INFORMAZIONIMonica Fabbri |
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(Adnkronos) - Capello lancia una frecciata a Francesco Totti. L'ex allenatore, tra le altre della Roma, ha parlato del suo ex attaccante, con cui ha vinto uno scudetto nel 2001: "Lui era un centrocampista avanzato. Aveva una grande visione di gioco, non correva e non aveva dribbling", ha detto Capello a RSI. Eppure, già nella stagione del tricolore, Totti collezionò 13 gol e tre assist, contribuendo in maniera decisiva alla vittoria del campionato. Il rapporto tra Capello e Totti, in ogni caso, non è mai decollato, tanto che l'ex capitano giallorosso fu spesso sostituito: "A Torino feci entrare Nakata al suo posto, avevo capito che non era in giornata. Mi serviva brio, gente che correva e così misi in campo anche Montella. Nel mestiere dell'allenatore servono queste intuizioni, e infatti loro fecero i gol che ci permisero di pareggiare quell'incontro, poi decisivo per vincere il campionato". Capello ha raccontato altri aneddoti riguardo il suo periodo alla Roma, uno relativo proprio al giorno della vittoria dello scudetto, quando i tifosi giallorossi, a pochi minuti dal termine della partita contro il Parma, fecero invasione di campo sul prato dell'Olimpico: "Mi ricordo che ero arrabbiatissimo. A dieci minuti dalla fine hanno fatto invasione di campo, rischiavamo la sconfitta a tavolino. In quel momento ero una belva. I tifosi non avevano capito il pericolo che stavamo correndo".
(Adnkronos) - Materia 2.0, punto di riferimento nell’ambito dei materiali d’alta gamma per l’architettura, inaugura a Milano la più grande materioteca d’Italia, un polo d’eccellenza per la ricerca, lo studio e la progettazione. Un nuovo hub interdisciplinare di 500 mq, situato nel cuore pulsante di Porta Nuova, rivolto a università e professionisti con 1.200 campioni, 5.000 pezzi esposti e oltre 15.000 prodotti a catalogo per offrire un’esperienza di progettazione totale, immersiva e rivoluzionaria. La materioteca sarà un luogo di incontro tra materiali storici di grande valore e innovazioni tecnologiche moderne, con un focus particolare sulla sostenibilità e la responsabilità sociale. Fondata e tuttora presente a Como, Materia 2.0 è diventata in pochi anni la materioteca più seguita a livello europeo su Instagram, grazie alle moodboard, tavole materiche di straordinaria qualità che trasformano identità progettuali in racconti visivi. "Materia 2.0 nasce dalla volontà di ridefinire il concetto di materioteca, trasformandola in un luogo dinamico di ricerca, ispirazione e progettazione, dove i materiali non siano solo superfici, ma strumenti di espressione creativa. Fin dall’inizio, il nostro obiettivo è stato offrire ai professionisti un percorso guidato e strutturato, aiutandoli a scegliere soluzioni d’eccellenza con sensibilità e competenza, accompagnandoli con attenzione fino alle fasi più delicate di cantiere", afferma a Adnkronos/Labitalia Silvia Spreafico, design manager di Materia 2.0. "La nostra crescita - prosegue - si basa su tre pilastri: qualità, conoscenza e ispirazione. La qualità guida ogni scelta, garantendo materiali d’eccellenza sotto il profilo estetico e tecnico. La conoscenza ci distingue: analizziamo le materie in modo approfondito per valorizzarne l’uso in architettura e interior design. L’ispirazione è il nostro tratto distintivo: attraverso moodboard, concept book e un racconto materico curato, trasformiamo la materia in un linguaggio progettuale potente e coinvolgente. Oggi, con l’apertura della nuova sede a Milano, vogliamo consolidare questa visione, creando la più grande materioteca d’Italia e un nuovo punto di riferimento per la progettazione, un luogo dove toccare, sperimentare e trasformare l’ispirazione in progetto concreto". Un approccio 'sartoriale', quello di Materia 2.0, nella selezione dei materiali e nella combinazione tra tradizione artigianale e innovazione tecnologica. "L'approccio 'sartoriale' di Materia 2.0 - spiega Silvia Spreafico - si traduce nella capacità di creare esperienze su misura, dove la scelta dei materiali diventa un processo guidato e consapevole. Non ci limitiamo a selezionare prodotti di alta gamma, ma offriamo un accompagnamento progettuale che considera prestazioni tecniche, resa estetica e possibilità di combinazione, costruendo percorsi personalizzati per ogni progettista. Questo metodo si fonde con la nostra visione di integrare tradizione artigianale e innovazione tecnologica". "Valorizziamo le materie prime storiche, esplorandone nuove applicazioni grazie alla ricerca e selezioniamo materiali d'avanguardia che rispondono alle esigenze contemporanee di estetica, performance e sostenibilità. Collaboriamo con aziende e manifatture che uniscono saperi tramandati e processi produttivi innovativi, creando materiali autentici e versatili, adatti sia a progetti unici e su misura che a soluzioni ad alte prestazioni. Il nostro ruolo è quello di guidare i progettisti nella scelta della materia più adatta, trasformando ogni materiale in un elemento narrativo che racconta l'evoluzione dell'architettura e del design, e garantendo soluzioni capaci di durare nel tempo, interpretando al meglio la doppia anima, artigianale e industriale, che contraddistingue Materia 2.0", sottolinea. La materioteca di Milano è unica rispetto ad altre realtà simili. "La nuova materioteca di Milano - ricorda - è stata concepita come un hub interdisciplinare, dove il materiale diventa protagonista di un’esperienza immersiva. Cuore dello spazio è una scenografica galleria di trenta metri lineari che custodisce 1.200 campioni classificati per materie, accanto a cui si sviluppano allestimenti non convenzionali, dove la materia diventa prodotto, e spazi d’archivio per un totale di circa 5.000 pezzi, a rappresentare un catalogo globale di oltre 15.000 prodotti: si tratta della più completa enciclopedia materica italiana. Ciò che la rende unica è la sua capacità di connettere tradizione e innovazione, con un percorso espositivo che mette in dialogo materiali storici e soluzioni avanguardistiche. Non è solo un archivio di superfici, ma un luogo di sperimentazione e ricerca, pensato per ispirare e supportare il processo creativo di architetti e designer". Con oltre 1.200 campioni e 15.000 prodotti a catalogo, "la materioteca è stata progettata per offrire un’esperienza fluida, intuitiva e immersiva, guidando i visitatori nella scoperta dei materiali e delle loro possibili combinazioni", assicura la design manager di Materia 2.0. "I 1.200 campioni fisici, che rappresentano - fa notare - le principali categorie di materiali per l’architettura, sono stati standardizzati in un formato pratico (20x20 cm), perfettamente maneggiabile anche per superfici con spessori importanti. Sono organizzati per tipologia e destinazione d’uso ed esposti frontalmente, con un pannello informativo sul retro che include caratteristiche tecniche, varianti disponibili e un QR code per accedere direttamente al sito del produttore per approfondimenti". "Le stanze tematiche - specifica Silvia Spreafico - sono invece concepite come vere e proprie esposizioni, con mappe all’ingresso che identificano ogni materiale e prodotto presente, permettendo un’esplorazione chiara e strutturata, proprio come in una mostra. I professionisti possono toccare, accostare e combinare liberamente i campioni, creando moodboard personalizzate per le loro idee progettuali. Il tutto con il supporto del nostro team di specialisti, sempre disponibile per fornire consulenza mirata e approfondimenti tecnici. L’obiettivo è trasformare ogni visita in un’esperienza di scoperta, ispirazione e progettazione attiva, rendendo la materioteca un luogo in cui la materia prende vita attraverso il progetto". E la nuova materioteca si integra nel contesto della Milano Design Week. "L’apertura della materioteca di Milano durante la Milano Design Week è una scelta strategica: vogliamo posizionarci - rimarca - come il nuovo punto di riferimento per la progettazione materica. Il tema del Fuorisalone 2025, 'Mondi Connessi', riflette perfettamente la nostra filosofia: unire passato e futuro, artigianato e tecnologia, sostenibilità e innovazione. Ci aspettiamo che la materioteca diventi una meta imprescindibile per professionisti, studenti e appassionati di design, che vogliano vivere un’esperienza di progettazione totale, immersiva e rivoluzionaria". Materia 2.0 interpreta e valorizza il Made in Italy. "Il Made in Italy per Materia 2.0 significa eccellenza, ricerca e cultura del bello. La nostra selezione privilegia materiali e aziende italiane che incarnano questi valori, con una particolare attenzione alla qualità manifatturiera e all’innovazione. Il nostro ruolo è quello di dare voce a queste eccellenze, mettendole a disposizione dei progettisti in un contesto che ne esalti le potenzialità. In un mondo sempre più globalizzato, crediamo che il Made in Italy debba essere non solo un’etichetta, ma un manifesto di creatività, sostenibilità e competenza", assicura Silvia Spreafico. E non mancano lei sfide nel settore della fornitura di materiali di alta gamma. "Il settore della fornitura di materiali di alta gamma - dice la design manager di Materia 2.0 - è in continua evoluzione e presenta sfide complesse. L’eccesso di offerta rende difficile individuare soluzioni realmente distintive, mentre la crescente domanda di sostenibilità si scontra con una comunicazione ambigua e frammentata. A questo si aggiunge la necessità di un’innovazione continua, che non riguarda solo i materiali, ma anche il modo in cui vengono selezionati, raccontati, integrati nei progetti, installati". "In questo contesto, Materia 2.0 va oltre la semplice fornitura, proponendosi come partner strategico per architetti e designer, supportando i professionisti in tutte le fasi del progetto: dalla selezione dei materiali alla progettazione esecutiva, fino alla gestione del cantiere con la nostra manodopera specializzata. Grazie a moodboard, concept book e render, trasformiamo la materia in strumento espressivo, rendendo tangibile l’identità di ogni progetto. Non basta offrire più materiali e non basta più proporre materiali esteticamente belli: servono prodotti con valore progettuale, prestazionale e narrativo, e serve dare loro un senso, inserirli in un racconto, integrarli in un progetto in modo coerente, accompagnarli fino alla loro concretizzazione in spazi armonici e senza tempo", conclude.
(Adnkronos) - Due terzi dei principali fiumi italiani è attualmente a rischio erosione con arretramenti della costa che arrivano fino a 10 metri all’anno. Il quadro emerge da uno studio pubblicato sulla rivista 'Estuarine, Coastal and Shelf Science' e condotto da Monica Bini e Marco Luppichini del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. La ricerca ha analizzato i cambiamenti delle coste sabbiose italiane negli ultimi 40 anni, dal 1984 al 2024, con particolare attenzione ai delta fluviali. Utilizzando un software che analizza immagini satellitari, Bini e Luppicchini hanno ricostruito l’evoluzione della costa italiana. Il risultato è che il 66% dei 40 principali fiumi italiani è soggetto all’erosione costiera, percentuale che sale 100% se si escludono le aree protette da difese artificiali. “Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sull'evoluzione delle coste italiane - spiega Marco Luppichini - in particolare incidono la diminuzione delle precipitazioni e l’aumento degli eventi meteorologici estremi che alterano il ciclo idrologico e la capacità dei corsi d’acqua di trasportare sedimenti fino alla costa. A questo si aggiungono l’innalzamento del livello del mare, che contribuisce alla scomparsa di tratti di litorale, e l’incremento della temperatura delle acque superficiali del Mediterraneo che intensifica tempeste e mareggiate, accelerando il processo erosivo e riducendo la resilienza delle spiagge”. Secondo lo studio, le aree più a rischio erosione sono il delta del Po, il Serchio, l’Arno, e l’Ombrone in Toscana e il delta del Sinni in Basilicata, tutte zone caratterizzate da un forte arretramento della linea di costa e da una significativa perdita di sedimenti dovuta a fattori climatici e antropici. Il delta del Po è una delle zone più vulnerabili a causa dell'innalzamento del livello del mare e della riduzione del trasporto sedimentario. Nonostante alcune aree mostrino avanzamenti della costa, molte parti registrano un progressivo arretramento, in particolare nei settori meno protetti da opere artificiali. In Toscana le foci dell’Arno e del Serchio sono soggette ad un arretramento costante di 2-3 metri all’anno mentre il delta dell’Ombrone registra una delle situazioni più critiche, con tassi di erosione fino a 5-6 metri all’anno. La ridotta disponibilità di sedimenti, dovuta a modifiche antropiche lungo il corso del fiume, e l'aumento delle mareggiate rende infatti questa zona particolarmente fragile, mettendo a rischio gli ecosistemi del Parco della Maremma e le attività economiche legate al turismo e all’agricoltura. Il delta del Sinni, in Basilicata, rappresenta infine uno dei casi più estremi, con un’erosione che supera i 10 metri all'anno, una delle più alte in Italia. “E’ chiara l’urgenza di adottare strategie sostenibili per gestire le coste, mitigare gli effetti dell’erosione e proteggere le aree più fragili - conclude Luppichini - grazie al nostro studio abbiamo realizzato un database omogeneo per l’intero territorio nazionale così da aiutare una possibile pianificazione degli interventi a difesa delle zone più a rischio, come i delta fluviali, veri e propri 'hotspot' della crisi climatica in corso”.