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Sondaggio politico, Fratelli d'Italia scende e Pd sale

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia cala, il Pd sale e riduce il gap. E' il 'duello' secondo il sondaggio Only Numbers (Alessandra Ghisleri) per Porta a Porta sulle intenzioni di voto degli italiani reso noto oggi, 25 novembre, dopo le elezioni regionali in Puglia, Campania e Veneto.  Fratelli ...

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Previdenza, Ricotti (Patronato Acli): "Serve vero pacchetto flessibilità e pensione minima"

(Adnkronos) - “Negli ultimi anni si è parlato molto di pensioni ma si sia fatto purtroppo molto poco, soprattutto per i lavoratori con redditi medio-bassi. Il sistema contributivo ha preso il posto di quello retributivo, ma non abbiamo visto ...

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Emissioni gas serra 2025 in Italia, +0,3% rispetto al 2024

(Adnkronos) - Per il 2025, le analisi indicano un lieve aumento delle emissioni di gas serra in Italia: +0.3% rispetto al 2024, a fronte di una crescita del Pil pari allo 0.5%; questo comporta una riduzione dell’intensità emissiva (emissioni di gas serra per unità di Pil) dello 0.5% ...

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Sondaggio politico, Fratelli d'Italia scende e Pd sale

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia cala, il Pd sale e riduce il gap. E' il 'duello' secondo il sondaggio Only Numbers (Alessandra Ghisleri) per Porta a Porta sulle intenzioni di voto degli italiani reso noto oggi, 25 novembre, dopo le elezioni regionali in Puglia, Campania e Veneto. Fratelli d'Italia, sempre primo partito, perde lo 0,4% rispetto alla rilevazione dello scorso 11 novembre e si attesta al 29,7%. Il Pd nelle ultime 2 settimane guadagna lo 0,3% e sale al 22,5%. Il Movimento 5 stelle, invece, cala di mezzo punto (-0,5%) attestandosi all'11,3%. Forza Italia arriva al 9,5% salendo dello 0,1%, mentre la Lega arriva al 9% con un progresso dello 0,5%. Alleanza verdi e sinistra è al 6,7% (+0,2%). Azione è al 3,3% (+0,4%), Italia viva al 3,1% (+0,5%). Infine +Europa perde mezzo punto (-0,5%) ed è all'1,5% mentre Noi moderati è stabile allo 0,7%. In generale, il centrodestra è al 48,9% (+0,2%), mentre il centrosinistra resta al 30,7%. Stabile anche il campo largo al 45,1%. Gli astenuti-indecisi si attestano al 46,6% (in calo dello 0,8% rispetto all’ultima rilevazione). Con le due coalizioni divise da pochi punti, in teoria, sarebbe possibile anche un pareggio nelle elezioni politiche con l'attuale legge elettorale. L'Istituto Cattaneo evidenzia che, se resta il Rosatellum, "il risultato sarà determinato, questa volta quasi completamente, dal numero di seggi ottenuti nei collegi uninominali". E con un centrosinistra trasformato in 'Campo Largo' unito e non più diviso come nel 2022, il conto dei seggi sarebbe molto diverso. "Nelle elezioni politiche del 2022, i partiti del centrosinistra hanno ottenuto, nel complesso, una percentuale di voti leggermente superiore a quella dei partiti del centrodestra. Di conseguenza, hanno ottenuto un numero di seggi leggermente superiore rispetto al centrodestra tra quelli ripartiti con metodo proporzionale. Alla Camera, nella quota proporzionale, il centrodestra ha ottenuto 114 seggi" mentre le opposizioni ne hanno "ottenuti 130". "Ma poiché ciascuna delle tre componenti del cosiddetto campo largo ha presentato candidati propri (in competizione gli uni con gli altri) nei collegi uninominali" qui "il centrodestra ha vinto quasi dappertutto: in 121 dei 147 collegi" mentre "le opposizioni" divise "solo in 23. Se si considerano le intenzioni di voto attualmente stimate dai sondaggi, è assai plausibile che, in una competizione nazionale in cui il centrosinistra si presenti unito, centrosinistra e centrodestra otterrebbero percentuali di voti e un numero di seggi di entità quasi equivalente nella quota proporzionale".

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Previdenza, Ricotti (Patronato Acli): "Serve vero pacchetto flessibilità e pensione minima"

(Adnkronos) - “Negli ultimi anni si è parlato molto di pensioni ma si sia fatto purtroppo molto poco, soprattutto per i lavoratori con redditi medio-bassi. Il sistema contributivo ha preso il posto di quello retributivo, ma non abbiamo visto l’introduzione di una vera flessibilità. Anzi, la flessibilità concessa è stata rigida e riservata a categorie spesso più abbienti”. E' quanto ha detto Paolo Ricotti, presidente nazionale del Patronato Acli intervenuto al seminario “Previdenza Next Gen” a Roma. Da qui il richiamo di Ricotti alla necessità di un “pacchetto flessibilità”, che permetta alle persone di scegliere quando andare in pensione: “Serve consentire l’uscita tra i 63 e i 65 anni con almeno 20 anni di contributi, come in un’evoluzione della riforma Dini. Ovviamente con delle decurtazioni, ma con la possibilità per ciascuno di decidere se privilegiare più tempo libero o più reddito. Questa è la vera flessibilità, possibile nel sistema contributivo ma oggi di fatto inesistente”. Ricotti ha sottolineato come le misure sperimentali degli ultimi anni abbiano avuto un impatto minimo: “Quota 103, nel 2024, è stata utilizzata da appena 1.100 persone in Italia. Segno evidente che non si trattava di un’opzione realmente accessibile”, ha detto. Il presidente del Patronato Acli ha messo poi in guardia sulle conseguenze della scomparsa della pensione minima nel contributivo. “Quando le carriere lavorative si interrompono per lutto, malattia o infortunio, oggi vengono liquidate pensioni da 100 o 200 euro al mese: importi insostenibili. Senza una pensione minima di garanzia –ha aggiunto– non rispettiamo l’articolo 38 della Costituzione, che impone allo Stato di assicurare mezzi adeguati anche in caso di eventi avversi. Dobbiamo ripristinare un livello minimo che garantisca alle persone una vita dignitosa”.

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Emissioni gas serra 2025 in Italia, +0,3% rispetto al 2024

(Adnkronos) - Per il 2025, le analisi indicano un lieve aumento delle emissioni di gas serra in Italia: +0.3% rispetto al 2024, a fronte di una crescita del Pil pari allo 0.5%; questo comporta una riduzione dell’intensità emissiva (emissioni di gas serra per unità di Pil) dello 0.5% rispetto all’anno precedente. L’incremento delle emissioni è dovuto prevalentemente a un maggior consumo di gas naturale per la produzione di energia elettrica (+2.5%), legato anche a una riduzione della produzione idroelettrica. Lo comunica Ispra che pubblica la stima trimestrale delle emissioni in atmosfera anno 2025 - III trimestre. Come previsto dalla strategia di decarbonizzazione, si registra un sensibile calo delle emissioni legate ai consumi di carbone per la produzione di energia - si legge in una nota - Nel complesso si stima un aumento delle emissioni dalla produzione di energia dell’1.2%. In leggera flessione le emissioni del settore dei trasporti (-0.5%) principalmente per la riduzione nei consumi nel trasporto navale, mentre la riduzione dei consumi di gasolio per autotrazione è quasi del tutto compensata dall’incremento dei consumi di benzina. Per il riscaldamento si prevede un moderato aumento delle emissioni (+0.9%), legato ancora una volta a un maggior utilizzo di gas naturale. Anche l’industria registra un leggero incremento (+0.3%) rispetto all’anno precedente. Nel 2025 la richiesta di energia elettrica (233,264 GWh) risulta inferiore al valore dello stesso periodo del 2024 (-1.2%) ed è stata soddisfatta per il 42.7% da Fonti Energetiche Rinnovabili, per il 42.2% dalla produzione da fonti non rinnovabili, e la restante quota del 15.1% dal saldo estero. Per quanto riguarda le emissioni provenienti dall’agricoltura e dalla gestione dei rifiuti, non si prevedono variazioni significative rispetto al 2024.

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