depositata dall'avvocato Stefano Maccioni in nome e per conto dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, del regista David Grieco e dello scrittore ed editore Giovanni Giovannetti, verte su “nuovi elementi emersi anche dalla visione delle immagini fornite dalla Rai del telegiornale dell’epoca - si legge in una nota - ma soprattutto fondata sulla elaborazione dei dati finora raccolti che devono necessariamente essere letti unitariamente e che conducono ad un’unica conclusione: Pelosi non era con certezza da solo la sera dell’omicidio quindi è fondamentale accertare chi fosse con lui quella sera". Nel 2023 la Procura di Roma aveva già rigettato un’istanza sulla riapertura dell’indagine sull’omicidio di Pasolini.
(Adnkronos) - "In un'epoca segnata da accelerazioni e fragilità, l'università rappresenta uno degli spazi istituzionali in cui il presente può essere compreso e il futuro può essere preparato con serietà e lungimiranza". Così il rettore dell'università degli Studi di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron, nella sua prolusione all'apertura del 43esimo anno accademico dell'ateneo. Il rettore ha evidenziato "lo spessore del ruolo dell'istituzione universitaria nel futuro da costruire". Il titolo scelto per l'evento, 'Un futuro da plasmare nello spazio della comunità', sottolinea "il valore della conoscenza di cui l'università è custode come strumento per comprendere e costruire un futuro condiviso, fondato sulla responsabilità, sulla collaborazione e sull'impegno collettivo". Presenti alla cerimonia il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e suor Raffaella Petrini, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. "La cura della comunità" e "la responsabilità della conoscenza" sono stati i temi che il rettore ha più volte toccato: sia riferendosi all'impegno degli ospiti presenti all'inaugurazione, che con "le loro responsabilità, pur distinte, convergono nella consapevolezza che il futuro non si attende e non si eredita: si costruisce, attraverso la conoscenza, la visione e un senso concreto di appartenenza alla comunità", sia riconoscendo il ruolo dell'ateneo che è "un luogo capace di generarle e sostenerle". La giornata ha preso avvio con l'ingresso solenne del Corteo accademico dei rettori e delle rettrici in rappresentanza di 17 università italiane, e il coro gospel dell'ateneo diretto dal maestro Alberto Annarilli che ha incantato l'auditorium strapieno di studenti e studentesse con l'esplosione dell'Inno alla Gioia di Ludwig Van Beethoven, inno dell'Unione europea. La prolusione del rettore, dedicata al ruolo dell'università come spazio di crescita, dialogo e partecipazione consapevole, ha quindi ripercorso il cammino virtuoso dell'ateneo delineando le prospettive dell'anno accademico 2025-2026, anno che impone una nitidezza di sguardo nei confronti del sistema globale che il Global Risks Report 2025 del World Economic Forum descrive segnato da tensioni strutturali: "Le università appartengono a questa architettura essenziale della democrazia contemporanea. Sono luoghi in cui si produce conoscenza verificabile, si formano competenze critiche, si riconosce che ogni progresso richiede un equilibrio tra innovazione e responsabilità". Nel segno della pace l'università di Roma Tor Vergata, ha ricordato il rettore, quest'anno "ha vissuto un momento che resterà nella sua storia: il grande Giubileo dei giovani, quando circa 1 milione di ragazze e ragazzi, provenienti da ogni parte del mondo, hanno riempito la spianata di Tor Vergata per incontrare Papa Leone XIV". E i dati presentati dal rettore Levialdi Ghiron sul numero di iscritti mostrano con chiarezza una crescita costante. Gli studenti iscritti sono passati da circa 27.000 nel 2019 a 32.000 nel 2024. Le matricole sono infatti salite da 6.400 nel 2019 a circa 8.500 nel 2024. L'ampliamento dei posti disponibili nei corsi di Medicina, sia in italiano sia in inglese, insieme all'accreditamento della sede di Tirana presso l'università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio, valutata positivamente da Anvur dopo un lungo iter, ha portato al riconoscimento come nostri studenti anche dei frequentanti di quella sede. Fortissima la spinta del corso di laurea in Medicina veterinaria: unico nel Lazio, il corso attrae gli studenti tanto da avere 680 aspiranti matricole per 80 posti disponibili, a conferma della solidità dell'iniziativa avviata lo scorso anno. I nuovi corsi di laurea di questo anno accademico ampliano l'offerta formativa: tra questi il programma blended in Diritto, Innovazione tecnologica e Sostenibilità; la laurea magistrale in Digital Humanities; il nuovo corso magistrale in Psicologia e Salute mentale nel ciclo di vita che prosegue una laurea triennale di grande successo, con oltre 500 matricole l'anno; il corso di laurea magistrale in Biotecnologie agrarie. Per il prossimo anno sono già in fase di accreditamento tre ulteriori corsi: due nella sede di Tirana, in ambito medico, e un nuovo corso in Storia, società e culture. E' stato ricordato l'avanzamento significato dell'ateneo nei ranking internazionali: nell'ultima edizione del Qs World University Ranking Tor Vergata si è stabilmente posizionata nel top 23% mondiale. Oltre a essere seconda in Italia per numero di studenti internazionali rispetto al numero di studenti. Ulteriore menzione alla Sustainability sempre nel Qs Ranking che vede l'ateneo 15esimo in Italia. Il rettore ha rimarcato l'impegno nell'ambito dell'internazionalizzazione, che in questi ultimi anni è stato potenziato: l'ateneo offre oggi 17 corsi di studio e 7 curricula interamente in lingua inglese, e ha ampliato in modo significativo i percorsi di doppio titolo, le summer e le winter school, nonché i progetti di didattica transnazionale. Potenziato anche l'Erasmus per gli studenti e per il personale con oltre 2.000 persone in viaggio, oltre al numero crescente di visiting professor e molti progetti concreti con i Paesi europei ed extraeuropei nei continenti americano, asiatico, africano. Il rettore ha sottolineato anche lo sforzo importante che ha portato all'aumento di risorse economiche attratte dall'impegno scientifico: ha ricordato che nell'ultimo anno i finanziamenti europei sono cresciuti del 126,88%, quelli ministeriali del 27,13%, quelli provenienti da imprese italiane del 64,28%. Rafforzato il trasferimento tecnologico, anche coordinando le collaborazioni con il sistema produttivo. Tor Vergata infatti svolge un ruolo guida nello Spoke dedicato al trasferimento tecnologico del Rome Technopole, l'ecosistema dell'innovazione del Lazio finanziato dal Pnrr. Nel corso della cerimonia, hanno preso la parola un rappresentante delle studentesse e degli studenti, seguito da un intervento di una rappresentante del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario, offrendo una riflessione sul valore della comunità universitaria e sulla forza della collaborazione quotidiana. Annalisa De Cesare, avvocato, lavora all'università di Roma Tor Vergata dal 2005 ed è oggi responsabile dell'Area gestione del personale della Direzione VI: "Il futuro dell'ateneo nasce da una rete di relazioni: è nella comunità che la conoscenza prende vita, unisce e diventa responsabilità verso il mondo". Per le studentesse e gli studenti è intervenuto Antonio Infante, 24 anni, studente del V anno del corso di laurea in Medicina e chirurgia dell'università di Roma Tor Vergata, che vive con forte partecipazione la vita universitaria: "La nostra università è un organismo vivo: il suo cuore pulsante nasce qui, ma la sua forza arriva lontano, raggiungendo studenti e territori che ne condividono la missione".
(Adnkronos) - Nel 2024 il sistema Conai ha prodotto 3,8 miliardi di euro di valore economico, contribuendo per 2 miliardi di euro al Pil nazionale e sostenendo oltre 24mila posti di lavoro lungo l’intera filiera del riciclo. Il Consorzio Nazionale Imballaggi ha presentato oggi a Milano in Borsa Italiana l’edizione 2025 del suo Rapporto integrato di sostenibilità, che, come ogni anno, quantifica i benefici economici ed ambientali del riciclo in Italia. “Il Rapporto integrato 2025 conferma la capacità del modello Conai di convertire la sostenibilità in valore tangibile e misurabile, e di operare in coerenza con i principali indicatori Esg e con le aspettative del sistema economico nazionale. Lo vediamo nei numeri ma anche nel ruolo più ampio che il sistema svolge: non gestiamo semplicemente i materiali di imballaggio post consumo, ma attiviamo filiere, abilitiamo settori strategici, generiamo lavoro e riduciamo la dipendenza dalle risorse naturali - commenta Ignazio Capuano, presidente Conai - Ogni euro di Contributo Ambientale genera valore che si moltiplica nel Paese, dimostrando che la sostenibilità può essere non solo doverosa, ma anche straordinariamente produttiva. Ambiente e competitività non sono in contrasto: il riciclo è una vera infrastruttura industriale nazionale, capace di produrre benefici economici, occupazionali e ambientali. I numeri ci raccontano la strada fatta; il nostro impegno quotidiano indica quella da seguire: trasformare il riciclo in un’opportunità reale, misurabile e condivisa per un’Italia più efficiente e sostenibile”. Grazie al riciclo degli imballaggi l’Italia ha risparmiato nel 2024 12,2 milioni di tonnellate di materie prime vergini, ossia il peso di oltre 830 Torri di Pisa; ha evitato l’utilizzo di 55 TWh di energia primaria, pari ai consumi domestici della metà delle famiglie italiane; e ha ridotto le emissioni di gas serra fino a 11,4 milioni di tonnellate di CO2eq, che corrispondono a quelle di circa 9mila voli intorno al mondo. Dal Report emerge così "la crescente interdipendenza tra sostenibilità, innovazione e competitività. Le analisi relative alle imprese soggette a schemi Epr (Extended Producer Responsibility) mostrano infatti come alti tassi di riciclo e modelli collaborativi producano nel tempo maggiore efficienza, fiducia degli investitori e valore finanziario". “Sostenibilità significa capacità di trasformare una visione ambientale in valore industriale. Ogni cifra del Rapporto non è solo un dato, ma il racconto di un impegno che coinvolge imprese, comunità e territori, e che rende visibile ciò che spesso rimane nascosto: le storie dei materiali, delle persone e delle filiere che lavorano insieme come in un film a più livelli - sottolinea Simona Fontana, direttore generale Conai - La qualità delle filiere, l’innovazione tecnologica e la collaborazione con i territori sono i pilastri che ci consentono di ottenere risultati concreti e di rafforzare la competitività del Sistema Paese, consolidando il ruolo dell’Italia nella transizione circolare europea. La sostenibilità è esperienza e partecipazione. Ogni parola, ogni scelta può diventare azione, innovazione e esempio: Conai ha anche una missione formativa e culturale, e attraverso progetti come Green Jobs e Fenice Conai per il giornalismo ambientale giovane, coinvolge scuole, università, giornalisti e territori nella diffusione di una cultura della sostenibilità più consapevole”. In un contesto storico-economico segnato da dinamiche tecnologiche, geopolitiche e di mercato sempre più complesse, Conai ha promosso un dialogo tra istituzioni, imprese e operatori finanziari che ha portato all’individuazione di un insieme di priorità strategiche fondamentali per rafforzare la resilienza e la competitività del sistema. È emersa, innanzitutto, la necessità di regole chiare, orientate ai risultati e capaci di consolidare fiducia e pianificazione industriale. Una maggiore stabilità normativa rappresenta infatti un presupposto imprescindibile per creare condizioni favorevoli agli investimenti. “Questo rapporto è uno strumento prezioso anche per orientare le politiche pubbliche, perché offre indicazioni concrete su ciò che serve alle filiere e ai territori - afferma Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - I numeri presentati oggi confermano che il riciclo non è solo una scelta ambientale, ma una vera politica industriale. Risultati importanti che devono essere consolidati con iniziative mirate a sostenere e sviluppare la competitività di un settore energivoro e sottoposto a forte concorrenza internazionale, rendendo il materiale riciclato competitivo anche nei costi. In questa direzione va l’Energy Release, appena operativo, che garantirà energia rinnovabile a prezzo stabile alle imprese più energivore. Continuiamo inoltre a contribuire al Circular Economy Act, per costruire un mercato unico delle materie prime seconde, semplificare norme e autorizzazioni e incentivare l’utilizzo di materiali riciclati. A livello nazionale prosegue il confronto con gli operatori, dal tavolo sulla plastica alla sperimentazione dei certificati bianchi per l’economia circolare. Il sistema italiano del riciclo è un modello riconosciuto in Europa e il governo è impegnato a sostenerlo, rimuovendo ostacoli e creando condizioni di crescita. Ringrazio Conai per il contributo alla strategia nazionale”. Un pilastro altrettanto rilevante riguarda la promozione dell’innovazione e delle partnership, insieme all’integrazione sempre più stretta tra transizione verde e trasformazione digitale, considerate una leva unica per sostenere una crescita competitiva e duratura. A ciò si affianca la necessità di prestare particolare attenzione alle piccole e medie imprese, garantendo loro un accesso più semplice agli strumenti finanziari necessari per affrontare la transizione ecologica. Parallelamente, la valorizzazione della formazione e della conoscenza si conferma un motore decisivo di competitività per le filiere, mentre il rafforzamento del ruolo delle amministrazioni locali è ritenuto essenziale per assicurare l’implementazione efficace delle politiche di sostenibilità sui territori. “L’Italia si conferma tra i leader europei nella gestione dei rifiuti con risultati superiori alla media dell’Unione. I numeri dell’economia circolare testimoniano un sistema produttivo solido e competitivo. Negli ultimi cinque anni il valore aggiunto è in crescita e il settore coinvolge oltre 600mila lavoratori. Tuttavia, per mantenere questa rotta dobbiamo rafforzare la capacità di innovazione: il numero di brevetti legati al riciclo e ai processi circolari è ancora inferiore rispetto ai nostri competitor come Germania, Francia e Spagna. Per questo servono politiche mirate, più investimenti e una collaborazione sempre più stretta tra pubblico e privato, così da sostenere un modello di sviluppo davvero sostenibile e orientato al futuro", ha concluso Lara Ponti, vicepresidente di Confindustria per la transizione ambientale e obiettivi Esg.