INFORMAZIONIMarco InvidiataPak Logistics Industria, Commercio e Artigianato Ruolo: Direttore del personale e Responsabile area Sicurezza e Amministrazione Area: Human Resource Management Marco Invidiata |
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(Adnkronos) - Via alle Olimpiadi di Parigi 2024 con la cerimonia di apertura sotto il diluvio. Il sipario sui Giochi si alza con lo show inaugurale sulla Senna. In una giornata condizionata dal maltempo, con la pioggia a disturbare pubblico, atleti e addetti ai lavori, si comincia: la cerimonia dura circa 4 ore e si chiude con l'accensione del braciere ad opera di Teddy Riner e Marie-José Perec: il judoka e la leggenda dell'atletica francese - al termine della staffeta finale che coinvolge tra gli altri Zinedine Zidane, Rafa Nadal, Nadia Comaneci, Amelie Mauresmo e Tony Parker - sono gli ultimi due tedofori. Il braciere, un anello di fiamma di 7 metri di diametro, è sormontato da una mongolfiera alta 30 metri e di 22 metri di diametro che si libra nel cielo di Parigi. Prima delle 21, ecco l'Italia con i portabandiera Gimbo Tamberi e Arianna Errigo, con gli applausi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "E' stata una figata pazzesca e poi il finale è stato bellissimo con la Tour Eiffel e i cinque cerchi. Che squadra, c'è un entusiasmo unico, invidiato da tutte le altre imbarcazioni", dice Tamberi. "E' stato stupendo condividerlo con tutti. Nonostante la pioggia? Nonostante il trucco e parrucco, ma è andata così. E' stato unico. Come è unica questa squadra", fa eco Errigo. La cerimonia, a cui assistono circa 300mila persone, inizia con un video con protagonista Zinedine Zidane: la stella del calcio transalpino nella clip corre a Parigi con la torcia, sale sulla metro e consegna la fiaccola a tre ragazzini che poi in barca la portano verso dove si accenderà il braciere olimpico. Il primo dei 12 momenti di spettacolo è animato dallo show di Lady Gaga, prima star in scena. Vestita con un elegante outfit nero, la cantante americana ripropone il look iconico di Zizi Jeanmaire, mentre esegue "My thing in Feathers" in un omaggio al mondo del cabaret e del music-hall francese, attraverso un titolo emblematico degli anni '60. Quindi, fuoco e fiamme dalla Conciergerie di Parigi per la successiva performance live. A suonare sono i Gojira, band metal francese, tra le più quotate nel panorama mondiale, che regala al pubblico una performance incredibile, suonando su pedane che sbucano dallo storico palazzo gotico, teatro di alcuni degli eventi più importanti della storia di Francia. Ad accompagnare i musicisti di Bayonne la voce del mezzo soprano svizzero Marina Viotti, che intona la 'Carmen' di Bizet. Quindi, la musica di Aya Nakamura, la star pop e rap di origine maliana che si esibisce con i suoi testi in francese 'internazionale', criticato dai puristi. In lontananza, le campane della cattedrale di Notre Dame risuonano per la prima volta dall'incendio del 15 aprile del 2019. Da allora sono iniziati i lavori di restauro, completati al 90% per la cattedrale che è patrimonio mondiale dell'Unesco. A chiudere lo show, l'esibizione da brividi di Celine Dion. La sfilata dei 8.700 atleti di 205 delegazioni si svolge grazie all'utilizzo di 84 imbarcazioni, oltre a 99 barche per le operazioni logistiche, che, partendo dal Pont d'Austerlitz, accanto al Jardin des Plantes, seguono il percorso del fiume per sei chilometri. Dal Pont d'Austerlitz si naviga passando sotto ponti storici e monumenti iconici, come Notre-Dame e il Louvre, oltre ad alcune sedi dei Giochi, tra cui l'Esplanade des Invalides e il Grand Palais. Il punto di arrivo davanti al Trocadéro, nei pressi della Torre Eiffel. La Cerimonia vede sfilare per prima la Grecia, capitanata dal cestista Giannis Antetokounmpo e dalla marciatrice Antigoni Drisbioti, per concludersi con gli Stati Uniti, rappresentati dalla stella NBA LeBron James e dalla tennista Coco Gauff, e i padroni di casa della Francia, guidati dal nuotatore Florent Manaudou e dalla lanciatrice del disco Mélina Robert-Michon. L'Italia Team, con i portabandiera Gianmarco Tamberi, saltatore in alto e medaglia d'oro a Tokyo 2020, e Arianna Errigo, schermitrice con 3 medaglie in carriera alle Olimpiadi (1 oro e 1 bronzo a squadre, 1 argento individuale), è la 91esima nazione a sfilare sulla stessa barca di Israele, Islanda e Giamaica. Una cerimonia blindata nonostante le quasi 600.000 persone attese lungo il fiume, con il governo francese particolarmente vigile a garantire che nessun individuo pericoloso possa accedere alle zone perimetrali di sicurezza. A seguito dell'innalzamento al massimo livello del sistema di allerta per la sicurezza nazionale Vigipirate della Francia, il governo francese crea un perimetro "antiterrorismo", sorvegliato da 45.000 agenti di polizia e gendarmi, tra cui 1800 agenti stranieri.
(Adnkronos) - Acqua e Farina, lievito e olio, con fior di latte e pomodoro sono gli ingredienti tradizionali di una buona pizza. A far la differenza però è l'abilità del pizzaiolo. E oggi, molto di più rispetto al passato, delle pizzaiole. Sono infatti in crescita le donne che, tra forno e sala, esprimono il loro talento e la loro fantasia servendo ai loro clienti pizze d'eccellenza, come e più dei loro colleghi uomini. E la tendenza a sfornare margherite d'autore è in crescita tra le donne come racconta ad Adnkronos/Labitalia Barbara Guerra, co-curatrice delle guida internazionale '50 Top pizza', che nelle scorse settimane ha lanciato l'edizione 2024. “Nella grande comunità della pizza -spiega- osserviamo un bel protagonismo delle donne al banco pizza. Con impegno e dedizione affermano il loro talento che non è ancora sufficientemente valorizzato e riconosciuto, combattendo contro il pregiudizio molto diffuso che da un lato considera questo mestiere un lavoro da uomini, dall’altro le obbliga a scegliere fra carriera e famiglia", spiega. Ed è importante, sottolinea Guerra, far conoscere le storie di chi ha scelto questa strada professionale. "Come 50 Top Pizza abbiamo sempre avuto l’obiettivo di far emergere, portandoli sulla ribalta pubblica, i percorsi di carriera femminili, siano essi di pizzaiole, cheffe, direttrici di sala, proprietarie di attività ristorative e di accoglienza. Farli conoscere è uno dei modi per renderli modello di ispirazione per le altre donne che magari non hanno il coraggio o le condizioni per osare, restando nelle retrovie", sottolinea. Anche perchè, sottolinea Guerra, "il vecchio retaggio culturale per cui l’uomo cucina e la donna nutre deve essere ribaltato. Si può fare favorendo l’empowerment cioè riconoscendo e favorendo l’autonomia culturale, lavorativa ed economica delle donne e il mainstriming cioè attivare, sempre di più azioni, reti ed alleanze, sensibilità condivise anche con gli uomini affinché si capisca che una cucina, una famiglia, una società in cui le donne stanno bene è un vantaggio per tutti”, conclude. E una donna che, facendo pizze, ha fatto tanta strada è Giorgia Caporuscio, star della pizza a New York con il suo 'Don Antonio' e che si è vista assegnare il 'Pizza Maker of the Year 2024 - Ferrarelle Award' durante la cerimonia di premiazione di 50 Top Pizza Usa 2024. Giorgia, figlia d'arte, ha 34 anni ed è arrivata nella Grande Mela 15 anni fa. "Sono venuta qua negli Stati Uniti -racconta ad Adnkronos/Labitalia- quando avevo 19 anni. Avevo finito l'alberghiero a Formia e non avendo nessuna idea di cosa fare nella mia carriera professionale ho deciso di venire a trovare mio padre perché era già negli Stati Uniti e aveva appena aperto la sua prima pizzeria napoletana a New York". "Ho pensato di imparare l'inglese, e quindi la mattina andavo a scuola e il pomeriggio per stare insieme un po' a mio padre, stavo sempre in pizzeria con lui. I dipendenti, i collaboratori di mio padre, mi prendevano sempre in giro 'non sai fare la pizza, non sai fare la pasta'. E quindi per gioco e anche per far vedere a loro che, guarda un po', ho iniziato adesso e so fare la pizza meglio di voi, ho iniziato a fare le pizze un po' tutti i giorni. E scherzando, scherzando, alla fine è diventata la mia passione e io dico sempre che ce l'avevo già nel sangue questo lavoro", sottolinea. E i risultati oggi si vedono. "Dopo 15 anni, a New York sono proprietaria, capo pizzaiolo e capo chef di 'Don Antonio', dietro Times Square, e mi occupo di tutta la parte gestionale, della cucina, ricette, organizzazione di tutti i dipendenti, insieme a mio marito. Abbiamo rilevato questa pizzeria da mio padre, abbiamo iniziato dal 2020", dice. Un percorso non semplice, ma per Giorgia i consigli possono aiutare. "La costanza, bisogna studiare tanto, e tanta determinazione. Questi sono i miei consigli, che dò a tutte. Non aver paura, perché tutti quanti possiamo iniziare da zero a fare questo mestiere, se si ha passione si va veramente lontano, e io sono l'esempio", sottolinea. E per Giorgia le donne hanno un vantaggio non da poco. "Essendo un lavoro manuale, le donne hanno un'agevolazione, riescono a controllare la forza all'interno delle proprie mani e ad essere più flessibili rispetto agli uomini, nel toccare l'impasto, soprattutto nella pizza napoletana, che è un impasto molto più soft. Quindi abbiamo un'agevolazione in più rispetto a un uomo, che ha molta più forza e deve controllare molto di più la forza dentro le mani", sottolinea. Controllo delle mani che Giorgia esprime al meglio per realizzare il 'cavallo di battaglia' del suo locale: "E' la famosa Montanara, la pizza fritta. È un disco di pasta che stendiamo, lo friggiamo, e poi mettiamo il pomodoro, la mozzarella affumicata, il basilico, il pecorino romano, e la mettiamo alcuni minuti dentro il forno, quindi l'olio in eccesso evapora, e quindi si ha una doppia cottura. Ha la sofficità e la croccantezza, e gli americani impazziscono, anche grazie al fatto che noi portiamo il 98-100% dei prodotti che usiamo dall'Italia, cercando di dare a New lo stesso prodotto che si può trovare a Napoli. E' quello il nostro vero segreto", conclude. E da New York a Napoli ecco la storia di un'altra giovane donna che ha inseguito la sua passione fin da piccolissima. "Mio padre -racconta ad Adnkronos/Labitalia Jessica De Vivo, della pizzeria Mary Rose a Napoli- aveva la pizzeria e a sette anni io ho fatto la mia prima pizza. Poi appena finiti gli studi subito ho iniziato a lavorare in pizzeria. Oggi ho 29 anni, sono più di dieci anni che lavoro". Il percorso non è stato semplice. "Io penso che una donna per fare questo lavoro deve avere realmente una passione, io dedico al mio lavoro quasi tutta la giornata, dalla mattina fino alla sera, cioè, sono sempre in pizzeria. Oggi stanno uscendo parecchie pizzaiole donne e questa per una donna è una bellissima cosa. Noi abbiamo qualcosa che l'uomo non ha: l'eleganza e il segreto per un'ottima pizza sono le mani di una donna", rivendica Jessica. E Jessica, con le sue pizze è una star di TikTok e Instagram. "I social aiutano oggi nel nostro mestiere, ti fanno conoscere, e tante persone poi vengono qui in pizzeria a provare le mie pizze. E poi da piccolina oltre la pizza l'altra mia grande passione era la recitazione", aggiunge. Ma qual è la pizza top per Jessica? "Io sono molto tradizionalista, quindi mi mantengo sempre sul tradizionale: una margherita provola e pepe o una pizza fritta", conclude. Una passione, come quella fare la pizza, può anche 'svegliarsi' o per necessità, come nel caso di Roberta Esposito del Ristorante pizzeria 'La Contrada' ad Aversa, in provincia di Caserta, classificatasi al 32 posto nella classifica di '50 Top Pizza'. "Io ho cominciato più in sala, sapevo stendere e cucinare la pizza perché l'avevo imparato ma non era la mia prima aspirazione", racconta ad Adnkronos/Labitalia. "Poi all'improvviso, quando il pizzaiolo mancava o non veniva o ritardava dalle ferie io lo sostituivo. Fu una cosa automatica: non è venuto, non mandiamo via gente, dai falla tu. Fin quando un sabato il mio collaboratore non stette tanto bene, andò via e rimasi io di sabato sera lì dentro in pizzeria e da lì non me ne sono mai più uscita", sottolinea. Oggi Roberta ha 41 anni "ma il locale la mia famiglia l'ha rilevato quando avevo 13 anni mentre il progetto pizza è nato quando ne avevo 25. Io credo che in realtà è come ogni lavoro, devi avere una predisposizione per poterlo fare. Io consiglio anche a una ragazza che magari si avvicina a questo mestiere, se ha le caratteristiche, di seguirla questa passione. E' comunque un lavoro sacrificato, facendo le pizze, vai la mattina, non si sa quando torni, comunque se ne vanno via tante ore della giornata", sottolinea. Di certo la fantasia delle donne aiuta. "A me piace la pizza fuori menù. È quella che posso preparare con un prodotto stagionale, un prodotto che trovo fresco, e quindi immagino di proporre quella pizza, la preparo, piace, è tutta la mia soddisfazione. Io ho l'abitudine ogni sei mesi di cambiare menù, quindi ne ho fatte tante di pizza, non ho proprio quella preferita", conclude.
(Adnkronos) - Con il progetto 'Nelle Mie Mani - C’è molto di più in ogni tazza', Nescafé continua il percorso di rigenerazione urbana, valorizzazione e tutela del territorio: un percorso che incontra il bisogno delle comunità promuovendo attività in collaborazione con le amministrazioni locali, le associazioni del territorio e i cittadini stessi, con l’obiettivo di restituire, riqualificare e aggregare attorno a un luogo reso nuovamente accessibile. L’iniziativa ha preso il via nel 2022 a Trento con la riqualificazione del Kanova Playground, nel 2023 è arrivata a Milano ridando lustro agli spazi del Cam Pecetta e quest’anno, per la sua terza edizione, Nescafé giungerà a Ferrara con un progetto in sinergia con l’amministrazione comunale: restituire la Darsena ai ferraresi. L’obiettivo è quello di riempire di contenuto uno spazio riqualificato, integrandosi così con la visione più ampia del Comune di ridare valore a un luogo rendendolo nuovamente un punto di aggregazione sociale e culturale con un impatto sulla vita delle persone. Un luogo da frequentare con piacere, che grazie a Nescafé sarà presidiato e rimarrà vivo e fruibile per tutti, tutto l’anno. 'Nelle Mie Mani - C’è molto di più in ogni tazza' si propone di stimolare l’aggregazione sociale sfruttando un elemento che accomuna e unisce spontaneamente tutti: la musica. L’installazione di un totem dotato di sistema di amplificazione realizzato da Open Stage, già attivo in diverse altre città italiane, permetterà ai cittadini e alle associazioni di dare spazio alla propria creatività attraverso performance live urbane prenotabili tramite una semplice app. Inoltre, per creare idealmente un palco dove esibirsi sarà realizzata un’opera artistica in collaborazione con lo street artist locale Pietro Casari, in arte PeterPunk, che delimiterà lo spazio attorno al quale unirsi per assistere agli eventi. A inaugurare il progetto un concerto realizzato in collaborazione con la Scuola di Musica Moderna di Ferrara: hanno suonato Talmek & i Maleducati e i Mojee. Subito dopo l’esibizione degli allievi della scuola di musica, hanno calcato il palco altri musicisti e artisti locali, tra cui Alessia Marchianò, The Videotape e Tommy Mauri, che si sono esibiti live per introdurre ai cittadini le potenzialità del luogo rinnovato. L’evento è stato anche l’occasione di annunciare un’ulteriore iniziativa di cura del territorio ferrarese promossa da Nescafé, ovvero la donazione di almeno 100 alberi da piantare nelle aree verdi della Nuova Darsena e in altri luoghi della città. Il progetto di Nescafé 'PiantiAmo il futuro: un albero per ogni macchina che rinasce' prevede la donazione di almeno un albero per ogni macchina del caffè revisionata e installata nelle strutture alberghiere. Il progetto è già attivo e ha preso il via nel 2023 con la piantumazione di cinquanta alberi al Parco Nord di Milano ed è in perfetta sinergia con il Comune di Ferrara, molto attento alla forestazione urbana e alla tutela del patrimonio ambientale.