(Adnkronos) - ''Ancora una volta il Governo perde l'occasione di assumere decisioni rilevanti e attese, presentando un testo poco coraggioso''. Lo afferma il responsabile relazioni esterne di Altroconsumo, Federico Cavallo, in una nota, commentando il via libera al ddl concorrenza. ''Basti pensare alla scelta di non occuparsi del fondamentale capitolo delle liberalizzazioni, in primis delle concessioni balneari e del settore ncc, testimoniando la non volontà, o forse l'incapacità, della politica di correggere distorsioni evidenti nel mercato e nella concorrenza, che penalizzano i consumatori, compromettono il benessere sociale e rallentano lo sviluppo economico del Paese'', osserva Cavallo. ''Partiamo dalla rumorosa assenza, ancora e purtroppo rinnovata, nel ddl della riforma delle concessioni balneari. Una misura che sarebbe necessaria ben prima e ben al di là delle mere ragioni di ottemperanza alle norme che il nostro Paese viola ormai sistematicamente da molto, troppo tempo'', scrive l'associazione. ''Sentenza dopo sentenza, sia il Consiglio di Stato sia la Corte costituzionale sia la Corte di giustizia europea hanno indicato l'unica strada da percorrere vale a dire quella della messa a gara delle concessioni, ma i governi che si sono succeduti continuano a guardare altrove e a non far seguire alle promesse, ai tavoli, alle mappature null’altro che la mancanza di una reale volontà di intervento''. ''Il tema è annoso e stratificato da interventi e segnalazioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, procedure di infrazione, sentenze di ogni ordine e grado, e non riguarda solo gare e concessioni'', osserva l'associazione. La direttiva Bolkestein prevede che, nello stabilire le regole della procedura di selezione per le gare, gli Stati possono tenere conto di "considerazioni di salute pubblica, di obiettivi di politica sociale, della salute e della sicurezza dei lavoratori dipendenti e autonomi, della protezione dell’ambiente, della salvaguardia del patrimonio culturale" e quindi assumono importanza la qualità dell’offerta nelle spiagge in concessione, l’attenzione alla sostenibilità e all'ambiente, l’utilizzo di strutture leggere e non fisse e così via. ''Le gare assumono un significato completo e sopra ogni cosa non dimentichiamo la necessità di preservare le spiagge libere, l'accessibilità e di proteggere un patrimonio di tutti'', secondo Altroconsumo. ''L'Italia meriterebbe una riflessione ampia che affronti in chiave innovativa lo sviluppo di un vero e proprio asset, sia economico che culturale e ambientale, del nostro Paese. Invece, continuiamo ad assistere a tentativi di "azzeccare i garbugli" e promuovendo, semmai, istanze protezionistiche e la conservazione dello status quo volta a mantenere piccoli e circoscritti ritorni elettorali o di consenso. Chiediamo che ci sia una vera svolta e con noi anche gli oltre cinquemila firmatari della nostra petizione''. Dal 2015 Altroconsumo sottolinea ''l'importanza di promuovere una concorrenza leale e corretta e la necessità di una riforma complessiva del settore del trasporto pubblico non di linea, che soffre di blocchi all’ingresso di nuovi soggetti con la conseguenza della mancata innovazione dei servizi e dell'assenza di benefici concreti per i cittadini sulla qualità e sui prezzi''. ''Neanche l’intervento recente della Corte Costituzionale, che ha affermato che il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni per gli ncc compromette la possibilità di aumentare un’offerta già ampiamente insufficiente (le code di cittadini e turisti esausti in attesa di un taxi sono all’ordine del giorno), riesce a smuovere il Governo che lascia di fatto il Paese nelle mani di una piccola lobby, invece di adoperarsi per rimuovere gli ostacoli alla libera concorrenza garantendo alla collettività un servizio di trasporto pubblico efficiente e adeguato'', prosegue l'associazione. In un quadro di grandi assenze, ''registriamo una presenza sicuramente positiva: l'intervento sul fenomeno della shrinkflation che Altroconsumo ha messo in evidenza da tempo con diverse inchieste. Pensiamo che il testo del ddl sia sicuramente migliorabile, inserendo anche i casi in cui la riduzione del contenuto riguarda prodotti che hanno una composizione o ricettazione leggermente diversa del prodotto originario, ma che mantengono lo stesso confezionamento. Per questa ragione continueremo a monitorare la situazione e a informare i consumatori. ''Bene anche l'intervento in tema di rc auto per contrastare il lock-in delle compagnie assicurative e favorire la mobilità della domanda, con il divieto di inserire clausole che impediscono o limitano il diritto dell'assicurato di disinstallare la scatola nera, senza costi, alla scadenza del contratto'', secondo Altroconsumo. ''Finalmente, anche l'intervento atteso da tempo sulla portabilità dei dati registrati dalle black box, sempre in ottica di favorire la possibilità di cambiare compagnia. Già nel 2022 l'Ivass denunciava che "la scatola nera riduce del 60% la probabilità di cambiare”, il passo in avanti fatto con l'attuale testo del Ddl era quindi doveroso per spingere i clienti con scatola nera a rivolgersi ad altre compagnie”.
(Adnkronos) - “Leggere la stessa fuga dei cervelli quale fenomeno non solo negativo e irreversibile, ma come forza potenziale di un moto circolatorio inclusivo di un flusso di ritorno dopo un riscatto personale”. Eccola, la Tornanza. Un movimento di rinascita dei territori che parte dall’innesto tra chi, dopo aver viaggiato, decide di tornare nel paese d’origine e mettere a frutto la propria conoscenza, e chi è rimasto. Tra il tornante e il restante, al centro di questi due poli, il viaggio, come innesco del cambiamento, e l’innovazione, come strumento a servizio del capitale umano e del territorio. Tutto inizia con un libro, 'La Tornanza - ritorni e innesti orientati al futuro', il saggio di Antonio Prota e Flavio R. Albano (Laterza edizioni), due esperti di turismo e marketing territoriale e digitale, che è in realtà il manifesto stesso del movimento. È qui, infatti, che ci sono tutti i concetti fondanti del progetto che poi vengono messi in pratica: l’importanza di tornare dopo il viaggio e scegliere di ristabilirsi nel paese d’origine, portando con sé un background nuovo, una trasformazione che può innestarsi con la conoscenza dei restanti per partecipare attivamente allo sviluppo del territorio. Una crescita fatta di azioni concrete, volte a creare una nuova economia e una nuova società nei territori che da sempre e sempre più spesso vengono abbandonati. Come il progetto Fame (Food, Art, Move, Energy), un movimento culturale che avvia un circolo virtuoso in cui le comunità lavorano insieme per la crescita dei propri territori attraverso una visione comune e una sinergia che unisce agricoltura, turismo, artigianato e commercio, o la teoria dell’innesto, che pone al centro del dibattito socio territoriale i borghi, intesi come una via di ricostruzione sociale e culturale. “Il libro è il manifesto culturale di un progetto molto più ampio che si snoda attraverso un podcast e i festival, media di comunicazione per far conoscere il progetto, ma anche gli hub e l’academy, elementi fisici e tangibili in cui costruire comunità”, dice Prota. Raccontare la 'tornanza' dalla viva voce dei tornanti è poi il motivo alla base del video podcast itinerante, una serie di narrazioni per raccontare le storie di chi ha deciso di rientrare a casa. Dalla Puglia, alla Basilicata, dalla Campania alla Calabria e non solo: una volta a settimana, un tornante racconta la sua storia, da dove è partito e dunque dove, dopo un lungo viaggio, ha deciso di tornare, ma anche il perché di questa scelta e il progetto che sta cercando di portare avanti nella sua terra d’origine, forte dell’esperienza maturata durante la sua assenza. “Sono storie che lasciano il segno e i numeri lo dimostrano: quasi 1 milione di visualizzazioni sulle piattaforme social. Speriamo che questi video podcast siano anche d’ispirazione per i potenziali tornanti: il concetto di viaggio in effetti secondo il nostro racconto è quello che ha consentito storicamente di costruire le innovazioni: da Lonely Planet a Nike, da Redbull a The North Face, tutti questi brand sono nati o hanno tratto spunto da contaminazioni in luoghi lontani”, sottolinea Albano. Non solo podcast, però. Proprio nel segno della collaborazione e della condivisione, la 'tornanza' è anche una serie di eventi dal vivo, i Tornanza festival, una sorta di Tedx per guardarsi negli occhi e raccontarsi le proprie esperienze, ma soprattutto le proprie idee, affinché possano essere d’ispirazione. Il primo è stato lo scorso 28 giugno, a Padula, in Campania, e a breve ce ne saranno altri, alcuni in collaborazione con l’Università. Il 17 e il 18 settembre a Potenza, poi il 20 settembre a Matera e il 1 ottobre a Bari. “I Tornanza festival sono luoghi d’incontro itineranti come i podcast e come questi ultimi servono a far conoscere il progetto per poter ispirare nuovi rivoluzionari dell’esistenza e pionieri dell’evoluzione”, dicono i due ideatori. Innovazione per costruire startup, accoglienza dei tornanti e dialogo tra tornanti e restanti: in questo consistono gli hub, i luoghi in cui si lavora e si comincia a creare la base concreta di un’idea. L'obiettivo è costruire hub in vari territori e per il primo sono già pronte le coordinate: aprirà a settembre a La Certosa di Padula in Campania e a Gravina in Puglia. Infine, vera e propria espressione dei concetti fondanti della Tornanza - origine, viaggio e innovazione - l’academy è lo spazio dedicato alla formazione dei tornanti e per coloro che vogliono diventarlo. “L’academy dovrebbe riuscire a costruire un percorso formativo di autoimprenditorialità per favorire nuovi innesti nelle comunità operose di ogni sud del mondo”, commentano i founder del progetto. Il primo corso partirà a Bari in autunno.
(Adnkronos) - Grazie a una leadership tecnologica-industriale orientata sempre più alla sostenibilità e a infrastrutture-impiantistica già adeguati alle nuove miscele dei prodotti bio e rinnovabili, le imprese italiane del GPL e del GNL si presentano nelle migliori condizioni ai nastri di partenza dei rinnovati Parlamento ed Istituzioni europee che, tra le priorità della propria agenda, si troveranno presto ad affrontare gli impegnativi dossier in materia di energia, ambiente ed industria, per definire la strategia di medio lungo-periodo. A fianco delle imprese il Governo italiano che – visto l’obiettivo di accrescere la disponibilità di prodotti decarbonizzati tra cui rientrano a pieno titolo il GPL ed il GNL quali carburanti e combustibili alternativi sempre più di origine bio e rinnovabile – è impegnato a convincere le Istituzioni UE affinché venga rivisto il bando delle nuove auto a motore endotermico dal 2035 e delle nuove caldaie a gas dal 2040, inserendo inoltre un fattore di correzione delle emissioni per valorizzare i biocarburanti anche nel trasporto pesante. Non è un caso che l’Assemblea 2024 di Assogasliquidi-Federchimica si svolga proprio al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, visto che - si sottolinea in una nota - la componentistica italiana del GPL e GNL viene esportata in tutto il mondo e il nostro Paese è leader in Europa anche per la capillarità della rete infrastrutturale e di distribuzione dei gas liquefatti. Proprio su impulso del MIMIT, il Decreto Ecobonus – oltre a incentivare l’acquisto delle nuove auto (anche a GPL) – quest’anno prevede anche un contributo per la trasformazione a metano e GPL dei veicoli già circolanti dalla classe di immatricolazione Euro 4 in su: provvedimento indispensabile per sostenere le imprese italiane della filiera oltre alle tante officine di installazione, considerato che negli ultimi 10 anni il mercato delle trasformazioni ha segnato una riduzione consistente (-80%). La misura supporta concretamente le famiglie che non possono permettersi di acquistare una nuova auto, e consente di ridurre notevolmente le emissioni del circolante. Peraltro, la riduzione delle emissioni di CO2, grazie all’utilizzo del GPL e GNL, è destinata a crescere, visto che entro il 2030, il recente Piano nazionale Energia e Clima (PNIEC) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (insieme alle altre amministrazioni) ha indicato l’obiettivo di rendere disponibili quantità adeguate di gas rinnovabili liquefatti (1,5 milioni di tonnellate, di cui circa 700.000 tonn. di bioGPL e 750.000 tonn. di DME rinnovabile) con investimenti necessari di circa 4,3 miliardi di euro per sostenere il fabbisogno nazionale. “Insieme alle nostre imprese continuiamo fortemente a credere e scommettere sul futuro dei gas liquefatti – afferma Matteo Cimenti presidente di Assogasliquidi-Federchimica – nonostante i provvedimenti o le prese di posizione dell’UE nel recente passato non proprio favorevoli. Oggi avvertiamo tutti un cambiamento a livello di politica energetica, il Governo ci sostiene ma c’è bisogno di conferme. A livello nazionale auspichiamo che provvedimenti di successo come quello dell’Ecobonus possano essere rinnovati già a partire dal 2025, e affiancati da altri a sostegno degli investimenti privati, per lo sviluppo bio e rinnovabile di GPL e GNL, come indicato dal PNIEC. A livello europeo, oltre ad atti concreti a conferma dell’inversione di rotta sulla politica di favore per il solo vettore elettrico, occorre promuovere normativamente i biocarburanti e tutte le altre soluzioni rinnovabili. Perché né oggi, né domani si potrà fare a meno di tutte le tecnologie, e tra queste i gas liquefatti, se vogliamo centrare gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione. Per consolidare lo sviluppo del comparto GNL, infine, servono misure strutturali di sostegno alle imprese dell’autotrasporto e dell’armamento che scelgono mezzi alimentati a GNL/bioGNL, anche utilizzando i proventi derivanti dalla nuova normativa in materia di ETS”. L’Assemblea di Assogasliquidi-Federchimica è - si sottolinea - l’occasione per ribadire il forte impegno delle Imprese e dell’Associazione in sicurezza e legalità, tramite la costante collaborazione tecnica (sia sul versante normativo che della formazione) con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e con la Guardia di Finanza, anche grazie al supporto dei dati statistici della Banca Dati “Monitoraggio GPL” gestita dal Ministero dell’Ambiente. Particolare attenzione in Assemblea per ricerca e innovazione: la collaborazione con Enea permette di sviluppare progetti utili a implementare la disponibilità di GPL, GNL e DME bio e rinnovabili. Quanto ai numeri, si consolida il ruolo del GPL nelle nuove immatricolazioni di auto con una quota gennaio-giugno al 10,1% del mercato e una rete distributiva di oltre 4.600 punti vendita, prima in Europa per efficienza. Sul fronte della combustione sono oltre 28 milioni le bombole in circolazione, 1,5 milioni di piccoli serbatoi, e circa 7 milioni di famiglie che utilizzano GPL, soprattutto nelle aree off grid (non raggiunte dalla rete dei metanodotti). Per il GNL, l’Osservatorio di MBS Consulting Spa, società del gruppo Cerved, vede una crescita dei distributori di carburante GNL del 14% rispetto al 2022, per un totale di 160 punti vendita. Aumentano anche gli impianti a servizio di utenze off-grid (+10%), così come i depositi per reti canalizzate isolate (+8%). Nonostante la congiuntura sfavorevole, sono 218 le nuove immatricolazioni di camion a GNL alle quali se ne aggiungono 186 del primo semestre del 2024, per una flotta circolante di quasi 5.000 mezzi, la metà del totale in Europa, dove l’Italia è anche leader (con il 23%) per quanto riguarda l’infrastruttura di distribuzione.