(Adnkronos) - "Oggi insieme a 80 Università siamo al convegno Codau a Firenze dove parliamo di temi importanti in primis l'intelligenza artificiale. All'interno dell'Università di Torino noi applichiamo l'intelligenza artificiale in vari contesti e da pochi mesi è nato anche un nuovo laboratorio sull'intelligenza artificiale all'interno del dipartimento di economia e statistica in collaborazione anche con aziende. Questo laboratorio si occupa delle tre tematiche principali che sono i tre temi importanti per l'università, ossia l'educazione ,quindi come aiutare i nostri studenti a capire come utilizzare l'intelligenza artificiale, la ricerca e quindi aiutare noi ricercatori e docenti a fare ricerche sempre più innovative e infine le aziende, quindi sostenerle e per riuscire ad applicare gli strumenti di intelligenza artificiale per crescere di valore economico e preservare questo valore negli anni." Così Paola Pisano, professore di Economia e Gestione d’impresa all’Università di Torino e Direttore del Laboratorio di Intelligenza Artificiale e Big data, a margine della seconda giornata del convegno nazionale del Codau.
(Adnkronos) - Da sempre attiva nell’ambito della formazione e dell’istruzione, Amazon annuncia oggi il proprio impegno a formare 200.000 studenti e studentesse in ambito STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) entro la fine del 2026 in Italia. Coinvolte le scuole secondarie di primo grado, di secondo grado, università, i corsi post-diploma e formazione professionale, per accrescere e sviluppare competenze in ambito digitale e avvicinarsi al mondo delle carriere in ambito tecnologico. L’iniziativa è stata presentata ieri al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. "In Amazon, crediamo che sia fondamentale impegnare sempre più risorse e condividere le nostre competenze con professori, studenti e studentesse affinché sempre più giovani si avvicinino a percorsi di studi in ambito STEM, che rappresentano una straordinaria opportunità non solo per la loro crescita personale e professionale ma anche per quella del Paese”, ha commentato Mariangela Marseglia, country manager Amazon per Italia e Spagna. “Con questo impegno, attraverso i nostri programmi e collaborazioni, vogliamo lavorare con le istituzioni, enti privati e pubblici per fornire da un lato gli strumenti fondamentali per affrontare le opportunità dei prossimi anni e dall’altro stimolare la creatività e l’ingegno per contribuire a formare quelli che saranno gli innovatori di domani”, aggiunge Marseglia. “Il divario di competenze digitali rappresenta una sfida importante per l'Italia e l'Europa e in AWS crediamo fermamente nell'importanza di investire nelle competenze digitali dei giovani di oggi che saranno i leader del futuro", ha dichiarato Julien Groues, vice president AWS per il Sud Europa. "Programmi come AWS academy, AWS educate e Amazon Future Engineer hanno come obiettivo quello di democratizzare l'accesso all'istruzione STEM, offrendo risorse gratuite e percorsi formativi accessibili a tutti, indipendentemente dalle loro origini o situazioni di partenza. Dalle lezioni interattive di coding ai tour virtuali dei nostri siti, vogliamo stimolare la prossima generazione ad esplorare le infinite possibilità offerte dalle materie STEM e plasmare un futuro più sostenibile e inclusivo per tutti". In occasione dell’annuncio del nuovo impegno in ambito formazione STEM, Amazon presenta ‘Amazon future engineer’: il programma progettato in collaborazione con esperti dell’educazione che ha come principale obiettivo quello di fornire accesso gratuito a risorse per la formazione in ambito STEM. Amazon future engineer è un programma dedicato a studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo grado e di secondo grado che mira a favorire l’accesso alle carriere nell’informatica anche a coloro che provengono da comunità sottorappresentate e svantaggiate. Il nuovo programma include i corsi di Python, uno dei principali linguaggi di programmazione, sviluppati in modo semplice, intuitivo e interattivo e supporta i corsi online promossi da Code.org e Programma il Futuro che permettono ai docenti di costruirsi le basi necessarie per insegnare informatica e ai giovani studenti di poter apprendere i principi base dell’informatica, senza necessità di nessun prerequisito, così da stimolare l’interesse e facilitare il proseguimento degli studi in ambito STEM. Particolare attenzione è poi rivolta alle giovani studentesse e all’orientamento dei futuri talenti verso le professioni più richieste e i percorsi di studio più adatti alle proprie inclinazioni insieme a Valore D. Inoltre, a supporto del mondo della didattica e con particolare attenzione per coloro che vivono in contesti svantaggiati, Amazon amplierà la sua collaborazione con Save the Children anche nell’ambito dell’istruzione di qualità e dell’educazione digitale. ‘Amazon future engineer’ si affianca alle varie attività e programmi di formazione offerti da AWS per promuovere l’apprendimento delle materie STEM. Con un focus speciale sul cloud e sull'Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, AWS fornisce programmi come AWS Academy e AWS Educate che permettono l’accesso a laboratori self-paced mentre, con Skills to Jobs Tech Alliance (Tech Alliance), AWS riunisce una coalizione di aziende e altri datori di lavoro, agenzie governative, organizzazioni per lo sviluppo della forza lavoro e di professionisti dell'istruzione per affrontare il divario di competenze nella formazione professionale e nei curricula universitari. Grazie a questi programmi, i giovani possono avere accesso a risorse di formazione, attività pratiche, concorsi, hackathon e opportunità di networking per prepararsi a carriere nel cloud computing e settori correlati. Per Amazon, mettere a disposizione i propri strumenti e le proprie competenze in ambito tecnologico, significa contribuire alla formazione di future figure professionali che saranno in grado di affrontare sfide e cogliere le numerose opportunità che derivano dalla conoscenza delle materie STEM. Lo studio AWS/Gallup ha infatti evidenziato l’impatto positivo che la conoscenza avanzata delle materie digitali ha per i lavoratori nel loro percorso di carriera: il 99% dei lavoratori italiani che hanno frequentato corsi di formazione sulle competenze digitali negli ultimi 12 mesi afferma che la propria carriera ha avuto almeno un beneficio positivo; non solo, in termini salariali, un lavoratore italiano medio con competenze digitali avanzate guadagna 10.790 di euro all’anno in più rispetto a lavoratori di livello simile che non sono dotati di competenze digitali. Dallo stesso studio è anche emerso che le competenze digitali avanzate contribuiscono non solo alla crescita economica dell’Italia - aumentano il PIL italiano di circa 45 miliardi di euro – ma anche delle aziende: il 46% delle organizzazioni italiane che impiegano lavoratori con competenze digitali avanzate riferisce una crescita costante di più del 10% dei ricavi annuali nell’ultimo anno, rispetto al 34% delle organizzazioni che impiegano lavoratori con competenze digitali di base o intermedie. Tuttavia, le aziende riscontrano difficoltà a trovare giovani con competenze digitali adeguate – il 51% delle imprese italiane dichiara infatti di non riuscire ad assumere lavoratori con le competenze di cui ha bisogno. Su questa situazione influisce anche il fatto che, secondo i dati Desi, le materie STEM non solo sono ad appannaggio prevalentemente maschile ma, sebbene le donne rappresentino più della metà dei laureati (57,7%) nel nostro Paese, solo l'8,8% ha una laurea in materie STEM. Amazon utilizza le proprie conoscenze e i propri strumenti per ideare e sviluppare programmi facilmente accessibili affinché tutti abbiano l’opportunità di sviluppare competenze digitali, appassionarsi alle materie STEM e intraprendere percorsi professionali in questo ambito. Per farlo, crea opportunità di formazione e collabora attivamente con scuole e istituti di diversi gradi, come ad esempio università, organizzazioni no profit e amministrazioni pubbliche nei territori in cui Amazon è presente. L’impegno a formare 200.000 giovani non si declina esclusivamente all’offerta del nuovo programma ‘Amazon future engineer’ e di quelli AWS dedicati a cloud e AI/ML ma include anche iniziative che vedono come protagoniste giovani studentesse universitarie appassionate di materie scientifiche. Infatti, dal 2018, Amazon assegna la borsa di studio 'Amazon women in innovation' e quest’anno, con l’aggiunta dell’Università di Catania, l’iniziativa ha coinvolto un totale di sette Atenei e, dall’anno del lancio, il progetto ha premiato 26 giovani meritevoli attraverso l’erogazione di altrettante borse di studio e di un percorso di mentorship con una manager di Amazon. In Campania, in collaborazione con Develhope, scuola di coding che combatte il divario occupazionale italiano giovanile, attiva nel Sud Italia, Amazon web services ha inaugurato a febbraio 2024 il corso di formazione del programma AWS re/Start: il programma, interamente gratuito, ha coinvolto 25 studentesse, che, nelle 12 settimane del corso si sono preparate per una carriera nel cloud. Al termine del programma, Develhope supporterà i diplomati fornendogli tutti gli strumenti e le conoscenze necessarie a portare a termine con successo iter di selezione lavorativi nell’ambito IT.
(Adnkronos) - Gli scaffali della grande distribuzione organizzata sono sempre più green: merito dei 116.699 prodotti (l'83,8% di quelli analizzati) che comunicano in etichetta la loro sostenibilità attraverso uno dei numerosi claim relativi a questa tematica rilevati dall’Osservatorio Immagino di Gs1 Italy1, il report semestrale che dal 2017 analizza e racconta i cambiamenti del carrello della spesa partendo dalle informazioni presenti sulle etichette di 139.302 prodotti, responsabili dell’83,1% del giro d’affari 2023 del canale supermercati e ipermercati italiani. Complessivamente il paniere dei prodotti 'green' genera 43,8 miliardi di euro di vendite, contribuendo per il 92,1% al giro d’affari complessivo del largo consumo confezionato. Le vendite a valore nel 2023 sono cresciute di +9,3% su base annua, mentre i volumi sono calati di -4,5%. Dal 2023 l’Osservatorio Immagino ha adottato una lettura innovativa, ampia e sistematica, dei claim relativi alla sostenibilità presenti sulle etichette dei prodotti confezionati di largo consumo, realizzata in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per approfondire l’analisi della eco-comunicazione on pack in tutte le sue sfaccettature. "Nonostante il contesto non facile, il tema della sostenibilità si rivela sempre più importante per l’industria del largo consumo, con produttori e distributori che continuano a investire in quest’area per rispondere alle esigenze dei consumatori e alla legislazione vigente. Le tematiche che abbiamo voluto affrontare fanno riferimento non solo al prodotto in sé ma anche al suo packaging e, più in generale, all’impegno delle aziende per ridurre l’impatto ambientale, rinforzare il loro ruolo sociale e garantire il rispetto e la salvaguardia del benessere animale in tutta la filiera", spiega Marco Cuppini, research and communication director di Gs1 Italy. Tra le tre macro-declinazioni della sostenibilità, la più 'praticata' è quella ambientale (83,6% dei prodotti), espressa soprattutto dalle indicazioni pratiche per la gestione del prodotto e della raccolta differenziata. Gli oltre 116mila prodotti di questo paniere hanno realizzato 43,8 miliardi di euro di vendite. L’analisi per reparto merceologico condotta dall’Osservatorio Immagino ha rilevato la maggior presenza di prodotti che comunicano la sostenibilità ambientale in etichetta nel freddo (100% delle referenze) e nel fresco (99,6%), mentre per quanto riguarda la tipologia di produttori spiccano le private label (91,0%) e i brand top 20 (90,5%). Ma quali sono le singole caratteristiche ambientali più riportate sulle etichette dei prodotti di largo consumo? La più diffusa è la riciclabilità del packaging, presente sul 54,5% dei prodotti monitorati dall’Osservatorio Immagino e con vendite in aumento di +13,3% a valore e in calo di -1,9% a volume su base annua. Segue l’indicazione della formulazione sostenibile degli ingredienti, rilevata sul 21,5% delle referenze e con un trend di vendita annuo di +8,2% a valore e di -4,6% a volume. A livello di performance annua, rispetto alla media, si sono fatti notare i claim riciclato (+15,7 a valore e -1,3% a volume), le informazioni sulla biodegradabilità (+33,4 a valore e -1,7% a volume) e quelle sulla plastica ridotta (+13,8 a valore e -1,4% a volume). La seconda dimensione analizzata dall’Osservatorio Immagino è quella della sostenibilità sociale, richiamata sulle confezioni di 11.650 prodotti (8,4% del totale) che hanno sviluppato 6,1 miliardi di euro di fatturato. Le aree merceologiche più impegnate su questo fronte sono freddo e cura persona (rispettivamente 11,5% e 10,0% dei prodotti). Tra i produttori spiccano i follower (21-200) e i top 20 (rispettivamente 11,0% e 10,4%). Infine, l’impegno per il benessere animale accomuna 2.803 prodotti (2,0%) con 1,4 miliardi di euro di sell-out, diffusi soprattutto nel reparto gelati e surgelati (4,9% dei prodotti) e tra le referenze realizzate dai produttori follower (3,1%). In questa sua quindicesima edizione, l’Osservatorio Immagino ha voluto inserire un ulteriore approfondimento: l’analisi socio-demografica delle famiglie acquirenti per claim di sostenibilità in etichetta. Ne è risultata una mappatura inedita e dettagliata, che ha evidenziato sia la maggior sensibilità delle famiglie giovani con figli piccoli, sia il ruolo discriminante della fascia di reddito nelle scelte dei prodotti sostenibili. Da quest’analisi dell’Osservatorio Immagino è emerso che ci sono claim (come 'riciclato' e 'riciclabile') che sono diffusi in modo trasversale e omogeneo tra i diversi cluster di famiglie. Altri, invece, sono più segmentati: ad esempio, il claim 'contenuto bio-based', è più presente nel carrello della spesa delle famiglie giovani con figli sotto i sei anni, mentre quelli relativi ai 'disciplinari di filiera' sono presenti con dati superiori alla media nelle famiglie a reddito più alto, in quelle più giovani senza figli e in quelle con età più matura e senza figli conviventi.