(Adnkronos) - Eva Henger sarà ospite oggi, sabato 13 dicembre, a Verissimo. La modella ungherese torna nello studio di Silvia Toffanin per condividere la sua storia. Con lei, in studio, anche la figlia Mercedesz, in attesa della sua prima bambina. Eva Henger nasce a Győr, in Ungheria, nel 1972. La carriera da modella per Eva comincia presto: nel 1989 partecipa e vince il concorso di bellezza Miss Teen Ungheria 1989, mentre l’anno successivo trionfa a Miss Alpeadria del 1990. Inizia così una breve carriera come ragazza immagine nei night club di Budapest. Nel 1995 si trasferisce in Italia e conosce il regista Riccardo Schicchi, grazie al quale realizza i primi servizi fotografici a luci rosse e comincia a girare film pornografici. Nel 2001 debutta accanto a Nina Moric su RaiDue a 'Convenscion' e 'Superconvenscion', poi con Max Tortora e Max Giusti in 'Stracult'. Dopo la conduzione di 'Paperissima Sprint' e l’occasione di partecipare come opinionista in programmi Mediaset, come 'Pomeriggio Cinque', nel 2017 Eva partecipa alla tredicesima edizione de 'L’isola dei famosi' ma viene eliminata dopo una sola settimana. La sua partecipazione tuttavia passa alla storia del reality per la vicenda del ‘canna-gate’. L’attrice ha accusato il concorrente Francesco Monte di fumare erba sull’isola dei naufraghi, causando la squalifica del modello ex-tronista, che successivamente l’ha querelata. Nel 1994 Eva Henger si unisce in matrimonio con Riccardo Schicchi, il regista con cui realizza i primi film erotici durante i suoi primi anni in Italia. Dalla relazione nasce la loro prima figlia, Mercedesz, anche se successivamente l’attrice confessa di non essere figlia biologica di Schicchi. Dopo la nascita del secondogenito, Riccardino, la relazione con Schicchi si interrompe ma non si separano mai legalmente. Nel 2012 è stata Eva ad annunciare la morte del marito, che da tempo soffriva di una grave forma di diabete di tipo 2. Nel 2013 Eva Henger sposa il produttore cinematografico Massimiliano Caroletti, con cui ha una figlia, Jennifer, nata nel 2009. Mercedesz Henger ospite lo scorso settembre a Verissimo aveva parlato del magico periodo che sta vivendo al fianco del suo compagno Alessio. La coppia infatti è in attesa della loro prima bambina, che si chiamerà Aurora. Mercedesz, figlia di di Eva Henger, aveva raccontato: "La mamma è contentissima di diventare nonna, non vedeva l'ora. Mi dà tantissimi consigli. Nel periodo di intensa nausea, la chiamavo sempre, così come la mamma di Alessio. Mi stanno aiutando tantissimo queste due donne, anche a vivere quest'esperienza in tutto". La gravidanza prosegue bene: "Dovrebbe nascere a febbraio, sono entrata nel quinto mese. Sognavo tanto questo momento ed è bellissimo, però non è vero che è tutto rosa e fiori". Mercedesz aveva raccontato di aver vissuto momenti di tensione dalla settima settimana fino alla tredicesima: "È stato un incubo. Ho avuto la nausea tutti i giorni, mi addormentavo ovunque". Eva Henger ospite a 'La volta buona', aveva ricordato quando la figlia Mercedesz, a soli 2 anni, venne rapita dalla vicina di casa che viveva nel loro stesso condominio. "Ad aiutarmi a cercarla è arrivata subito mia suocera e abbiamo chiamato la polizia. Io ero anche incinta di Riccardino, ero al quarto mese", aveva spiegato Eva Henger. "Ho cominciato a sanguinare. Tremavo, non riuscivo più a vedere nulla". "A mia suocera - aveva spiegato Eva Henger - è venuto in mente che c'era la vicina di casa che aveva un'ossessione per Mercedesz, diceva sempre che doveva essere sua figlia e allora è andata subito a bussare". "Io ricordo che mi hanno chiuso in una stanza buia, mi hanno messa a giocare al Nintedo ed ero agitata, piangevo", aveva commentato la figlia Mercedesz. "L'ho persa per cinque ore, in quel periodo erano anche uscite le notizie sulla piccola Angela Celentano, ero terrorizzata. Poi l'abbiamo trovata e da quel momento non l'ho più lasciata da sola", aveva aggiunto Henger.
(Adnkronos) - Mentre migliaia di pensionati stanno ricevendo cedolini con ricalcoli, bonus, trattenute e conguagli legati alle verifiche dell’Inps, cresce l’incertezza sull’effettiva correttezza degli importi erogati. A rendere il quadro ancora più complesso contribuiscono le numerose pronunce di questo ultimo anno da parte della Corte dei Conti, che continua a richiamare l’attenzione sulle normative applicabili e sulla loro correttezza. Tra i casi più rilevanti, l’ordinanza interlocutoria della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna – in linea con altre sezioni regionali – che ha nuovamente rimesso alla Corte Costituzionale alcuni aspetti delle recenti misure eccezionali sulla rivalutazione delle pensioni. Secondo la magistratura contabile, tali misure rischiano di violare i principi di ragionevolezza e temporaneità, con effetti destinati a protrarsi oltre le esigenze di finanza pubblica. Ora si attende una nuova pronuncia della Consulta. Le verifiche del network legale Consulcesi & Partners, tramite il servizio OKPensione (www.okpensione.it), confermano che il problema è tutt’altro che episodico, riscontrando errori di calcolo nel 50% dei casi analizzati, con perdite fino a 200-300 euro al mese e arretrati mancanti anche per decine di migliaia di euro spesso legati a liquidazioni erronee di Tfr o Tfs. “Il momento dei conguagli e delle verifiche automatiche dell’Inps – commenta Bruno Borin, responsabile legale di Consulcesi & Partners – mette in luce un elemento critico: quando la base di calcolo è sbagliata, qualsiasi ricalcolo rischia di amplificare l’errore. Diventa dunque necessario procedere a controlli indipendenti e professionali: milioni di posizioni contributive sono frutto di carriere complesse, passaggi tra enti diversi, periodi non registrati correttamente”. Le criticità più frequenti emerse dalle analisi degli esperti di C&P e riportate sul portale www.okpensione.it riguardano principalmente: mancato riconoscimento di periodi contributivi (maternità, malattia, servizio militare); registrazione incompleta o errata dei contributi; applicazione sbagliata del calcolo misto (retributivo + contributivo); rivalutazioni non correttamente applicate; dati anagrafici o contributivi incompleti; periodi contributivi mancanti o non riconosciuti; ricostruzioni della posizione assicurativa incomplete; applicazione imprecisa del calcolo misto retributivo-contributivo; rivalutazioni applicate in modo non corretto; errori nella liquidazione di Tfs/Tfr e nei dati trasmessi datori di lavoro. La presenza di conguagli o di ricalcoli nei cedolini – spesso percepita come una “messa in ordine” – non garantisce che l’importo finale sia corretto. Anzi, in assenza di controlli personalizzati, un errore originario nella posizione contributiva può rimanere nascosto per anni, con perdite che arrivano anche a 200–300 euro mensili, oltre agli arretrati non richiesti. Il network legale C&P mette a disposizione due strumenti di verifica pensati per dare maggiore trasparenza ai pensionati e a chi si avvicina all’uscita dal lavoro. Ricalcolo pensione: consente di controllare la correttezza dell’importo in pagamento e di individuare eventuali discrepanze rispetto alla contribuzione versata; calcolo pensione futura: permette di simulare differenti scenari di uscita e di valutare l’effetto della crescita dei prezzi sul reddito previdenziale. Entrambi gli strumenti sono accessibili attraverso il portale www.okpensione.it con il supporto di professionisti specializzati in materia previdenziale.
(Adnkronos) - Il 46% degli italiani (quasi uno su due) è pessimista sul futuro del Paese e solo il 22% immagina un’Italia migliore nei prossimi dieci anni. Un giudizio severo che si affianca a un paradosso evidente: il 79% degli italiani, soprattutto i più giovani, dichiara di pensare al domani, ma il 63% continua a sentirsi 'ancorato' al presente. Questa è la fotografia che emerge dal 'Barometro del Futuro', l’indagine demoscopica presentata oggi dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e realizzata dall’Istituto Piepoli, nel corso dell’evento 'Un patto sul futuro, anche nell’interesse delle future generazioni', svoltosi all’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis, in occasione della Giornata Mondiale dei Futuri dell’Unesco. L’incontro è stato l’occasione per presentare e discutere i primi risultati del progetto 'Ecosistema Futuro' (www.ecosistemafuturo.it), la partnership lanciata dall’ASviS un anno fa per mettere il futuro, o meglio 'i futuri', al centro della riflessione culturale, politica, economica e sociale del nostro Paese e che riunisce oltre 40 organizzazioni del mondo dell’istruzione, della cultura, dell’economia e dell’innovazione (tra cui i partner strategici Entopan, Intesa Sanpaolo, Iren, Randstad Research e Toyota Material Handling). “Come mostrato dall’indagine, gli italiani chiedono futuro, ma la gran parte di loro ritiene che nessuno se ne stia occupando seriamente, tanto meno i politici - ha commentato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS - tant’è vero che solo il 25% degli intervistati pensa che i governi agiscono anche nell’interesse delle future generazioni e il 65% ritiene che in Italia non si parli abbastanza di futuro. Ecosistema Futuro intende invertire questa tendenza, in linea con il ‘Patto sul Futuro’ approvato dall’Onu un anno fa, portando l’educazione ai futuri nelle scuole e nei musei, promuovendo riforme politiche come la Valutazione d’Impatto Generazionale delle nuove leggi, valorizzando la ricerca orientata al futuro e dando maggiore spazio alle giovani generazioni nelle scelte politiche”. Il 'Barometro del futuro', presentato da Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli, evidenzia un divario profondo tra percezione personale e collettiva: il 37% degli italiani è ottimista riguardo al proprio futuro, ma il 34% percepisce un vuoto di visione sul futuro del Paese. La politica è considerata orientata al futuro solo dal 4% dei rispondenti, la scuola dal 7%, con un pessimismo più marcato nel Centro e nelle Isole, e più attenuato nel Nord Ovest. Tra le preoccupazioni principali emergono l’aumento del costo della vita e delle diseguaglianze (44%), l’intelligenza artificiale (36%), i rischi globali per la sicurezza e la pace (32%) e la crisi climatica (30%). La fiducia degli italiani si concentra nella scienza (80%), mentre scende drasticamente per istituzioni (29%), media tradizionali (24%) e social media (21%). Il Barometro evidenzia inoltre una chiara domanda di giustizia intergenerazionale: sette italiani su dieci chiedono una Legge sul Clima e quasi due su tre sostengono un’imposta sulle grandi ricchezze per finanziare i giovani. Nel corso dell’incontro, organizzato in collaborazione con Icom Italia, Officine Italia, Save the Children e la Fondazione Italiana per gli Studi sul Futuro nell’ambito delle celebrazioni giubilari, sono state presentate le principali linee di azione di Ecosistema Futuro. Il Barometro del Futuro mostra una richiesta chiara: per il 75% degli italiani è urgente introdurre un’educazione al futuro nel sistema scolastico: da qui la prima linea di azione che riguarda l’introduzione della Futures Literacy proposta dall’Unesco nelle scuole e nei percorsi universitari, lungo le linee contenute nel Future Paper presentato oggi nel corso dell’evento. La seconda concerne le politiche pubbliche, attraverso l’applicazione della nuova normativa che impone la Valutazione d’Impatto Generazionale (Vig) delle nuove leggi, così da orientare le decisioni in una prospettiva di lungo periodo. La terza riguarda la partecipazione civica, con l’avvio del percorso verso la prima Assemblea Nazionale sul Futuro nel 2027. Nel corso dell’evento è stata annunciata anche la creazione del 'Network dei Musei dei Futuri', realizzato nell’ambito di Ecosistema Futuro da Icom Italia, rappresentata da Michela Rota (architetta esperta di sostenibilità), un’iniziativa che coinvolge già oggi oltre 40 istituzioni culturali apripista, che nel 2026 realizzeranno attività dedicate ai futuri possibili, con l’obiettivo di trasformare musei e istituzioni culturali in spazi di immaginazione civica e alfabetizzazione ai futuri. L’obiettivo è anche quello di realizzare un 'Museo dei Futuri' italiano, fisico e digitale, sulla falsariga delle esperienze internazionali esistenti. "Attuare il Patto sul Futuro in Italia vuol dire trasformare il modo in cui il sistema Paese prende le decisioni - ha commentato Luca Miggiano, responsabile del progetto Ecosistema Futuro - Per realizzare tale obiettivo è necessario confrontarsi sull’Italia che vogliamo nel futuro, migliorare i processi politici e creare una cultura orientata al futuro per navigare la complessità del presente. Ecosistema Futuro è nato per contribuire a creare un Paese per giovani, dando voce a chi già oggi lavora concretamente sul futuro e alle giovani generazioni, schiacciate tra debito climatico, precarietà e incertezze economiche".