(Adnkronos) - “In una Sicilia che è all’ultimo posto per laureati in Italia, e con ogni probabilità in Europa, l’Università di Palermo ha l’intenzione di diventare un interlocutore serio e affidabile tra la politica e il territorio” per evitare la desertificazione giovanile del meridione italiano. Così all'Adnkronos il Rettore dell'Università di Palermo Massimo Midiri punta a un Sud giovane, fatto di giovani che scelgono liberamente di tornare in queste terre. “Se non facciamo qualcosa che convinca i ragazzi a non lasciare il territorio, a restare al Sud e di scegliere di andare fuori, anziché dover andare fuori, e magari tornando portando il know how imparato al nord Italia o in Europa, perderemo una occasione straordinaria”. (Video) Una sfida complessa, che passa per la “capacità della nostra realtà di intercettare l’offerta lavorativa. Ogni nostro corso di laurea - spiega il Rettore - ha tutta una serie di player imprenditoriali che non solo sono degli stakeholder naturali, ma diventano interlocutori anche nel cambiamento dell’offerta formativa. I nostri corsi di studio vogliono mirare a dire soprattutto che non è soltanto imparare a sapere ma è importante imparare a saper fare, per cui il ragazzo appena esce dal corso di laurea è nella condizione di essere spendibile in un mondo del lavoro che non chiede soltanto un basso profilo professionale ma un’alta specializzazione”. Il Rettore Midiri parla con la consapevolezza di essere alla guida di un Ateneo enorme: “Siamo al 4° posto della classifica Censis dei mega-atenei dopo nomi blasonati come quelli di Padova, Bologna e della Sapienza di Roma. Siamo il più grosso ateneo del centrosud, con circa 1.600 docenti, in 16 dipartimenti, con sedi a Trapani, Caltanissetta ed Agrigento”. 45mila gli studenti dell'Università di Palermo, con due terzi del totale che “rientrano nella cosiddetta ‘no-tax area’, non pagano un euro di tasse. Infine, sulla crescente attenzione verso gli Atenei telematici, Midiri ribadisce l'importanza delle Università in presenza: sulla differenza fra le lezioni online e in facoltà "si basa il futuro della Nazione, perché è chiaro che un titolo di studio acquisito in casa, pur con tutti i mezzi e la professionalità, che non metto in dubbio e che saranno elevatissimi, fa perdere al ragazzo quello che io chiamo ‘la consapevolezza di diventare un cittadino responsabile’. L’età fra i 18 e 25 anni, che è quella di chi frequenta i corsi di laurea, intercetta una fase della vita in cui si deve creare quel senso di responsabilità che fa mettere in connessione un ragazzo con il resto della propria comunità. Questo una università telematica non riesce a farlo. Vivere una dimensione di studente dietro a un computer non fa altro che incrementare, accelerare e peggiorare quello stato di isolamento che il nostro Paese ha vissuto con il Covid. Che ha lasciato, e purtroppo lascia, strascichi nella formazione e nella mentalità dei nostri ragazzi. Ragazzi che devono comprendere che vivere l’università non è solo seguire una lezione e fare un esame, ma significa - conclude il Rettore - mettersi in contatto, testarsi, provare, anche sentimenti di rabbia o frustrazione ma anche di collegamento con chi vive con te le stesse emozioni”.
(Adnkronos) - “Siamo onorati di ricevere questo riconoscimento che conferma il costante impegno di Eni nel costruire un modello di welfare aziendale di eccellenza. Collochiamo da sempre le persone al centro della nostra strategia di business, posizionandoci come una “caring company” e promuovendo un sistema di welfare aziendale in costante evoluzione che, partendo dall’ascolto delle necessità delle nostre persone, comprende un insieme di servizi, iniziative e strumenti volti a migliorare il benessere dei dipendenti e delle proprie famiglie lungo l’intero percorso lavorativo". Così Luca De Santis, responsabile Risorse Umane e Organizzazione di Eni, commentando l'assegnazione del premio Global Welfare, consegnato, nell'ambito del 'Global Welfare Summit' tenutosi a Villa Miani a Roma, dall'Osservatorio Italian Welfare, in collaborazione con la Fondazione Interuniversitaria Marchetti, alle aziende che si sono contraddistinte per global welfare score, sostenibilità sociale, inclusività ed educazione al welfare.
(Adnkronos) - Presso la sede di Bollate, Syensqo ha presentato Climate Impulse, il primo volo non-stop intorno al mondo su un aereo alimentato a idrogeno verde previsto nel 2028. Il progetto Climate Impulse, di cui Syensqo è il principale partner tecnologico, è stato illustrato nel corso di una conferenza alla presenza dell'aviatore svizzero Bertrand Piccard, il pilota che insieme a Raphaël Dinelli si imbarcherà nel viaggio senza precedenti. Syensqo mette la sua esperienza e la propria capacità di innovazione al servizio di questa nuova avventura attraverso materiali progettati su misura per la costruzione del velivolo. “Climate Impulse - ha commentato Marco Apostolo, Country Manager di Syensqo Italia - è una grande avventura umana, scientifica ed ecologica e aiuta a dimostrare, grazie al contributo e allo spirito pionieristico delle nostre oltre 13.200 persone nel mondo, la potenza delle innovazioni sostenibili che porteranno alla neutralità carbonica e faranno avanzare l'intera umanità”. “È un progetto unico - ha dichiarato Bertrand Piccard - un deciso passo in avanti tecnologico che dimostrerà come l'idrogeno verde possa effettivamente risolvere molte tra le maggiori criticità del mondo contemporaneo, in questo caso quelle relative alle emissioni prodotte dal settore dell'aviazione”. I materiali compositi, le pellicole e gli adesivi di Syensqo saranno cruciali per la realizzazione dell'intera struttura dell'aereo a idrogeno, dalla fusoliera alle ali, ai serbatoi ad idrogeno perché garantiranno leggerezza, insieme a proprietà meccaniche e termiche. Per quanto riguarda le celle a combustibile alimentate dall’idrogeno verde, i materiali ad alte prestazioni di Syensqo saranno elementi chiave per conferire densità di potenza ed efficienza, oltre ad un design più compatto dell'aereo. In concomitanza con la conferenza su Climate Impulse sono stati presentati i nuovi laboratori applicativi Syensqo per l’idrogeno verde di Bollate, che sono parte integrante di una rete globale, strategicamente posizionata in tutte le regioni chiave del mercato dell'idrogeno. “La nostra Green Hydrogen Platform - ha concluso Marco Apostolo - funge anche da centro vitale per unire soluzioni innovative di materiali ed esperienza, consentendo l'implementazione di un'economia dell'idrogeno pulita e il progresso dei nostri sforzi di ricerca e innovazione”. Syensqo è una delle poche aziende al mondo che offre materiali avanzati in tre aree cruciali per accelerare l'economia dell'idrogeno verde: produzione di idrogeno, stoccaggio e trasporto di idrogeno e utilizzo finale. Le soluzioni di Syensqo vengono utilizzate in elettrolizzatori, celle a combustibile e altri componenti dei sistemi a idrogeno, e consentono di accelerare la fattibilità e la scalabilità della tecnologia dell'idrogeno verde.