INFORMAZIONIOrrick Herrington & Sutcliffe Università, Business School ed Enti di Formazione Italiana, Consulenza Ruolo: Partner responsabile della sede di Milano Area: Top Management Luca Fabbrini |
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(Adnkronos) - Il ciclone responsabile del violento maltempo degli ultimi giorni si è allontanato verso Polonia e Scandinavia. Ma un altro ciclone imperversa tra Inghilterra e Francia e porterà qualche acquazzone in Italia tra Pasqua e Pasquetta. Ma non mancherà il sole. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma un deciso miglioramento in queste ore su tutto il Centro-Sud, mentre al Nord-Ovest abbiamo ancora molte nubi a causa di correnti di Scirocco, umide e relativamente miti. Nelle prossime ore, infatti, sul Nord-Ovest pioverà in modo sparso, specie sul settore occidentale del Piemonte e sul Ponente Ligure, e ci saranno anche delle nevicate sulle Alpi oltre i 1800 metri; altrove la giornata sarà bella con massime fino a 25°C al Sud e fino a 23°C al Centro; al Nord le massime si manterranno ancora leggermente sotto la media del periodo salvo in Emilia Romagna dove toccheremo anche i 22°C, la regione più mite del settentrione dei prossimi giorni. I venti soffieranno a tratti moderati di Scirocco sulle Alpi, in Sardegna e sulla Liguria di Ponente. Archiviato un sabato tutto sommato buono, vediamo nel dettaglio cosa succederà per Pasqua e Pasquetta: la domenica della Pasqua vedrà un’Italia divisa in due. Su alcune zone il tempo sarà condizionato da un fronte collegato ad un ciclone anglo-francese, altrove il sole dominerà quasi incontrastato. Scopriamo le due metà italiane, quella ‘buona’ e quella ‘cattiva’: la mattina della Pasqua pioverà su buona parte del Nord-Ovest e in Versilia, mentre splenderà un bel sole sulle regioni adriatiche (specie da Abruzzo in giù) e su tutto il meridione; dal pomeriggio le piogge bagneranno a macchia di leopardo anche il resto del Nord e della Toscana, con un peggioramento via via più marcato verso la Sardegna; il tempo resterà asciutto e mite ancora al Sud e su parte del medio adriatico. I venti soffieranno deboli o moderati dai quadranti meridionali su Alpi, Liguria e coste tirreniche. Le temperature aumenteranno specie in Abruzzo e in Sardegna dove non si escludono punte di 27-28°C, al Nord invece la colonnina di mercurio non andrà oltre i 21-22°C. Sulla Capitale la Pasqua sarà soleggiata con picchi anche di 23-24°C. Veniamo al Lunedì dell’Angelo: la Pasquetta vedrà sole, nubi ed acquazzoni, come spesso accade in Italia per questa data. Una recente ricerca de iLMeteo.it ha evidenziato che negli ultimi 50 anni, mediamente, una Pasquetta su tre è piovosa, con un picco di quasi una Pasquetta su due a Roma (42% dei casi per l’esattezza). Anche quest’anno dominerà l’incertezza: si prevede pioggia al mattino tra Sardegna, Toscana e Alto Lazio con momenti di instabilità anche in Sicilia e sul Trentino Alto Adige; al momento della cottura delle salsicce sul barbecue avremo un 70-80% di probabilità di pioggia su Toscana, Umbria, Sardegna, zone interne del Lazio e Triveneto; la regione più instabile sarà la Sicilia anche con forti temporali alternati però ad ampie e lunghe schiarite. In sintesi, il 2025 vedrà un periodo pasquale nella norma: dobbiamo, infatti, sempre ricordarci che la Pasqua e la Pasquetta cadono in Primavera, la principale stagione delle piogge dopo l’Autunno. Se non piove adesso rischiamo la siccità in Estate, meglio un ombrello a Pasqua o Pasquetta che fiumi in secca a Luglio ed Agosto! NEL DETTAGLIO Sabato 19. Al Nord: molte nubi al Nord-Ovest con qualche pioggia, schiarite altrove. Al Centro: soleggiato, nubi in Sardegna. Al Sud: soleggiato. Domenica 20. Al Nord: piogge al Nord-Ovest. Al Centro: maltempo in Sardegna, peggiora in Toscana. Al Sud: soleggiato. Lunedì 21. Al Nord: variabile, qualche rovescio al Nord-Est. Al Centro: rovesci sparsi specie in Toscana e Umbria. Al Sud: temporali in Sicilia, variabile altrove. Tendenza: settimana tra un po’ di sole e molti temporali.
(Adnkronos) - Valorizzazione del patrimonio costruito. Questo il tema centrale dei lavori della seconda Giornata nazionale dell’Ingegneria Economica, evento organizzato dal Consiglio nazionale degli ingegneri con Ance che ha visto come focus principale lo sviluppo del Partenariato pubblico privato. Le sessioni di lavoro sono state precedute dalla presentazione, da parte della consigliera del Cni Ippolita Chiarolini, di una indagine realizzata dal Centro studi Cni sulla presenza degli ingegneri nei ruoli apicali. Gli ingegneri italiani inquadrati con un ruolo di dirigente o di quadro direttivo/apicale sono l’87% uomini, il 13% donne. Appartengono per il 40,4% alla fascia di età 46-55 anni, per il 30,7% alla fascia 56-65. Il 61,2% di loro assume il ruolo di direttore tecnico, il 21,6% quello di direttore generale, il 16,1% dirige le attività di ricerca, sviluppo e progettazione. Significativo il fatto che il 10,5% di questi ingegneri dirige la pianificazione strategica. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, il 27% degli ingegneri manager è attivo nel Nord-Ovest, il 26,2% nel Sud e nelle isole, il 24 nel Centro, il 22,2% nel Nord-Est, 0,6% all’estero. Le regioni leader sono la Lombardia e il Lazio, con rispettivamente il 16,7% e il 12,4% del totale degli ingegneri manager. Relativamente ai singoli settori, il 28,8% è rappresentato da ingegneri civili, il 15% da ingegneri meccanici, il 10,7% da ingegneri elettronici. Il 98,7% di loro è iscritto all’Albo: il 51,6% nella sezione civile-ambientale, il 37,2% nella sezione ingegneria industriale, l’11,1% nella sezione ingegneria dell’informazione. Interessante notare le motivazioni che spingono questi ingegneri manager ad iscriversi all’Albo: il 38,2% lo fa perché l’iscrizione è necessaria per l’esercizio dell’attività lavorativa, il 35,6% per mantenere il titolo di “ingegnere”, il 32,9% per senso di appartenenza alla categoria. “Gli ingegneri che hanno risposto al sondaggio - ha affermato Ippolita Chiarolini, consigliera del Cni, commentando questi dati - mostrano di avere in grande considerazione l’Albo e l’Ordine professionale ma chiedono ad esso un forte supporto in termini di formazione dedicata, soprattutto per tutti quei settori diversi da quello civile, con particolare riferimento a quelli emergenti. Interessante rilevare che il 10% degli intervistati ricoprono ruoli nella pianificazione strategica”. I lavori, moderati dalla stessa Chiarolini e da Remo Chiodi, componente del gruppo tematico PPP del Cni, hanno quindi affrontato l’argomento del giorno: la valorizzazione del patrimonio del costruito nel nostro paese in relazione ai bisogni emergenti. Stefano Betti (vice presidente di Ance) ha dichiarato: “Serve una normativa adeguata alle trasformazioni delle città, dove nel 2050 vivrà il 75% della popolazione. Riscriviamo regole urbanistiche e edilizie obsolete per garantire un dialogo trasparente tra operatori, cittadini e pubblica amministrazione”. Gabriele Buia (presidente Unione Parmense degli Industriali) ha definito uno degli scopi del Ppp. “L’obiettivo - ha detto - deve essere quello di dare una casa agli italiani. Occorrono iniziative di housing sociale e studentati attraverso operazioni immobiliari con garanzia dello stato, risolvendo così molte criticità e tensioni sociali. Naturalmente è fondamentale la sostenibilità degli investimenti che è realizzabile anche attraverso accordi operativi”. Sono intervenuti anche Guglielmo Calabresi (responsabile Fondo Sviluppo Cdp real asset SGR) che ha illustrato il caso di Manifattura Tabacchi di Firenze e Isabella Di Marsico (Agenzia del demanio) che ha parlato del caso di Tor Vergata. Nella seconda sessione è stato approfondito il ruolo dell’Intelligenza Artificiale, attraverso il racconto e testimonianze relativi a casi concreti, con messa in evidenza dei punti di forza e quelli di debolezza. Hanno partecipato a questo confronto Valter Quercioli (presidente Federmanager), Francesco Visconti (head of Ai solutions Mangrovia), Paola Russillo (dirigente Ministero della Giustizia - direttore tecnologie e pmi Italy Cic board member), Giovanni Gambaro (Rina global executive ai technology strategy director) e Cinzia Pica (head of Rina consulting digital transformation). A Massimo Angelo Deldossi (vice presidente Ance) sono state affidate le conclusioni dei lavori: “Quest’iniziativa ha consentito di rafforzare il legame tra due mondi, quello finanziario e quello tecnico. Uniti per garantire sostenibilità e sicurezza dei progetti e utilizzare al meglio le opportunità della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale, valorizzando le competenze della filiera”.
(Adnkronos) - Il Gruppo Davines, azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, B Corp dal 2016, rinnova il suo impegno per incentivare le pratiche agroecologiche e lancia, in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, la seconda edizione del 'The Good Farmer Award'. L’iniziativa è la prima in Italia che premia gli agricoltori che abbiano avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. Anche quest’anno il Premio è dedicato ai giovani agricoltori under 35 che potranno candidare il proprio progetto dal 3 aprile al 16 giugno 2025 sul sito https://davinesgroup.com/il-nostro-impatto/percorsi/the-good-farmer-award. L’obiettivo è di contribuire alla diffusione di una nuova cultura di produzione agricola, che sostenga la transizione ecologica delle filiere agroalimentari. La Giuria del Premio selezionerà i due progetti più innovativi e avanzati e i due vincitori riceveranno dal Gruppo Davines 10.000 euro ciascuno per l’acquisto del materiale e per interventi finalizzati a migliorare e sviluppare le pratiche agroecologiche già avviate. La cerimonia di premiazione si terrà tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2025 al Davines Group Village di Parma. Requisiti necessari per accedere al bando sono l’avere una certificazione biologica in corso di validità e applicare i principi dell’agricoltura biologica rigenerativa e dell’agroecologia. In particolare i giovani agricoltori coinvolti e le loro aziende agricole dovranno dimostrare di utilizzare almeno tre tra le strategie e le pratiche di agricoltura biologica rigenerativa e agroecologia identificate dal bando, tra cui la rotazione colturale, il minimo disturbo del suolo, l’utilizzo di fertilizzanti organici, la coltivazione di alberi associata a campi seminativi o a pascoli, l’uso di colture di copertura come le leguminose e la pacciamatura del terreno (ossia la copertura del terreno con materiale organico come paglia o foglie). Per la sua seconda edizione il Premio si arricchisce con un’importante novità: potranno candidare i loro progetti anche le aziende agricole-zootecniche attente al benessere animale, che utilizzano sistemi di allevamento estensivi e che adottano pratiche zootecniche rivolte al miglioramento degli agroecosistemi, attraverso per esempio l’utilizzo del letame per la concimazione e il riciclo di nutrienti vegetali come mangime. La scelta di coinvolgere anche le aziende agricole-zootecniche è coerente con le finalità del Premio, rivolto a supportare e incentivare la creazione di sistemi agricoli sinergici, che imitano i processi naturali e traggono vantaggio dalle interazioni benefiche che si verificano naturalmente in campo. La Giuria del Premio La Commissione che valuterà e selezionerà i progetti è composta da otto membri, fra professori universitari ed esperti in temi di agricoltura, agroecologia e sostenibilità, integrata quest’anno con due esperti di zootecnia. Quest’anno il premio 'The Good Farmer Award' ha anche un’edizione americana: la filiale del Gruppo Davines in Nord America, insieme al Rodale Institute, ha da poco chiuso le candidature per gli agricoltori e gli allevatori che abbiano avviato un'attività negli Stati Uniti da meno di dieci anni e che utilizzano pratiche di agricoltura biologica rigenerativa. Il 22 aprile 2025, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, verrà nominato il vincitore del 'The Good Farmer Award' US che riceverà un premio di 10.000 dollari da Davines Nord America da investire in attrezzature o iniziative che migliorino le pratiche agro-ecologiche della sua impresa agricola. Il farmer premiato avrà anche la possibilità di visitare l'European Regenerative Organic Center (Eroc) che il Gruppo Davines ha realizzato a Parma insieme al Rodale Institute. Il secondo e terzo classificato dell’edizione americana del Premio vinceranno un corso di formazione del Rodale Institute Education Resources sulle migliori pratiche di agricoltura biologica rigenerativa.