(Adnkronos) - Decimo compleanno per FreeStyle Libre di Abbott, la tecnologia di monitoraggio del glucosio con sensori, leader a livello mondiale, che ha cambiato la vita di milioni di persone con diabete. Il momento celebrativo - si legge in una nota - si svolge durante i ‘Diabetes Innovation Days’, la due giorni organizzata l’11 e 12 ottobre a Roma da Abbott, che ha coinvolto esperti, società scientifiche e rappresentanti delle associazioni pazienti, per confrontarsi sulla svolta organizzativa e tecnologica nella gestione del diabete. Dal 2014, il sistema FreeStyle Libre si è continuamente evoluto e ampliato, rivoluzionando la cura di più di 6 milioni di persone in oltre 60 Paesi nel mondo. “Dieci anni fa l’arrivo del sistema FreeStyle Libre in Italia è stato uno dei più importanti progressi tecnologici nella gestione del diabete - afferma Massimiliano Bindi, amministratore delegato Abbott Italia – Il nostro sistema di monitoraggio del glucosio con sensori consente alle persone con diabete di prendere decisioni più informate e più velocemente e ai team diabetologici di avere un’arma in più per controllare il diabete e le sue complicanze. L’obiettivo di Abbott è quello di fornire tecnologie in grado di cambiare positivamente la vita delle persone con diabete e ridurre i costi complessivi per il sistema, migliorandone l’efficienza. Per questo, da dieci anni, ci impegniamo nel rendere FreeStyle Libre accessibile a un sempre maggior numero di persone, per offrire loro i dati e le conoscenze di cui hanno bisogno per aiutarle a vivere una vita più sana e piena". Fino a un decennio fa, la gestione del diabete era molto diversa da quella attuale. I tradizionali test della glicemia prevedevano la necessità di dolorose e frequenti punture del dito. Oggi tutto questo è cambiato. Il dispositivo ha offerto un modo semplice e indolore per monitorare i livelli di glucosio senza pungere il dito grazie a un piccolo sensore che si è evoluto nel tempo e che oggi, con la linea FreeStyle Libre Plus, si può applicare sulla parte superiore del braccio fino a 15 giorni. Questo però non è solo un semplice sensore che misura il glucosio, ma un vero e proprio ecosistema digitale che - grazie alle app FreeStyle LibreLink e LibreLinkUp - permette di visualizzare con una rapida occhiata al cellulare i dati, lo storico del glucosio e le frecce di tendenza che indicano l’andamento nel tempo dei livelli di glucosio, e di essere avvisati nel momento in cui si oltrepassano i valori impostati. Con questo sistema le persone con diabete possono prendere decisioni più informate su come l’alimentazione, le terapie e l’esercizio fisico influiscono sui propri livelli glicemici e di conseguenza adottare più velocemente comportamenti appropriati per migliorare il loro profilo glicemico giornaliero secondo il parere del medico. Anche familiari e caregiver possono ricevere automaticamente le letture del glucosio e impostare allarmi opzionali contribuendo a una gestione più serena della malattia. E grazie alla piattaforma di telemonitoraggio LibreView, i dati rilevati dai sensori possono essere inviati automaticamente anche al proprio medico. Il modo di gestire il diabete sta cambiando velocemente e con esso gli strumenti e i servizi di salute digitali necessari alle persone con diabete e al personale sanitario per migliorare la gestione quotidiana. Le partnership e le collaborazioni che Abbott sta sviluppando rappresentano un impegno concreto al fine di rendere i servizi dedicati alle persone con diabete più inclusivi, accessibili e diffusi. Come, ad esempio, le collaborazioni con Regione Toscana per la gestione integrata dei dati del glucosio all’interno del fascicolo sanitario elettronico e con Meteda per la cartella clinica elettronica del paziente diabetico. A queste si aggiungono le integrazioni del sensore con i sistemi di erogazione automatizzata di insulina di Ypsomed, e con le penne smart per la somministrazione di insulina di Novo Nordisk. “Abbott sta aprendo la strada al futuro della gestione del diabete - sottolinea Luigi Russo, general manager Abbott Diabetes Care Italia - non solo attraverso la continua innovazione della linea FreeStyle Libre, ma anche attraverso l'impegno ad ampliare l’integrazione e l'interoperabilità dei nostri sistemi. Siamo nel pieno di una transizione verso una sanità sempre più digitale e l’offerta di nuovi servizi interconnessi e automatizzati, quali teleconsulto, telemedicina, l’integrazione dei dati glicemici con il fascicolo sanitario elettronico e con sistemi per l’erogazione automatizzata di insulina, sono parte integrante del nostro impegno. Le partnership esistenti e future su cui stiamo lavorando sono una grande opportunità per favorire una trasformazione del percorso di cura e per offrire prestazioni sempre più efficaci a favore di cittadini e operatori sanitari.” Oggi in Italia ci sono quasi 4 milioni di persone che convivono con il diabete, un numero destinato a salire a 5 milioni entro il 2030. Circa il 9% della spesa sanitaria totale è imputabile al diabete e fino al 75% di tali costi potrebbe essere legato a complicanze potenzialmente evitabili attraverso un’adeguata gestione. Raggiungere un miglior compenso metabolico, anche grazie a tecnologie sempre più personalizzate e semplici da usare come FreeStyle Libre, può favorire una riduzione del rischio di complicanze, e di una spesa sanitaria in ascesa vertiginosa. Considerare la tecnologia e la digitalizzazione un investimento e non un costo potrebbe essere il nuovo paradigma della sanità per vincere la sfida della cronicità. Ad oggi in Italia i criteri di rimborso dei dispositivi di monitoraggio del glucosio a base sensore differiscono da regione a regione. Alcune regioni rimborsano questi dispositivi solo alle persone in terapia insulinica multi-iniettiva, altre, come ad esempio Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania prevedono il rimborso di sistemi come il FreeStyle Libre in tutti i pazienti trattati con insulina e, in particolari condizioni, anche in pazienti in terapia con altri farmaci.
(Adnkronos) - Assoluce si unisce alla dichiarazione congiunta firmata da 59 associazioni di categoria e organizzazioni di tutela dell’ambiente e dei consumatori, e fa appello all'Unione Europea per un intervento contro le lacune normative che permettono la vendita online di prodotti di illuminazione non conformi. Tali prodotti compromettono infatti la sicurezza dei consumatori, la sostenibilità ambientale e la competitività delle imprese italiane ed europee. Se il commercio elettronico è in rapida crescita, un numero sempre maggiore di prodotti per illuminazione venduti online non rispetta le normative europee in materia di sicurezza e sostenibilità. LightingEurope, l'associazione che rappresenta i produttori e le associazioni nazionali del settore illuminazione in Europa, ha stimato che il 71% della merce online ispezionata non sia conforme, e che il 95% dei prodotti verificati manchi delle marcature Weee e CE e non rispetti i requisiti di informazione per Ecodesign, etichettatura energetica e la sicurezza elettrica. "Il Green Deal europeo e le normative sui dispositivi elettrici e elettronici stabiliscono standard rigorosi per garantire sostenibilità e sicurezza. Tuttavia, il proliferare di prodotti non conformi rischia di compromettere gli sforzi dell'Unione Europea per un futuro più sostenibile e minaccia questi progressi, creando concorrenza sleale per le imprese che rispettano le regole”, commenta Carlo Urbinati, presidente di Assoluce. “E' paradossale che le imprese italiane debbano affrontare barriere non tariffarie complesse, mentre nell'UE entrano prodotti non conformi senza adeguati controlli. Assicurare che tutti gli operatori rispettino i requisiti dell’UE è fondamentale per proteggere i consumatori e salvaguardare un mercato equo”. LightingEurope, insieme agli altri partner industriali e organizzazioni di difesa dell’ambiente e dei consumatori, chiede all’Europa responsabilità per i prodotti venduti online, il miglioramento della tracciabilità e il rafforzamento delle autorità doganali, con regole più efficaci per fermare le importazioni non conformi, specialmente quelle provenienti da Paesi extra-UE. “Assoluce - conclude Urbinati - si impegna a collaborare con le istituzioni europee e i partner del settore per garantire un mercato competitivo, sicuro e sostenibile per tutti”.
(Adnkronos) - “La transizione energetica deve potersi basare su alcuni presupposti fondamentali: la leva dell’innovazione tecnologica e la consapevolezza delle persone, che sono le vere protagoniste della trasformazione in atto verso un futuro energeticamente sostenibile". Così Daniela Leotta, Chief Strategy, Sustainability&Communication Director di E.On Italia, in occasione del Salone della Csr e dell'innovazione sociale, a Milano. "E' compito delle aziende come la nostra tenere conto dell’impatto sociale di questo cambiamento e della necessità di rendere sempre più evidenti i benefici per la comunità e la società in generale. Solo così lo sviluppo decentralizzato delle Fer potrà essere fluido ed efficace e la transizione sarà concreta e accessibile a tutti”, afferma.