(Adnkronos) - Il maltempo degli ultimi giorni, che ha portato giornate di freddo anticipato soprattutto al nord, ha fatto accendere già i riscaldamenti in molte regioni. Ma se la vecchia caldaia non funziona e occorre cambiarla per l'inverno che si avvicina, è bene considerare una serie di caratteristiche tecniche in funzione delle proprie necessità. A dirlo Giovanna Ferraresi di Immobiliare.it, facendo il punto su cosa sapere prima di cambiare caldaia. La prima cosa da sapere in vista dell’installazione della nuova caldaia è che dal 26 settembre 2015, la normativa prevede che tutte le caldaie in commercio siano a condensazione. Ma ne esistono di due tipi: istantanea e con accumulo. Entrambe presentano vantaggi e svantaggi e non c’è un’unica soluzione valida per tutte le situazioni. Qualunque sia la scelta, l’intervento di sostituzione della caldaia rientra negli interventi di riqualificazione energetica e gode delle agevolazioni fiscali previste dal Bonus Ristrutturazione o Ecobonus. Per scegliere serenamente tra una caldaia con accumulo o serbatoio e una caldaia istantanea bisogna prima domandarsi quale sia il proprio fabbisogno di acqua calda sanitaria che ovviamente varia se si tratta di una abitazione privata o plurifamiliare e dal numero di persone che convivono; se si ha lo spazio a disposizione per l’installazione della caldaia. Le due caldaie – con serbatoio o senza – servono a produrre acqua calda ad uso sanitario ma hanno potenza in kw differenti; diversi tempi di erogazione dell’acqua calda; differente quantità di acqua calda disponibile; dimensioni di impianto differente. Una caldaia con accumulo è dotata di un serbatoio anche detto bollitore che può essere interno o esterno alla caldaia e dove l’acqua calda si deposita per il fabbisogno quotidiano. Funziona a pari di un boiler elettrico: l’acqua calda resta a disposizione nel serbatoio e solo quando la temperatura del serbatoio scende sotto un certo livello, la caldaia si accende per scaldare di nuovo l’acqua presente al suo interno. Per questa caldaia un fattore decisivo è il volume del bollitore: sotto i 60 litri il serbatoio è interno; sopra i 60 litri il serbatoio è esterno e quindi necessità di spazio per l’installazione. Questi impianti con serbatoio sia interno sia esterno offrono acqua calda sempre; grandi quantità di acqua calda; temperatura costante. La caldaia con accumulo è la scelta giusta per chi abita in case medio grandi; famiglie numerose; piccole strutture ricettive con frequenti picchi di richiesta. Non è indicata per chi ha una casa piccola e non ha spazio da destinare all’impianto. La caldaia a condensazione istantanea invece funziona riscaldando l’acqua nel momento stesso in cui si apre il rubinetto. Si attiva quando viene aperto il rubinetto e per questo motivo necessita di 10-15 secondi per erogare l’acqua alla temperatura richiesta. Questo impianto di produzione di acs non necessità di particolare spazio dedicato, proprio perché non possiede serbatoio di accumulo. E' un impianto consigliato per chi abita in appartamenti di piccola o media dimensione; non ha spazio da destinare agli impianti di casa; abita da solo o in coppia e ha una richiesta modesta di acqua calda giornaliera. Non è la scelta giusta se si utilizzano più bagni contemporaneamente, perché la caldaia potrebbe non essere in grado di supportare la portata di acqua calda richiesta e se si gradisce acqua sanitaria erogata in fretta e molto calda.
(Adnkronos) - "I due premi Nobel per la Chimica del 2024, David Baker e Demis Hassabis, hanno dato una svolta nella risoluzione della struttura di proteine attraverso l’uso di metodi computazionali e intelligenza artificiale.David Baker, biochimico e professore presso l'Università di Washington, è noto per il suo lavoro pionieristico nella predizione e progettazione di proteine attraverso l’uso di metodi computazionali. Il suo laboratorio ha sviluppato il software Rosetta, un potente strumento per modellare e progettare strutture proteiche. Baker ha anche fondato l'iniziativa Foldit, un videogioco scientifico che coinvolge il pubblico nella risoluzione di problemi di folding proteico. Mentre Demis Hassabis è il co-fondatore e Ceo di DeepMind, una società leader nel campo dell'intelligenza artificiale. Con John Jumper, ricercatore senior presso DeepMind, Hassabis ha guidato il team che ha sviluppato AlphaFold, un programma di intelligenza artificiale che ha rivoluzionato la predizione delle strutture proteiche". Questa la nota di commento da parte di Daniel Oscar Cicero, professore associato di Chimica farmaceutica del dipartimento di Scienze e tecnologie chimiche, università di Roma Tor Vergata. "Tradizionalmente, determinare la struttura tridimensionale di una proteina richiedeva tecniche sperimentali come la cristallografia a raggi X, la risonanza magnetica nucleare (Nmr) o la microscopia crioelettronica (cryo-EM), processi spesso costosi, laboriosi e limitati da difficoltà tecniche. Con l'avvento di avanzati metodi computazionali e dell'intelligenza artificiale, in particolare grazie a strumenti come AlphaFold sviluppato da DeepMind, è diventato possibile prevedere con elevata accuratezza la struttura tridimensionale delle proteine a partire dalla loro sequenza aminoacidica. La capacità di prevedere strutture proteiche rapidamente riduce la necessità di tecniche sperimentali laboriose come la cristallografia a raggi X. Predire le strutture proteiche aiuta a comprendere meglio la funzione delle proteine, le interazioni molecolari e i processi biologici fondamentali. Un campo particolarmente importante dove questa scoperta avrà un impatto è lo sviluppo di farmaci, perché le proteine sono i bersagli principali sui quali i farmaci espletano la loro funzione", conclude.
(Adnkronos) - Si è svolto oggi il primo giorno del seminario tecnico intitolato “Trasporto pubblicato zero emission: le buone pratiche per la trasformazione energetica del settore”, organizzato da Asstra, l’Associazione delle Aziende di Trasporto Pubblico Locale, in collaborazione con Apt Gorizia. L'evento, organizzato a Capriva del Friuli (GO), presso il Castello di Spessa, ha visto la partecipazione di esperti del settore e rappresentanti delle aziende di trasporto pubblico. In occasione del seminario è stato siglato e presentato il protocollo d’intesa Gse, Gestore dei Servizi Energetici, Asstra. Uno strumento, voluto per sostenere il processo di transizione delle aziende di trasporto pubblico in questo momento molto complesso, orientato ad una migliore gestione delle risorse energetiche che prevede tra le altre cose innovativi meccanismi di incentivazione. Per meglio comprendere come portare avanti la trasformazione energetica del settore sono stati anche illustrati i progetti di decarbonizzazione in corso nelle aziende di trasporto, con le relative problematiche riscontrate e le buone pratiche per risolverle. Durante gli incontri e dibattiti in programma, è stata approfondita la tematica della transizione energetica nel Trasporto Pubblico Locale (Tpl), con un focus particolare sul ruolo centrale del protocollo d’intesa siglato tra Asstra e il Gse. Gli interventi hanno evidenziato le sfide e le opportunità connesse alla trasformazione energetica, presentando casi concreti e buone pratiche adottate dalle aziende italiane per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni. Per Paolo Arrigoni, presidente del Gse, "con questo accordo intendiamo fornire alle imprese del comparto il supporto necessario a individuare le opportunità derivanti dai meccanismi di incentivazione gestiti dal Gse volti a favorire la decarbonizzazione nel settore dei trasporti e della mobilità elettrica, valutando la possibilità di coniugare questi meccanismi con altre linee di finanziamento, anche al fine di favorire la nascita di progetti sperimentali. La decarbonizzazione del settore del trasporto pubblico rappresenta un fattore abilitante decisivo per ambire a portare l’intero comparto dei trasporti italiano ad essere un riferimento a livello europeo”. “Gli impatti della transizione energetica sono molteplici e per sostenere i costi della transizione definita dalla Ue abbiamo infatti un fabbisogno aggiuntivo, per investimenti e gestione, di un miliardo di euro all’anno. Ma se da un lato servono maggiori risorse per portare a compimento il lavoro avviato con il Next Generation Eu dall’altro è necessario utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica. Il protocollo d’intesa sottoscritto tra il Gse e Asstra va incontro alle esigenze delle aziende di trasporto con meccanismi di incentivazione e strumenti di condivisione dell’energia. Le esperienze di trasformazione che le aziende stanno vivendo ci indicando la strada e ci aiutano a capire come rendere il processo di decarbonizzazione più solido e sostenibile", dice Andrea Gibelli, presidente di Asstra. “Apt Gorizia ha scelto e sta già operando concretamente per una transizione energetica seria ed efficace - afferma Caterina Belletti, presidente di Apt Gorizia e consigliere di amministrazione del Gse - Per questa ragione condivide con Asstra e Gse quanto siglato, per mettere a frutto la propria esperienza, per assorbire la loro capacità e riuscire a diventare, oltre ad essere già un fornitore di un buon servizio, una sorta di Hub energetico a favore del territorio”.