(Adnkronos) - La 'Carta dei diritti del caregiver', presentata nella sua prima stesura lo scorso anno, quest'anno viene integrata con nuove istanze che spaziano dal riconoscimento a 360 gradi del ruolo cruciale del caregiver a priorità di taglio strutturale e procedurale. I lavori istruttori della seconda edizione del Caregiver SumMeet - si legge in una nota - sono stati caratterizzati da un reale 'deep dive' da parte dei singoli tavoli tecnici rispetto alle macro-tematiche di riferimento, per aggiornare le proposte operative e attualizzare le priorità, anche in funzione dei mutati contesti di riferimento. L'edizione Caregiver SumMeet 2025 ha inteso stimolare il confronto tra 29 associazioni pazienti per individuare le esigenze comuni e quelle peculiari di ogni singola patologia invalidante che richieda la figura fondamentale del caregiver. In questo contesto, Cencora-PharmaLex ha rinnovato il proprio impegno con i pazienti, organizzando e sostenendo la seconda edizione di questo ambizioso progetto e continuando ad affiancare le associazioni per raggiungere il riconoscimento ufficiale e definitivo del ruolo del caregiver. L'iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo non condizionato di argenx (platinum sponsor) e Gilead Sciences e Csl Vifor (silver sponsor). Secondo i dati Istat - ricorda la nota - in Italia circa il 13,5% della popolazione è un caregiver familiare, ovvero più di 7 milioni di persone: il 58% sono donne. Per poter assolvere ai compiti di cura spesso sono costretti a ridurre drasticamente l'attività lavorativa e, a volte, ad abbandonare il lavoro. I compiti del caregiver sono numerosi e richiedono competenze diverse, anche mediche, con una disponibilità continua, inclusi orari notturni e festivi. Senza il loro contributo, il peso della cura ricadrebbe sul sistema sanitario e sulla collettività. L'assistenza fornita coinvolge non solo la sfera economica, ma anche quella fisica e l'investimento di risorse soprattutto emotive. Comune a tutti i caregiver è lo stress psicologico, senso di incomprensione e isolamento. "La cornice normativa per il riconoscimento del caregiver familiare, in particolare convivente e prevalente, è ormai definita - ha spiegato il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli - Abbiamo lavorato a una proposta di norma a tutele differenziate che coinvolgerà anche tutte le altre figure della famiglia e della rete amicale. Le persone che amano e che curano non vogliono essere sostituite, ma accompagnate in questo percorso e da troppi anni sono in attesa. E' fondamentale garantire sostegni differenziati e proporzionati in base all'intensità della cura e che tutelino la persona, che è maggiormente impegnata in questo compito. Sono iniziate le interlocuzioni con il Mef per le coperture e, appena la norma sarà approvata dal Consiglio dei ministri, sarà possibile avviare l'iter parlamentare che contribuirà, attraverso la discussione, al miglioramento della proposta". Maria Teresa Bellucci, vice ministro del Lavoro e delle politiche sociali ha ribadito che "i caregiver familiari svolgono un ruolo fondamentale nella nostra società, spesso sacrificando lavoro, vita sociale e benessere personale per assistere i propri cari. E' nostro dovere riconoscere il loro impegno e costruire strumenti concreti di sostegno. Come Governo stiamo lavorando per arrivare ad una legge nazionale che finalmente riconosca pienamente il valore sociale ed economico dell'impegno quotidiano". Le work room tematiche dell'edizione 2025 si sono differenziate rispetto all'anno precedente - si evidenzia nella nota - perché organizzate per area terapeutica: patologie oncologiche; psichiatriche e neurodegenerative; croniche; patologie rare e genetiche. Il cambiamento è stato dettato dalla volontà di affinare un'analisi più approfondita e mirata sui bisogni comuni dei caregiver, a fronte del singolo contesto patologico. "Tra le novità più rilevanti introdotte dalla Regione Lazio, c'è la legge regionale n. 5 del 2024 a sostegno dei caregiver familiari che possono riconoscere il loro ruolo attraverso una card - ha dichiarato l'assessore regionale all'Inclusione sociale e Servizi alla persona, Massimiliano Maselli - Si tratta di una figura spesso dimenticata, ma fondamentale per il nostro tessuto sociale, che svolge un ruolo insostituibile, spesso in solitudine. La legge prevede una dotazione di 15 milioni di euro nel triennio 2024-2026, di cui i primi 5 milioni sono già stati assegnati ai distretti socio-sanitari per attivare i servizi nel corso del 2025. Tra le misure previste vi sono interventi di sollievo, che consentono al caregiver di prendersi una pausa con la garanzia di un'assistenza alternativa al domicilio o in struttura. Altro elemento innovativo è l'introduzione di un portafoglio personale fino a 1.000 euro annui da spendere per il benessere psicofisico del caregiver stesso: palestra, corsi di aggiornamento, attività formative. Particolare attenzione è riservata ai giovani caregiver, spesso studenti che si trovano a sostenere un genitore in difficoltà. Per loro sono previsti crediti formativi scolastici e universitari, oltre a forme di premialità nei bandi pubblici. Queste le risposte che abbiamo attuato per supportare chi si prende cura degli altri, spesso sacrificando se stesso". "Grazie alla collaborazione attiva con le associazioni di pazienti, è stato possibile aggiornare un documento nato da bisogni reali, trasformandoli in proposte concrete e attuabili - sottolinea Domenico Palomba, Managing Director & Partner Public Affairs, Communication & Patient Advocacy di Cencora-PharmaLex Italy - Per questo siamo particolarmente orgogliosi che un numero sempre più ampio di associazioni abbia scelto di partecipare a questa seconda edizione di Caregiver SumMeet. Questo testimonia la volontà di fare rete e costruire un fronte comune per il riconoscimento di questo ruolo fondamentale. Continueremo a lavorare insieme alle istituzioni e a tutte le parti coinvolte - assicura - affinché le istanze dei caregiver trovino finalmente ascolto e risposte concrete a livello normativo".
(Adnkronos) - Si è tenuto oggi a Bruxelles 'Tutele senza frontiere. 80 anni di diritti in movimento', incontro promosso dall’Inca Cgil, nell’ambito delle iniziative per l’80° anniversario del Patronato. L’appuntamento è stato l’occasione per approfondire il tema della mobilità internazionale e le sfide connesse alla tutela dei diritti sociali e del lavoro per chi si sposta oltre i confini nazionali. L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni europee, del mondo della ricerca e del sindacato. Dopo l’introduzione di Michele Pagliaro, presidente dell’Inca Cgil, il dibattito – moderato da Angela Mauro (corrispondente da Bruxelles per Huffington Post Italia) – ha coinvolto gli europarlamentari Camilla Laureti (S&D) e Pasquale Tridico, (The Left), Delfina Licata, ricercatrice presso la Fondazione Migrantes, Alessandro Mazzola, ricercatore presso l’Università di Liegi, e Francesco Sinopoli, presidente della Fondazione Di Vittorio. A seguire, l’intervento della segretaria generale della Confederazione europea dei sindacati, Esther Lynch, e le conclusioni a cura di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. Nel suo intervento, Michele Pagliaro ha ricordato che: "L’Inca oggi è un presidio di tutela. Lo siamo, e lo dobbiamo essere, in un contesto in profonda trasformazione, segnato dall’aumento delle disuguaglianze e da una mobilità sempre più diffusa. Le persone si muovono per necessità o per scelta, ma troppo spesso non trovano le stesse garanzie, né gli stessi diritti. Il nostro impegno è quello di contribuire a costruire le condizioni per un modello in cui i diritti siano effettivi e garantiti ovunque. Una sfida su cui dobbiamo lavorare tutti insieme: studiosi, politica e istituzioni, anche attraverso un utilizzo mirato dei fondi europei nella nuova programmazione, qualora non fosse possibile intervenire su quella corrente". “I fenomeni migratori - ha dichiarato Francesco Sinopoli, presidente della Fondazione Di Vittorio - di cui oggi leggiamo attraverso la retorica delle fortezze, sono processi inarrestabili, che riguardano l’umanità da sempre Si tratta di movimenti di persone strettamente legati alle condizioni di lavoro in cui spesso il processo di sfruttamento è amplificato dalla condizione di migratoria. Elementi strettamente connessi che sono stati e forse sono ancora di più oggi centrali per il pensiero e l’azione del sindacato, in particolare la fondamentale attività del Patronato, che supporta da anni anche le cittadine e cittadini che hanno deciso o si sono trovati nelle condizioni di spostarsi di all’estero. Un’intuizione, quella del patronato, di Giuseppe Di Vittorio ancora attuale dopo 80 anni". "In un contesto globale - ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil - in cui i capitali possono circolare liberamente, mentre aumentano le barriere per le persone, è fondamentale rimettere al centro dell’agenda politica e sociale lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini, con particolare attenzione alle nuove generazioni - È necessario affermare un modello di lavoro dignitoso, non precario, che consenta a tutte e tutti di realizzarsi, valorizzare le proprie capacità e la propria intelligenza. Per questo occorre promuovere un sistema di diritti sociali europeo che non sia guidato dalla logica del profitto e del mercato, ma che metta al centro le persone, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale dei processi produttivi". L’incontro ha rappresentato un momento di confronto utile e concreto su una delle questioni più urgenti per il futuro del lavoro e dei diritti sociali in Europa. Nata nel 1945, l’Inca ha cominciato la sua attività all’estero già nel 1946, con la prima apertura in Lussemburgo, per poi arrivare in Belgio dopo pochi anni, inizialmente anche in condizioni di clandestinità. Fu proprio qui, nel 1956, che l’Inca intervenne a Marcinelle, assistendo le famiglie delle vittime del disastro nella miniera di Bois du Cazier. Negli anni, il Patronato ha accompagnato le comunità italiane in Italia e all’estero in molte emergenze - dall’alluvione del Polesine al Vajont, dal terremoto del Belice all’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 - e ha saputo adattarsi ai grandi cambiamenti sociali, economici e migratori. Dagli anni ’90, con l’Italia divenuta Paese di immigrazione, l’Inca ha aperto sedi nei Paesi di origine dei migranti per garantire la continuità della tutela anche al rientro. Oggi, l’Inca opera in 26 Paesi, su 4 continenti, con oltre 100 sedi operative e 300 insediamenti tra uffici, permanenze e corrispondenze. Centinaia di operatori, esperti, medici legali, avvocati e volontari lavorano ogni giorno per garantire accesso ai diritti, sostegno concreto e accompagnamento nei rapporti con le istituzioni. Ogni anno, l’Inca offre supporto a migliaia di persone residenti all’estero su pensioni, prestazioni sociali e diritti individuali, contribuendo a rendere effettiva la protezione sociale anche nei percorsi migratori e di mobilità.
(Adnkronos) - “Le utilities operano su un ampio spettro di attività energetiche: dalla gestione delle reti tradizionali agli investimenti su rinnovabili, idrogeno e cattura della CO2”. Così Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia, durante l'Assemblea generale, organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione, per riflettere sull'evoluzione dei servizi pubblici negli ultimi dieci anni e sulle principali sfide future. “Quando si parla di energia – ha sottolineato – è fondamentale pensare non solo alla produzione rinnovabile o all’elettrificazione dei consumi, ma anche all’adeguamento delle reti di distribuzione elettrica e gas, che rappresentano la spina dorsale della transizione. Le nostre utilities hanno previsto 19 miliardi di investimenti per i prossimi 5 anni, di cui oltre 7 miliardi destinati alle reti elettriche, di teleriscaldamento e di distribuzione del gas”. Brandolini ha poi ricordato come anche le infrastrutture gas abbiano un ruolo strategico nella decarbonizzazione: “Le reti di distribuzione del gas sono fondamentali per quelle utenze che non potranno elettrificare i consumi nel breve termine. Mantenere e innovare queste reti significa mettere in campo investimenti rilevanti”.