(Adnkronos) - “Mio padre era una persona buona, gli volevano tutti bene, non era uno che litigava. Conoscendolo, è remotissima la possibilità che qualcuno possa avergli fatto del male”. A dirlo all’Adnkronos è Filippo Rebuzzini, figlio del critico fotografico Maurizio, morto mercoledì a Milano in circostanze sospette. All’ipotesi dell’omicidio, però, il figlio non vuole credere. È stato lui a trovarlo privo di sensi ieri verso le 18.40 nello studio di via Zuretti, in cui il padre ha trascorso lunghe giornate per oltre trent’anni. Ed è solo della carriera del padre che all’indomani della morte Filippo Rebuzzini ha voglia di parlare. “Mio padre era un critico fotografico, giornalista, editore e direttore responsabile della sua rivista ‘FOTOgraphia’ fondata nel ‘94. È stato per anni docente all’università Cattolica di Brescia e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Ha operato con una grande etica e professionalità, sempre per il bene e per l’interesse culturale della fotografia. Questo è il motivo per cui era unanimemente apprezzato e grande amico di tanti fotografi importanti”, racconta il figlio, mentre continua a ricevere messaggi di condoglianze da professionisti del settore. La passione per la storia della fotografia predominava nella vita del 74enne. “Non ho un ricordo di mio padre che fa una vacanza. Non c’è stato un giorno in cui non passasse dallo studio a fare qualcosa inerente alla rivista o a un’idea che aveva in testa. Tutta la sua vita ha sempre ruotato intorno alla fotografia, che era la sua grande passione e sostanzialmente l’unica cosa che gli interessasse. Era difficile avere una conversazione con lui senza arrivare a parlare di fotografia, ma lui utilizzava la fotografia per parlare di vita. Una cosa che diceva spesso era: ‘La fotografia non è un arido punto di arrivo ma uno splendido punto di partenza, per cui si può arrivare a parlare di tutto’. Ed è quello che lui ha fatto”. Nonostante gli impegni professionali, “anche se stava scrivendo un articolo, se io gli chiedevo di prendere un caffè, mio padre mollava lì tutto e arrivava”. Per questo quando ieri il padre non gli ha risposto, Filippo si è “allarmato” ed è andato a cercarlo nello studio di via Zuretti, trovandolo privo di sensi. Inutili i tentativi di rianimazione, il 74enne portato d’urgenza all’ospedale Fatebenefratelli, è morto poco dopo. Le ecchimosi sul suo collo fanno ipotizzare che possa essere stato strangolato. Qualunque sia la causa di morte, per il figlio una cosa è certa: “Purtroppo la fotografia italiana ha perso un grande professionista e una grande persona”.
(Adnkronos) - “Ci troviamo al 22esimo convegno di Codau, all'Università Cattolica di Milano, per parlare della trasformazione digitale nel mondo dell'education in generale e in particolare per le università, dell'impatto che questo ha sulla pianificazione nei confronti delle infrastrutture, sia fisiche che digitali, e di come questo possa accelerare i percorsi di sviluppo e di formazione all'interno del mondo universitario”. È quanto affermato da Sergio Gianotti, responsabile per il settore pubblico Aws Italia (Amazon Web Services Italia), in occasione di Codau 2025, il XXII convegno annuale dei Direttori generali delle Amministrazioni Universitarie, che affronta la tematica della coopetizione universitaria, la strategia per cui si collabora in modo da ottenere benefici comuni in alcune aree pur continuando a competere in altri ambiti. “Crediamo che oggi le sfide da affrontare siano molteplici. Ci sono sfide legate al cambio demografico, a un incremento dei costi e anche alla necessità di investimento nel mondo universitario, accademico e nella ricerca. Per l’Italia, in particolare, questa fase di transizione, che nel 2026 porterà la fine degli investimenti del Pnrr, conferma la necessità di sostenere ulteriori investimenti in futuro”. “Crediamo che la trasformazione digitale e l'utilizzo delle tecnologie digitali, in particolare dell’intelligenza artificiale, saranno un elemento fondamentale da sfruttare il più possibile per accelerare la collaborazione tra le università e riuscire ad ottimizzare l'investimento infrastrutturale, utilizzando dei meccanismi di collaborazione per continuare a mantenere quella coopetizione, e competizione sul contenuto, sull’eccellenza accademica che, invece, è il frutto fondamentale che arriva dalle nostre università e chi costruisce le future generazioni e le loro competenze”, conclude.
(Adnkronos) - “Questo è un importante accordo che innova rispetto al precedente già in essere con la Luiss, puntando sull’impiego di veicoli di nuova generazione integrati con l’app dell’università per la localizzazione e la prenotazione. Il progetto prevede la disponibilità di auto per docenti e studenti, prenotabili direttamente dall’applicazione, utilizzabili sia per gli spostamenti in città che per altre esigenze”. Così Fabrizio Palermo, amministratore delegato Acea, in occasione del lancio del nuovo servizio di mobilità sostenibile 'Luiss Green Mobility' che si rinnova grazie alla collaborazione strategica con Acea e Renault Italia, presso il Campus Luiss di viale Romania. “Renault - ha sottolineato Palermo - ha siglato un accordo con Google per inserire la piattaforma direttamente a bordo dei veicoli, aprendo a una nuova frontiera della mobilità”. Palermo ha aggiunto che Acea e a.Quantum sono impegnate non solo nello sviluppo di iniziative come questa, ma soprattutto nella realizzazione di infrastrutture elettriche a supporto della mobilità e delle nuove esigenze degli utenti. “Crediamo molto in questo progetto e puntiamo a replicarlo in altre occasioni”, aggiunge.