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Fincantieri, sottoscritto protocollo appalti. Sindacati: "Più tutele per i dipendenti"

(Adnkronos) - E' stato sottoscritto il protocollo ''per la gestione degli appalti'' tra Fincantieri e sindacati. Lo comunicano Fim Fiom Uilm in una nota. L'intesa ''segna un passo di avanzamento per la regolamentazione ed il controllo del sistema dell’indotto, ...

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Money.it premia le eccellenze dell'imprenditoria italiana

(Adnkronos) - Deep Tier, Ferrarelle, Olidata. Sono solo alcuni dei nomi svelati ieri al Radisson Blu Ghr Hotel di Roma come vincitori della prima edizione dei Money Awards 2025, il riconoscimento ideato da Money.it in collaborazione con Creditsafe per celebrare le eccellenze ...

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'Green deal o Green crash?', il punto su transizione sociale e ambientale

(Adnkronos) - Green Deal o Green Crash? Un bilancio sulla transizione energetica, sulla riduzione dell’uso dei combustibili fossili, sul ricorso alle energie rinnovabili e sulla promozione di modelli industriali sostenibili è scaturito dal confronto di questa mattina, ...

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Fincantieri, sottoscritto protocollo appalti. Sindacati: "Più tutele per i dipendenti"

(Adnkronos) - E' stato sottoscritto il protocollo ''per la gestione degli appalti'' tra Fincantieri e sindacati. Lo comunicano Fim Fiom Uilm in una nota. L'intesa ''segna un passo di avanzamento per la regolamentazione ed il controllo del sistema dell’indotto, per la tutela dell’occupazione e per la sua valorizzazione. Dà continuità a quanto definito negli accordi del 2016 e del 2021'', spiegano i sindacati. L’accordo prevede innanzitutto l’impegno di Fincantieri a ''non ricorrere al subappalto a cascata, la limitazione ad attività no core della costruzione navale con l’obiettivo di semplificarne e ridurne, nel tempo, il ricorso, favorire rapporti di partenariato fra ditte per la continuità di presenza dei lavoratori con conseguente mantenimento delle competenze professionali''. Sono previsti incontri preventivi coi rappresentanti dei lavoratori nei casi di cambio appalto, finalizzati alla continuità dei rapporti di lavoro e dei contratti applicati, che dovranno essere quelli afferenti all'industria e sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionali. Sono stati stabiliti monitoraggi a livello di cantiere ed a livello nazionale, con l’istituzione di una Commissione azienda-sindacato, per analizzare progetti ed iniziative di miglioramento, in particolare per tutelare e qualificare i lavoratori interessati da una filiera che vede coinvolte circa 2000 ditte. Le verifiche riguarderanno le materie inerenti il rispetto dell’orario di lavoro, la retribuzione, salute e sicurezza anche attraverso momenti di incontro dedicati con i nuovi lavoratori degli appalti anche per verificare quanto già previsto dalle norme specificatamente la relativa formazione in materia. Sarà inoltre possibile, attraverso incontri dedicati, monitorare il rispetto delle presenze in cantiere e degli orari di lavoro con l'introduzione di blocchi ai tornelli in caso di mancato rispetto delle 11 ore minime di stacco tra una giornata di lavoro e quella successiva e sistemi di rilevamento elettronico degli orari di lavoro. Anche questo è un passaggio fondamentale rivendicato da tempo da Fim Fiom Uilm e dalle Rsu. Queste iniziative si aggiungono a quelle già definite dal gruppo cantieristico con protocolli sottoscritti con la guardia di finanza, ministero degli Interni e l’associazione dei consulenti del lavoro per il controllo delle regolarità contributiva, fiscale ed in materia di legalità. L’intesa raggiunta ha carattere di ''particolare importanza in ragione della significativa previsione di crescita delle capacità produttive e delle attività di Fincantieri con un carico di lavoro di oltre 60 miliardi e consegne fino al 2036'', spiegano i sindacati. Nell’accordo vi è un capitolo specifico denominato integrazione sociale, che consolida azioni di sostegno sociale per i lavoratori delle aziende d’appalto per la quasi totalità stranieri. ''È un grande risultato che responsabilizza ancora di più i delegati rsu di Fim Fiom Uilm dei cantieri'', sottolineano. Il loro lavoro ''sarà prezioso e indispensabile al fine di creare una vera integrazione a partire dal rispetto delle norme contrattuali e di legge. Adesso ci attendiamo che le istituzioni locali, interessate dalla presenza dei cantieri, adottino le iniziative in campo infrastrutturale ed in materia di integrazione sociale per supportare la crescita industriale di Fincantieri”.

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Money.it premia le eccellenze dell'imprenditoria italiana

(Adnkronos) - Deep Tier, Ferrarelle, Olidata. Sono solo alcuni dei nomi svelati ieri al Radisson Blu Ghr Hotel di Roma come vincitori della prima edizione dei Money Awards 2025, il riconoscimento ideato da Money.it in collaborazione con Creditsafe per celebrare le eccellenze dell’imprenditoria italiana. Sul podio delle aziende che hanno registrato la maggiore crescita annua, la categoria Growth Money Awards ha premiato Deep Tier per l’Area Nord, Olidata per l’Area Centro e Lion Green per il Sud e le Isole. Luca Berti, country manager e Ceo di Creditsafe Italia, ha sottolineato come i dati siano lo strumento strategico per una crescita solida e sostenibile, mentre i valori aziendali guidano decisioni consapevoli. Nella sezione Future Money Awards, dedicata all’innovazione e alla sostenibilità, i riconoscimenti per la sostenibilità sono andati a Id Lab(primo posto), Glocal Act S.r.l. Società Benefit (secondo posto) e Ferrarelle Società Benefit (terzo posto), mentre per l’innovazione il podio ha visto Yocabe al primo posto, seguita da D-Orbit S.p.A. e AS Labruna S.r.l. Ai vincitori è stato consegnato anche un oggetto di design simbolico realizzato con il legno d’ulivo pugliese colpito dalla Xylella, a cura di Piticagna – Rituali dal Sud, un gesto di rinascita e resilienza. Il pubblico di Money.it ha espresso le proprie preferenze online, assegnando i People’s Money Awards a Pack S.r.l., come miglior startup innovativa, e a Temu, come miglior e-commerce. A guidare la cerimonia è stato Luca La Mesa, imprenditore e investitore, seguito dai saluti di Antonella Coppotelli, responsabile Marketing & Pr di Money.it, che ha sottolineato come il premio voglia dare visibilità alle eccellenze italiane meno conosciute ma fondamentali per il tessuto economico del Paese. Durante la serata si sono svolti anche due panel tematici: il primo su sostenibilità e innovazione, con Dimitri Stagnitto, Luca Berti, Alfonso Pecoraro Scanio e Simona Falasca, il secondo sul ruolo delle startup e degli e-commerce come motori di sviluppo, con Gianmarco Carnovale, Benedetto Buono, Filippo Aparo e Michele Franzese. Dimitri Stagnitto, Founder di Money.it , ha spiegato come l’obiettivo dei Money Awards sia riconoscere le realtà più brillanti e stimolare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali: “Vogliamo celebrare chi fa innovazione, chi cresce con responsabilità e chi ispira altri a farlo.” La prima edizione si chiude così con un successo e con l’appuntamento già fissato alla prossima edizione, pronta a premiare le nuove eccellenze del panorama imprenditoriale italiano.

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'Green deal o Green crash?', il punto su transizione sociale e ambientale

(Adnkronos) - Green Deal o Green Crash? Un bilancio sulla transizione energetica, sulla riduzione dell’uso dei combustibili fossili, sul ricorso alle energie rinnovabili e sulla promozione di modelli industriali sostenibili è scaturito dal confronto di questa mattina, all’Annual European Report 'Green Deal o Green Crash', evento organizzato da Istud Business School, insieme e Cottino Social Impact Campus di Torino (AdnKronos tra i media partner). Il Green Deal europeo dovrebbe costituire un fine invece si sta trasformando in un mezzo. "Non è il percorso che può assicurarci un futuro sostenibile - esordisce Danilo Bonato, direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali di Erion Compliance Organization - ma un freno alla crescita mascherato da rivoluzione verde. Se questa è la prospettiva della transizione ecologica, si rischia di regalare il dominio industriale alla Cina, pagando un prezzo altissimo in competitività e autonomia. In questo scenario incerto, le famiglie e le imprese sono soffocate dal caro energia: aumenti insostenibili che chiedono risposte immediate e concrete". Il Green Deal sta determinando sicuramente un impatto economico "dovuto principalmente all’uso di materie prime a basse emissioni - commenta Alessandro Bottarelli, Sustainability Leader, Abb Electrification Smart Power Division - e alla decarbonizzazione dei siti produttivi, nonché all’attività di rendicontazione ambientale. Ciò si traduce nell’aumento dei costi ma anche della competitività, visto che la sostenibilità sta diventano un elemento discriminante anche in campo industriale, purtroppo non ancora monetizzabile". "Il management - spiega Marella Caramazza, direttore generale Istud Business School e Board Member Cottino Social Impact Campus - è per noi una disciplina a forte orientamento sociale, che può giocare un ruolo decisivo a generare impatto positivo a partire dalla definizione di nuovi modelli di business, dalla valutazione degli investimenti, dalla definizione di nuove metriche e comportamenti attesi". Attenzione anche al tema dell'economia circolare e del riciclo dei rifiuti plastici. "Serve cominciare con altre forme di riciclo - spiega Roberto Sancinelli, presidente di Montello Spa - che possono essere non solo di riciclo 'plastica in plastica' ma possono essere 'plastica in carburanti', 'plastica in combustibili solidi o gassosi' da utilizzare in sostituzione di combustibili fossili primari, riciclo in energia per autoconsumo della plastica non più riciclabile in materia". Quali sono le soluzioni al caro energia d’imprese e famiglie? Secondo Valentino Piana, Direttore Economics Web Institute e Senior Climate Strategist dell’European Network of Living Labs, professore associato alla Yonsei University e membro della task force sulla mobilità delle Nazioni Unite, "al consumatore che vuole risparmiare, l’economia verde offre auto che costano meno di quanto spende oggi, pannelli rimovibili (adatti quindi a chi è in affitto e in appartamento) che hanno tempi di ritorno di un solo anno, sistemi di isolamento e riscaldamento che costano meno quando saremo in pensione. Il lavoratore che vuole avere un lavoro stabile e sicuro sarebbe folle a preferire di lavorare in un settore a tecnologia obsoleta, protetto temporaneamente da dazi che non possono durare". Per Paolo Peroni di Rödl&Partner, "le imprese e i cittadini sentono come stringente la necessità di ridurre i costi dell’energia elettrica e perseguire il massimo livello di autonomia e indipendenza energetica. Le soluzioni oggi più vicine, concrete, realistiche sono le rinnovabili, la cui diffusione troverà nuova forza propulsiva nei sistemi di accumulo (i Bess), nelle comunità energetiche rinnovabili e nei Ppa tra imprese e produttori di energia verde, a beneficio della sostenibilità e della tanto ambita competitività". Nell’energia l’Italia ha visto negli ultimi anni uno sviluppo significativo delle fonti rinnovabili, con investimenti crescenti in fotovoltaico, eolico e accumuli. E’ l’analisi del professor Alessandro Marangoni, Althesys Strategic Consultants, direttore scientifico dell’Irex il principale think thank in Italia sulle energie rinnovabili e l’efficienza energetica. "Nel 2024 l’Irex Annual Report di Althesys ha mappato 121 miliardi di euro e 86,6 GW di progetti nelle rinnovabili, con una crescita del 60% sull’anno precedente - aggiunge - Solo una parte però sarà realizzata, con le procedure autorizzative e i fenomeni Nimby che ancora frenano i progetti di grandi dimensioni. Storicamente l’autorizzato è in media circa il 25% delle richieste. Nell’eolico off-shore, ad esempio, l’Italia è ancora al palo. La conseguenza è che molto ancora dipende dal gas e i costi in bolletta non scendono". "La penetrazione delle rinnovabili non emissive - spiega Riccardo Bani, presidente di Teon - nel settore termico che pesa per il 55% dei consumi finali in energia, in Italia è solo del 5%. L’evoluzione tecnologica delle pompe di calore (che vede un’importante filiera produttiva in Italia) oggi ne permette l’impiego efficiente e diffuso anche nell’edificato esistente dotato di tradizionali radiatori senza dover sostenere costi invasivi all’interno delle unità abitative ma sostituendo la vecchia caldaia e in molti processi industriali (alimentare, cartario, tessile, farmaceutico, sanitario) con risparmi di spesa compresi tra il 40 e il 70%". Il Green Deal funziona quando è semplice da usare. Lo pensa Massimiliano Braghin, presidente e Co-Founder di Infinityhub Spa Benefit. "Quando vincono veramente tutti e quando la conoscenza diventa informazione e coscienza comune e diffusa - dice - La tecnologia c’è, ma manca ancora la consapevolezza e lo scambio di informazione intima tra chi la produce, la progetta, chi la finanzia e chi la utilizza. Il capitale e la finanza seguono e si moltiplicano con la fiducia, e l’esperienza comune e la fiducia sono acceleratori fantastici e così nascono anche la governance aperta e i modelli replicabili. La twin transition accelera solo se diventa win win e perciò desiderabile, non obbligata". Questo ragionamento introduce il tema dell’Intelligenza Artificiale (Ai) che può contribuire alla transizione verde in molti modi. Andrea Farinet, docente di Economia e Gestione delle imprese della Liuc-Università Cattaneo e presidente di Socialing Institute spiega: "L’Ia può intervenire nella gestione delle reti energetiche, nell’ottimizzazione dei consumi negli edifici, nell’industria e nei trasporti, può ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza nel monitoraggio ambientale, consente di ridurre guasti e prolungare la vita di impianti e infrastrutture, riducendo sia i costi sia gli impatti ambientali. L’Ia, però, non è priva di limiti: i modelli più complessi richiedono grandi quantità di energia e la costruzione di data center molto energivori. Questo significa che l’intelligenza artificiale può essere un alleato potente della sostenibilità solo se si adotteranno tecniche di progettazione più efficienti, algoritmi meno energivori e infrastrutture alimentate da fonti rinnovabili". Allora, Green Deal o Green Crash? In un momento di profonda crisi di identità industriale e tecnologica, l'Europa rischia di rinunciare a un pezzo importantissimo delle sua identità "rifugiandosi nella falsa illusione - esordisce Mario Calderini, School of Management del Politecnico di Milano, Scientific Advisor Cottino Social Impact Campus, membro del comitato di esperti della Commissione europea sull’Economia Sociale - che l'eccesso di attenzione al clima e alla società sia il problema principale della perdita di competitività della sua finanza e della sua industria. Si tratta di riconciliare le due traiettorie rappresentate da sostenibilità e innovazione tecnologica, storicamente separate. Le aziende si sono concentrate sul raggiungimento di obiettivi di sostenibilità più facili da implementare, mentre si sono trascurati gli obiettivi più rischiosi, maggiormente investiti dai trade-off, ma con un potenziale più alto". "Tra i cittadini - conclude l’editorialista e saggista Maurizio Guandalini, chairman dell’evento, tra i più qualificati analisti indipendenti del sistema finanziario globale - aleggia da un lato, la consapevolezza di sostenere il peso dei sacrifici per benefici che saranno goduti da altri, dalle generazioni che verranno e, dall’altro lato, che i cambiamenti climatici che stiamo vivendo saranno irreversibili. La sfida è riuscire a coniugare crescita economica e tutela ambientale" .

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