(Adnkronos) - E' atteso per domenica un vertice a Roma tra il direttore della Cia Bill Burns, il capo del Mossad Dedi Barnea, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdel Rahman al-Thani, e il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamal, per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e far tornare gli ostaggi israeliani a casa. E' quanto rivelano Axios e Walla citando fonti israeliane e americane. Il nuovo round di negoziati avviene in un momento cruciale, sottolinea Axios, ricordando che ieri Benjamin Netanyahu ha incontrato Joe Biden che considera l'accordo fondamentale per la sua "legacy". Alle famiglie degli ostaggi incontrate ieri ha infatti ribadito che continuerà a spingere verso questo obiettivo fino alla fine del suo mandato, e queste, dopo l'incontro, a cui ha partecipato anche Bibi, si sono dette più ottimiste. L'incontro di ieri è stata anche l'occasione per discutere le nuove richieste, più severe, di Netanyahu, l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio di armi e militanti dal sud al nord di Gaza e il mantenimento del controllo israeliano del confine tra Gaza e l'Egitto. Bibi si è impegnato a far avere entro due giorni una proposta aggiornata ai mediatori degli Usa, Qatar e Egitto per passarla ad Hamas. Le fonti di Axios, però, sottolineano come, anche dopo 3 ore di colloqui, Biden e i suoi consiglieri non sanno ancora se Bibi voglia veramente l'accordo o stia solo guadagnando tempo per evitare il collasso del suo governo. Riguardo all'incontro di Roma, fonti informate spiegano che non si ritiene che vi saranno negoziati dettagliati sui punti ancora aperti, ma si concentrerà a individuare una strategia per procedere. Negoziatori israeliani non sperano quindi che a Roma si possa arrivare ad una svolta, dubitando che la pressione di Biden abbia convinto il premier ad alleggerire alcune delle sue nuove, severe richieste. "Netanyahu vuole un accordo impossibile, al momento non è disposto a muoversi e quindi potremo andare incontro ad una crisi dei negoziati piuttosto che ad un accordo", conclude una fonte israeliana di Axios. Intanto oggi - dopo il discorso al Congresso, i colloqui separati alla Casa Bianca con Joe Biden e Kamala Harris - Benjamin Netanyahu oggi è in Florida per incontrare Donald Trump a Mar a Lago. Si tratta del primo incontro tra i due da quando il tycoon ha lasciato la Casa Bianca, cosa che colpisce vista la stretta relazione personale con il premier israeliano che Trump vantava quando era presidente. Le cose sarebbero però cambiate quando Netanyahu inviò un messaggio di congratulazioni a Joe Biden per la vittoria nel 2020, facendo infuriare Trump che continuava a denunciare presunte elezioni rubate. In tempi più recenti, dopo il 7 ottobre, il tycoon non ha esitato a criticare il modo in cui Netanyahu sta gestendo la guerra, accusandolo di essersi fatto cogliere "impreparato" dall'attacco di Hamas. Secondo fonti citate da Times of Israel, i due non solo non si sono visti in questi anni, ma non si sono neanche parlati al telefono. Il primo colloquio tra i due dal gennaio 2021 è avvenuto questo mese, quando Bibi ha chiamato Trump per fargli gli auguri del 4 luglio. Fonti dell'ex amministrazione Trump parlano di "relazione di odio e amore tra i due". "È tempo che questa guerra finisca", ha detto la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris in quello che ha definito un colloquio "franco e costruttivo" con Netanyahu. Usando un tono più duro rispetto al presidente Biden, Harris ha affermato di aver espresso chiaramente le sue "serie preoccupazioni" in merito alle vittime di Gaza, sottolineando con Netanyahu quanto sia importante il modo in cui Israele si difende. Harris ha inoltre sottolineato la necessità di trovare un percorso verso una soluzione a due Stati. Le parole della vicepresidente americana Harris non possono essere ignorate, potrebbero ritardare un accordo sugli ostaggi, ha affermato un funzionario israeliano. "Spero che le cose che la vicepresidente ha detto in una conferenza stampa non vengano interpretate da Hamas come una frattura in via di sviluppo tra Israele e gli Stati Uniti, che ritarderebbe un accordo", ha detto il funzionario. "Non possiamo permetterci di restare insensibili di fronte alla sofferenza e non resterò in silenzio", aveva dichiarato la Harris in una conferenza stampa dopo l'incontro con il primo ministro israeliano.
(Adnkronos) - Dopo una serie di concerti che hanno visto esibirsi tra gli altri anche Taylor Swift, Vasco Rossi, Zucchero e Travis Scott ieri lo stadio di San Siro a Milano è stato invaso dai dipendenti di Deloitte. L’occasione è stata la festa aziendale organizzata per le oltre 13 mila persone dalla società di consulenza e revisione in Italia. Deloitte è presente anche a Milano, con una sede in Via Tortona (operativa ancora per poco: l’azienda ha già annunciato il trasferimento in Santa Sofia per l’autunno). Nel corso dell’evento si sono esibiti sul palco alcuni artisti, tra cui Mahmood e Gabry Ponte, e tanti momenti della serata sono stati immortalati sui social con post, foto e video pubblicati dalle persone presenti per l’occasione. Simone, uno dei dipendenti della sede di Bari intervistato fuori dallo stadio da Adnkronos ha dichiarato: “Finalmente abbiamo vissuto un momento tutti insieme, incontrando anche i colleghi con cui solitamente interagiamo solo tramite mail e telefonate”. Entusiasta della serata anche Carlotta, arrivata da Roma: “Lavoro per Deloitte da cinque anni e ho avuto la fortuna di vivere questa serata straordinaria insieme al mio team. Ci portiamo a casa un ricordo davvero speciale".
(Adnkronos) - Produrre fertilizzanti e idrogeno a partire dall’ammoniaca, riducendo drasticamente le emissioni legate ai relativi processi produttivi. È quanto sostiene un gruppo di ricerca coordinato dagli atenei di Bochum e Duisburg-Essen, in Germania, in un articolo recentemente comparso sulle colonne di “Angewandte Chemie International”. Se adottato dalla maggioranza delle imprese, un simile metodo potrebbe portare il settore agricolo su posizioni di avanguardia in materia di lotta all’inquinamento e difesa dell’ambiente.