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(Adnkronos) - Le note di ‘Domani è un altro giorno’ accolgono i tanti, vip e semplici cittadini, arrivati alla camera ardente al Piccolo Teatro Grassi di Milano per portare l’ultimo saluto a Ornella Vanoni. La bara di legno chiaro, semplice (come la stessa cantante aveva richiesto, raccomandando di non spendere troppo per la bara, “tanto andrà bruciata”) è ai piedi del palco tante volte solcato dall’artista. Ai lati due cuscini di girasoli, alle spalle i gonfaloni di Regione Lombardia e Comune di Milano e la corona di fiori del Piccolo Teatro Grassi. Il carro funebre che trasporta il feretro di Ornella Vanoni è arrivato al Piccolo Teatro Grassi di Milano, accompagnato dagli applausi dei cittadini. Tantissimi i milanesi in attesa di dare l’ultimo saluto all'artista alla camera ardente. Una coda composta e silenziosa si snoda lungo via Dante, fin quasi ad arrivare a piazza Cairoli. Un’immagine, con il Castello Sforzesco a fare da sfondo, che racconta l’affetto che legava Ornella Vanoni alla città, in cui è nata e vissuta fino alla morte, in casa, venerdì sera a 91 anni. Dopo un momento di raccoglimento tra i famigliari, il sindaco di Miilano Giuseppe Sala e l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, la camera ardente è stata aperta al pubblico. Tra i primi ad arrivare la cantante Emma Marrone e il conduttore Fabio Fazio. Tanti i colleghi che hanno portato il loro saluto all’artista: Fiorella Mannoia, Arisa, Lella Costa. Alla camera ardente anche lo stilista Antonio Marras e Simona Ventura. “E' stato un punto di riferimento per ognuno e ognuna di noi, perché Ornella era il simbolo della libertà, dell'irriverenza. Era una donna colta, era una donna elegante, era una donna libera. Ecco, era una donna libera e una cantante straordinaria”, il ricordo di Fiorella Mannoia, all’uscita dalla camera ardente. “Era doveroso venirla a salutare. Ha vissuto in maniera lucida fino agli ultimi istanti. Forse una morte più dolce non si poteva avere”, ha detto Mannoia, ricordando “tutte le telefonate che ci siamo fatte e anche i momenti divertenti perché era molto ironica e la battuta non le mancava mai. Le tante volte che abbiamo cantato insieme e i tanti palchi che abbiamo condiviso. Tanti ricordi, ma - ha ironizzato la cantante - quelli più divertenti li tengo per me”. Anche le loro conversazioni nel camerino “sono cose che non si possono ripetere”. "Era unica, la più grande di tutti", le parole di Simona Ventura, accompagnata dal marito Giovanni Terzi. "Ci mancherà tantissimo ma la sua musica è immortale. 'Domani è un altro giorno' è la canzone della mia vita”, ha detto Ventura, descrivendo Vanoni come una “donna diretta, sarcastica e ironica. Mi mancherà la sua generosità. Parlavamo per ore”. "Gli artisti non dovrebbero morire mai e in un certo senso non muoiono perché rimangono con noi attraverso quello che fanno. E fortunatamente Ornella ha fatto tanto - ha detto la cantante Arisa - Sapeva di essere una star, ma era una star tra di noi”. Arisa ha raccontato, commossa, del rapporto che aveva con Ornella Vanoni: “Ci siamo sentite per molto tempo e lei, più che manifestare un suo bisogno, si interessava ai bisogni degli altri. Mi chiedeva sempre se ero innamorata, se andavano bene le cose. Una persona meravigliosa, veramente da cui prendere esempio sia per coloro che vogliono fare gli artisti sia per coloro che vogliono semplicemente essere degli esseri umani”. Nonostante l’ultima telefonata risalga a “tanto tempo fa, sono molto grata del periodo che abbiamo trascorso insieme”. Il legame tra Ornella Vanoni e la città di Milano, in cui è nata e sempre vissuta “sarà per sempre”, ha detto l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. Il desiderio, espresso ancora in vita da Vanoni, di avere un’aiuola dedicata, “faceva parte della sua ironia. Lei è riuscita con un piccolo scherzo a toccare un punto importante: lo diceva scherzando, ma lo diceva anche perché aveva piacere che questo legame con Milano fosse per sempre e lo sarà”, ha affermato Sacchi. “Abbiamo parlato col sindaco per capire subito come ricordarla ma non è questo il momento per dire che cosa, come e in quale luogo sarà ricordata. Troveremo le formule giuste”, ha spiegato l’assessore, aggiungendo che “la cosa bella di Ornella era la capacità di toccare temi che riguardano la vita della città. Distante dai palazzi della politica, ma profonda conoscitrice di Milano. Magari leggeva una notizia sul giornale, mi chiamava e commentava con senso critico e intelligente e mai per partito preso”, ha raccontato Sacchi.
(Adnkronos) - “Negli ultimi anni si è parlato molto di pensioni ma si sia fatto purtroppo molto poco, soprattutto per i lavoratori con redditi medio-bassi. Il sistema contributivo ha preso il posto di quello retributivo, ma non abbiamo visto l’introduzione di una vera flessibilità. Anzi, la flessibilità concessa è stata rigida e riservata a categorie spesso più abbienti”. E' quanto ha detto Paolo Ricotti, presidente nazionale del Patronato Acli intervenuto al seminario “Previdenza Next Gen” a Roma. Da qui il richiamo di Ricotti alla necessità di un “pacchetto flessibilità”, che permetta alle persone di scegliere quando andare in pensione: “Serve consentire l’uscita tra i 63 e i 65 anni con almeno 20 anni di contributi, come in un’evoluzione della riforma Dini. Ovviamente con delle decurtazioni, ma con la possibilità per ciascuno di decidere se privilegiare più tempo libero o più reddito. Questa è la vera flessibilità, possibile nel sistema contributivo ma oggi di fatto inesistente”. Ricotti ha sottolineato come le misure sperimentali degli ultimi anni abbiano avuto un impatto minimo: “Quota 103, nel 2024, è stata utilizzata da appena 1.100 persone in Italia. Segno evidente che non si trattava di un’opzione realmente accessibile”, ha detto. Il presidente del Patronato Acli ha messo poi in guardia sulle conseguenze della scomparsa della pensione minima nel contributivo. “Quando le carriere lavorative si interrompono per lutto, malattia o infortunio, oggi vengono liquidate pensioni da 100 o 200 euro al mese: importi insostenibili. Senza una pensione minima di garanzia –ha aggiunto– non rispettiamo l’articolo 38 della Costituzione, che impone allo Stato di assicurare mezzi adeguati anche in caso di eventi avversi. Dobbiamo ripristinare un livello minimo che garantisca alle persone una vita dignitosa”.
(Adnkronos) - Gruppo Cap, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, ha siglato un accordo di collaborazione con le associazioni dei consumatori per la gestione informale delle segnalazioni degli utenti. L'intesa nasce dalla volontà di rafforzare il dialogo con le organizzazioni che tutelano i diritti dei cittadini, creando un canale operativo diretto che consenta di affrontare e risolvere le problematiche in modo tempestivo, prima di ricorrere alle procedure formali di conciliazione. L'accordo prevede che le associazioni dei consumatori possano trasmettere le segnalazioni ricevute dai cittadini attraverso un canale a loro dedicato, gestito dall'Ufficio sostenibilità di Gruppo Cap. Una volta ricevuta la richiesta completa di tutte le informazioni necessarie, l'azienda si impegna a fornire una risposta scritta entro 15 giorni. Questo meccanismo non sostituisce i canali ufficiali previsti dalla normativa, né limita in alcun modo il diritto degli utenti di attivare la procedura di conciliazione, che rimane sempre praticabile secondo quanto stabilito dalle norme di settore. L'accordo rappresenta uno strumento operativo di confronto collaborativo, che le parti si impegnano a monitorare e aggiornare nel tempo per migliorarne l'efficacia. Gruppo CAP organizzerà infatti almeno un incontro all'anno con le associazioni firmatarie -Federconsumatori Regionale Lombardia Aps, A.i.Con. Lombardia Aps, Movimento consumatori nuovo comitato regionale lombardo Aps, Casaconsum Lombardia, Assoutenti Lombardia Aps, Codici Lombardia, U.di.Con. Lombardia, Unione nazionale consumatori Lombardia, Coniacut, Adiconsum Milano e Lombardia, Confconsumatori Lombardia Aps, Acu-Associazione consumatori utenti, Casa del consumatore Aps, Adoc Lombardia, Altroconsumo, Cittadinanzattiva Lombardia Aps, Movimento difesa del cittadino, Lega consumatori, Codacons Lombardia- per mantenere vivo il dialogo su tematiche prioritarie e condividere best practice utili. L'obiettivo è rendere più efficiente la risoluzione delle criticità, riducendo tempi e complessità nell'interesse sia dei consumatori sia dell'azienda, in un'ottica di apertura, trasparenza e miglioramento continuo della relazione con i cittadini. "Questo accordo testimonia la nostra volontà di costruire un rapporto sempre più solido e trasparente con chi rappresenta i cittadini -ha dichiarato Yuri Santagostino, Presidente di Gruppo Cap-. Crediamo fortemente nel valore del dialogo preventivo e nella collaborazione con le associazioni dei consumatori, che svolgono un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti degli utenti. Con questa iniziativa vogliamo dimostrare che è possibile affrontare le problematiche in modo costruttivo, mettendo al centro le esigenze dei cittadini e la qualità del servizio". "L'apertura di un canale ancora più diretto con le associazioni dei consumatori rappresenta un passo concreto verso una gestione più efficace e condivisa dei reclami", le parole di Matteo Colle, direttore relazioni esterne e sostenibilità di Gruppo Cap. "Il nostro obiettivo è semplificare i processi e ridurre i tempi di risposta, garantendo al contempo il massimo rispetto per i diritti dei consumatori. Questo accordo non è un punto di arrivo ma l'inizio di un percorso di collaborazione strutturata, che intendiamo consolidare attraverso il confronto costante e il monitoraggio dei risultati". Tutte le informazioni trattate nell’ambito dell’accordo saranno gestite nel pieno rispetto del Regolamento (Ue) 2016/679 (Gdpr) e della normativa italiana in materia di protezione dei dati personali.