(Adnkronos) - I rapporti tra Cina e Russia e i legami "rafforzati" tra i due Paesi per la "stabilità" globale al centro dell'incontro tra Vladimir Putin e Xi Jinping al vertice Brics di Kazan. Il presidente russo ha sottolineato al suo omologo cinese di voler "rafforzare" ulteriormente i legami con Pechino, che considera un "fattore di stabilità" sulla scena internazionale. "Russia e Cina intendono rafforzare la loro cooperazione per garantire la stabilità", ha dichiarato Putin, mentre il presidente cinese ha sottolineato al collega russo la forza delle relazioni tra i due Paesi in un contesto internazionale "caotico". "Il mondo sta subendo profondi cambiamenti, senza precedenti in un secolo. La situazione internazionale è caotica, ma sono fermamente convinto che la profonda amicizia che lega Cina e Russia di generazione in generazione non cambierà", ha detto Xi dopo aver incontrato Putin durante il vertice Brics in corso a Kazan. Xi ha ricordato che i due Paesi “hanno continuamente approfondito e ampliato il coordinamento strategico generale e la cooperazione pratica in vari campi”. Questi legami hanno “contribuito al benessere dei popoli cinese e russo e hanno dato un contributo significativo alla difesa dell'equità e della giustizia internazionale”, ha detto Xi. Per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino, la Cina - ha ricordato Xi Jinping - chiede colloqui di pace e il rispetto dell'integrità territoriale di tutti i Paesi, compresa l'Ucraina, ma non ha mai condannato la Russia; da allora le relazioni economiche, diplomatiche e militari tra Pechino e Mosca si sono addirittura rafforzate.
(Adnkronos) - Acquisire un nuovo cliente può costare da cinque a venticinque volte di più rispetto a trattenerne uno già esistente. Inoltre, aumentare la fedeltà della clientela del 5% può far crescere i profitti di un'azienda dal 25% al 95% (Fonte: Harvard Business Review). Questi dati sottolineano l'importanza della customer retention, ovvero l'insieme di attività volte a mantenere i clienti attuali. Ne parla con l'Adnkronos/Labitalia l'esperto Alberto Frisoni, ceo di Sales process Italia. “La ritenzione dei clienti - afferma - è il dato più importante che possiede un’azienda e un requisito fondamentale per garantirle una stabilità duratura. Non sono gli utili o i KPI di marketing i principali indicatori, ma quanti clienti ogni anno continuano a rimanere fedeli. Nessuna campagna pubblicitaria o di acquisizione potrà mai compensare una perdita significativa di clienti. Se la maggior parte se ne va, l'economia aziendale non potrà mai funzionare. Acquisire un nuovo cliente costa sempre di più rispetto a consolidare i rapporti con uno già esistente”. “Fidelizzare i clienti - spiega - rappresenta anche un vantaggio strategico per attrarre nuovi consumatori. I clienti soddisfatti e fedeli, infatti, diventano ambasciatori del brand, promuovendolo attraverso il passaparola positivo. Questo meccanismo naturale, supportato da relazioni durature e di fiducia, permette di ridurre i costi di acquisizione e migliorare la redditività complessiva dell'azienda”. Secondo Invesp, società di consulenza specializzata nell'ottimizzazione del tasso di conversione, vendere a un cliente esistente ha un tasso di successo del 60-70%, rispetto al 5-20% verso un nuovo acquirente. “E' chiaro dunque che convertire i lead in acquirenti non è sufficiente per garantire la sostenibilità e la redditività aziendale comprendere, invece, le esigenze dei clienti e offrire loro soluzioni di valore è essenziale per creare relazioni durature ed avere clienti soddisfatti. Al contrario, puntare su offerte a basso prezzo è una strategia inefficace nel lungo termine. Vendere non si limita a competere sul prezzo, ciò che conta è il valore aggiunto che possiamo offrire: che si tratti di servizi extra, accessori o di un'attenzione personalizzata, questi elementi ci consentono di mantenere i prezzi più alti senza compromettere la competitività, rafforzando al contempo il legame con i nostri clienti. L’obiettivo di una sana strategia aziendale deve essere quello di vendere di più a margini più alti”, conclude Frisoni.
(Adnkronos) - Per andare nella direzione di una maggiore sostenibilità nel settore agroalimentare, bisogna "trovare un equilibrio tra tutte le fasi della filiera, anche con la grande distribuzione". Oltre a "leggi che ci aiutino a supportare i passaggi relativi alla sostenibilità" e una "comunicazione a 360 gradi nei confronti del consumatore". E' questa la 'ricetta' di Marzia Ravanelli, di Bonifiche Ferraresi, intervenuta all'edizione 2024 dello Human&Green Retail Forum, in corso oggi al Palazzo Reale di Milano. "Uno dei punti di forza del nostro gruppo è sempre stata la filiera. Lo slogan dato al nostro marchio dal 2016 era 'dal campo alla tavola', poi esteso 'dal seme alla tavola', con l’obiettivo di portare sulle tavole degli italiani dei prodotti italiani con filiere alle spalle. E lo abbiamo fatto, con lo sviluppo del nostro marchio e con la collaborazione di importanti player della grande distribuzione, che ci hanno aiutato a crescere", ha raccontato Ravanelli. Per quanto riguarda Bonifiche Ferraresi, il tema della sostenibilità "lo abbiamo affrontato in modo molto naturale, prima di tutto con un'equa retribuzione della parte agricola. All'interno del nostro gruppo fin dalla sua creazione è stata creata una società che si occupa di agricoltura di precisione, ottimizzando le risorse per cercare di minimizzare l'impatto ambientale, ma anche quello economico. L'altro tema che abbiamo cercato di sviluppare è l'efficientamento della parte industriale, sia a livello di qualità e sicurezza alimentare dei prodotti, sia con l'utilizzo il più possibile di energie rinnovabili". Poi ci sono le certificazioni Lca su alcune filiere, dal riso all'allevamento dei bovini. "Tutti questi tentativi sembravano all'inizio abbastanza disorganizzati tra di loro, mentre adesso iniziamo a vedere un filo conduttore", ha spiegato Ravanelli.