(Adnkronos) - 'C'è posta per te' torna questa sera, sabato 8 febbraio, con un nuovo appuntamento. Il people show condotto da Maria De Filippi torna in prima serata su Canale 5 con due speciali ospiti: Amadeus e la moglie Giovanna Civitillo. Questa sera una sorpresa speciale coinvolge l’amata coppia formata dal direttore artistico delle ultime 5 edizioni del Festival di Sanremo, Amadeus e dalla sua dolce metà, Giovanna Civitillo. Protagoniste assolute della puntata, come sempre, saranno le storie di vita e i sentimenti della gente comune che non riuscendo a risolvere una importante problematica familiare si affida al programma nella speranza di trovare una soluzione. Storie di ricongiungimenti, amori difficili, incomprensioni che causano separazioni, primi amori mai dimenticati, rapporti interrotti e bellissime sorprese da dedicare a chi merita di ricevere un momento davvero speciale. Appuntamento questa sera, sabato 8 febbraio, alle 21:30 su Canale 5 con Maria De Filippi.
(Adnkronos) - Uno sguardo sempre più attento verso i temi della sostenibilità e della Esg. E' quello dei commercialisti, professionisti tra i più coinvolti nei cambiamenti legati alla transizione ecologica, come racconta, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Francesco Cataldi, presidente dell'Unione nazionale giovani dottori commercialisti (Ungdcec). "I commercialisti sono oggi al centro della transizione ecologica grazie alla recente evoluzione normativa che li vede protagonisti nella rendicontazione di sostenibilità e nei bilanci Esg, soprattutto per le imprese di maggiori dimensioni", sottolinea. E secondo Cataldi "il nuovo ruolo di certificatori e revisori Esg impone competenze tecniche sempre più avanzate, anche nel ruolo di facilatatori per le aziende nella comprensione di queste nuove materie e obblighi. I commercialisti devono essere in grado di anticipare i cambiamenti, evitando che l’incertezza politica freni le opportunità offerte dalla sostenibilità". E in questo periodo di grandi cambiamenti è centrale per i professionisti l'attenzione alla formazione e alla competenze. "L'aggiornamento formativo per i commercialisti -spiega Cataldi- è diventato sempre più gravoso negli ultimi anni, essendo sorti nuovi albi ed elenchi, ciascuno con i propri costi e la propria formazione obbligatoria, che in precedenza era ricompresa nella formazione generale. Per cui, accanto alla formazione generale di 90 ore in ciascun triennio, prendendo in considerazione la necessità annuale di mantenere l’iscrizione in numero di albi che può arrivare oltre i 10, secondo le stime dell’Ungdcec, occorrerebbero oltre alle 90 ore standard, altre 115 ore di formazione", sottolinea. Specializzarsi è fondamentale. "Per questo le specializzazioni -continua- sono senza dubbio un valore aggiunto per il professionista; tuttavia, l'esistenza di numerosi albi potrebbe limitare piuttosto che favorire lo sviluppo professionale: è’ necessario coordinare la formazione per le varie iscrizioni che è sovente ripetitiva e causa notevoli difficoltà e perdite di tempo per i colleghi. Occorre quindi coordinare bene la qualifica di professionista specializzato, non solo con l’accesso diretto ai rispettivi albi, registri ed elenchi ma anche con gli obblighi formativi di aggiornamento professionale", sottolinea ancora. "Una gestione centralizzata, o almeno ben coordinata, potrebbe non solo semplificare l'accesso alle informazioni -aggiunge ancora Cataldi- ma anche garantire una maggiore coerenza nelle politiche di formazione, mantenimento e aggiornamento, favorendo una visione d'insieme che attualmente manca e promuovendo la qualità, l'integrazione e le specializzazioni, generando così impatti positivi per la categoria". Ma quali sono gli argomenti più attuali e richiesti nella formazione dei commercialisti oggi? "Normativa fiscale e aggiornamenti legislativi; digitalizzazione, software gestionali ed intelligenza artificiale; pianificazione fiscale e tax planning internazionale; finanza aziendale e consulenza per imprese in crisi; sostenibilità e bilanci esg; finanza agevolata, crowdfunding e nuove forme di finanziamento", spiega ancora. E Cataldi ricorda che "tutti i commercialisti sono assoggettati ad un obbligo di formazione obbligatoria generale, a cui affiancare quella specifica prevista in relazione alle specializzazioni svolte. Per quanto riguarda l'offerta formativa, sia da parte degli Ordini, che delle associazioni come l'Unione giovani, è in genere piuttosto variegata e ricca, per cui si trova un’offerta di formazione sia gratuita che a pagamento". E le possibilità per formarsi sono sempre più ampie. "Da diversi anni è possibile formarsi su materie differenti anche da remoto, con strumenti che anche l’Unione usa quotidianamente per i propri eventi. Siamo consapevoli della forza e della capillarità della digitalizzazione nella formazione e delle continue evoluzioni negli strumenti che stanno cambiando il modo di far fruire i contenuti, nonostante riteniamo che la formazione di persona abbia sempre maggiore qualità", continua. E l'intelligenza artificiale sta impattando notevolmente sulle attività dei professionisti. "L’intelligenza artificiale sta trasformando la professione del commercialista, automatizzando attività ripetitive e ampliando le possibilità di analisi strategica dei dati. Come evidenziato nel nostro Manifesto sull’Ia, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non è più una scelta, ma una direzione obbligata per restare competitivi. I commercialisti devono sviluppare competenze in data analysis, interpretazione dei risultati generati dall’Ia e consulenza strategica basata sui dati. L’elemento distintivo non sarà la tecnologia in sé, ma la capacità di usarla per generare valore per clienti e imprese. La chiave del futuro è unire competenze tecniche, soft skills e capacità consulenziali", conclude.
(Adnkronos) - Oltre 6mila volontari in 15 Regioni italiane, per un totale di più di 90mila ore di volontariato, 160 iniziative di diverso genere, dalla manutenzione delle aree verdi ad attività di divulgazione, 80 tonnellate di rifiuti rimossi dall’ambiente. Sono alcuni dei numeri della terza edizione del progetto Operazione Paladini del Territori di Fondazione Una - Uomo, Natura. “I risultati della terza edizione dell’Operazione Paladini del Territorio sono straordinari non solo nella misura in cui vanno ad aumentare ulteriormente, se non raddoppiare, quella che è stata l’esperienza del 2023. Lo sono perché sono l’ennesima dimostrazione di quanto la comunità venatoria non sia chiusa in se stessa come viene dipinta, ma sia anzi aperta, responsabile, orgogliosa del proprio ruolo a livello sociale - ha dichiarato Maurizio Zipponi, presidente di Fondazione Una -Ringrazio le associazioni venatorie tutte e ogni singolo volontario che nel corso del 2024 ha scelto di dedicarsi al proprio territorio, alla propria comunità, e di contribuire alla loro tutela insieme a Una”. Più nel dettaglio, nel corso del 2024, il progetto è arrivato a coinvolgere oltre 6mila volontari in 15 Regioni italiane, registrando un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Ogni cacciatore partecipante, nel corso dell’anno, ha donato alla comunità una media di 15 ore, per un totale di più di 90mila ore di volontariato donate dalla comunità venatoria. I volontari che hanno preso parte con le proprie iniziative al progetto di Fondazione Una, coordinati da più di un centinaio di sezioni provinciali e comunali delle associazioni venatorie nazionali (in primis Federcaccia, Enalcaccia e Arcicaccia), hanno organizzato oltre 160 iniziative di volontariato di diverso genere, dalla manutenzione delle aree verdi alla raccolta di rifiuti dispersi nell’ambiente naturale, fino ad attività di divulgazione in collaborazione con le scuole ed iniziative di supporto a progetti scientifici, portando benefici per oltre 6 milioni di cittadini che vivono nelle aree interessate. Grazie all’impegno dei Paladini del Territorio oltre 80 tonnellate di rifiuti sono state rimosse dall’ambiente: un peso equivalente a quello di 8 camion. Tra i rifiuti raccolti e correttamente smaltiti dai cacciatori anche alcuni pericolosi ma anche rifiuti ingombranti, abbandonati da tempo nelle aree naturali, come pneumatici, elettrodomestici rotti, biciclette e altri mezzi di trasporto, ferro e rifiuti metallici. Un grande contributo alla pulizia di boschi e aree naturali è stato dato dai volontari dell’Atc Provincia di Lecce, che ha coinvolto oltre 30 sezioni locali, ma anche dalle sezioni comunali Fidc di Ferentillo, in provincia di Terni, di Cirò Marina, provincia di Crotone, e di Campolongo Tapogliano, Udine, dalla sezione provinciale Enalcaccia di Ragusa e anche da quella di Biella. Diverse sono state le iniziative volte al ripristino di sentieri, aree verdi e urbane, arrivando anche alla ricostruzione di un ponte crollato per il maltempo, in provincia di Torino, grazie alle Sezione comunale Fidc Alta Val Grande. L’Operazione Paladini del Territorio 2024 si è caratterizzata anche e soprattutto per la varietà delle iniziative candidate: rispetto alle prime edizioni, la volontà di Fondazione Una di ampliare il perimetro del progetto, includendo le diverse iniziative attraverso le quali i circoli venatori sono attivi sul proprio territorio, ha consentito di mettere a sistema tutte le modalità di sostegno alla comunità da parte dei cacciatori. Alcune delle iniziative a scopo divulgativo hanno visto il coinvolgimento dei bambini della comunità, come quelle organizzate da Fidc Nucleo di Magenta 'Eligio Colombo', dalla sezione provinciale Fidc di Trieste, dalle Associazioni Cecinesi e da Arcicaccia in Toscana. Altre sono state dedicate alla cura delle fasce di popolazione più fragili, come è stato in provincia di Brescia, grazie alla sezione comunale Fidc di Borgosatollo. Per il 2025, Fondazione Una rinnova l’invito a prendere parte all’Operazione Paladini del Territorio, per la sua quarta edizione, riconfermando l'obiettivo di contribuire attivamente alla preservazione e cura dell’ambiente che è stato il motore del progetto fin dalla sua nascita. L’annuncio della quarta edizione porta con sé anche la novità dell’apertura del primo sportello del Paladino del Territorio, attivo sul sito di Fondazione Una, attraverso il quale sarà possibile richiedere l’intervento dei volontari dove si dimostrerà necessario.