(Adnkronos) - Volodymyr Zelensky in Vaticano per l'incontro con Papa Francesco. Il Papa e il presidente ucraino hanno avuto un colloquio di 35 minuti. Il faccia a faccia è iniziato alle 9.45 per terminare alle 10.20. Al momento dello scambio dei doni, Francesco ha donato a Zelensky una fusione in bronzo di un fiore che nasce con la scritta ‘la pace è un fiore fragile’; i documenti papali e il volume ‘Perseguitati per la verità, i greco- cattolici ucraini dietro la cortina di ferro’. Zelensky, che incontra il Pontefice in Vaticano per la terza volta, ha omaggiato il Pontefice con un dipinto ad olio raffigurante ‘il massacro di Bucha: la storia di Maricka’. La delegazione ucraina, uscita è poi uscita da piazza San Pietro al termine degli incontri in Vaticano. Zelensky, dopo avere incontrato il Papa, ha avuto colloqui in segreteria di Stato con il card. Pietro Parolin. Il presidente ucraino, scortato da un lunghissimo cordone di auto, è arrivato stamane con un po' di ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista. L’auto con a bordo il presidente è transitata per via della Conciliazione passando poi dall’Arco delle Campane. Il presidente ucraino e il Pontefice hanno già avuto un faccia a faccia in Vaticano il 13 maggio 2023. A giugno scorso si sono quindi visti al G7 in Puglia in occasione di un incontro bilaterale. Il Pontefice è stato più volte invitato a recarsi a Kiev, ma lui stesso ha sempre posto la condizione di poter andare anche a Mosca, senza tuttavia ottenere risposta dal Cremlino. Il presidente ucraino volerà quindi a Berlino. Dopo l'incontro di ieri sera con la premier Giorgia Meloni a Roma, incontrerà oggi nella capitale tedesca il cancelliere Olaf Scholz e poi il presidente Frank-Walter Steinmeier. I colloqui si concentreranno sul continuo sostegno all'Ucraina da parte della Germania, in particolare sulla consegna di armi a Kiev per difendersi dalle forze armate russe. Sul tavolo anche il piano mirato a trovare una soluzione pacifica alla guerra, come spiega la Dpa. Zelensky avrebbe dovuto partecipare domani a un vertice a livello di leader del Gruppo di contatto per l'Ucraina presso la base aerea statunitense di Ramstein nella Germania sud-occidentale. Il vertice è però stato posticipato dopo che il presidente americano Joe Biden ha deciso di rimanere negli Stati Uniti per affrontare gli effetti dell'uragano Milton. Quella odierna è la seconda visita di Zelensky in Germania nel giro di cinque settimane. La giornalista ucraina Viktoria Roshchyna, detenuta in Russia dall'agosto del 2023, è morta all'età di 27 anni, ha confermato Petro Yatsenko, il direttore del Centro di coordinamento per i prigionieri di guerra a Kiev, sottolineando che al momento non sono ancora chiare le circostanze della morte. Roshchyna era stata catturata dall'Fsb mentre lavorava nei territori occupati dalla Russia. Il deputato Yaroslav Yurchyshyn aveva reso noto che le autorità russe avevano informato la famiglia della giornalista della sua morte, avvenuta durante un trasferimento da un carcere a un altro. Roshchyna era stata inclusa in una lista per il prossimo scambio di prigionieri fra Russia e Ucraina. Il suo trasferimento da Taganrog a Mosca avveniva nel quadro di questo suo imminente rilascio, ha precisato il portavoce dell'intelligence militare ucraina, Andriy Yusov La Russia ha intanto lanciato un attacco missilistico balistico contro la città costiera ucraina di Odessa, uccidendo almeno quattro persone, tra cui una ragazza di 16 anni. Lo ha riferito il governatore Oleh Kiper, aggiungendo che dieci persone sono rimaste ferite, quattro delle quali in gravi condizioni. Nell'attacco è stato distrutto un edificio a due piani. Secondo Kiper, vi sarebbero persone intrappolate sotto le macerie. I soccorritori del Servizio di emergenza statale ne hanno salvate quattro, altre tre sono morte sotto le macerie dell'edificio, tra cui una donna di 43 anni, un uomo di 22 anni e una ragazza di 16 anni. Un'altra donna è morta in ospedale per le ferite riportate. Mosca ha trasferito circa 50.000 soldati da altri settori del fronte nell'oblast di Kursk. Lo ha dichiarato il comandante in capo dell'esercito ucraino Oleksandr Syrsky alla televisione nazionale. L'Ucraina ha lanciato l'offensiva nel Kursk all'inizio di agosto, sostenendo di aver conquistato fino a 1.300 chilometri quadrati e 100 insediamenti. La leadership ucraina ha affermato che uno degli obiettivi principali dell'operazione era distogliere le forze russe dai campi di battaglia ucraini.
(Adnkronos) - "Tutti vogliono sposarsi in Italia e il wedding incide sempre di più sulla filiera del comparto turistico, un fenomeno che solo nello scorso anno ha generato un fatturato di oltre 800 milioni di euro, in crescita del +34% sul 2022". Lo sottolinea Ottorino Duratorre, presidente della Bmii, la cui società è specializzata da oltre 30 anni in eventi del settore moda-sposa ed è organizzatrice anche delle manifestazioni internazionali RomaSposa e Roma Travel Show. "Rispetto all’anno precedente - afferma - nel 2023 sono stati oltre 2mila gli eventi in più organizzati e i dati del 2024 confermano già la continua crescita di interesse verso il nostro Paese, un aumento importante dovuto dalle coppie statunitensi e con segnali significativi registrati per sposi australiani, canadesi, indiane, cinesi, messicani, singaporiani e indonesiani. Wedding planner e buyer provenienti da tutto il mondo potranno trovare alla Borsa del Matrimonio in Italia una vetrina delle proposte del nostro artigianato di eccellenza e la presentazione di location dai paesaggi mozzafiato, per accontentare ogni esigenza e desiderio delle coppie”. Nato nel 2014 per rispondere alla crescente richiesta di matrimoni di stranieri su suolo italiano la Bmii è la panoramica più ampia dei prodotti e servizi made in Italy per il giorno del sì. E' un incontro tra domanda e offerta che nelle sue diverse edizioni ha già ospitato 15.000 appuntamenti con 920 buyer provenienti da Australia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Cipro, Croazia, Danimarca, Emirati Arabi, Francia, Germania, Giappone, India, Irlanda, Israele, Lettonia, Libano, Malta, Marocco, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Puerto Rico, Qatar, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia, Thailandia, Turchia, Ungheria, Uruguay e Venezuela ma sono sempre di più i profili interessati a partecipare, dai diversi continenti. La Bmii è stata in questi dieci anni anticipatrice, testimone e promotrice dell’Italia come destination wedding, un vero fiore all’occhiello per il nostro Paese e in costante crescita. Il sogno di molti stranieri è infatti di sposarsi in Italia per giurarsi eterno amore tra dimore storiche e location mozzafiato, gustando ottimi cibo e vino e immergendosi in una esperienza a tutto tondo nello stile e nella cultura italiana. Non solo i vip - da George e Amal Clooney ai più recenti sì di queste settimane delle star delle serie tv Millie Bobby Brown/Stranger Things con Jake Bongiovi, Ed Westwick/Gossip Girl con Amy Jackson - il desiderio di un matrimonio made in Italy si trasforma in realtà per un numero sempre più alto di coppie, traducendosi anche in grande potenzialità di crescita economica per il nostro Paese. E' l’Italia infatti uno dei principali marketplace del wedding tourism, un fenomeno che negli ultimi anni ha registrato una continua ascesa, catturando sempre più l’attenzione di istituzioni e imprese. Per promuovere l’internazionalizzazione e l’attività di incoming legata a questo particolare segmento del comparto turistico, la Bmii-Borsa del matrimonio in Italia destination wedding in Italy è pronta a festeggiare la sua decima edizione il 25 e 26 ottobre, ospitando a Roma 60 buyer provenienti da tutto il mondo per scoprire le diverse soluzioni legate al mondo delle nozze made in Italy. La manifestazione in programma a Palazzo dei Congressi conferma la sua centralità strategica nei progetti di promozione e sviluppo a livello nazionale e territoriale: con Bmii i buyer sono in grado di conoscere in due giorni la panoramica più ampia dei prodotti e servizi made in Italy per il giorno del sì, attraverso un contatto diretto con i seller provenienti dalle diverse regioni di Italia, sviluppando una conoscenza approfondita delle offerte e un’opportunità di business che permette di essere pronti alle richieste più bizzarre. Cosa chiedono gli stranieri che decidono di sposarsi in Italia? La dolce vita, molto spesso, anche se lo stile di vita ricco e lussuoso mostrato nella pellicola intramontabile di Fellini lascia spesso spazio anche a scenari più eterei. Fondamentali sono i decori - reali del luogo o aggiunti come delle statue classiche o una Vespa - e le esperienze che definiscono una 'cartolina' made in Italy di quanto vissuto in prima persona, un’italianità impressa per sempre nei ricordi del giorno più bello. Un’atmosfera intima, quasi informale, è quello che chiedono gli sposi stranieri a Villa Clodia, un’antica villa a Manziana in provincia di Roma, in cui si entra a far parte di una grande famiglia italiana nella condivisione delle proprie tipicità per il pre e post evento nuziale: dal pizza party con spettacolo, proposto dallo chef con il coinvolgimento degli ospiti all’arrivo, al barbecue all’aperto prima della partenza, in cui i profumi del buon cibo si mescolano all’aria pura della campagna laziale. Richiestissima per il noleggio è una vecchia Fiat 500 giallo senape del 1968 dell’Agriturismo Marcampo in provincia di Pisa, cha fa da contorno alle cerimonie simboliche nella campagna toscana, tra vigne e tramonti sulle colline. Tra le spiagge della Versilia e le Alpi Apuane è la statua del 'famoso' David del Paradis Agricole a diventare protagonista insieme a sposi e ospiti degli album delle foto, quale souvenir illustrativo dell’esperienza italiana. “Tra le richieste più frequenti, spiccano le sessioni fotografiche in luoghi iconici come la Toscana, la Costiera Amalfitana e il Lago di Como ma sono molto amati anche i servizi fotografici pre-matrimoniali e post-matrimoniali in ambienti suggestivi come borghi medievali e giardini storici”, spiega il fotografo Francesco Silvaggio. “Le nostre coppie provenienti da diverse parti del mondo, come gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Irlanda, l’Australia e l’Asia, scelgono l’Italia non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma anche per la possibilità di integrare elementi della cultura locale nelle loro cerimonie”. Molti chiedono dettagli personalizzati come musica tradizionale italiana, auto d'epoca e scenografie che rispecchiano la tradizione e la bellezza del luogo in cui si trovano: è la combinazione di cultura, natura e storia ciò che rende l’Italia una delle mete preferite per i matrimoni di destinazione. “Uno dei nostri matrimoni più memorabili - continua Silvaggio - è stato quello di una coppia irlandese che ha scelto di sposarsi in un castello storico alle porte di Roma: la cerimonia si è svolta in un contesto unico e affascinante, immerso nel verde, con una vista spettacolare sui colli romani. La coppia ci ha chiesto di immortalare non solo i momenti più significativi della giornata, ma anche l’atmosfera fiabesca del castello, gli affreschi e i dettagli della festa ispirata alla tradizione irlandese. Anche il ricevimento è stato unico: gli sposi hanno scelto di includere danze tradizionali irlandesi e un menù che combinava sapori italiani e irlandesi, un vero incontro di culture che ha reso ogni momento speciale”. Molto richiesta dagli sposi stranieri è, oltre al menù, la bomboniera a km0, che possa servire a conservare i profumi, i colori e i sapori della location made in Italy. Nel cuore della verde Versilia Il Giardino di Manipura, un’oasi di oltre 16 ettari con dieci varietà di eucalipto, piante officinali, tropicali e aromatiche trasforma la sua ricchezza naturale in decorazioni, allestimenti floreali e bomboniere personalizzate come profumi, vasetti di miele locale, tisane e caramelle artigianali. Molta apprezzata dalle coppie di stranieri è anche la possibilità di scoprire luoghi 'segreti', come la grotta del 1800 scavata a mano della Tenuta il Sogno, situata tra le colline del Cesanese, dove è possibile fare una degustazione di rum, sigari e cioccolato, o usufruire delle visite guidate in Sabina della Tenuta La Ginestra che propone serate a tema anche con degustazioni di vini della cantina dedicata al papà Germano, tra racconti di famiglia e della tradizione. Accoglie i suoi ospiti tra vigneti e botti la Pieve de' Pitti in provincia di Pisa, dove è possibile organizzare per i giorni di evento, oltre a deliziose degustazioni di vino, anche corsi di cucina creativa, escursioni in bicicletta e picnic in campagna, fino alla caccia al tartufo con l'esperto tartufaio e il cane. Tutte esperienze made in Italy molto apprezzate dagli stranieri. E che dire il fascino che può scaturire da nozze in un relais ricavato in un maniero medievale del 1200? In Umbria, a pochi passi della cittadina gioiello di Todi, il Borgo Petroro ospita matrimoni di stranieri (e non solo) molto intimi, dalle 2 alle 60 persone, tutte alloggiate all'interno del castello, completamente ristrutturato. Ideale per coppie che amano l'equilibrio tra il formale e l'informale, in un contesto raffinato ma di campagna, con banchetti serviti nelle varie zone del borgo e degustazioni nella cantina medievale. Si entra in un viaggio nella storia a Villa Scorzi, scelta già nel lontano 1280 dalla nobile famiglia D'Appiano come residenza di campagna grazie al piacevole microclima estivo della Valgraziosa di Calci: gli sposi stranieri e i loro ospiti possono soggiornare e godere della tenuta per il loro evento, tra la villa con diverse metrature delle varie camere e salotti di epoca trecentesca alla parte settecentesca che propone grandi saloni, un ampia scala e grandi camere al primo piano tipiche dello sfarzo del tempo, fino alla parte rurale del complesso che include il granaio ed il frantoio collegati alle abitazioni dei contadini e all'essicatoio delle olive. Se il menù non può che essere locale - gli sposi vogliono cucina esclusivamente italiana, meglio se regionale e con prodotti di stagione e a km0 - per la scelta degli abiti ci si affida tendenzialmente al paese di provenienza e c’è l’uso di aggiungere all’evento qualcosa che richiami le tradizioni del Paese di origine degli sposi. Come il matrimonio di Jessica e Ritvars, che hanno scelto per celebrare il loro matrimonio la Fattoria Lischeto a Volterra, dove oltre ad aver usufruito delle esperienze locali - tour del caseificio interno, laboratori di formaggio e cooking class – a mezzanotte, sotto la luce della luna piena, hanno celebrato un antico rito lettone, scambiandosi le promesse con una pietra che rappresentava la solidità del loro legame e simboleggiava le loro fedi. Un momento magico, che ha reso il loro matrimonio ancora più bello e speciale. Durante Bmii 2024 i 60 buyer internazionali - wedding planner, travel designer, tour operator e destination wedding agency - hanno l’opportunità di incontrare, attraverso un’agenda di appuntamenti one to one, esperti del mondo delle nozze provenienti da diverse parti di Italia. Una vetrina e un’opportunità di business per piccole e medie imprese ed enti territoriali. Come il consorzio Meet in Liguria che propone la bellezza mediterranea di Sanremo e la Riviera dei Fiori, delle città di Savona, La Spezia, Genova e il suo acquario, la Costa di Portofino e il Golfo dei Poeti ma anche splendidi borghi come Portovenere, Le Grazie, Lerici, Tellaro, Fiascherino e le isole di Palmar, dove è possibile trovare le migliori soluzioni per celebrare il proprio giorno speciale. Confermata anche per la decima edizione la Camera di commercio Toscana Nord Ovest, per promuovere le imprese del segmento wedding a Pisa, Lucca e Massa Carrara.
(Adnkronos) - L’agricoltura biologica in questi giorni è in primo piano nel dibattito europeo. La Corte dei Conti europea, infatti, ha posto l’accento su un nervo scoperto della politica agricola comune, in attesa di una riforma complessiva del sistema agricolo a cui sarà chiamata la nuova legislatura europea. La Fondazione Farming for Future "guarda con attenzione alla relazione della Corte perché ha messo a fuoco l’importanza di prevedere politiche di lungo respiro che tengano conto anche degli obiettivi ambientali e di mercato". La Corte, infatti, ricorda la Fondazione, "ha espresso preoccupazioni riguardo al sostegno di Bruxelles all’agricoltura biologica, evidenziando le carenze strategiche e l’assenza di obiettivi definiti per il 2030, in un mercato che rimane ancora confinato a una nicchia. In tale scenario, anche la PAC è stata posta sotto i riflettori della Corte, accusata di non soddisfare a pieno gli obiettivi ambientali e climatici dell'Ue, in particolare per quanto riguarda i piani nazionali. In risposta, la Commissione ha confermato il proprio sforzo nel perseguire gli obiettivi legati allo sviluppo dell’agricoltura biologica, nonostante i fattori esterni, come la guerra in Ucraina, che ne stanno rallentando il progresso". In questo contesto, partendo da un’analisi di ciò che serve per definire una politica agricola europea davvero efficace per sviluppare il settore primario, la Fondazione Farming for Future, nata con il supporto del CIB-Consorzio Italiano Biogas, offre una strada che si propone di integrare agricoltura, industria e ricerca attraverso un percorso condiviso con tutti gli attori chiamati ad attuarla. “La Fondazione si concentra sugli strumenti concreti che permettono all’agricoltura di abbattere le emissioni piuttosto che le produzioni, chiamando in causa tutti coloro che dovranno farsi carico della sfida.”, commenta la Presidente Diana Lenzi. “Se tutti siamo d’accordo con l’obiettivo di ridurre le emissioni e l’uso della fertilizzazione di sintesi, la ricetta per raggiungere questa sfida a mio avviso non risiede tanto ad esempio nell’estensione delle aree dedicate al biologico, ma in un cambio di paradigma nella gestione del suolo e nella filiera di produzione agricola che, come propone la Commissione, deve guardare tutto il percorso, dal campo alla forchetta”. Le sfide del settore primario sono molteplici e su più campi: quello alimentare, energetico e digitale. Come ogni “transizione multipolare” bisogna valorizzare tutte le risorse già esistenti per poter accelerare il percorso con il minor costo per coloro che devono attuarla. In questo senso, il modello proposto dalla Fondazione può essere letto da diverse angolazioni. Partendo da ciò che residua, ad esempio, dal processo di digestione anaerobica per la produzione di biogas e biometano otteniamo il digestato. Un sottoprodotto che ha dimostrato di essere un ottimo fertilizzante organico e di svolgere un ruolo cruciale per la fertilità dei suoli, che potrebbe fornire un supporto prezioso anche in agricoltura biologica. Per questo motivo nel monito della Corte, la Fondazione riconosce anche un richiamo all’impianto generale su cui la Farm to Fork pone la sua ratio. “La sfida per l’agricoltura biologica europea per svilupparsi efficacemente deve considerare le agricolture che si svolgono nei diversi Stati, proponendo misure che rappresentino davvero una sintesi delle esigenze, attraverso approcci replicabili. Partendo dall’esperienza italiana e dal modello che abbiamo costruito possiamo davvero ridurre le emissioni, preservando la competitività del settore. Il digestato, in questo senso, così come la diffusione di pratiche innovative che consentono di ridurre gli input per unità di prodotto finito, rappresentano una soluzione chiara. Con il lavoro della Fondazione che spinge sulla ricerca e sul trasferimento tecnologico e di esperienze in ambito agricolo, auspichiamo di poter diffondere e ampliare la voce degli agricoltori italiani affinché la prossima Commissione europea e il lavoro del nuovo Commissario Hansen portino a importanti passi in avanti e un cambio netto di rotta. Solo partendo da ciò che c’è e funziona si possono costruire politiche efficaci, volano per gli investimenti e per lo sviluppo. La riforma della PAC non è esclusa da questa riflessione. E’ fondamentale che l’agenda europea adotti una visione strategica di lungo periodo, che guardi ai diversi mercati a cui si rivolge l’agricoltura per costruire un settore efficiente ed equo, in grado di affrontare le sfide future”, conclude Lenzi.