(Adnkronos) - I risultati dettagliati dello studio di fase III Finearts-Hf dimostrano che, rispetto al placebo, finerenone ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo degli esiti cardiovascolari nei pazienti con insufficienza cardiaca (Hh) e una frazione di eiezione ventricolare sinistra (Lvef) superiore o uguale al 40%. Finerenone - riporta una nota di Bayer - ha ridotto significativamente il rischio dell'endpoint primario composito di morte cardiovascolare ed eventi di insufficienza cardiaca totali (primari e ricorrenti), definiti come ricoveri per insufficienza cardiaca o visite urgenti di insufficienza cardiaca, del 16% in una durata mediana di 32 mesi. Sulla base dei risultati di Finearts-Hf - si legge - finerenone è il primo antagonista del recettore dei mineralcorticoidi a dimostrare decisivi benefici cardiovascolari in uno studio di fase III in pazienti con insufficienza cardiaca del ventricolo sinistro. I risultati dello studio sono stati presentati all'ultimo Congresso della Società europea di cardiologia Esc 2024 e contemporaneamente pubblicati sul 'New England Journal of Medicine'. "Il trattamento di pazienti con insufficienza cardiaca con Lvef ≥ il 40% ha rappresentato una sfida significativa per molti medici e c'è un elevato bisogno clinico insoddisfatto poiché questi pazienti hanno un rischio sostanziale di gravi eventi cardiovascolari. A differenza dell'insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta, dove sono ora disponibili molti trattamenti, per l'insufficienza cardiaca con Lvef ≥ il 40% attualmente abbiamo opzioni di trattamento limitate con efficacia dimostrata - ha affermato Scott D. Solomon, The Edward D. Frohlich Distinguished Chair, professore di Medicina presso la Harvard Medical School, direttore di Cardiologia non invasiva e Senior Physicians presso il Brigham and Women's Hospital e presidente del comitato esecutivo dello studio - Con Finearts-Hf come primo studio su larga scala di un antagonista selettivo del recettore dei mineralcorticoidi non steroideo in questi pazienti con insufficienza cardiaca ancora a rischio, finerenone, una volta approvato, potrà offrire un supporto significativo a questi pazienti vulnerabili" I benefici mostrati nell'endpoint primario - dettaglia la nota - erano coerenti in tutti i sottogruppi prespecificati, indipendentemente dalla terapia di base, dalle comorbidità o dallo stato di ospedalizzazione, compresi quelli basati sullo stato della malattia (frazione di eiezione) o sull'uso al basale di inibitori Sglt2. Finerenone ha anche ridotto significativamente gli endpoint secondari degli eventi totali di insufficienza cardiaca e ha migliorato lo stato di salute riportato dal paziente, misurato dalla variazione rispetto al basale del punteggio totale dei sintomi del Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire (Kccq-Tss). L'insufficienza cardiaca - prosegue la nota - colpisce oltre 60 milioni di persone in tutto il mondo; circa la metà di questi pazienti soffre di insufficienza cardiaca con una Lvef del ≥40% che è associata a multimorbilità, rendendo la condizione clinica complessa da gestire. Più della metà di questi pazienti morirà entro 5 anni. "Bayer ha una lunga tradizione in cardiologia e l'insufficienza cardiaca è una delle nostre principali aree di interesse - ha dichiarato Christian Rommel, responsabile Ricerca e Sviluppo della Divisione Pharmaceuticals di Bayer - Questi risultati promettenti confermano il nostro continuo impegno verso i pazienti affetti da questa condizione debilitante. Nello studio Finearts -Hf, finerenone ha ridotto gli esiti cardiovascolari in una popolazione di pazienti complessa da trattare. Ciò conferma il potenziale della molecola, una volta approvata, come valida opzione terapeutica nell'insufficienza cardiaca con frazione di eiezione lievemente ridotta o conservata, indipendentemente dalla terapia di base e dallo stato della malattia. Finearts-Hf ha incluso una significativa percentuale di pazienti ospedalizzati o di recente ospedalizzazione, rendendo i risultati particolarmente rilevanti per il miglioramento degli eventi cardiovascolari in pazienti con opzioni terapeutiche limitate". Circa 6.000 pazienti sono stati randomizzati in oltre 630 ospedali distribuiti in 37 Paesi in tutto il mondo per ricevere finerenone o un placebo una volta al giorno. Inoltre, i pazienti nello studio hanno ricevuto la terapia abituale per trattare i sintomi e le comorbidità. Finerenone una volta al giorno ha ridotto significativamente il rischio combinato di morte cardiovascolare e di eventi totali (primari e ricorrenti) di insufficienza cardiaca, definiti come ricoveri per insufficienza cardiaca o visite urgenti di insufficienza cardiaca, del 16% in una durata mediana di 32 mesi.
(Adnkronos) - "Il nostro progetto sperimenta una nuova tecnologia di realtà aumentata basata su un sistema di proiezione per rendere più collaborativo e soprattutto efficace le attività di design e di progettazione, principalmente focalizzate nel settore della moda dell'arredamento di interni, design di prodotti industriali e di packaging". Così Enrico Morosi della startup Why Only White (WoW) racconta ad Adnkronos/Labitalia gli obiettivi del progetto innovativo presentato a Digithon, la maratona digitale tenutasi a Bisceglie in Puglia. In particolare "la tecnologia -spiega- ha la capacità di generare contenuti digitali proiettati direttamente sopra un oggetto fisico quindi andiamo a creare quello che è il vero prototipo phygital, cioè fisico più digitale. Noi sfruttiamo la capacità di un sistema di tracciamento, che tra l'altro abbiamo brevettato, per riconoscere dove è posizionato un oggetto di qualunque forma e direzione nello spazio, e grazie al nostro software generiamo quelli che sono i contenuti digitali rappresentati sopra facendo sì che l'oggetto da bianco, neutro, che deve essere il colore di partenza possa essere declinato in infinite varianti estetiche e funzionali". Secondo Morosi "l'obiettivo è quello di andare a ridurre la necessità, durante le fasi di progettazione e di creazione di questi prototipi fisici, che sono funzionali proprio alla valutazione estetica, alla valutazione ergonomica oppure anche alla valutazione funzionale del prodotto stesso. Quindi abbattere i costi, abbattere i tempi di progettazione ridurre l'impatto ambientale del prodotto perché i prototipi poi vengono buttati via e soprattutto aumentare la capacità creativa del prodotto", conclude. "Noi siamo una startup con una sede legale in provincia di Varese, siamo però uno spin-off del Politecnico di Milano. Da Digithon ci aspettiamo più pubblicità e anche la possibilità di venire in contatto sia con potenziali partner industriali quindi persone veramente interessate a puntare sulla nostra tecnologia, o persone interessate magari ad integrare le loro capacità e funzionalità nella tecnologia stessa", conclude.
(Adnkronos) - Illegalità ambientali su coste e mari italiani: nel 2023 sono stati 22.956 i reati accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, +29,7% rispetto al 2022. Insieme alle violazioni amministrative, la media è di 8,4 illeciti per km di costa, uno ogni 119 metri. Ciclo illegale del cemento (10.257 reati, +11,2% rispetto al 2022), ciclo illegale dei rifiuti e mare inquinato (6.372, +59,3%) e pesca illegale (4.268 illeciti penali, +11,3%) sono i più diffusi. C’è anche la violazione delle normative che regolano la nautica da diporto: 2.059 illeciti penali accertati nel 2023, + 230% rispetto al 2022. A scattare questa fotografia è il nuovo report Mare Monstrum 2024 che Legambiente presenta oggi alla vigilia del 14esimo anniversario dell’uccisione a Pollica (SA) del sindaco pescatore Angelo Vassallo, per tenere viva la memoria del suo impegno contro speculazioni e illegalità. Sono 25.545 le persone denunciate nel 2023, in aumento del 43% rispetto al 2022. Cresce, però, l’efficacia dell’azione repressiva, come dimostra il numero di persone arrestate (204, +98,1% rispetto al 2022) e quello dei sequestri, pari a 4.026, in crescita del 22,8% sul 2022. Un reato su due (50,3%) si concentra in Campania (3.095 illeciti penali), Sicilia (3.061), Puglia (3.016) e Calabria (2.371), che guidano nell’ordine, come numeri assoluti, la classifica regionale, seguite dal Lazio (1.529 reati) e dalla Toscana (1.516). Nelle prime dieci regioni figurano Sardegna, Veneto, Liguria e Marche. Proprio questa regione è, invece, la prima come numero di illeciti complessivi (reati e violazioni amministrative) per km di costa (38,9), seguita da Friuli-Venezia Giulia (31,9 illeciti per km) e Basilicata (30,9). Di fronte a questo quadro, Legambiente lancia oggi un pacchetto di dieci proposte che hanno al centro quattro macro temi: “lotta all’abusivismo edilizio e alla maladepurazione, il tema dei rifiuti e il contrasto della pesca illegale”. “Anche quest’anno, a fronte dell’impegno quotidiano delle Capitanerie di porto e delle forze dell’ordine contro l’aggressione alle coste e al mare del nostro Paese, con il nostro report Mare Mostrum - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - ribadiamo l’esigenza di rafforzare il ruolo e le attività di competenza di tutte le istituzioni coinvolte, dai singoli Comuni alle Regioni e alle Arpa. La nostra associazione, da sempre impegnata in attività di monitoraggio e di volontariato, come quelle svolte grazie a Goletta verde, alle indagini Beach litter e alla campagna 'Spiagge e fondali puliti', avanza dieci proposte a Parlamento e Governo per tutelare in maniera più efficace lo straordinario patrimonio ambientale marino del Belpaese. Bisogna potenziare l’attività di demolizione degli immobili abusivi, e non prevedendo nuovi condoni, ammodernare e completare il sistema di fognature e depuratori, potenziare l’economia circolare e prevedere sanzioni più severe per la pesca illegale”. “Il ciclo illegale del cemento - commenta Enrico Fontana, responsabile Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente - rappresenta la quota più significativa dei reati ambientali analizzati anche in questa edizione di Mare Monstrum, a causa, principalmente, della miriade di abusi edilizi che continuano a sfregiare l’Italia. Un fenomeno devastante per lo sviluppo sociale, ambientale ed economico dell’intero Paese, che colpisce principalmente il Sud, in particolare le regioni a tradizionale insediamento mafioso, e le aree costiere, le perle estive del Belpaese e su cui bisogna intervenire con una mano decisa e con abbattimenti non più rimandabili. L’abusivismo edilizio lungo le coste, inoltre, fa da moltiplicatore dei fenomeni d’inquinamento, a causa degli scarichi diretti in mare degli immobili costruiti illegalmente”.