INFORMAZIONIAmbasciata di Germania (Ambasciata della Repubblica Federale di Germania) Ambasciate ed Enti Internazionali Ruolo: Ambasciatore Area: (responsabile) Top Management Michael H. Gerdts |
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(Adnkronos) - Non una neoplasia rara, ma una malattia che fa registrare in Italia oltre 15mila nuovi casi l'anno. E' il tumore gastrico, patologia oncologica molto insidiosa, ma che risulta essere ancora sottovalutata. Tuttavia, esistono nuove e importanti prospettive di cura per i pazienti. Infatti, in 12 anni (dal 2007 al 2019) sono stati evitati oltre 42mila decessi grazie al miglioramento delle terapie e dei trattamenti. Però, al momento, solo un caso su cinque viene individuato in fase precoce. Per tutti questi motivi l'associazione Odv 'Vivere senza stomaco si può' lancia oggi una nuova campagna nazionale di sensibilizzazione rivolta a pazienti, clinici, istituzioni, nonché all'intera popolazione. L'obiettivo è sensibilizzare tutti, cittadini e medici, per individuare tempestivamente la neoplasia e potersi avvalere del miglior percorso di cura. Il progetto, presentato oggi a Roma e realizzato con il contributo incondizionato di Astellas, prevede una serie di iniziative che hanno come testimonial Massimiliano Ossini. Il conduttore Tv è protagonista di uno spot per YouTube e presta il suo volto a una attività di affissione manifesti che saranno esposti nelle stazioni metropolitane di Milano e Roma l'ultima settimana di novembre. Viene poi avviata un'importante campagna sui social media e sono state promosse tre survey tra gli specialisti (oncologi, genetisti e chirurghi). Per pazienti e caregiver è realizzato e distribuito il booklet 'Mangiare bene per vivere meglio', una guida che sostiene i pazienti nel ritrovare, dopo l'intervento, il piacere al 'mangiare'. In questo volumetto - riferisce una nota - sono raccolte le indicazioni di esperti nella nutrizione del paziente gastroresecato nelle diverse fasi. Infine sul portale web viveresenzastomaco.org è attivata una speciale sezione in cui sono raccolte 10 storie di pazienti, caregiver e medici che hanno vissuto da diverse prospettive il tumore allo stomaco. "Intendiamo aumentare la consapevolezza generale della popolazione coinvolta direttamente o indirettamente con il carcinoma gastrico - afferma Claudia Santangelo, presidente di Vivere senza stomaco - Ogni diagnosi oncologica rappresenta un indelebile punto di svolta nella vita di una persona. Con la nostra nuova campagna vogliamo far comprendere quanto sia una malattia difficile, ma con la quale è possibile convivere e lo faremo anche attraverso le parole di chi ha vissuto in prima persona l'esperienza. Al tempo stesso vogliamo supportare malati e caregiver con consigli utili e pratici su come affrontare il cancro. Infine, è nostra priorità sollecitare tutte le istituzioni sanitarie sia locali che nazionali affinché il paziente con carcinoma gastrico possa avvalersi di una organizzazione omogenea su tutto il territorio nazionale. L'impegno infatti è che siano costruiti, con il nostro coinvolgimento, i Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) in modo da garantire al paziente la miglior cura possibile e in grado di uniformare il livello delle cure". Sempre oggi a Roma sono stati presentati anche i risultati delle indagini condotte tra specialisti del tumore dello stomaco ereditario legato alle varianti patogenetiche dei geni Cdh1 e Ctnna1. "Sono due mutazioni estremamente rare e che sono associate a forme aggressive di carcinoma sia gastrico che mammario - sottolinea Antonio Russo, professore ordinario di Oncologia medica presso l'Università di Palermo - Più in generale, fino all'8% di tutti i casi presenta delle mutazioni che aumentano il rischio d'insorgenza di malattia. Queste possono essere trasmesse dai genitori ai figli e condivise con altri familiari ed è perciò necessaria un'accurata gestione della diagnosi e il follow-up dei pazienti e anche dei consanguinei sani. La survey evidenzia effettivamente alcune lacune nella presa in carico preventiva e nel relativo iter gestionale". Secondo la ricerca - dettaglia la nota - il 45% dei centri oncologici interpellati effettua regolarmente i test genetici ai pazienti under 50. Tuttavia, solo un terzo si occupa anche della gestione dei portatori sani di varianti patogenetiche. L'80% delle strutture sanitarie è collegato a centri di genetica oncologica e garantisce un supporto essenziale. Però solo nel 27% dei casi vi è un iter strutturato per la presa in carico delle persone risultate positive a mutazioni nei geni Cdh1 o Ctnna1. "E' assolutamente necessario standardizzare sull'intero territorio nazionale i vari percorsi di gestione di pazienti che devono essere considerati ad alto rischio - evidenzia Bernardo Bonanni, direttore della Divisione di Prevenzione e Genetica oncologica dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano - I test genetici germinali rappresentano un'importante risorsa per la prevenzione e la personalizzazione delle cure di molte forme di cancro. Ciò vale anche per un tumore, come quello allo stomaco, che è molto complesso da un punto di vista biologico. Gli esami genetici possono essere salvavita e migliorare le opportunità dei pazienti. Devono essere svolti ed interpretati preferibilmente in centri oncologici altamente specializzati, soprattutto quando bisogna individuare mutazioni rare e predisponenti a rischio multi-organo come quella in Cdh1, che può determinare alto rischio di tumori dello stomaco ma anche della mammella". Infine, sempre secondo la survey, solo nel 15% dei centri di chirurgia oncologica interpellati esiste un percorso completo diagnostico e terapeutico comprendente chirurgo, genetista e anatomo patologo dedicato con possibilità di analisi molecolari. "E' un altro dato che evidenzia quanto lavoro ci sia ancora da fare per migliorare l'assistenza anche per i pazienti colpiti dalla forma ereditaria di tumore gastrico - conclude Giovanni Corso, chirurgo dell'Ieo e ricercatore universitario dell'Università Statale di Milano - La chirurgia al momento rimane ancora il trattamento più importante nella maggior parte dei casi. L'intervento col bisturi può essere efficace, ma si tratta di un'operazione molto complessa da affrontare ed è cruciale rivolgersi solo in strutture sanitarie che possiedono il giusto expertise".
(Adnkronos) - “Felice e orgogliosa di ritirare questo Premio che riconosce Sanofi per il suo impegno e soprattutto per l’impatto sociale del suo modello di welfare. In Sanofi sosteniamo e investiamo da sempre sul valore di un ambiente di lavoro pienamente inclusivo in cui poter esprimere al meglio il proprio valore. Oggi, in una fase di grande trasformazione e importanti sfide strategiche. Questo vuole dire investire quotidianamente sul benessere e la crescita di ognuno, lungo tutto il percorso professionale ma anche, inevitabilmente, personale. L’asse welfare è per noi centrale ma si regge su un impegno costante e condiviso per lo sviluppo di una cultura di azienda basata sulla centralità del singolo e il successo del gruppo, sul mettere le persone nelle condizioni di dare il meglio, in ogni momento della propria vita. E, aggiungerei, di misurarci e superarci sempre e segnare spesso il passo del settore e più in generale nel mondo del lavoro”. E' quanto ha dichiarato Deborah Giaccone, Head of Communication di Sanofi Italia, commentando l'assegnazione del premio Global Welfare, consegnato, nell'ambito del 'Global Welfare Summit' tenutosi a Villa Miani a Roma, dall'Osservatorio Italian Welfare, in collaborazione con la Fondazione Interuniversitaria Marchetti, alle aziende che si sono contraddistinte per global welfare score, sostenibilità sociale, inclusività ed educazione al welfare.
(Adnkronos) - “Climate Impulse vuole costruire un aereo a idrogeno per fare un giro intorno al mondo senza soste e con zero emissioni. Per questo abbiamo bisogno delle tecnologie più all’avanguardia per creare questo aereo del futuro coi materiali del futuro”. Con queste parole il noto aviatore svizzero Bertrand Piccard ha presentato il progetto Climate Impulse di cui Syensqo è il principale partner tecnologico. Piccard, insieme a Raphaël Dinelli si imbarcherà in un viaggio senza precedenti per un’impresa storica al servizio del progresso e dell’azione per il clima. "Tra le tecnologie ci sono la membrana e le celle combustibili che permettono di trasformare l'idrogeno in elettricità - conclude Piccard - Tutti i materiali saranno utili per rendere l’aereo più leggero e più efficiente possibile”. “Quando il progetto Climate Impulse sarà finito voglio portare questo aereo in tutti i continenti e usarlo come dimostrazione”. Lo ha dichiarato Bertrand Piccard durante la presentazione di Climate Impulse, il primo volo non-stop intorno al mondo su un aereo alimentato a idrogeno verde previsto nel 2028. Il progetto Climate Impulse, di cui Syensqo è il principale partner tecnologico, è stato illustrato nel corso di una conferenza alla presenza del noto aviatore svizzero Bertrand Piccard, il pilota che insieme a Raphaël Dinelli si imbarcherà in un viaggio senza precedenti per un’impresa storica al servizio del progresso e dell’azione per il clima. Piccard è poi entrato nei dettagli e ha aggiunto: “L’idrogeno non è una fonte di energia perché non esiste in natura, ma deve essere combinato. Oggi con l'elettricità o con il gas possiamo fare l'idrogeno. Possiamo decomporre e ottenere l’idrogeno che viene rilasciato nell’atmosfera e catturarlo, insieme al CO2. Per gli aerei pesanti l’idrogeno è il metodo migliore per ottenere zero emissioni”.