(Adnkronos) - "Io sono fan del programma da sempre e continua a farmi impressione sentir dire che sono la conduttrice. Come è successo? Non lo so, mi sembra una follia…", così Giorgia durante la conferenza stampa di presentazione di X Factor, che quest’anno condurrà per la prima volta. "Io sono una alla quale piace mettersi in discussione - spiega - Negli ultimi anni ho fatto qualche esperienza come la conduzione di Sanremo con quel gigante di Amadeus, che mi ha dato la possibilità di capire quanto mi piaccia farlo. Mi piaceva imparare cose nuove, dirle bene e misurarmi con questo. Farlo parlando di musica, circondata da musicisti, ed esser accanto a questi nuovi mi piaceva. Io ce la metterò tutta perché mi piace. C’è una dose di simpatia e professionalità, gruppo migliore non potevo trovarlo". Dietro al tavolo dei giudici, ammette, non potrebbe stare. "Non sarei brava perché vado troppo in empatia con i concorrenti - spiega - Io mi incasinerei e non sarei brava a dire sì o n.o. Farei passare tutti e mi caccerebbero". Al posto suo infatti c'è un cast inedito con Achille Lauro, Paola Iezzi e Jake La Furia e un ritorno, quello del veterano Manuel Agnelli. X Factor torna dal 12 settembre prossimo su Sky e in streaming su Now, con un'edizione piena di sorprese. Saranno 13 le puntate che step dopo step incoroneranno il vincitore, durante la finalissima, che per la prima volta nella storia internazionale del format si svolgerà in esterna, in Piazza del Plebiscito, a Napoli, il 5 dicembre
(Adnkronos) - "Contro le organizzazioni criminali che sono pronte a usare l'intelligenza artificiale nei loro attacchi noi attraverso gli algoritmi dobbiamo essere capaci di organizzare preventivamente le risposte. Dobbiamo avere sempre noi il pallino in mano e ed esseri capaci di contrastare l'uso delle organizzazioni criminali e il governo su questo c'è". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo sul palco di Digithon, la più grande maratona digitale italiana in corso a Bisceglie e fondata da Francesco Boccia. "Siamo lo Stato, abbiamo risorse e intelligenze", ha continuato Piantedosi. "Dobbiamo fare in modo che si creino le professionalità che possano supportare iniziative per valorizzare le opportunità che arrivano dal digitale", ha sottolineato. E su Digithon Piantedosi ha sottolineato: "Mi compiaccio per l'iniziativa, innanzitutto per la presentazione delle startup e anche per il contributo generale alla diffusione del digitale, che è qualcosa che crescerà sempre più nella nostra società, e come si vede dalle startup qui riguarda soprattutto i giovani", ha concluso.
(Adnkronos) - “Le città, oggetto del nostro studio, oggi in Italia occupano il 7% del territorio e a viverci è il 30% della popolazione, che produce il 60% del Pil nazionale, ma consuma solo il 29% dell'energia. Ciò è la dimostrazione del fatto che le città hanno delle economie di scala, che abbiamo chiamato economie di densità, che fanno sì che, pur essendo un posto in crescita - dove quindi cresce anche la CO2 che si produce - sono in realtà intrinsecamente efficienti e, quindi, sono delle alleate rispetto al tema della sostenibilità”. Lo afferma l’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini, intervenuto a margine della presentazione del Position Paper “Sostenibilità urbana. Decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione: opportunità e soluzioni per città future-fit” realizzato da Teha Group in collaborazione con A2A e il contributo scientifico di ASviS. Il documento è stato presentato oggi, nell’ambito della 50° edizione del Forum di Cernobbio, intitolata “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”. “Stiamo, quindi, lavorando su queste economie di densità: una rete elettrica, ad esempio, presente in una città, allaccia al chilometro cinque volte più utenze rispetto a una rete rurale, mentre una rete dell'acqua tre volte e mezzo - spiega Mazzoncini - Riscaldare un appartamento in una città costa in termini energetici il 20-25% in meno rispetto ad un appartamento in un'area rurale. Dobbiamo lavorare su questo in quanto la sfida alla decarbonizzazione al 2050 è ancora molto complessa da realizzare”. “Abbiamo stimato che una decina di miliardi di euro all'anno di investimenti nelle città - circa 270 miliardi di euro al 2050 - ci può consentire di ridurre del 52% le emissioni di CO2 nelle città. Dobbiamo lavorare molto sui parametri che conosciamo: il teleriscaldamento, le pompe di calore, il tema dell'illuminazione pubblica, il fotovoltaico sui tetti, gli alberi nelle città, tutti aspetti che contribuiscono sia alla sostenibilità che alla qualità della vita delle persone, che rimane uno dei nostri obiettivi fondamentali”, conclude.