(Adnkronos) - Giorgia Meloni ricerve Friedrich Merz dopo le polemiche sulla mancata presenza dell'Italia al vertice dei Volenterosi in Albania e "smentisce'' l'assenza dell'interesse di Berlino per Roma. "E' stato un incontro molto aperto, cordiale, ma soprattutto molto operativo e concreto", che "credo rappresenti la smentita più efficace alla presunta assenza di interesse del governo tedesco a un rapporto con l'Italia...'', ha detto la premier che, dopo il colloquio di circa un'ora a palazzo Chigi con il cancelliere tedesco, assicura ''solidi'' legami tra Roma e Berlino smentendo attriti apparsi sulla stampa. "Sono molto felice di aver accolto il cancelliere Merz -assicura il presidente del Consiglio italiano - Siamo Nazioni amiche. Siamo l'un per l'altro partner fondamentali. La solidità e la profondità delle nostre relazioni sono impossibili da mettere in dubbio''. ''Veniamo dai lavori della Cpe, dove abbiamo avuto modo di scambiarci prime opinioni, che abbiamo approfondito nel bilaterale. I nostri destini sono legati'', ha detto ancora la premier. "Se l'Italia e la Germania lavorano insieme", rimarca Meloni, è un bene per l'Europa. "Rilanciare la competitività delle nostre imprese è una priorità", garantisce. Quanto all'Ucraina "non c'è stato l'incontro Zelensky-Trump ma è comunque positivo che le delegazioni si siano viste, grazie anche all'azione della Turchia e dell'America. Ci auguriamo che sia un primo passo per un processo di pace giusto e duraturo che tenga conto delle necessarie garanzie di sicurezza per la Nazione aggredita". Quanto alle parole di Macron, "non posso che prendere atto del fatto che l'invio di truppe non è più un tema in discussione. Come si sa, più volte ho espresso le mie perplessità rispetto all'efficacia delle iniziative di questo tipo, in particolare mentre tutti quanti stiamo lavorando su una priorità: un cessate il fuoco incondizionato. Una priorità che accompagna la necessità di continuare a sostenere l'Ucraina nella sua capacità di difendersi. Qualora si dovesse riuscire ad arrivare a un serio tavolo delle trattative per la pace in Ucraina, altra priorità è la questione delle garanzie di sicurezza per la nazione aggredita. Queste sono le priorità indipendentemente dai formati'' dei vertici "ma ovviamente, soprattutto ora che l'ipotesi dell'invio dei soldati pare sia tramontata, a maggior ragione, noi continuiamo ad essere disponibili, come siamo sempre stati disponibili a partecipare a qualsiasi formato con i nostri partner europei e occidentali per raggiungere una pace duratura e giusta in Ucraina". ''Mi pare abbastanza chiaro -ha rimarcato Meloni- che tenere unito l'Occidente, che è stata la nostra forza dall'inizio dell'invasione russa nell'Ucraina, senza escludere nessuno e consentendo a tutti di esprimere il proprio punto di vista, per l'Italia è sempre stata una priorità. E quindi, forse è necessario in un momento delicato come questo abbandonare un po' i personalismi che rischiano di minare l'unità dell'Occidente che è stata fondamentale e resta fondamentale per risolvere il conflitto in Ucraina''. "Soprattutto ora che l'ipotesi dell'invio dei soldati pare sia tramontata, a maggior ragione, noi continuiamo ad essere disponibili, come lo siamo sempre stati, a partecipare a qualsiasi formato con i nostri partner europei e occidentali per raggiungere una pace duratura e giusta in Ucraina", ha detto la premier. Parlando di Medio Oriente, Meloni afferma che "proprio perché siamo amici di Israele, non possiamo restare indifferenti" rispetto a quanto sta accadendo a Gaza, dove la ''situazione è sempre più drammatica''. ''Non c'è futuro per la presenza di Hamas sulla Striscia" o "comunque nello Stato palestinese''. "Non c'è nessuna discussione sulla questione dell'invio di forze Ue o Nato in Ucraina. Siamo tutti impegnati per il cessate il fuoco", ha confermato dal canto suo Merz, per il quale il tema dell'invio di truppe è "fuori da qualsiasi realtà politica. Non c'è motivo di parlare di questo, al momento". E' necessario affrontare la questione "il più compatti possibile all'interno dell'Ue per affrontare questa sfida" e su questo siamo d'accordo con Giorgia Meloni, ha aggiunto. "Vogliamo approfondire il formato della Coalizione dei volonterosi, ma siamo d'accordo che l'Italia debba svolgere un ruolo", ha sottolineato. L'Italia è "un partner strategico irrinunciabile" per la Germania, un Paese "importante e grande nell'Unione europea", ha poi aggiunto Merz. L'importanza dell'Italia "vale non solo per me ma per tutto il mio governo", ha detto. "In nessun momento nei colloqui per definire l'accordo di coalizione c'è stata una discussione, con la Spd, sul ruolo dell'Italia". La Germania, ha anticipato poi Merz, intende collaborare con l'Italia anche sul dossier dell'immigrazione, con contatti in vista fra i ministeri degli Interni dei due Paesi. "Vogliamo trovare intese e soluzioni appropriate, collaborare con Stati terzi. Crediamo che le iniziative italiane con i Paesi rivieraschi abbia avuto successo", ha detto il Cancelliere per cui invece il modello 'Albania' "può essere una opzione, ma non la soluzione" del problema posto dall'immigrazione. La Germania non intende "lasciare soli" i Paesi alle frontiere esterne dell'Ue, ha quindi precisato. "Al momento non vedo il motivo di scrivere lettere. Noi rispettiamo la sovranità delle corti. Dobbiamo avere una politica europea comune sui rifugiati in piena corrispondenza con il diritto europeo", ha poi aggiunto, in riferimento a possibili iniziative di chiarimenti sulle convenzioni europee in materia.
(Adnkronos) - “Abbiamo registrato significativi progressi nella riqualificazione professionale, soprattutto nei settori ad alto contenuto tecnologico e nei servizi alla persona. Con una spesa di 700mila euro, sono stati finanziati migliaia di interventi formativi sia nelle grandi che nelle piccole aziende. Tuttavia, la domanda ha superato del 40% il budget disponibile, a conferma del successo di questo strumento, progettato sulle esigenze delle imprese”. Così Romano Benini, esperto del Ministero del Lavoro, a margine del Net Forum di Capri, evento sulle politiche attive del lavoro, formazione e sviluppo promosso da D3.Studium con il patrocinio delle principali istituzioni pubbliche. Benini ha sottolineato come il Fondo Nuove Competenze abbia già coinvolto migliaia di imprese e lavoratori, promuovendo percorsi formativi mirati e innovativi: “Formare gli occupati è il modo migliore per aggiornare le competenze richieste dal mercato. Dobbiamo tornare a essere protagonisti, comprendendo l’evoluzione dei mercati, anche grazie a tecnologie come l’intelligenza artificiale, senza perdere la capacità di rispondere alle esigenze del sistema produttivo”. Tra le novità del Fondo, la possibilità per le imprese di utilizzarlo per formare i disoccupati che intendono assumere, coinvolgendo già oltre 7.000 nuovi occupati. Benini ha inoltre evidenziato il divario di competenze tra le diverse aree del Paese, con maggiori difficoltà nelle regioni del Sud e nelle aree interne rispetto alle metropoli del Nord. “È fondamentale adottare un approccio territoriale che favorisca il riequilibrio delle opportunità formative”, ha concluso, auspicando politiche attive per colmare i divari territoriali e garantire una crescita equa e sostenibile.
(Adnkronos) - “Il settore agroalimentare è uno dei settori più inquinanti in assoluto. Larga parte di queste emissioni sono dovute all'allevamento, perché produciamo tantissimo mangime e consumiamo molte risorse, quindi è fondamentale trovare delle modalità per consumare il cibo in modo più sostenibile e diverso. Il progetto SchoolFood4Change mette le scuole al centro della trasformazione dei sistemi agroalimentari perché va a incidere sulla modifica degli appalti: cambia la qualità ambientale del cibo che acquistiamo e che proponiamo ai bambini, lavora sull'appetibilità dei pasti, che devono avere una componente vegetale significativa e lavora anche sul tema dell'inclusione". Queste le parole di Sabina Nicolella, responsabile Relazioni e progetti internazionali Fondazione Ecosistemi, intervenuta alla conferenza 'La rete delle Pubbliche Amministrazioni per gli acquisti pubblici europei e sostenibili' durante il Forum Compraverde Buygreen 2025 a Roma. "Sappiamo oggi che l'obesità e la malnutrizione, che sono due facce dello stesso aspetto della povertà alimentare, stanno dilagando in tutta Europa e interessano anche molto l'Italia. Quindi le mense sono un presidio fondamentale per l'inclusione sociale e l'equità, ma anche per la salute dei nostri cittadini - continua - Introducendo nelle mense dei criteri che permettono di selezionare il cibo in base a qualità ambientali e di salubrità dal punto di vista nutrizionale, possiamo produrre un enorme impatto. Basti pensare che il consumo di carne arriva a incidere fino al 90% sulle emissioni del pasto. Il Comune di Roma ha inserito una volta al mese un piatto a base vegetale e ha ottenuto una riduzione di 65mila tonnellate all'anno di CO2. Quindi anche con una piccola modifica nei menù delle mense possiamo produrre un grandissimo impatto sulla salute”. “Naturalmente non basta cambiare il menù, dobbiamo fare in modo che questo cibo venga consumato, altrimenti produciamo solo del rifiuto. Il progetto europeo SchoolFood4Change, che interessa 3mila scuole in Europa e 600mila studenti e ha avviato una sperimentazione con 16 città europee, punta molto anche sull'educazione alimentare nella scuola, ma soprattutto sulla formazione dei cuochi, perché mangiare diversamente non significa mangiare cose meno buone, dobbiamo rendere il cibo sano, salutare e sostenibile anche appetibile”, conclude Nicolella.