(Adnkronos) - Al via stasera, giovedì 18 settembre, alle 21.15 su Sky Uno e in streaming su Now la seconda parte di Audizioni per X Factor 2025. Lo show Sky Original prodotto da Fremantle, dopo gli ottimi ascolti dell’esordio di una settimana fa e l’incremento del 41% di interazioni Social Tv Audience in rilevazione Linear rispetto al debutto della scorsa stagione, si appresta ad accogliere sul palco altri ragazzi che sognano di arrivare ai Live. Portando o una cover o un brano inedito, tutti gli aspiranti concorrenti cercheranno di conquistare almeno tre 'sì' dai quattro giudici Achille Lauro, Francesco Gabbani, Jake La Furia e Paola Iezzi per poter mettere in tasca un biglietto per i Bootcamp. Ad accompagnarli fino a un centimetro prima del palco e ad accoglierli subito dopo l’esibizione per un commento a caldo ci sarà Giorgia, che aprirà la puntata per poi presidiare la sua postazione nel backstage dell’Allianz Cloud di Milano, quartier generale delle selezioni di 'X Factor 2025'. Come sempre saranno tante le storie, i percorsi e le proposte artistiche degli aspiranti concorrenti che dovranno essere valutati dai giudici: età, background, ispirazioni differenti renderanno la proposta musicale come sempre eterogenea, originale e mai uguale a se stessa tra un’esibizione e l’altra. Per il quartetto al tavolo, invece, la seconda parte delle Audizioni, sarà importante anche per iniziare a definire i propri obiettivi e le proprie strategie, tutti e quattro alla ricerca di un proprio 'X Factor' da accendere settimana dopo settimana. Dopo questo appuntamento, la prossima settimana ci sarà il terzo e ultimo appuntamento con le Audizioni, dopodiché per due settimane torneranno i Bootcamp che, in una formula totalmente inedita, porteranno i giudici a compiere un’altra serratissima selezione: in quel caso ogni artista dovrà necessariamente conquistare l’unanimità per passare alla decisiva fase di Last Call, o in alternativa sperare di strappare l'X Pass' da parte di uno dei quattro giudici. Solo nell’ultimo step di selezione sapremo, infatti, la composizione esatta delle quattro squadre, con i 12 protagonisti ufficiali dei 'Live Show' di '#XF2025'.
(Adnkronos) - "Sul fronte della sicurezza c'è un grande tema che è quello della semplificazione normativa, che non deve comportare un minor controllo, ma uno snellimento delle procedure. E' un tema su cui si lavora da molti anni. La richiesta è sempre quella di snellire e semplificare le procedure, evitando che siano troppo pesanti o percepite come oppressive. Allo stesso tempo, però, dobbiamo garantire che i livelli di sicurezza non si abbassino. E' un equilibrio difficile da raggiungere, ma è un impegno costante". Lo dice, all'Adnkronos/Labitalia, Eros Mannino capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in occasione del Safety Expo 2025-Prevenzione incendi, l’evento di riferimento in Italia per la prevenzione e la sicurezza antincendio in corso alla Fiera di Bergamo. "C’è bisogno - auspica - di più vigili del fuoco in Italia. Come si dice i vigili del fuoco non sono mai abbastanza. Tuttavia, bisogna considerare anche la sostenibilità, la copertura del territorio e i tempi di intervento. Stiamo lavorando per migliorare la nostra capacità di inserire nuovo personale, non solo per compensare il turnover dovuto ai pensionamenti, ma anche per rafforzare le sedi che presentano maggiori criticità di organico". L'Italia come si colloca rispetto agli altri paesi europei rispetto al tema della prevenzione? "Siamo soddisfatti - spiega - perché i risultati della prevenzione non sono sempre immediatamente visibili: quando funziona, non ci sono incendi. Ma confrontando le statistiche con quelle europee e mondiali, l’Italia rappresenta un’eccellenza. Le normative di prevenzione funzionano e hanno sempre funzionato: già dal 1955, con il DPR n. 547 sulle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, il nostro sistema si è strutturato. Questa tradizione normativa ha portato benefici concreti in termini di riduzione delle probabilità di incendio e limitazione dei danni". "Stiamo - fa notare - costantemente aggiornando, migliorando e semplificando le normative, in modo che siano più accettabili dal punto di vista amministrativo e non vissute come un peso per il cittadino. Forse la sfida più grande oggi è far comprendere che gli investimenti in sicurezza non sono un costo, ma un vero e proprio investimento per imprenditori e gestori di attività. L’obiettivo è garantire sicurezza senza imporre oneri economici eccessivi: questa sarà la sfida centrale per il prossimo futuro". "Il cambiamento climatico - precisa il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco - non porta nulla di positivo, né sul fronte del soccorso né su quello dell’applicazione delle norme di prevenzione incendi. Amplifica infatti la criticità degli scenari che possono presentarsi e, in alcuni casi, i fenomeni meteorologici avversi possono addirittura compromettere il funzionamento degli stessi impianti antincendio. E' quanto accaduto, ad esempio, in Emilia Romagna, dove durante l’alluvione alcuni impianti antincendio sono andati in tilt".
(Adnkronos) - "L’agricoltura campana è una componente essenziale del sistema economico regionale: circa il 13% del valore aggiunto complessivo arriva dalla filiera agroalimentare, che comprende agricoltura, distribuzione, ristorazione, turismo e commercio. Nel 2024 il valore della produzione agricola campana ha superato per la prima volta i 5,1 miliardi di euro. È un’agricoltura che sta bene, con punti di forza ma anche con alcune criticità”. Lo ha dichiarato Ersilia Di Tullio, responsabile strategica advisor di Nomisma, presentando la ricerca 'Agricoltura in Campania e nuovi scenari evolutivi' nell’ambito di Campania Mater. “Le criticità – ha aggiunto – sono legate soprattutto alla riorganizzazione del tessuto produttivo e al calo delle imprese agricole, in particolare nelle aree più svantaggiate, con ripercussioni sull’equilibrio socio-economico di quei territori. Allo stesso tempo, però, la Campania continua a distinguersi per produzioni di eccellenza che rappresentano vere e proprie bandiere del Made in Italy nel mondo. A ciò si aggiunge la capacità di intercettare i flussi turistici, una grande ricchezza per la regione”. Sul fronte dell’internazionalizzazione, Di Tullio ha ricordato che “con 5,7 miliardi di euro di export agroalimentare, l’agricoltura campana contribuisce per il 26% alle esportazioni regionali, un dato di assoluto rilievo. È fondamentale proseguire sulla strada della promozione del Made in Campania all’estero: già oggi il turismo, composto per il 53% da visitatori stranieri, rappresenta un biglietto da visita straordinario per i nostri prodotti”. Guardando alle prospettive future, la responsabile di Nomisma ha indicato la rotta: “Occorre costruire un’agricoltura sempre più multifunzionale, capace di arrivare sul mercato con produzioni ad alto valore aggiunto – dall’ortofrutta alla pasta, dalle conserve di pomodoro al vino – e al tempo stesso di diversificare e completare l’offerta. Questo consente non solo di rafforzare la competitività, ma anche di favorire l’insediamento dei giovani e mantenere viva l’agricoltura nelle aree più fragili, a rischio spopolamento”.