(Adnkronos) - La favola di Oliver Tarvet a Wimbledon 2025 continua. Il 21enne carneade, numero 719 del ranking, dopo aver superato le qualificazioni e aver conquistato un posto nel tabellone principale del singolare maschile si regala anche il passaggio al secondo turno. Il britannico, sul campo numero 4, oggi 30 giugno vince tra la sfida tra 'chi è questo?' battendo lo svizzero Leandro Riedi, numero 503 del mondo, per 6-4, 6-4, 6-4. Tarvet, che in carriera vanta la 624esima posizione come best ranking, conferma il feeling con l'erba londinese e si prepara a fare un bel salto in classifica. Con ogni probabilità, la sua avventura a Wimbledon 2025 finirà al secondo turno, visto che il sorteggio gli riserva l'incrocio con Carlos Alcaraz, detentore del titolo, o in alternativa Fabio Fognini. Il ragazzo di St. Albans - nell'Herfordshire - fa notizia anche per la sua scelta penalizzante a livello economico. Tarvet è uno studente della San Diego University, partecipa alle competizioni NCAA e come atleta di un college americano non può percepire premi o ingaggi superiori ad una soglia predeterminata di circa 8500 euro. Lui, che in carriera ha intascato appena 15mila dollari complessivi, per ora non potrà godersi i 77mila euro che spettano a chi entra nel tabellone principale né i 116.130 euro che vanno a chi approda al secondo turno.
(Adnkronos) - L’università 'Lum Giuseppe Degennaro' è la prima università in Puglia a lanciare una campagna di comunicazione con Studiomarte attraverso un murale pubblicitario di grande impatto visivo e concettuale, realizzato sul muro di un edificio in viale Unità d’Italia 87 a Bari. La presentazione dell’artwall è prevista per oggi 25 giugno alle 19 presso il giardino Raffaele De Bellis, in viale Unità d’Italia 87. I lavori hanno dato vita all’opera firmata dal celebre street artist Cosimo Cheone, artista di fama internazionale nato a Gallipoli e attivo a Milano e su scala internazionale. Per la prima volta Cheone torna nella sua terra d’origine per realizzare un intervento artistico mai visto prima in Puglia: un artwall tridimensionale e iperrealista a mano libera con bombolette spray. È considerato tra i più stimolanti artisti contemporanei e precursore dell’anamorphic street art. Attraverso le sue opere suscita meraviglia con un impatto emotivo stupefacente. L’opera raffigura una studentessa ritratta in una nicchia, che simboleggia protezione e valorizzazione nel percorso formativo. Il suo sguardo è rivolto verso un libro, simbolo della conoscenza. Sullo sfondo il mare, che rimanda alle radici culturali e geografiche del territorio pugliese. La scena nell’opera intende trasmettere serenità e fiducia nel futuro, evocando i valori centrali dell’esperienza universitaria. Il progetto innovativo, tra arte e marketing emozionale, prende forma da un’idea di Studiomarte , già nota per la famosa scritta artistica comparsa nel 2024 'La bellezza è ovunque', che ha riscosso grande successo. Questo murale rappresenta il primo esempio in Puglia di opera d’arte pubblicitaria sostenuta interamente da un brand privato e nasce con l’obiettivo di promuovere l’università Lum 'Giuseppe Degennaro' attraverso un linguaggio artistico e contemporaneo, con molteplici finalità: contrastare la fuga di cervelli offrendo ai giovani nuovi punti di riferimento culturali, fare marketing in modo emozionale, accessibile e inclusivo, riqualificare lo spazio urbano e favorire un coinvolgimento sociale. Con questo progetto, l’università Lum inaugura una nuova stagione di comunicazione, che trova espressione anche nel nuovo campus a Casamassima dove arte e design accompagnano gli studenti nei momenti di studio e socialità. L'iniziativa dimostra la volontà dell’ateneo di puntare su un marketing coraggioso, giovane e innovativo, in grado di connettersi autenticamente con le nuove generazioni. “Nel 2011- racconta Antonello Garzoni, Rettore dell’università Lum- abbiamo avviato un percorso pensato per aprire il mondo dell’arte alla città con il premio Lum per l’arte contemporanea. Abbiamo fatto degli investimenti perché reputiamo che dall’arte e dalla creatività si sviluppa anche la capacità di logica e pensiero scientifico. La Lum ha sempre voluto essere un hub di conoscenza, un volano di idee e progetti che nascono intorno alla città, per costruire l’identità di un territorio che vuole crescere”. Danilo David Faccitondo, Co-founder e direttore creativo di Studiomarte: “L’artwall fa leva sulle emozioni mettendo in relazione brand e spettatore. Il nostro studio porta la comunicazione ad altro livello, stiamo alzando l’asticella in Puglia attraverso un progetto che promuove Bari come capitale europea per le iniziative artistico-pubblicitarie”. Simone Schino, co-founder e direttore artistico di Studiomarte: “Siamo orgogliosi di realizzare per la prima volta un artwall con una realtà così importante come l’Università Lum. Questo ci fa capire che siamo sulla strada giusta per attrarre brand e aziende nella nostra regione attraverso strumenti e idee dal carattere innovativo”, ha concluso.
(Adnkronos) - Oltre trent'anni di storia al servizio della salute e della persona, una visione che guarda al futuro e un impegno concreto che ora viene tradotto in numeri, scelte e progetti concreti. La Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico ha presentato oggi a Roma il suo primo Bilancio di Sostenibilità, che fornisce una testimonianza tangibile di un percorso che mette insieme innovazione sanitaria, centralità dell’essere umano, impegno sociale e rispetto per l’ambiente. La presentazione si è svolta presso Palazzo Colonna, nel centro di Roma, durante l’evento dal titolo 'Sostenibilità in sanità: una nuova sfida' con gli interventi del presidente della Fondazione Carlo Tosti e dell’amministratore delegato e direttore generale Paolo Sormani. All’iniziativa hanno partecipato numerosi tra esperti di settore, accademici e rappresentanti del mondo delle istituzioni e dell’impresa, con i contributi, tra gli altri, del Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, del capo di Gabinetto del ministero della Salute Marco Mattei e della deputata Ylenja Lucaselli, componente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione. L’evento di presentazione ha previsto anche un talk sul tema della sostenibilità in sanità a cui hanno preso parte l’amministratore Delegato di Deloitte & Touche Valeria Brambilla, la Theme Chair of Planetary Health dell’Erasmus School of Health Policy & Management University di Rotterdam Chiara Cadeddu e il responsabile del progetto Green Hospital della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico Lorenzo Sommella. Il bilancio, redatto con il supporto metodologico di Deloitte & Touche secondo gli standard internazionali Gri (Global Reporting Initiative), racconta "la sempre crescente attenzione del Policlinico Campus Bio-Medico ai temi della sostenibilità sociale e ambientale, confermata da numerose attività: dal progetto Green Hospital, con un team multidisciplinare dedicato proprio alla transizione ecologica, fino alle azioni a forte impatto sociale rivolte al benessere delle persone – professionisti e pazienti – che vivono ogni giorno la realtà del Policlinico. Un approccio che riflette la volontà di coniugare sostenibilità ambientale, responsabilità sociale, innovazione tecnologica e qualità delle cure". Le misure per l’ambiente. Tra i dati più significativi sul fronte ambientale, nel rapporto spicca l’investimento del Policlinico Campus Bio-Medico nell’efficientamento energetico: già oggi quasi il 57% dell’energia elettrica necessaria alla struttura viene autoprodotta grazie all’impiego di fonti alternative. Dal 2025, inoltre, è previsto che il Policlinico utilizzi energia prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili. A questo si aggiungono i risultati nella gestione dei rifiuti, con una riduzione del 31% degli imballaggi misti e un deciso orientamento verso materiali riutilizzabili ed eco-compatibili. Sotto l’aspetto della sostenibilità sociale, "il bilancio restituisce l’immagine di un’organizzazione che crede convintamente nelle proprie persone. Nel 2024 - riporta la nota del Policlinico - l’organico è cresciuto del 4%, raggiungendo quota 1.775, con una presenza femminile pari al 61,5% del totale. Un dato che conferma l’importanza fondamentale del ruolo delle donne nel Policlinico, anche nei ruoli apicali: quasi un dirigente su due (il 49,1%) è, infatti, di genere femminile. Tutto questo si inserisce in un più ampio impegno a favore della parità, sostenuto dal Gender Equality Plan e da iniziative strutturali come l’asilo aziendale, attivo per i figli dei dipendenti dai 3 mesi ai 6 anni e teso a favorire il benessere lavorativo e il bilanciamento tra vita privata e professionale". Le attività di impatto sociale. "Non meno rilevanti sono le azioni rivolte alla comunità. In particolare, la Fondazione mette a disposizione della cittadinanza gli ambulatori open: accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale e operativi tutto l’anno, consentono di svolgere visite specialistiche in chirurgia toracica, senologia e nella diagnosi delle neoplasie del colon-retto senza prenotazione, con la sola presentazione dell’impegnativa del medico - continua la nota - Vi sono poi le numerose campagne di screening gratuiti come, ad esempio, 'Ottobre rosa', mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, 'Marzo blu' per quella del tumore del colon-retto o 'Novembre azzurro', rivolto agli uomini per i controlli sulle principali patologie maschili". L’attenzione del Policlinico Campus Bio-Medico al territorio "si manifesta, inoltre, con Tariffa Amica, l’iniziativa di privato sociale che consente ai pazienti di accedere a visite ed esami diagnostici con tariffe agevolate e tempi di attesa ridotti. Soltanto nel 2024, le prestazioni in questo regime sono state 141.841, con un incremento del 16% sul 2023 e del 33% sul 2022, a conferma ulteriore che il bisogno è reale e diffuso e la Fondazione Policlinico è impegnata nel farsene carico. Un modello assistenziale in grado di tenere insieme qualità clinica e accessibilità, con particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione. Il bilancio di sostenibilità diventa così per il Policlinico Campus Bio-Medico una traccia concreta su cui basare il processo di sviluppo in cui è impegnato e ribadire l’identità di istituzione sanitaria no profit e ispirata ai valori cristiani, capace di guardare alla persona in tutte le sue dimensioni, di misurarsi, di progredire e, al tempo stesso, di restare fedele alla sua vocazione originaria. “Questo bilancio non è solo uno strumento di rendicontazione, ma un atto di trasparenza e coerenza tra i valori che ci guidano e le decisioni che prendiamo ogni giorno - ha commentato il presidente della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico Carlo Tosti, che poi ha aggiunto: “In fondo, questo documento racconta ciò che siamo fin dalla nostra nascita: un’istituzione attenta alla dignità dell’essere umano, che mira a massimizzare l’impatto sociale e ambientale delle sue progettualità e che guarda al domani con spirito di programmazione e fiducia. Tutto ciò deriva da un’idea precisa di sostenibilità: che assistere il prossimo significhi anche prendersi cura di tutto ciò che esiste al di fuori del Policlinico, con la consapevolezza di avere una forte responsabilità nei confronti dell’ecosistema, della società e delle future generazioni”. “La presentazione del nostro primo Bilancio di Sostenibilità segna un momento cruciale nel percorso di crescita del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e della sua comunità - ha affermato l’amministratore delegato e direttore generale della Fondazione Paolo Sormani. “Tale report si inserisce all’interno della nostra più ampia strategia di consolidamento e sviluppo, consapevoli dell’importanza fondamentale che il settore sanitario riveste dal punto di vista della sostenibilità sociale e ambientale. In un contesto in continua trasformazione e che ha davanti a sé sfide epocali – dal processo di progressivo e inesorabile invecchiamento della popolazione al conseguente fenomeno della multicronicità, fino alla diffusione sempre più pervasiva dell’intelligenza artificiale e della robotica – sono convinto che il nostro impegno sul versante sociale e della transizione ecologica ci aiuterà ad affrontare le sfide di oggi e di domani con maggiore efficacia, con l’obiettivo di garantire ai cittadini un accesso alle cure sempre più ampio, equo e di qualità”. Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha affermato: “Il Bilancio di Sostenibilità del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico rappresenta un esempio concreto di come la sanità possa e debba essere protagonista della transizione ecologica e sociale. In un momento storico in cui sostenibilità significa garantire salute, equità e futuro alle prossime generazioni, iniziative come questa indicano la direzione giusta. La Regione Lazio guarda con grande favore a percorsi di innovazione responsabile come quello del Policlinico, che coniugano eccellenza clinica, attenzione all’ambiente e cura della persona in tutte le sue dimensioni. È questo lo spirito con cui vogliamo costruire il sistema sanitario del futuro”. Secondo Marco Mattei, capo di Gabinetto del ministero della Salute, "la sostenibilità è sicuramente una leva strutturale della programmazione sanitaria: non riguarda soltanto la tutela dell’ambiente, ma incide sull’organizzazione dei servizi, sulla capacità di innovare i modelli di assistenza e sul rafforzamento delle politiche di prevenzione. In questo senso, è fondamentale promuovere una cultura della misurazione e della trasparenza, con l’obiettivo di rendere il Servizio Sanitario Nazionale sempre più efficiente, vicino ai cittadini e pronto ad affrontare le transizioni attualmente in corso”. Ylenja Lucaselli, deputata della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, ha rilevato: “La sostenibilità in sanità non può essere affrontata in modo settoriale. L’esperienza del Covid ci ha insegnato quanto sia indispensabile un approccio integrato alla salute, capace di mettere in relazione saperi e competenze diverse. Il lavoro svolto dal Policlinico Campus Bio-Medico si muove esattamente in questa direzione, dimostrando come sia possibile declinare tale principio in modo concreto e coerente con le sfide del nostro tempo. È anche quello che siamo impegnati a fare in Commissione Bilancio e con l’Intergruppo parlamentare One Health. Il compito delle istituzioni è creare le condizioni affinché esperienze come questa si moltiplichino e diventino strumento di programmazione, responsabilità e crescita per l’intero sistema salute”. Valeria Brambilla, amministratore Delegato di Deloitte & Touche, ha osservato: “Il settore Health Care è intrinsecamente connesso allo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alla capacità delle strutture sanitarie e ospedaliere di generare impatto sociale grazie ai servizi offerti e all’attenzione alla cura della persona. In questo senso, la rendicontazione non finanziaria rappresenta un elemento chiave nel percorso di continuo miglioramento delle performance, a favore della collettività. L’Unione europea ci mette oggi a disposizione gli strumenti giusti per comunicare in modo chiaro, trasparente e comparabile tali informazioni, che devono sempre più costituire parte integrante non solo del reporting delle organizzazioni, ma anche e soprattutto dei loro piani strategici”. Chiara Cadeddu, Theme Chair of Planetary Health dell’Erasmus School of Health Policy & Management University di Rotterdam, ha dichiarato: “È fondamentale riconoscere il paradosso che affligge il settore sanitario: se non intraprendiamo azioni decisive per decarbonizzare questo settore, ci troveremo ad affrontare conseguenze dirette che impatteranno la salute pubblica. L'incremento di patologie e ospedalizzazioni dovuto alla tripla crisi planetaria – climatica, della biodiversità e dell’inquinamento – rappresenta una sfida che dobbiamo affrontare con urgenza e determinazione. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo garantire un futuro sostenibile per la salute del pianeta e delle generazioni presenti e future”. Per Lorenzo Sommella, responsabile del progetto Green Hospital della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, "la sostenibilità ambientale in sanità non può più essere considerata un tema di nicchia. Fin qui si è proceduto con iniziative virtuose di singole aziende sanitarie, tra cui anche la nostra Fondazione, per via della mancanza di una policy a livello nazionale. L’attenzione all’ambiente circostante allunga la catena del valore dei processi sanitari, a monte con il green procurement e l’economia circolare e a valle con la riduzione della carbon footprint. Solo l’impegno per tutti di redigere un Green Plan, con azioni chiare ed efficaci, potrà però fare davvero la differenza”.