Best Tours Italia spaKuoni è un marchio registrato di Kuoni Travel Holding Ltd concesso in licenza a Best Tours Italia S.p.A., società appartenente a The RS Holding srl - Alessandro Rosso Group. Direzione e Coordinamento The RS Holding Srl. |
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(Adnkronos) - Meteo in peggioramento e, come da previsione degli esperti, ecco arrivare il maltempo con freddo e pioggia nella giornata di oggi, 8 febbraio, ma anche nei giorni a venire con ben due cicloni sull'Italia nel weekend. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma il ritorno della maledizione del fine settimana, tipica dei mesi estivi, quest’anno anche a febbraio. Dopo il periodo lavorativo all’insegna del sole e di temperature primaverili, fino a 19°C anche al Centro e in Liguria oltre che al Sud, ecco che il tempo peggiora. Arriva il weekend e due cicloni decidono di guastare le gite fuori porta; solo su alcune regioni il tempo sarà più clemente, su altre avremo rischio forte maltempo come successo esattamente 7 giorni fa. Due weekend su due a febbraio con le perturbazioni, torna la maledizione del fine settimana. Nel dettaglio, nelle prossime ore avremo precipitazioni su tutto il Sud, sul versante tirrenico centrale e al Nord-Ovest: sul Piemonte meridionale e al confine con la Liguria cadrà anche la neve fino a bassa quota, fioccherà in modo più deciso sulle Alpi Marittime e localmente i fenomeni saranno anche intensi in Calabria, tra le Isole Maggiori e in Toscana. Come detto, ci saranno regioni dove il tempo sarà migliore: lungo la fascia adriatica e sul Triveneto avremo anche lunghe fasi asciutte seppur con nubi sparse. Domenica scorsa registrammo delle alluvioni al Sud e diffuso maltempo fino al Medio Adriatico: questa domenica presenterà un’altra fase molto instabile soprattutto sulla Sicilia, andrà meglio sul versante adriatico e su tutto il settore orientale. Nel dettaglio le precipitazioni colpiranno ancora il Nord-Ovest e soprattutto la Trinacria dove i fenomeni saranno abbondanti sul settore ionico: un’altra domenica di preoccupazione meteo dopo quella della Candelora. In tendenza, infine, durante la prossima settimana si prevedono ancora delle piogge specie al Nord e sulla fascia tirrenica: sono settimane che il maltempo colpisce in particolare il fianco occidentale, raggiunto da correnti molto umide di estrazione nordatlantica. Probabilmente anche la prossima settimana vedrà questo scenario, ma intanto teniamo le antenne dritte sul duplice attacco ciclonico del weekend, con un vortice dalla Francia e l’altro dalla Tunisia. Attenzione dunque alle nevicate fino in pianura sul basso Piemonte, sabato, e alle piogge potenzialmente alluvionali della Sicilia, domenica: ci saranno altri fenomeni da monitorare durante il passaggio dei due fronti, d’altronde è tornata la maledizione del fine settimana. Sabato 8. Al Nord: maltempo dal Nord Ovest verso il Nord Est, neve in pianura sul Piemonte meridionale. Al Centro: maltempo su Sardegna e poi resto delle regioni, forte in Toscana. Al Sud: instabile specie su Sicilia e Calabria. Domenica 9. Al Nord: perturbato poi migliora, temperature in rialzo. Al Centro: graduale miglioramento. Al Sud: piogge sparse, intense sulla Sicilia. Lunedì 10. Al Nord: instabile al Nord-Est. Al Centro: nubi verso le tirreniche. Al Sud: ultime piogge poi migliora. Tendenza: tempo instabile con precipitazioni sparse, specie sul versante tirrenico e al Nord.
(Adnkronos) - Uno sguardo sempre più attento verso i temi della sostenibilità e della Esg. E' quello dei commercialisti, professionisti tra i più coinvolti nei cambiamenti legati alla transizione ecologica, come racconta, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Francesco Cataldi, presidente dell'Unione nazionale giovani dottori commercialisti (Ungdcec). "I commercialisti sono oggi al centro della transizione ecologica grazie alla recente evoluzione normativa che li vede protagonisti nella rendicontazione di sostenibilità e nei bilanci Esg, soprattutto per le imprese di maggiori dimensioni", sottolinea. E secondo Cataldi "il nuovo ruolo di certificatori e revisori Esg impone competenze tecniche sempre più avanzate, anche nel ruolo di facilatatori per le aziende nella comprensione di queste nuove materie e obblighi. I commercialisti devono essere in grado di anticipare i cambiamenti, evitando che l’incertezza politica freni le opportunità offerte dalla sostenibilità". E in questo periodo di grandi cambiamenti è centrale per i professionisti l'attenzione alla formazione e alla competenze. "L'aggiornamento formativo per i commercialisti -spiega Cataldi- è diventato sempre più gravoso negli ultimi anni, essendo sorti nuovi albi ed elenchi, ciascuno con i propri costi e la propria formazione obbligatoria, che in precedenza era ricompresa nella formazione generale. Per cui, accanto alla formazione generale di 90 ore in ciascun triennio, prendendo in considerazione la necessità annuale di mantenere l’iscrizione in numero di albi che può arrivare oltre i 10, secondo le stime dell’Ungdcec, occorrerebbero oltre alle 90 ore standard, altre 115 ore di formazione", sottolinea. Specializzarsi è fondamentale. "Per questo le specializzazioni -continua- sono senza dubbio un valore aggiunto per il professionista; tuttavia, l'esistenza di numerosi albi potrebbe limitare piuttosto che favorire lo sviluppo professionale: è’ necessario coordinare la formazione per le varie iscrizioni che è sovente ripetitiva e causa notevoli difficoltà e perdite di tempo per i colleghi. Occorre quindi coordinare bene la qualifica di professionista specializzato, non solo con l’accesso diretto ai rispettivi albi, registri ed elenchi ma anche con gli obblighi formativi di aggiornamento professionale", sottolinea ancora. "Una gestione centralizzata, o almeno ben coordinata, potrebbe non solo semplificare l'accesso alle informazioni -aggiunge ancora Cataldi- ma anche garantire una maggiore coerenza nelle politiche di formazione, mantenimento e aggiornamento, favorendo una visione d'insieme che attualmente manca e promuovendo la qualità, l'integrazione e le specializzazioni, generando così impatti positivi per la categoria". Ma quali sono gli argomenti più attuali e richiesti nella formazione dei commercialisti oggi? "Normativa fiscale e aggiornamenti legislativi; digitalizzazione, software gestionali ed intelligenza artificiale; pianificazione fiscale e tax planning internazionale; finanza aziendale e consulenza per imprese in crisi; sostenibilità e bilanci esg; finanza agevolata, crowdfunding e nuove forme di finanziamento", spiega ancora. E Cataldi ricorda che "tutti i commercialisti sono assoggettati ad un obbligo di formazione obbligatoria generale, a cui affiancare quella specifica prevista in relazione alle specializzazioni svolte. Per quanto riguarda l'offerta formativa, sia da parte degli Ordini, che delle associazioni come l'Unione giovani, è in genere piuttosto variegata e ricca, per cui si trova un’offerta di formazione sia gratuita che a pagamento". E le possibilità per formarsi sono sempre più ampie. "Da diversi anni è possibile formarsi su materie differenti anche da remoto, con strumenti che anche l’Unione usa quotidianamente per i propri eventi. Siamo consapevoli della forza e della capillarità della digitalizzazione nella formazione e delle continue evoluzioni negli strumenti che stanno cambiando il modo di far fruire i contenuti, nonostante riteniamo che la formazione di persona abbia sempre maggiore qualità", continua. E l'intelligenza artificiale sta impattando notevolmente sulle attività dei professionisti. "L’intelligenza artificiale sta trasformando la professione del commercialista, automatizzando attività ripetitive e ampliando le possibilità di analisi strategica dei dati. Come evidenziato nel nostro Manifesto sull’Ia, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non è più una scelta, ma una direzione obbligata per restare competitivi. I commercialisti devono sviluppare competenze in data analysis, interpretazione dei risultati generati dall’Ia e consulenza strategica basata sui dati. L’elemento distintivo non sarà la tecnologia in sé, ma la capacità di usarla per generare valore per clienti e imprese. La chiave del futuro è unire competenze tecniche, soft skills e capacità consulenziali", conclude.
(Adnkronos) - “Il completamento del collettore fognario ha una storia complessa: i lavori iniziarono negli anni ’90, ma tra blocchi di fondi e difficoltà tecniche siamo finalmente giunti alla conclusione di questa infrastruttura essenziale. Il nuovo collettore consentirà di convogliare i reflui di cinque comuni della zona nel depuratore di Castellammare di Stabia, servendo fino a 27.500 abitanti". Così Sabino De Blasi, presidente di Gori, soggetto attuatore dell’opera, durante la cerimonia di inaugurazione del collettore fognario a servizio di Gragnano, Casola di Napoli, Lettere, Santa Maria la Carità e Castellammare di Stabia. Presenti all’evento anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, i rappresentanti dell’Ente Idrico Campano e il sindaco di Gragnano. L’opera, finanziata dalla Regione Campania con un investimento di circa 7 milioni di euro, consentirà di convogliare i reflui di 27.540 abitanti al depuratore di Foce Sarno, eliminando uno scarico inquinante e contribuendo significativamente al risanamento del rivo San Marco. "Gori non si ferma qui - prosegue - siamo un soggetto attuatore solido e altamente qualificato. Stiamo, infatti, portando a termine ulteriori 8,5 km di rete fognaria nella stessa area, permettendo ad altri 18mila abitanti di collegarsi al sistema fognario. Si tratta di interventi fondamentali per il territorio, in quanto contribuiscono concretamente al disinquinamento del Golfo di Napoli. Nella Costiera Sorrentina, ad esempio, già cinque comuni hanno ottenuto la Bandiera Blu, un riconoscimento che attesta il miglioramento della qualità ambientale e offre nuove opportunità di crescita economica per la zona”. Per il presidente De Blasi il risanamento del fiume Sarno è già una realtà: “Ad oggi abbiamo chiuso 50 scarichi in ambiente ed entro questa estate l’opera di completamento del disinquinamento del Sarno sarà completata”. Gori svolge un ruolo chiave come soggetto attuatore nel programma Energie per il Sarno, coordinando e realizzando interventi infrastrutturali fondamentali per il risanamento ambientale. Con oltre 10 milioni di euro di finanziamenti dalla Regione Campania, sta completando la rete fognaria di Gragnano, includendo 8,5 km di nuove condotte, cinque impianti di sollevamento e un ponte tubo sul torrente Vernotico. Questi interventi permetteranno di eliminare 20 scarichi in ambiente e di portare a depurazione i reflui di 18mila abitanti entro il 2025, migliorando così la qualità delle acque del Vernotico e della Valle dei Mulini.