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(Adnkronos) - L'Ucraina riesce a modificare il piano di Donald Trump per porre fine alla guerra con la Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aspetta il colloquio diretto con il presidente americano per compiere passi decisivi verso la fumata bianca. Intanto, i 28 punti inizialmente elaborati dagli Stati Uniti cambiano e si riducono a 19. I colloqui delle ultime 48 ore a Ginevra sono serviti a Kiev per eliminare elementi ritenuti eccessivamente favorevoli alla Russia. Nel dettaglio, i contorni del nuovo documento non sono noti. Tra i dettagli che filtrano, spicca la rimozione della disposizione sull'uso dei beni russi congelati nel processo di ricostruzione dell'Ucraina è stata rimossa dal piano. La proposta iniziale di Trump prevedeva che gli Stati Uniti ricevessero il 50% dei profitti e che i beni congelati non utilizzati venissero destinati a un fondo di investimento russo-americano. Zelensky, in ogni caso, nel suo messaggio a fine giornata può celebrare il risultato parziale: "La nostra delegazione è tornata da Ginevra dopo i colloqui con la parte americana e i partner europei, ora l'elenco dei passi necessari per porre fine alla guerra può diventare operativo. Al momento, dopo Ginevra, i punti" del piano "sono meno, non più 28. Molti aspetti corretti sono stati presi in considerazione in questo quadro. C'è ancora molto su cui lavorare insieme – non è facile – per redigere il documento finale e bisogna fare tutto con dignità". Il lavoro "difficile e dettagliato" prosegue. Zelensky aspetta un nuovo confronto diretto con Trump, magari di persona con una visita a Washington. "Le questioni delicate, sensibili, le discuto con il presidente Trump. L'Ucraina non sarà mai un ostacolo alla pace: questo è il nostro principio, un principio comune. Milioni di ucraini contano e meritano una pace dignitosa. Faremo tutto il possibile per questo, siamo pronti a lavorare il più rapidamente possibile". Da Washington, a delineare il quadro provvede Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca. "Non ci sono piani al momento per un incontro" tra Trump e Zelensky "ma le cose possono cambiare rapidamente. Tutti sono ottimisti in relazione ai colloqui di Ginevra. La maggior parte dei punti del piano sono stati approvati, ora ci sono solo un paio di punti di disaccordo su cui i nostri team continuano a lavorare. "E' completamente falsa" l'idea secondo cui Trump favorirebbe la Russia: "L'idea che gli Stati Uniti non stiano coinvolgendo entrambe le parti in modo equo in questa guerra per porvi fine è una totale falsità". Il presidente sta mettendo pressione a entrambi i leader", dice facendo riferimento a Zelensky e Vladimir Putin. In realtà, secondo il Washington Post, Trump punta a raggiungere il risultato senza 'studiare'. Il presidente mostrerebbe scarso interesse per i dettagli del piano americano e a Washington regna un "caos totale" attorno alle reali intenzioni della Casa Bianca. Trump, secondo la ricostruzione, limiterebbe a concedere generici via libera ai suoi collaboratori senza approfondire i contenuti. "Gli dici: 'Voglio provare a negoziare un accordo'. Lui risponde: 'Ottimo, provaci e vediamo che succede'. Questo è il livello di dettaglio in cui si addentra", racconta un funzionario, aggiungendo che negli ultimi giorni "diverse parti della Casa Bianca non sapevano bene cosa stesse accadendo. È stato imbarazzante". "Il presidente ha rilasciato quella dichiarazione durante il fine settimana", ha dichiarato Leavitt a Fox News lunedì, "e da allora ci sono state conversazioni molto produttive tra il team di sicurezza nazionale del presidente e la delegazione ucraina". Ha aggiunto che il Segretario di Stato Marco Rubio e l'inviato speciale Steve Witkoff hanno trascorso domenica a Ginevra, dove hanno esaminato il piano di pace sostenuto dagli Stati Uniti, "con il contributo sia della parte russa che di quella ucraina". Ha affermato che sono riusciti a "mettere a punto i punti, e quindi Leavitt ha affermato che Trump "è un presidente in tempo di pace", aggiungendo che "rimane ottimista e fiducioso, e so che i nostri team stanno lavorando 24 ore su 24 per cercare di concludere questo accordo". Parlando con i giornalisti fuori dalla Casa Bianca dopo l'intervista, Leavitt ha affermato che non è previsto alcun incontro tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
(Adnkronos) - “Negli ultimi anni si è parlato molto di pensioni ma si sia fatto purtroppo molto poco, soprattutto per i lavoratori con redditi medio-bassi. Il sistema contributivo ha preso il posto di quello retributivo, ma non abbiamo visto l’introduzione di una vera flessibilità. Anzi, la flessibilità concessa è stata rigida e riservata a categorie spesso più abbienti”. E' quanto ha detto Paolo Ricotti, presidente nazionale del Patronato Acli intervenuto al seminario “Previdenza Next Gen” a Roma. Da qui il richiamo di Ricotti alla necessità di un “pacchetto flessibilità”, che permetta alle persone di scegliere quando andare in pensione: “Serve consentire l’uscita tra i 63 e i 65 anni con almeno 20 anni di contributi, come in un’evoluzione della riforma Dini. Ovviamente con delle decurtazioni, ma con la possibilità per ciascuno di decidere se privilegiare più tempo libero o più reddito. Questa è la vera flessibilità, possibile nel sistema contributivo ma oggi di fatto inesistente”. Ricotti ha sottolineato come le misure sperimentali degli ultimi anni abbiano avuto un impatto minimo: “Quota 103, nel 2024, è stata utilizzata da appena 1.100 persone in Italia. Segno evidente che non si trattava di un’opzione realmente accessibile”, ha detto. Il presidente del Patronato Acli ha messo poi in guardia sulle conseguenze della scomparsa della pensione minima nel contributivo. “Quando le carriere lavorative si interrompono per lutto, malattia o infortunio, oggi vengono liquidate pensioni da 100 o 200 euro al mese: importi insostenibili. Senza una pensione minima di garanzia –ha aggiunto– non rispettiamo l’articolo 38 della Costituzione, che impone allo Stato di assicurare mezzi adeguati anche in caso di eventi avversi. Dobbiamo ripristinare un livello minimo che garantisca alle persone una vita dignitosa”.
(Adnkronos) - Un nuovo progetto didattico nazionale che guida studenti e docenti in un’esperienza concreta di educazione ambientale e cittadinanza attiva. Si chiama 'Impronta Futura. Piccoli passi, grande impatto' ed è promosso da Fondazione Ambienta, Gruppo Spaggiari Parma e La Fabbrica, con il sostegno di ASviS. Partecipando al progetto, alunni e insegnanti contribuiranno alla creazione di una mappatura della carbon footprint delle scuole italiane, utile a valutare la sostenibilità degli istituti e a sperimentare una raccolta dati condivisa e replicabile, un’opportunità concreta per contribuire agli obiettivi dell’Agenda 2030 e per formare cittadini consapevoli, partecipi e protagonisti del cambiamento. Impronta Futura interpreta i principi del framework europeo GreenComp e si ispira alle indicazioni nazionali sull’Educazione Civica, offrendo alle scuole uno strumento integrabile nei programmi scolastici e nella Formazione Scuola-Lavoro, fino a 30 ore certificate. Il percorso accompagna studenti e docenti in tutte le fasi, dalla misurazione dell’impronta di carbonio del proprio istituto alla progettazione di azioni concrete per ridurla. Dopo la fase di analisi, i gruppi di lavoro possono procedere alla realizzazione di un project work, elaborando proposte di miglioramento ambientale per la propria scuola. I migliori elaborati saranno candidati al concorso nazionale 'Impronta Futura. Piccoli passi, grande impatto', che premierà le idee più efficaci con buoni per l’acquisto di materiale didattico. “Il progetto nasce con l’intento di promuovere, attraverso un percorso educativo, consapevolezza e partecipazione su temi ambientali cruciali del nostro tempo - sottolinea Nino Tronchetti Provera, presidente di Fondazione Ambienta - Inoltre, concretizza ulteriormente l’impegno che accomuna Fondazione Ambienta, Gruppo Spaggiari Parma e La Fabbrica: diffondere tra le future generazioni una cultura del rispetto dell’ambiente, del risparmio energetico, del riciclo e in generale di tutti quei comportamenti in grado di conciliare sviluppo industriale e cultura ambientale”. Promosso da Fondazione Ambienta, Gruppo Spaggiari Parma e La Fabbrica Società Benefit, con il sostegno dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Ets (Asvis), Impronta Futura rappresenta una collaborazione virtuosa tra impresa, formazione e mondo scolastico. Le tre realtà, infatti, mettono in comune competenze complementari per costruire un modello educativo fondato su conoscenza, innovazione e impatto sociale, come evidenzia Nicola de Cesare, Ceo di Gruppo Spaggiari Parma: “Impronta Futura rappresenta un ulteriore passo del percorso che da quasi un secolo ci vede al fianco della comunità educante, attraverso azioni che valorizzano la buona scuola sostenendo concretamente l’innovazione educativa”. Per le scuole che aderiscono, la piattaforma improntafutura.scuola.net mette a disposizione un ecosistema di materiali operativi e guide per i docenti che comprendono i contenuti sviluppati con il contributo di ASviS sui 17 Obiettivi dell’Agenda 2030. Un supporto che aiuta gli insegnanti a portare la sostenibilità in classe, trasformandola in un laboratorio di cittadinanza attiva e in un’esperienza educativa misurabile e partecipata. Come osserva Angela Mencarelli, amministratrice di La Fabbrica: “Vogliamo che ogni studente diventi protagonista del proprio apprendimento: la metodologia Inquiry Based Learning, a cui ci siamo ispirati, li guida a farsi domande, esplorare, provare e trasformare la curiosità in azioni concrete per progettare un futuro più sostenibile”.