(Adnkronos) - Con il 'triplete' di sold out allo Stadio Olimpico di Roma, Ultimo entra nella storia della musica, oltre che della sua città. Dopo la prima data di ieri, Niccolò Moriconi, questo il vero nome del cantautore, tornerà sul palco stasera e poi ancora domenica. E con queste tre date raggiungerà un nuovo record, quello del suo decimo Stadio Olimpico, diventando a soli 29 anni (ne compirà 30 il 27 gennaio 2026) l'artista più giovane di sempre a raggiungere questo risultato. Un traguardo che ha deciso di festeggiare con un regalo speciale ai suoi fan, come ha annunciato lui stesso nei giorni scorsi: "Domenica, per il mio decimo Stadio Olimpico, ho pensato di farvi un regalo: ci sarà un maxischermo al parchetto, dove tutto è iniziato. Trasmetteremo tutto il concerto in diretta, come fosse una finale dei mondiali. Non si pagherà un biglietto, potrete vivere il concerto gratuitamente". I posti, limitati, sono andati sold out in una manciata di minuti. Un gesto che rafforza il patto con la sua 'Generazione Ultimo', un pubblico che gli ha permesso di riempire 42 stadi in carriera, vendere oltre 1.750.000 biglietti e collezionare 84 dischi di platino. Ma le sorprese non finiscono qui. Sempre domenica, Ultimo ha promesso che annuncerà “qualcosa di veramente grandioso per tutti noi", alludendo al già chiacchieratissimo ‘raduno degli Ultimi’: un mega-evento previsto per il 2026 che, secondo diversi indizi (compresi i post con foto dello stesso artista), dovrebbe tenersi alla Vela di Calatrava di Tor Vergata. Se così fosse, anche questo evento lo traghetterà direttamente negli annali della musica italiana, perché Ultimo sarà il primo artista ad annunciare un live nell'imponente struttura - ideata per ospitare i mondiali di nuoto del 2009, ma mai completata e caduta per molti anni nell’abbandono - che proprio nei giorni scorsi è stata inaugurata, dopo lavori di riqualificazione costati 80 milioni di euro che l'hanno dotata di un palasport con 8mila posti a sedere e 15mila in piedi, parcheggi e una grande area verde.
(Adnkronos) - “La cultura della formazione serve, è indispensabile per il sistema produttivo, per il mercato del lavoro e per le persone, per affrontare problemi complessi derivanti dall'innovazione tecnologica e da quelle organizzative o dalla necessità di migliorare il rapporto con i fornitori e i clienti. Fattori che fanno leva sulle risorse umane. La capacità di adeguarle è decisiva per rafforzare anche il sistema degli investimenti”. Così Natale Forlani, presidente di Inapp (Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche), all’Assemblea pubblica di Assolavoro Formazione, oggi a Milano. Un appuntamento che ha permesso di approfondire i risultati della ricerca 'Il mercato dei servizi per la formazione in Italia' condotta da Assolavoro DataLab, l’Osservatorio dell’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro. Per il presidente di Inapp, “la consapevolezza di dover investire sulle risorse umane si sta diffondendo nelle imprese perché l'utilizzo delle tecnologie oggi è determinante per far crescere la produttività, migliorare le organizzazioni". "Le tecnologie sono il capitale investito, le competenze e i lavoratori - analizza Forlani - rappresentano la possibilità di utilizzarle Bisogna però diversificare l'offerta formativa. Non basta quella scolastica, non basta quella universitaria. Servono tutte e due, ma bisogna investire quotidianamente nell'aggiornamento delle competenze". "Quindi servono più attori che producano offerta formativa, a partire dalle imprese negli enti bilaterali. Da coloro che interpretano l'incontro domanda-offerta di lavoro e quell'insieme di politiche attive che purtroppo in Italia dobbiamo fare degli sforzi notevoli per migliorare”, conclude.
(Adnkronos) - Il mese scorso è stato il terzo giugno più caldo a livello globale, con una temperatura media di 16,46°C, 0,47°C in più rispetto alla media di giugno del periodo 1991-2020. Per l'Europa occidentale, invece, è stato il più caldo mai registrato. Due importanti ondate di calore, a metà e fine mese, hanno colpito ampie zone dell'Europa occidentale e meridionale: gran parte della regione ha registrato temperature percepite superiori a 38°C che in alcune zone del Portogallo hanno raggiunto i 48°C. E' quanto fa sapere Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con finanziamenti dell'Ue. Secondo Samantha Burgess, responsabile strategico per il Clima dell'Ecmwf, "giugno 2025 ha visto un'ondata di calore eccezionale colpire ampie zone dell'Europa occidentale, con gran parte della regione colpita da un forte stress termico. Questa ondata di calore è stata resa più intensa dalle temperature record della superficie del mare nel Mediterraneo occidentale. In un mondo che si riscalda, è probabile che le ondate di calore diventino più frequenti, più intense e colpiscano un numero maggiore di persone in tutta Europa". Nel dettaglio, giugno 2025 è stato di 1,30°C superiore alla media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale (è stato solo il terzo mese degli ultimi 24 con una temperatura globale inferiore di 1,5°C rispetto al livello preindustriale). Guardando al Vecchio Continente, la temperatura media per il mese scorso è stata di 18,46°C, 1,10°C in più rispetto alla media di giugno del periodo 1991-2020, rendendolo il quinto giugno più caldo mai registrato. La maggior parte dell'Europa occidentale e centrale ha registrato temperature atmosferiche superiori alla media: l'Europa occidentale nel suo complesso ha vissuto il giugno più caldo mai registrato, con una temperatura media di 20,49°C, 2,81°C in più rispetto alla media del periodo 1991-2020. Ha superato di poco (di soli 0,06°C) il precedente record di giugno stabilito nel 2003 (20,43°C). Due importanti ondate di calore a metà e fine giugno 2025 hanno colpito ampie zone dell'Europa occidentale e meridionale. Gran parte della regione ha registrato temperature percepite superiori a 38°C, corrispondenti a uno 'stress da calore molto forte'. In alcune zone del Portogallo, le temperature percepite hanno raggiunto i 48°C, ovvero 'stress da calore estremo'. Guardando alla temperatura della superficie del mare, un'eccezionale ondata di calore marino si è sviluppata nel Mediterraneo occidentale a giugno, portando alla più alta Sst (sea surface temperature) giornaliera mai registrata per l'intera regione a giugno (27°C), corrispondente alla più alta anomalia giornaliera della Sst in qualsiasi mese (3,7°C sopra la media).