(Adnkronos) - Il Papa invoca più tasse per i Paperoni. "Dicono che dovrebbero esserci più tasse per i milionari, davvero!", ha detto il Papa nel discorso a braccio, incontrando i Movimenti popolari in Vaticano. Per il Pontefice, infatti, "le persone economicamente forti dovrebbero fare di più, dovrebbero aprirsi a condividere i beni che hanno. E' difficile che questo avvenga, ma per Dio tutto è possibile". "Se questa piccolissima percentuale di miliardari, che accumulano la maggior parte della ricchezza del pianeta, fossero propensi a condividerla, non a cederla, a condividerla in modo fraterno, sarebbe un bene per tutti, ma anche per loro stessi in primis". Da qui l'appello: "Chiedo dunque ai privilegiati del mondo che facciano questo passo per essere molto più felici loro stessi". Bergoglio ha, poi, confidato che qualche confratello lo rimprovera sostenendo che dovrebbe essere meno "duro coi ricchi. Ma Gesù- ha detto - lo è stato di più". In una lettera al Collegio cardinalizio Papa Francesco tira poi le somme sulle riforme in corso, dicendo che "è doveroso uno sforzo ulteriore da parte di tutti affinché un 'deficit zero' non sia solo un obiettivo teorico, ma una meta effettivamente realizzabile". "La riforma - scrive - ha posto le basi per l’attuazione di politiche etiche che consentano di migliorare il rendimento economico del patrimonio esistente. A ciò si accompagna l’esigenza che ciascuna Istituzione si adoperi per reperire risorse esterne per la propria missione, facendosi esempio di una gestione trasparente e responsabile al servizio della Chiesa”. "Sul versante della riduzione dei costi, - osserva il Papa - occorre dare un esempio concreto affinché il nostro servizio sia realizzato con spirito di essenzialità, evitando il superfluo e selezionando bene le nostre priorità, favorendo la collaborazione reciproca e le sinergie. Dobbiamo essere consapevoli che oggi siamo di fronte a decisioni strategiche da assumere con grande responsabilità, perché siamo chiamati a garantire il futuro della Missione. Le Istituzioni della Santa Sede hanno molto da imparare dalla solidarietà delle buone famiglie". Il Papa, nella lettera ai cardinali indica la strada da seguire: "Gli Enti che registrano un avanzo dovrebbero contribuire a coprire il deficit generale. Questo significa avere cura del bene della nostra comunità, agendo con generosità, nel senso evangelico del termine, come presupposto indispensabile per chiedere generosità anche all’esterno". In conclusione, Bergoglio chiede "di accogliere questo messaggio con coraggio, spirito di servizio e di sostenere con convinzione, lealtà e generosità le riforme in corso, contribuendo in modo propositivo con le Vostre conoscenze ed esperienze al processo di riforma. Ciascuna delle Istituzioni della Santa Sede forma con tutte le altre un unico corpo: pertanto, la collaborazione autentica e la cooperazione verso l’unica meta, il bene della Chiesa, rappresenta un requisito essenziale del nostro servizio".
(Adnkronos) - "La situazione è ancora drammatica e delicata, abbiamo ancora molte aziende che sono completamente sott'acqua. In particolare ci sono intere zone industriali che sono andate sott'acqua, lo sono da ieri e da stanotte, lo sono ora, soprattutto nella zona di Lugo e Cotignola che è stata maggiormente colpita insieme alla zona del Traversara. Traversara è stata colpita soprattutto dal punto di vista delle case quindi dal punto di vista civile, dal punto di vista industriale devo dire che la zona di Lugo Cotignola è stata colpita pesantemente. Adesso stiamo iniziando pian pianino a ripulire tutto quanto, dove possibile, siamo in contatto con le aziende associate ma la conta dei danni si potrà fare solo nelle prossime settimane". Così, con Adnkronos/Labitalia, Roberto Bozzi, presidente di Confindustria Romagna, dopo l'alluvione che ha colpito il territorio romagnolo. Secondo Bozzi la differenza rispetto all'alluvione dello scorso anno sta "nel fatto che le zone che sono state colpite in questi giorni sono state decisamente piccole e più limitate, l'anno scorso parlavamo di 23 fiumi oggi parliamo di 2 fiumi esondati. Però sui 2 fiumi esondati la situazione è paragonabile a quella dell'anno scorso, è semplicemente una zona molto più piccola sicuramente però ha colpito con la stessa intensità", sottolinea. E Bozzi è stato direttamente colpito dall'alluvione che ha creato danni alle due aziende. "Ho due stabilimenti qui a Cotignola -sottolinea- di cui uno per fortuna l'acqua è entrata poco. Ho avuto i piazzali sommersi, adesso li stiamo pulendo, ma all'interno degli stabilimenti per fortuna i danni sono veramente limitati. Quindi ci siamo fermati mercoledì sera e ripartiamo forse, se tutto va bene, lunedì pomeriggio. Quindi in ogni caso sicuramente danni di fermo produzione e danni alle strutture solo negli uffici, con il piano terra completamente da rifare", sottolinea. L'APPELLO ALLE ISTITUZIONI Per Bozzi, dopo l'ennesimo evento calamitoso sul territorio "bisogna cambiare l'approccio, serve un cambio di passo. Ci siamo accorti che qui non parliamo di un alluvione che capita ogni 500 anni ma di catastrofi che possono ripresentarsi negli anni. E quindi non si può utilizzare l'ordinarietà solita, bisogna subito fare interventi di pianificazione delle acque su tutto il territorio, soprattutto della Romagna, e agire in modo straordinario. Non conosco l'operatività ma come si è riusciti in un anno a mettere su un rigassificatore in mare così nel giro di un anno dobbiamo essere in grado di fare opere straordinarie per la salvaguarda dei territori", sottolinea. Secondo Bozzi, non basta "agire sulla pulizia dei fiumi che è stata probabilmente fatta, bisogna mettere vasche di laminazione appena al di là dei monti, per non arrivare in questa situazione. Perché quando si arriva ad avere fiumi che rischiano di tracimare è ovvio che da qualche parte l'argine cede. Quindi bisogna lavorare e fare qualcosa a monte. Va fatto in modo veloce e bene, serve un cambio di passo", conclude.
(Adnkronos) - "Nessuna traccia di Pfas, sostanze inquinanti di origine industriale, nell'acqua potabile di 38 fontanelle pubbliche analizzate in 34 città italiane". E' quanto verificato da Altroconsumo attraverso delle analisi i cui risultati sono stati pubblicati sul sito dell'organizzazione di consumatori. Altroconsumo ha "analizzato l’acqua potabile di 38 fontanelle pubbliche ubicate nei centri storici di 34 città italiane alla ricerca di questi inquinanti. Normalmente è stato effettuato un solo prelievo di acqua per città, salvo che per le città di maggiori dimensioni (Torino, Milano, Roma, Napoli) dove abbiamo prelevato l’acqua in due fontanelle situate in zone diverse. In tutto sono state cercate 30 sostanze perfluoroalchiliche in ogni campione prelevato. I campioni sono stati raccolti tra il 16 giugno e il 4 luglio 2024. I risultati sono rassicuranti: nell’acqua che abbiamo prelevato i Pfas sono assenti". "Poiché la metodica di analisi utilizzata dal nostro laboratorio è quella ufficiale prevista dalla legge, possiamo affermare che tutti i campioni analizzati non solo rispettano il limite di legge per le acque potabili, ma addirittura non manifestano neanche le più basse quantità di Pfas, rilevabili con gli strumenti di analisi", rassicura l'organizzazione.