INFORMAZIONIKosta N. Kartsotis |
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(Adnkronos) - "Siamo di fronte ad una doppia transizione, digitale ed ecologica, e l'unico strumento che abbiamo per provare a gestire questo processo è puntare sulle competenze, molto richieste dal mercato, ma che troppo spesso non si incrociano per il 'mismatch', condizione di disequilibrio tra domanda e offerta. Molto incide nel mondo dell'implementazione di questi settori innovativi. E quindi parliamo di Stem proprio per questo. Materie tecnico-scientifiche che hanno sì una grandissima chance dal punto di vista occupazionale (e del reddito), ma sono poco note tra i giovani forse anche per un gap mediatico, un deficit comunicativo. Purtroppo, non viene raccontata la grande potenzialità che hanno queste materie anche, e soprattutto, in ambito lavorativo". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Marta Schifone (Fdi), membro XII Commissione Affari sociali e capogruppo in Commissione Lavoro della Camera, promotrice della prima legge nazionale istitutiva della Settimana Stem, intervenuta alla seconda edizione del Forum Incyte sulla ricerca a Roma. Per Schifone c'è poi "un tema nel tema", ovvero il 'gender gap'. "Le ragazze scelgono meno le materie scientifiche - spiega - per una questione di pregiudizio. Secondo uno stereotipo le Stem sono appannaggio del genere maschile piuttosto che di quello femminile. Tuttavia, riscontriamo che le donne, una volta scelte queste materie, riescono e arrivano anche a livelli apicali. Ci sono moltissime donne che hanno segnato la storia della scienza e queste devono essere un modello per le ragazze. Dobbiamo dire alle giovani donne che devono e possono scegliere le materie tecnico-scientifiche per fare carriera. Per questo motivo, ci siamo domandati che cosa potesse fare il decisore, il legislatore rispetto a questo tema". Il risultato è stato l'aver istituito per legge la 'Settimana nazionale delle materie Stem', la cui seconda edizione si terrà dal 4 all'11 febbraio prossimo. "Siamo certi che otterrà un grande successo dal punto di vista della sensibilizzazione e della comunicazione, come riscontrato il primo anno. Con questa iniziativa, infatti, abbiamo intercettato trasversalmente tutti gli anelli della filiera: scuola, università, docenti, start-up, aziende fino ai luoghi di cultura, per permettere a quelli che noi chiamiamo gli agenti del cambiamento di andare a incidere, raccontare la bellezza e le potenzialità che ha la scienza", conclude Schifone.
(Adnkronos) - "Sul tema della previdenza complementare la componente ideologica non è mai stata secondaria. Il concetto di sacrificare la previdenza complementare per quella pubblica è un tema che torna. Io come il mio amico Cesare Damiano sono per l'obbligatorietà dell'iscrizione alla previdenza complementare ma deve essere contrattuale, dai contratti collettivi di lavoro e non per legge". Lo ha detto Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza, intervenendo alla prima edizione del 'Global Welfare Summit', il più importante evento sul welfare globale in Italia, in corso a Villa Miani a Roma.
(Adnkronos) - Aggiusto, recupero, rivendo e compro meno: così gli italiani applicano la sostenibilità̀ nello shopping non Food. Ma vorrebbero più servizi 'green' in negozio. Il 55,9% dei Baby Boomer mantiene con cura e ripara i prodotti acquistati, il 46,6% dei Millennial riduce la spesa non alimentare e il 43,3% della Generazione Z ricorre al mercato del second hand. Sono le conclusioni a cui giunge l’indagine esclusiva sull’approccio degli italiani alla sostenibilità contenuta nell’edizione 2024 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, lo studio che ogni anno raccoglie, organizza e sistematizza l’andamento di 13 comparti non alimentari. "Il tema della sostenibilità e della green revolution è diventato un punto rilevante e le aziende che abbracciano questi princìpi, investendo in materiali ecologici, processi produttivi sostenibili e comunicazione trasparente sulle pratiche ambientali, lo fanno per rispondere alle aspettative dei consumatori, ma spesso anche ottenere vantaggi economici e reputazionali - commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy - Quest’attenzione alla sostenibilità si è tradotta in una forte domanda dei consumatori per prodotti e servizi 'green' anche nei diversi comparti non Food". Lo studio, condotto per l’Osservatorio Non Food da Metrica Ricerche, ha chiesto agli italiani quali fossero i comportamenti di consumo più sostenibili. Al primo posto c’è mantenere con cura e far riparare il più possibile i prodotti (valutazione media 7,7 su una scala da 1 a 10), soprattutto per quanto riguarda elettronica di consumo e abbigliamento, calzature, intimo e accessori. Al secondo posto c’è la preferenza per prodotti di buona qualità e di lunga durata, anche spendendo di più (7,5), anche in questo caso soprattutto negli acquisti di elettronica di consumo e abbigliamento, calzature, intimo e accessori. Il terzo comportamento ritenuto più green è l’acquisto o la rivendita di prodotti usati che non si utilizzano più (7,5), in particolare nell’universo di abbigliamento, calzature, intimo e accessori. Stesso punteggio e stesso settore merceologico trainante per l’attitudine alla riduzione di acquisti e consumi. Da ultima c’è l’opzione di noleggiare un prodotto anziché acquistarlo, la meno considerata (6,2) e quella indicata relativamente in modo più frequente per l’elettronica di consumo (38,5%). Spacchettando' queste risposte in base all’età degli intervistati emerge che i Baby Boomer sono più sensibili alla manutenzione, alla riparazione e all’acquisto di prodotti di maggior qualità e durata. Comportamento quest’ultimo considerato rilevante anche dalla Generazione X. Invece la Generazione Z dà valutazioni mediamente più basse e considera al primo posto l’impegno a mantenere con cura i propri acquisti. Ma quante di queste opinioni si tramutano in comportamenti reali? Il 48% dei consumatori ha dichiarato di essersi adoperato nell’ultimo anno per mantenere con cura e far riparare il più possibile i prodotti, il 46,5% per acquistare meno e ridurre i consumi, e a farlo sono stati soprattutto i Baby Boomer (rispettivamente 55,9% e 52,7%). La riduzione dei consumi è il comportamento sostenibile più frequente tra i Millennial (46,6%), mentre tra i giovani della Generazione Z è l’acquisto e/o la rivendita di prodotti usati che non si utilizzano più (43,3%). L’Osservatorio Non Food ha anche raccolto le iniziative adottate in materia di sostenibilità da importanti retailer, in particolare in termini di utilizzo di materiali ecologici, processi produttivi sostenibili e comunicazione trasparente sulle pratiche ambientali. È nell’universo di abbigliamento e accessori che l’attenzione alla sostenibilità trova maggiori declinazioni, come la ricerca di capi di qualità che possano durare nel tempo, la frequentazione di negozi di vendita second hand, la riparazione dei capi danneggiati (gli stessi punti vendita tendono a dare indicazioni sulla manutenzione) o il loro riciclo, spesso promosso dagli stessi retailer. Nell’elettronica di consumo, che ha vissuto una battuta d’arresto delle vendite, aumenta il mercato dei prodotti refurbished o rigenerati, mentre nelle attrezzature sportive il riciclo, la ristrutturazione, la riparazione, la rivendita e il noleggio sono già finestre aperte sul futuro di questo comparto. Anche il mondo della cartoleria si sta impegnando in una direzione più eco-friendly, per esempio tramite linee di prodotti ecologici come le penne biodegradabili e l’utilizzo di carta riciclata per quaderni e agende. In parallelo, l’Osservatorio Non Food ha chiesto ai consumatori quale servizio pro-sostenibilità vorrebbero trovare nei negozi. Al primo posto, apprezzata in modo trasversale da tutte le generazioni, c’è la possibilità di rivendere un prodotto, comprato nel negozio e che non si usa più (32,6%). Al secondo posto viene indicata la presenza di un servizio post acquisto, ad esempio di riparazione e/o manutenzione per i prodotti acquistati (18,3%), che risulta interessante soprattutto per i Baby Boomer (25,7%). Le altre attività risultano mediamente meno interessanti, con percentuali di preferenza che variano dal 12,8% del ricevere idee su come riutilizzare la confezione di un prodotto prima di buttarlo al 5,5% della possibilità di acquistare prodotti con garanzia di smaltibilità.